‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Souko...

By Zerosenpaii

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"Chissá se le persone che ci comprendono di più sono davvero quelle che ci conoscono di meno" ┏━•❃°•°❀°•°❃•━┓... More

Parte Prima
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
Parte Seconda
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
Parte Terza
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
Ultimo.
Epilogo.
Sequel.

33.

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By Zerosenpaii

"Per ricordo"

Silenzio.
La notte a Yokohama era un continuo accendersi e spegnersi di luci: da quelle degli uffici, a dei supermercati e degli appartamenti.
La calma e il silenzio placido cedevano alla frenesia della vita notturna e viceversa, in tutti i luoghi di incontri più frequentati della città.
<<Si dice che la Port Mafia agisca di notte>>
Una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi azzurri stava in piedi sul tetto di una palazzo in periferia,osservando la morbosa intermittenza della vita che si accendeva e spegneva nella città.
Dei nuvoloni grigi,nel cielo,lasciavano intendere che presto avrebbe nevicato,il che era abbastanza normale visto che mancavano pochi giorni al Natale.

Già,il Natale..
Faith se li ricordava tutti,i Natali di quando era bambina. Non rimpiangeva affatto il suo passato,per quanto fosse stata breve e provvisoria,la permanenza nella famiglia Foster le aveva aperto uno spiraglio su quella che poteva essere un'esistenza normale.
Sua madre le voleva bene,e l'aveva sempre difesa dai dispetti che suo fratello Isaac le faceva,indispettito dalla nuova presenza estranea in casa.
Che si fosse sentito escluso? Forse era stata proprio la sua presenza a innescare dentro di lui l'istinto omicida latente dentro di lui?
Non poteva saperlo.

Quando le era giunto tra le mani il testamento di Tamako Mukami,indirizzato a Yōko Ogawa,la ragazza aveva subito pensato ad uno sbaglio,un semplice errore di spedizione. Ma giunta negli uffici del Governo aveva scoperto da dove realmente provenisse. Aveva fatto molte ricerche sul suo Clan e aveva visto le malefatte e le cattiverie che avevano compiuto. Che lo volesse o no,il suo sangue era macchiato da un passato che non le apparteneva,e nemmeno l'apparente innocenza della famiglia che l'aveva adottata poteva ripulirlo.
Tutto ciò l'aveva turbata e l'aveva fatta infuriare. Aveva giurato vendetta e li aveva cercati tutti,uno dopo l'altro,ma la maggior parte di loro erano morti.
Alla fine scoprì che l'unica rimasta viva era proprio l'anziana di cui aveva ricevuto il testamento; in fondo era colpa sua se aveva scoperto tutto no? Valeva la pena sfogarsi su di lei,dopotutto era una di loro no? Aveva le stesse loro colpe,le sue mani erano ugualmente macchiate di sangue,no? Eppure alla fine non aveva avuto il coraggio di ucciderla. Le somigliava troppo: gli stessi lineamenti,gli stessi occhi,la stessa compostezza.. Sarebbe stato come ammazzare sè stessa.
Ma non poteva nemmeno credere a tutto ciò che diceva,alle sue stupide storie su come l'avesse salvata.
Aveva semplicemente lasciato che a finire il lavoro di pensassero gli uomini di Hanko,il suo fratellastro,finissero quello che lei aveva iniziato. Non che non avesse sensi di colpa,dopotutto aveva lasciato che la sua ultima parente morisse,ma il suo sangue era già corrotto alla sua nascita,poteva solo peggiorare.

Faith si sedette sul bordo del tetto del palazzo,facendo dondolare i piedi nel vuoto. Non era molto alto,al massimo quattro piani. Stava aspettando qualcuno,che evidentemente stava facendo ritardo. Osservò il cielo morboso e placido,tinto del blu della notte,e si perse nuovamente nei suoi pensieri.

Un mese e mezzo prima

Faith posò l'ultimo scatolone nell'ampio salotto della camera d'Hotel e si girò per aiutare il suo ragazzo a portarne un altro.
<<Lascia fare a me,non stancarti>> abbozzò un sorriso quello.
La giovane sorrise.
<<Sei sicuro che questo sia un buon posto?>> domandò lei,camminando e perlustrando la loro nuova dimora con circospezione.

Chuuya si sistemò il cappello sulla testa.
<<È solo temporaneo,stai tranquilla>>
La stanza era una delle più lussuose dell'Hotel,già molto caro di suo. Aveva un piccolo salottino all'ingresso e poi la cucina,la camera da letto e due bagni. La camera da letto aveva una parete completamente in vetro,che affacciava su Yokohama e sul mare e che dava sul balcone,come fosse un'unica grande porta-finestra.
Faith si fermò proprio lì davanti,ad osservare il tramonto che si gettava nel mare con gli occhi lucidi.
Nonostante la sua fosse una semplice missione,si era davvero innamorata del ragazzo dai capelli rossi,e non avrebbe mai creduto che avrebbe potuto avere un altro squarcio di vita normale,che avrebbe potuto sentirsi una ragazza normale.

