Chemistry | Charles Leclerc

By FediesXx

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❝La chimica tra due persone è la scienza più strana che esista❞ Sono convinta che quasi tutto, nella mia vita... More

Cast.
Playlist.
1. Hydrogen
2. Helium
3. Lithium
4. Beryllium
5. Boron
6. Calcium
7. Nitrogen
8. Oxygen
9. Fluorine
10. Neon
11. Sodium
12. Magnesium
13. Aluminum
14. Silicon
15. Phosphorus
16. Sulfur
17. Chlorine
18. Argon
19. Potassium
20. Carbon
22. Titanium
23. Vanadium
24. Chromium
25. Manganese
26. Iron
27. Cobalt
28. Nickel
29. Copper
30. Zinc
31. Gallium
32. Germanium
33. Arsenic
34. Selenium
35. Bromine
36. Krypton
37. Rubidium
Ringraziamenti.

21. Scandium

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By FediesXx

Non importa che sia la fine di luglio, il weekend del Gran Premio di Germania si correrà in perfetto clima tedesco. Nuvole, freddo, pioggia.
Io sono contenta di queste condizioni meteo in quanto amante dell'inverno dichiarata, mentre Charles non fa altro che lamentarsi per tutto il viaggio fino all'albergo.
Essere tornata in pianta stabile a casa sua ha i suoi pro e i suoi contro dopotutto, non saprei stabilire dove si collochi il volare insieme.
"Ma è possibile che ci sia un tempo così? Ridatemi il mio mare!" sbotta esasperato, trascinando sia la mia che la sua valigia all'interno dell'ascensore dell'hotel. Gentiluomo.
"Hai il naso rosso" dico, prendendolo in giro.
"Simpatica"
"Da oggi ti chiamerò Rudolf"
"Dovrebbe essere luglio!" continua a borbottare imperterrito.
Ormai gli altri piloti non sembrano sorpresi di vederci entrare insieme nella stessa stanza anche se teoricamente non siamo fidanzati. Non in via ufficiale. Il mondo non lo sa e forse nemmeno noi. Tasto dolente, meglio evitare.
In casa Ferrari si cavalca sulla scia dell'entusiasmo, anche perché è la gara di casa di Sebastian.
A proposito di Seb, un modo per sdebitarmi per il gala a Goodwood dovevo pur trovarlo...
"Ti va di uscire questa sera? A Stoccarda ci sono tanti pub carini"
Mi mordo il labbro, affranta.
"Charles scusa... ma stasera ho promesso a Seb ed Hannah che avrei badato alle bimbe mentre loro andavano a cena"
È uno dei pochissimi gran premi a cui la compagna di Sebastian prende parte, era giusto che se lo godessero fino in fondo.
"Oh tranquilla ma petite, non c'è problema"
"Perché non mi fai compagnia?" azzardo a chiedere, facendo gli occhioni dolci. Spero che funzionino con lui come hanno sempre funzionato con mio padre.
"Da Sebastian?"
"Nella sua camera d'albergo"
"Io, te e le bambine?"
"Esatto"
"Marty onestamente sono un po' stanco e non credo che sia una buona idea..."

