‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Souko...

By Zerosenpaii

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"Chissá se le persone che ci comprendono di più sono davvero quelle che ci conoscono di meno" ┏━•❃°•°❀°•°❃•━┓... More

Parte Prima
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
Parte Seconda
22.
23.
24.
25.
26.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
Parte Terza
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
Ultimo.
Epilogo.
Sequel.

27.

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By Zerosenpaii

"Mi ucciderai"

Due mesi prima

Le sirene della polizia rimbombavano per tutta la città,nella fresca serata di un giorno autunnale.
Chuuya Nakahara era stato avvicinato da forze di polizia e servizi segreti,che si erano complimentati con lui per aver risolto il mistero dell'omicidio del Governatore, offrendogli un sacco di posizioni prestigiose all'interno del governo. Il rosso però le rifiutò tutte con gentilezza.

In quel momento si trovava sul tetto di un palazzo,godendosi la brezza autunnale che gli scompigliava i capelli.
"Vorrei solo smettere di pensare a tutto per un istante.." pensava,guardando la città tingersi di luci rosse e blu a causa delle numerose volanti della polizia. Fin quando non vide che più unità si andavano dirigendo verso lo stesso punto e capì che l'avevano trovato.

Isaac Foster.
Era lui l'assassino. Era quello il motivo per cui Faith non riusciva a ricordare il volto del terrorista: tentava di rievocare un viso sconosciuto,un viso nuovo, ma non ci riusciva perchè lei quel volto lo conosceva bene e non aveva bisogno di ricordarlo.
La ragazza era troppo piccola per ricordarsi l'accaduto,ma Chuuya aveva capito.
Molte persone sostenevano che l'unico modo per attivare quella bomba era standole vicino,il che sarebbe risultato praticamente un'azione suicida,premettendo che il colpevole fosse morto con tutti gli altri,ma non era così.

Il motivo per cui Faith non era morta nell'esplosione era che sua madre si era gettata su di lei per proteggerla,facendole da scudo umano,ma per fare questo doveva aver capito cosa stava succedendo. E come? Vedendo che il fratello non c'era più,che si era allontanato dal bar con un pretesto e vedendo che la figlia giocava con un nuovo sonaglino dotato di un pulsante sul lato. La donna provò a toglierlo di mano alla bambina, ma la piccola rise e premette il pulsante. Un paio di secondi, quelli che bastavano a sua madre per proteggerla, prima che la bomba esplose.

Fino ad allora Isaac Foster era stato ritenuto morto,poichè i cadaveri completamente carbonizzati non avevano permesso un esame del dna delle vittime e ci si era dovuti limitare ad identificare i loro volti anche se sfigurati. Probabilmente,Faith era convinta che suo fratello fosse morto nell'esplosione e ciò l'aveva influenzata ad identificare col suo nome un ragazzo che gli somigliava soltanto.
E adesso che era tornato in città,vedendo che la sorella era ancora viva e in libera circolazione,ha avuto paura che potesse iniziare a ricordare e aveva deciso di togliere di mezzo anche lei.

<<Se pensi che mi senta in colpa per aver premuto quel pulsante>> una voce femminile parlava da dietro Chuuya,che si girò <<hai perfettamente ragione. Ma cosa accadrebbe se la mia vita dipendesse da questo? Devo andare avanti,devo superarla,per i miei genitori e per gli Dèi che mi hanno concesso di sopravvivere>>
Faith si era avvicinata sempre di più a lui,fino a stargli davanti.
<<Grazie,Nakahara-san,per aver risolto il mistero e dato pace alle vittime..>> sospirò,tremando leggermente. Faceva freddo e lei aveva addosso solo un vestitino a maniche corte.
<<È il mio lavoro>> rispose il ragazzo dai capelli rossi,togliendosi il cappotto e poggiandolo sulle spalle della giovane.
<<Ho ammirato il modo in cui ti sei buttato per salvarmi,davvero. Non ti facevo temerario fino a quel punto>> ridacchiò la ragazza dai capelli castani <<sono sicura che la persona di cui porti sempre la foto in tasca sarebbe fiera di te,in questo momento>>
Chuuya sussultò,aveva visto la foto di Dazai? E poi come faceva ad aver supposto che era morto?

Fissò la donna davanti a sè, gli occhi di lei emanavano una luce particolare e,prima che potessero accorgersene,le loro labbra si scontravano in un bacio lento e dolce.

Non aveva nulla a che fare con i baci che Chuuya aveva dato fino a quel momento,ma sentiva che,in fondo,lo faceva star bene.
Forse poteva superarlo anche lui,poteva andare avanti per Dazai e per gli Dèi.

Allora,col consenso di lei,approfondì il bacio e,finalmente,smise di pensare.

Fine flashback

Due settimane dopo l'ultimo "incontro" di Chuuya e Dazai,il rosso aveva cercato il suo ex partner per tutta la città,ma di lui non c'era traccia. Che avesse lasciato il paese? Era possibile,ma Dazai amava alla follia quella cittá,non l'avrebbe lasciata subito dopo essere riuscito a tornarvi.

Non poteva fare a meno di pensare a quel che era successo in quel bar. Faith era ignara di tutto,di chi fosse Dazai e di ciò che li aveva uniti. Da ciò che lei sapeva si trattava semplicemente di un ex collega di lavoro che era stato creduto morto per due anni,nulla di strano a detta sua.

