‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Souko...

By Zerosenpaii

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"Chissá se le persone che ci comprendono di più sono davvero quelle che ci conoscono di meno" ┏━•❃°•°❀°•°❃•━┓... More

Parte Prima
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
Parte Seconda
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
Parte Terza
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
Ultimo.
Epilogo.
Sequel.

34.

814 81 23
By Zerosenpaii

"Dovrei tornare a casa"

Chuuya teneva una sigaretta mezza consumata tra le dita. Il fumo uscì dalle sue labbra dopo aver inspirato e si godette per un momento quella sensazione che non provava da tanto tempo.
Aveva promesso a se stesso che avrebbe smesso di fumare un paio di anni prima,ma in quel momento non coglieva nessun profitto nella buona azione che aveva compiuto,quindi si gustò il sapore del fumo misto alla trasgressione che stava facendo, riflettendo sulla situazione attuale.

Il tutto era durato complessivamente due ore,dapprima Faith Foster aveva mandato via i due uomini per parlare da sola con lui e successivamente si era congedata per scendere al piano inferiore del palazzo a parlare con loro.
La discussione che ne era uscita sembrava molto un filo sottile che viene usato per collegare due palazzi molto lontani. Nessuno dei due sapeva se fosse davvero arrivato dall'altra parte, non sapevano nemmeno se potesse cedere o se sarebbe rimasto teso ma pur sempre intero.

"Chissà cosa starà facendo Dazai.." si chiese,buttando a terra la sigaretta. Era proprio vero che la maggior parte delle cose interessanti avvenivano di notte,ultimamente durante il giorno non facevano altro che programmare gli spostamenti notturni e le attività,di cui la maggior parte si concentrava dopo l'una e aveva il suo picco di affluenza dalle 2 in poi.
"Dovrei tornare a casa" si disse ulteriormente,prendendo un'altra sigaretta dal pacchetto.

Due ore prima,mentre il colloqui tra i quattro era appena iniziato.

Dazai stava seduto sul cornicione della finestra,lasciando che il vento freddo della sera gli scompigliasse i capelli e gli provocasse i brividi sulle braccia. Chuuya se n'era andato per fare ricognizione nei dintorni, almeno così aveva detto. Perchè non andare insieme? Dazai se lo stava chiedendo ripetutamente ma alla fine si arrese, non avrebbe trovato una risposta e non voleva diffidare delle scelte prese dal suo partner.
Perciò si era semplicemente seduto lì,con una gamba piegata e la testa appoggiata al muro della finestra,ad osservare il cielo grigio e burrascoso di Yokohoma.
"Un giorno mi piacerebbe andarmene,anche se per poco.." pensò,dando un morso ad una mela che aveva in mano. Non sapeva quanto ci avrebbe messo Chuuya a tornare,aveva deciso di dargli fiducia ma se fossero passate più di due ore sarebbe sicuramente andato a cercarlo,soprattutto sapendo che Faith Foster,o meglio Yōko Ogawa era a piede libero e molto probabilmente in quel momento cercava vendetta più di qualsiasi altra cosa.
Sulla scrivania giacevano dei fogli,completamente bianchi. Dazai non aveva bisogno di scrivere per ricordare,ma voleva lasciare degli appunti a Chuuya nel caso fosse successo qualcosa per cui si sarebbero dovuti separare.
Stava per alzarsi e avvicinarsi allo scrittoio quando il suo telefono iniziò a vibrare,riproducendo la canzoncina sul suicidio che il suo compagno detestava ma che portava alla mente del moro molti ricordi,risalenti a due anni prima.