***

Due ore ed una cena rapida più tardi, sia io che Charles stiamo raggiungendo al piano superiore la suite destinata alla famiglia Vettel.
Appena Emily e Matilda mi vedono lanciano un grido contento e corrono ad abbracciarmi.
È capitato spesso durante la fase pre stagionale che giocassi con loro a Maranello; Seb e Kimi dicono che ho una predisposizione naturale per intrattenere i bambini.
Hannah sorride piacevolmente sorpresa quando mi vede arrivare con un ospite speciale. Lei e Sebastian sono vestiti di tutto punto.
"Ciao Charles!" esclama allegro il tedesco, facendogli l'occhiolino.
Come al solito il mio accompagnatore arrossisce mimando un ciao con le labbra.
La coppia Vettel-Prater (mi chiedo quando Seb si deciderà a sposarla...!) va spedita verso la propria cena al ristorante, mentre la sessione di giochi in camera ha inizio.
Charles se ne sta seduto sul letto, leggermente in imbarazzo, e mi osserva mentre aiuto Emily a vestire le bambole.
Il suo sguardo è quasi estasiato, non mi ha mai guardato in questo modo. Non so se essere felice o incredibilmente in ansia.
"Sei brava con i bambini" mi dice, con tanto d'occhi. Io rispondo con un semplice sorriso, pettinando la chioma bionda della Barbie che ho tra le mani.
Matilda se ne sta seduta sulla moquette a guardare i cartoni animati in tv.
"Lui chi è?" chiede la più grande, puntando un indice contro Charles curiosa.
Per fortuna Seb ha abituato le bambine a parlare un ottimo inglese, così per me non è difficile comprenderle.
"È Charles. Charles, saluta!" lo esorto, provando ad infondergli un po' del mio entusiasmo.
Nella sua famiglia non credo ci siano molti bimbi piccoli. Il più grande dei miei fratelli invece è diventato da poco papà per la seconda volta.
"Ciao Emily" risponde Charles, con un mezzo sorriso.
"Sei un pilota?" chiede Matilda, con la voce mezza assonnata.
Charles annuisce.
"Ma non sei rosso come papà e lo zio Kimi"
"Zitta Mati, solo chi è forte come papi corre con la macchina rossa"
Scoppio a ridere mentre le sorelline battibeccano tra loro e scambio un sorriso genuino con Charles, che comincia a sciogliersi un po'.
"Corro con una macchina bianca e rossa" spiega, mostrando lo stemma dell'Alfa Romeo sulla sua polo.
"Se non corri con la macchina grigia allora è okay"
"È argento Mati, non grigia!" la riprende Emily, esasperata.
"Fa lo stesso"
È divertente guardare un ragazzo come Charles, abituato a situazioni di estremo pericolo in pista, messo così alle strette da due bimbe di sei e quattro anni.
Quando prende in braccio Matilda per metterla a letto il mio cuore si scioglie.
"È il tuo fidanzato?" mi bisbiglia Emily all'orecchio.
Scuoto la testa ridendo.
"No Emi, è un mio amico"
Charles avverte il mio sguardo su di lui e mi sorride, facendomi l'occhiolino.
"Ho capito, è il tuo fidanzato"


***


Nella terza sessione di prove libere piove. Ed io sclero, essenzialmente.
Le preferenze di clima mie e di Charles si ribaltano quando si tratta di scendere in pista.
Nelle prime due sessioni Mercedes e Red Bull ci hanno surclassato ed ora c'è il diluvio universale.
Mi accascio sulla mia scrivania nei box, afflitta.
"Benvenuta in Ferrari, Marty" mi prende in giro Riccardo Adami.
"Più sfiga qui che a Wall Street nel 1929"
"Ammiro la tua capacità di scherzare in questo momento" sbotto, rivolgendo a Sebastian uno sguardo truce.
Da quando io e Charles ci siamo improvvisati babysitter non fa altro che lanciarmi frecciatine.
Un tuono squarcia il cielo di Hockenheim e la pioggia scende giù potente, con uno scroscio violento.
"Ragazzi non ci interessano le gomme da bagnato, aspettiamo un po' che spiova" ci comunica Maurizio.
Io mi alzo come una molla, già decisa sul da farsi.
"No no no! Già ho capito dove vuoi andare e la risposta è no!"
Sebastian fa un balzo e si para davanti l'entrata del suo garage.
Tutto sotto gli occhi divertiti e un po' rassegnati dei nostri colleghi.
"Spostati"
"No"
"Sì"
"Martina"
"Sebastian"
"Ragazzi..." tenta Britta, ma noi le lanciamo un'occhiata ammonitrice che la fa sospirare.
Kimi, appena arrivato, ci mette due secondi ad inquadrare la situazione.
"Sono certo che Vasseur muoia dalla voglia di sentire le tue argomentazioni sul perché il suo pilota non debba scendere in pista con la pioggia" mi prende in giro il finlandese.
Okay, potrebbe essere leggermente una figura di merda.
Odio il fatto che mi conoscano così bene... o che io sia così prevedibile.
"Devo solo parlare con Charles, per favoreeee" sfodero l'arma labbro all'infuori.
"Lo sai che se ti manda a fanculo avrà tutto il mio appoggio?"
"Seb! Spostati da questa dannata porta o ti faccio saltare in aria la macchina!"
Riccardo mi lancia uno sguardo allarmato, perché con le mie conoscenze potrei davvero fargli saltare in aria la monoposto.
"Io mi sposterei..." gli consiglia il suo ingegnere.
Con uno sbuffo Sebastian mi lascia passare.
"Devi averla sempre vinta, eh?"
"È una cosa di famiglia"