I due passarono le tre ore successive,fin quando il cielo non si tinse di blu e le stelle fecero capolino una dopo l'altra,a cacciare le loro cose dagli scatoloni e a decidere dove metterle. Risero,scherzarono,osservarono la loro vita e quella del mondo intorno a loro come da un oblò di un sottomarino il marinaio osserva la vita sottomarina.
Quando finirono,erano quasi le 22:00.
<<Sta venendo proprio bene,eh?>> parlò il ragazzo,bevendo un bicchiere d'acqua in cucina.
Faith annuì,sorridendo.
<<Vedrai che in un paio di giorni avremo finito e sarà stupenda>>
Si avvicinò a lui e lo baciò,dovendosi alzare sulle punte nonostante Chuuya fosse già basso di suo.
Questa cosa lo fece ridere e la giovane gonfiò le guance,fingendosi indispettita.
<<Lo so cosa stai pensando della mia altezza,Chuu~!>> sbottò,girandosi e dirigendosi verso la camera.
Lui rise,lo faceva raramente.
<<Ma no,davvero,è solo che io non sono altissimo,ma tu mi fai sentire un gigante..>>
<<Sei tu quello basso!>>
<<E tu sei ancora più bassa di me,immagina!>>
<<Grrrr,ti ammazzo!>> Faith gli tirò un pugno sul petto,ma con la sua forza sapeva benissimo che l'altro non lo avrebbe nemmeno sentito.

Chuuya aveva un'espressione beata in viso. Alla fine,era felice di aver incontrato Faith. Dalla morte di Dazai aveva pensato che il sole non sarebbe bai tornato a splendere,e invece adesso poteva svegliarsi con una persona che amava al suo fianco.
Stavolta fu lui ad abbassarsi per baciarla,in un lungo sfiorarsi di labbra che alla fine divenne un tipo di bacio che non si erano mai dati.
Da dolce e confortevole,prese una sfumatura passionale che fino ad allora gli era sconosciuta,ma nemmeno gli dispiaceva.

In poco tempo,il rosso si ritrovò soltanto con camicia e pantaloni addosso e la ragazza solo con la camicetta,mentre la lunga gonna che portava sempre le scivolava a terra.
Impacciati ma bisognosi,iniziarono a sbottonarsi a vicenda i bottoni della camicia,ma Faith alzò lo sguardo,voleva vedere gli occhi del partner.
Lei lo sapeva benissimo di non essere la prima,anche se spesso cercava di ignorarlo. Aveva paura che alzando di poco lo sguardo avrebbe visto l'insicurezza e il passato negli occhi di colui che amava,e invece vide soltanto amore e premura. Chuuya era davvero un ragazzo fantastico.
<<Sei sicura di quello che stai facendo?>> le chiese,finito di aprire l'ultimo bottone.
"Dovrei chiedertelo io,questo" pensò lei,ma come unica risposta si sfilò la camicetta,con le gote rosse per l'imbarazzo.
Chuuya abbozzò un sorriso,pregando che quella fosse la decisione giusta.

"In fondo,cosa pretendo? Solo un po' di spazio,in questa vita,per me" pensavano entrambi.
Quella notte provarono sensazioni a loro sconosciute. Si poteva dire che era una battuta di caccia esplorativa per entrambi,che si concluse con successo.
Le loro menti,in quel momento,erano libere da qualsiasi cosa che non fosse l'altro,o forse era solo l'estasi che glielo faceva credere,ma francamente non gli importava.
Era solo un po' di spazio per loro due. E andava bene così.

Dopo ore,stanchi ma felici,abbracciati e con le gambe intrecciate prossimi al sonno,Faith si decise a prendere in mano il cellulare per vedere che ore fossero e prima di sbloccarlo notò qualcosa sul suo collo.
Era una sorta di segno violaceo,non molto grande ma piuttosto appariscente.
<<Ma davvero? Quanti anni abbiamo,sedici?>> sorrise,con una punta di divertimento,guardando il partner,che era diventato dello stesso colore dei suoi capelli.
<<Mi è venuto naturale,okay? Mi dispiace>> distolse lo sguardo lui,asciugandosi il sudore sulla fronte,ma Faith scoppiò a ridere.
<<Mi piace,davvero. Davvero tanto~>> sorrise,facendo una foto in cui si vedevano lei,il segno violaceo e il viso di Chuuya tagliato a metà.
<<Per ricordo>> giustificò. Poi si girò su un fianco,guardando il rosso negli occhi e infine poggiando le labbra sul suo collo.
<<Posso?>> chiese,sperando in una risposta affermativa.
Il ragazzo,dal viso rosso e in preda all'imbarazzo,annuì leggermente.
Una foto successiva fu scattata mezz'ora dopo e raffigurava loro due che ridevano con un succhiotto viola sul collo,poco prima di fare nuovamente l'amore.

Fine flashback

Un rumore di passi simultanei fece sussultare la ragazza dai capelli castani,che spense il cellulare sul quale fino a poco prima stava osservando una foto,e si girò.
<<Ci siete tutti,vedo>> si alzò,osservando le tre persone che aveva davanti. Erano tre uomini,tutti vestiti di nero e tutti con una faccia piuttosto irritata.
Ma una di quelle facce la conosceva meglio delle altre.

<<Bene>> disse,indicando il primo uomo <<tu sei Haruki Murakami,uno dei pochi sopravvissuti alla battaglia nella quale mio fratello Hanko si è tolto la vita. La tua abilità è "After Dark">>
Non era molto alto,calvo e vestito di nero. Non disse nulla,si limitò ad annuire e osservare la ragazza.
Accanto a lui,un ragazzo sicuramente più giovane,capelli castani e baffi,più o meno della stessa corporatura di Murakami.
<<Kotaro Isaka>> lo presentò Faith <<la cui abilità è Golden Slumber. Sei invece il contabile della società di Spacciatori Anonimi il cui presidente era il moo defunto fratellino>>
<<Dovresti andare dritta al sodo,Ogawa!>> si lamentò quello,ma fu zittito.
<<Infine>> si parò difronte all'ultimo <<il nemico attualmente più pericoloso dei restanti tre>>
Faith osservò la figura che aveva davanti,talmente apatica da non sembrare nemmeno viva.
<<Con l'abilità "For the Tainted Sorrow", ecco a voi Chuuya Nakahara>>

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