Guardò il numero,era Akutagawa.
Decise di non rispondere,ma una seconda chiamata lo mise in allarme: effettivamente era già strano di per sè che il giovane esecutore lo chiamasse una volta,figurarsi due.
<<Pronto?>> disse,avvicinando il telefono all'orecchio.
<<Dazai,abbiamo bisogno di una mano. Un gruppo di criminali latenti,al Porto. Il Boss mi ha detto di chiamarti>>
Un lungo sospiro raggiunse il corvino dall'altro capo della telefonata.
<<Sto arrivando>> disse soltanto,per poi attaccare.
Era un pessimo momento perchè la Mafia richiedesse il suo aiuto,ma non poteva rifiutare. Sapeva che se Mori gli lasciava tanta libertà di agire per conto suo significava che voleva qualcosa in cambio. Per i due anni della sua apparente morte,Mori aveva chiuso un occhio sui doveri che aveva tralasciato,ma se non voleva essere ripudiato anche dalla Port doveva andare e concludere in fretta la questione.
In realtà,Dazai sapeva che c'era anche un altro motivo. La sua indole mafiosa stava tornando,sempre più intensa e bisognosa,come una dipendenza repressa per troppo tempo.
Si arrese,infilandosi il cappotto e uscendo dopo aver lasciato un appunto a Chuuya su dove si trovasse,raccomandandogli di non raggiungerlo e di aspettarlo in casa.

Fine flashback

Dazai se ne stava in piedi,mezzo piegato appoggiato ad un palo della luce,tra un numero non identificato di cadaveri.
Akutagawa tossiva sputando sangue non molto lontano.
Il gruppo di criminali non sembrava una minaccia inizialmente,tanto che ai subordinati della Black Lizard era stato imposto di non sparare fin quando non fosse arrivato il generale a mediare la situazione,ma poi si era scoperto che alcuni di loro possedevano delle abilità d'attacco abbastanza scomode e lo scontro era iniziato definitivamente.

Dazai aveva estratto la pistola,tentando inizialmente di sparare solo per avvertimento e di infliggere meno danni possibili,come gli era stato insegnato dall'Agenzia,ma presto era stato preso da una forza distruttiva e una sete di sangue che non era nemmeno sua. Era molto simile a quando Chuuya usava Corruzione,pensava. Era davvero un bisogno tanto impellente di distruggere quello del suo compagno?

Alla fine dello scontro rimanevano solo cinque o sei degli uomini che avevano scatenato la rissa e anche se la Port aveva subito diverse perdite,i più forti erano ancora in piedi.
Gli avversari si inginocchiarono alzando le mani,era la resa definitiva.
<<Li ammazziamo?>> chiese Akutagawa,ritrovando la compostezza e tossendo leggermente.
Dazai lo guardò,il suo sottoposto era diventato davvero forte. Chissà se era anche merito suo..
<<Lasciamone uno vivo,canterà per tutti>> rispose,risoluto,con un sorrisetto sulle labbra. Si avvicinò e con un segnale avvertì i suoi uomini,che spararono a tutti i restanti eccetto ad uno,che sembrava essere il più giovane. Tremava e supplicava di finirlo,tanto da suscitare l'attenzione del generale che si avvicinò con la pistola in mano.
<<Vuoi che metta fine alla tua vita?>> chiese,con un filo di voce.
<<S-si...>> rispose quello,scoppiando in lacrime.
Un ghigno sulle labbra del moro sembrò terrorizzarlo interiormente.
<<Spiacente,ma ci servi per->>
Ma prima che potesse finire di parlare la testa del ragazzo era volata in un punto indistinto della strada.
Tutti i mafiosi si allertarono,compreso Dazai,che si guardò intorno calcolando facilmente la provenienza del colpo.
Una figura si mostrò,bagnata dalla luce della luna. A Dazai sembrò un angelo,vestito tutto di nero,emanava un'aura celestiale,come fosse un portatore di giustizia sceso dall'alto.
Si trattava di un uomo,doveva avere circa 25 anni,aveva i capelli neri,mossi lunghi fino a poco sopra le spalle e gli occhi azzurri molto chiari.
<<Mi spiace,non volevo rubarti la scena,Dazai-san>> disse,aveva uno strano accento inglese <<ma non potevo lasciare che uno dei miei uomini soffrisse inutilmente per mano vostra>>