***

Cinque minuti dopo sono ai box Alfa Romeo, stavolta armata di ombrello. Ne ho abbastanza di correre zuppa sotto la pioggia in grande stile.
Vasseur sembra ormai rassegnato a vedermi nel suo garage.
"Voi Montezemolo siete sempre così fastidiosi"
"Ci metto due minuti giuro!"
Entro nella stanza di Charles sul retro del box e lui non sembra neanche tanto sorpreso di vedermi.
"Mi auguri buona fortuna?"
"Ma devi proprio correre con la pioggia?!"
Charles inclina la testa come un cerbiatto e mi osserva per qualche istante, prima di scoppiare a ridere.
"Qualcuno è un po' preoccupato...!"
Arrossisco fino alla punta dei capelli, mettendo il broncio.
Non mi sono mai umiliata tanto come negli ultimi mesi. Ragazze, statemi a sentire, non innamoratevi.
"Marty sono un pilota, sai che non puoi chiedermi queste cose" mi dice con calma.
Io continuo a mugugnare ma so che ha ragione. Non che sia decisa ad ammetterlo, ovviamente. Ho un orgoglio da salvare.
Finisce di sistemarsi la tuta sotto il mio sguardo corrucciato.
"E poi... sono maledettamente bravo sotto la pioggia" ammicca.
"Ma sentilo...!"
Mi regala un bacio rapido a fior di labbra prima di infilarsi il casco e scappare verso la sua vettura numero 16.
Charles Leclerc mi farà diventare matta.


***


Dovrò chiedere a Marcus di smetterla di fare tutti questi incidenti, perché non leggo il numero sul musetto e rischio la vita ogni volta che vedo un'Alfa Romeo ruzzolare malamente per la pista.
Senza contare che i cordoli sono più allagati della mia cucina quella volta che papà decise di improvvisarsi idraulico. Mai dare un cacciavite in mano ad uomo in giacca e cravatta.
Fatto sta che Charles riesce ad entrare di nuovo in Q3, le Haas fanno una super qualifica e Sebastian si prende la pole position.
"Tutti con il motore Ferrari! Che notizia, che notizia! Siamo ancora i migliori, alla faccia del signor Wolff!"
Mio padre per telefono proprio non trattiene l'entusiasmo, facendo ridere anche me.
Entusiasmo che svanisce quando Lewis, in gara, decide di rimontare praticamente metà della griglia e mentre Seb...
"Ma che fa?! Che cazzo fa?!"
Maurizio lancia le cuffie per aria, facendo sobbalzare Riccardo.
Sebastian, tutto da solo, è uscito fuori di pista e la sua macchina nella ghiaia umida non riesce a ripartire.
Lo vediamo sbattere le mani sullo sterzo, incazzato nero.
Quest'anno deve esserci una vera e propria maledizione sui piloti che corrono in casa.
Io sono impietrita ed evito qualsiasi reazione per qualche istante.
Come se non bastasse Charles scivola lontanissimo dalla zona punti ed io perdo la voglia perfino di andare sotto il podio per festeggiare il terzo posto di Kimi.
Sebastian torna ai box mortificato e ringrazia, dando la mano, praticamente tutti. Dai meccanici agli ingegneri, non si scorda di nessuno.
Quando me lo ritrovo davanti lo abbraccio forte, stringendo tra le mani il tessuto caldo della sua tuta.
"Non fa nulla, la prossima volta vinciamo noi" lo rassicuro.
Non mi va che Seb si colpevolizzi: è brutto finire senza punti quando lotti per il mondiale ma è umano anche lui e può sbagliare.
Niente però poteva prepararci a ciò che sarebbe accaduto di lì a pochi giorni.

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