Akutagawa affiancò Dazai,chiedendogli se fosse il caso di attaccare lo sconosciuto,ma il moro aveva lo sguardo incastrato negli occhi del colore del cielo dell'altro. C'era qualcosa di lui che attraeva,il modo in cui si presentava,l'eleganza con cui aveva messo fine alla vita di quel ragazzo,come se gli avesse reso gli onori funebri al momento stesso del terminare della sua vita.
<<Ora devo andare>> riprese a parlare l'uomo <<ci incontreremo ancora,Dazai. Non vedo l'ora>> ostentò un sorriso.
Si girò e a quel punto il generale mafioso sembrò riscuotersi.
<<Chi sei?>> domandò,puntandogli la pistola all'altezza della testa.
Il nuovo arrivato si fermò,senza girarsi.
<<Mi dispiace di non essermi presentato,Dazai. Io ti conosco bene ma tu non conosci me. Il mio nome...>>
Akutagawa esplose,urlando agli uomini di attaccare e una raffica di spari coprì le due parole successive dell'uomo,che però non fu minimamente toccato dai proiettili,visto che sembrò sparire nel nulla.

[...]

Mori aveva chiamato per complimentarsi per la riuscita della missione,nonostante non fossero riusciti ad ottenere informazioni sul motivo di quell'improvvisa rivolta. Dazai sospirò,cadendo a peso morto sul letto di casa sua,buttando il cellulare sul comodino.
Chuuya era tornato poco prima di lui,aveva ancora il cappotto addosso e gli aveva domandato dove fosse stato e perchè fosse uscito,sembrava piuttosto nervoso.

<<Adesso sei il cagnolino di Mori?>> domandò il più basso,bevendo un bicchierend'acqua e sfilandosi cappotto e cappello.
Dazai fece schioccare la lingua sotto il palato.
<<Mi sto solo autoconservando>> rispose.
Chuuya lo osservò a lungo,vide i rimasugli di quel luccichio omicida che ultimamente illuminava i suoi occhi color caramello molto più spesso e aggrottò la fronte,spostando lo sguardo sulle sue mani e i suoi vestiti pieni di sangue.
Si trovavano l'uno difronte all'altro,scrutandosi con circospezione.
<<Quanto ci vuole ancora prima che lasci la Mafia?>> Chuuya fu il primo a rompere il silenzio,ostentando quelle parole che suonavano tanto come una provocazione.
<<Non molto ancora,tranquillo>> il moro colse il tono inquisitorio del compagno,decidendo di ricambiare <<e tu? Com'è andato il tuo giro di ricognizione?>>
Il rosso alzò il mento,come a volersi difendere da qualcosa di indefinito.
<<Molto bene,nulla di strano per ora>>

Si fissarono ancora un po',poi si cambiarono e andarono a letto. Ma quella sera c'era un clima diverso,la tensione e i dubbi che avevano erano palpabili. Si stava insinuando dentro di loro il verme della convinzione che l'altro stesse facendo qualcosa alle sue spalle. E,in effetti,era vero. Non si guardarono neanche più un faccia da quel momento,si addormentarono schiena contro schiena,ognuno pensando a qualcosa di diverso.
Chuuya,alle parole che si erano scambiati lui e Faith,Dazai a quell'uomo misterioso che lo aveva affascinato subito.

Nonostante gli spari Dazai aveva sentito,ricordava bene il nome che gli era stato detto. Lo avrebbe cercato,prima o poi. Sembrava il tipo di uomo che avrebbe potuto capirlo.

<<Mi dispiace di non essermi presentato,Dazai. Io ti conosco bene ma tu non conosci me. Il mio nome è...>>
Dazai si addormentò con quel nome in testa.
<<...Oscar. Oscar Wilde>>

~🌹~
Spazio autrice~
Lo so,lo so che ultimamente mancano le scene fluff e belle tra Chuuya e Dazai ma insieme a molti colpi di scena arriveranno presto anche quelle,resistete :)

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