<<Nakahara! Se potessi prestare attenzione..>> Kunikida sbottò,sistemandosi gli occhiali.
<<Biondino,ti rendi conto di che ore sono? È quasi mezzanotte,per Dio!>> gli rispose,irritato,poichè si stava concentrando sui suoi pensieri,ma subito dopo si ricompose. Era l'ultima missione della settimana che gli era stata affidata,se l'avesse portata a termine per bene poi sarebbe stato libero tutto il week-end.

<<Sembra che un membro della Port Mafia stia portando morte e distruzione per tutta Yokohama,nelle ultime due settimane. Grazie a una soffiata siamo stati capaci di scontrarci con lui e piazzargli un localizzatore addosso. Vorrei che tu lo seguissi e riportassi i suoi movimenti,senza attaccarlo. Sono stato chiaro?>>
Chuuya guardava in alto,con una faccia semi assente,ma annuì.
<<Si tratta di Akutagawa?>> chiese.
<<Probabilmente,non lo sappiamo. Non siamo riusciti a vederlo in volto>>
Il rosso sbuffò,alzandosi e mettendosi il cappello.
<<Se l'operazione va bene mi frego una delle vostre bottiglie di vino migliori!>>

[...]

Il radar indicava che il soggetto si trovava in un piccolo bosco in un luogo che Chuuya conosceva abbastanza bene. Sembrava muoversi lentamente,quindi forse era solo e non si aspettava di essere seguito.
Il rosso fece ben attenzione a non far rumore,nascondendosi di cespuglio in cespuglio fin quando vide una figura di spalle,con un cappotto nero e i capelli castani.

Ma la cosa che lo terrorizzò all'istante fu la canzoncina che quella persona stava cantando.

<<You can't do a double suicide alone~ But with two people,you can! Wowo,double suicide,double suicide,double suicide~>>

"Che storia è questa..?" pensò Chuuya "dovrei star seguendo un membro della Port Mafia,ma allora perchè Dazai.."
<<Non sei mai stato bravo a pedinare le persone,Chuuya. O almeno,non a pedinare me>> la figura si era girata,rivelando un volto pieno di ferite,con una benda sull'occhio destro. Indossava il vecchio cappotto nero,era vestito esattamente come quando era nella Mafia.

<<Tu..>> iniziò Chuuya,uscendo dal suo nascondiglio. Gli puntò il dito contro <<TU. Sei uno schifoso traditore ovunque tu vada>>
Dazai ridacchiò.
<<Già,però se ti consola questa volta uscire dalla Mafia sarebbe impossibile,quindi ho trovato il mio posto~!>>
Con uno scatto fulmineo il più basso si avvicinò e tirò un cazzotto all'altro,prendendolo in pieno volto. Quello estrasse la pistola e sparò tre colpi ai suoi piedi.
<<Non ho ancora ricevuto l'ordine di ucciderti,Chuuya~ non mettermi in condizione di farlo>> abbassò la pistola,ma il suo ex partner aveva gli occhi lucidi di rabbia.
<<Hai dimenticato le parole di Oda così facilmente?>> gli urlò contro,tentando di colpirlo con i pugni,che però lui schivava. Sapeva che usare la sua abilità non sarebbe servito.
<<Ci ho provato>> Dazai distolse lo sguardo dal rosso <<ma sembra che l'unico posto a cui io appartengo veramente sia questo. Ormai non mi resta più niente>>

Chuuya urlò e lo spinse con la schiena contro un albero,bloccandolo lì. Voleva dire tante cose,ma la voce gli era morta in gola quando si era reso conto del suo viso a pochi centimetri da quello del moro; il suo profumo gli aveva annebbiato la mente e i suoi occhi gli avevano tolto la possibilità di pensare lucidamente.

Entrambi erano al limite della sopportazione,ma non lo avrebbero mai ammesso. Due anni senza toccarsi,senza baciarsi,senza potersi parlare. Quella vicinanza aveva mandato in tilt entrambi e lo sapevano,lo deducevano dalle loro labbra che si sfioravano leggermente. I loro occhi parlavano,stavano combattendo interiormente anche se sapevano che la parte irrazionale di uno dei due avrebbe fatto annullare la distanza tra loro una volta per tutte.

<<Se io ti bacio>> sussurrò Chuuya,ancora con lo sguardo perso tra gli occhi e le labbra di Dazai <<tu ne approfitterai e mi ucciderai,non è così?>>
Dazai storse il naso.
Avrebbe dovuto,si,ma sapeva che non ci sarebbe mai riuscito.
<<Se tu non mi baci>> sussurrò,in risposta <<mi ucciderai>>

Chuuya stava perdendo i freni,l'unica cosa che voleva era saltare addosso al moro,davanti a lui,e baciarsi per tutte le volte perse in due anni. Chi se ne importava se era di un'organizzazione nemica? Era Dazai,l'avrebbe fatto ragionare in qualche modo. Ora si sentiva abbandonato,sentiva che non c'era più posto per lui,doveva fargli capire che non era così.

<<Se avessi un centesimo per ogni cosa che ti farei adesso,sarei ricco>> sbottò Chuuya e Dazai giurò di aver avuto la pelle d'oca per un attimo.
Ma vide nei suoi occhi l'esitazione. E l'esitazione aveva il volto di quella ragazza al bar.

Faith era la sua ragazza,in fondo,non voleva ferirla. Tradirla non avrebbe avuto alcun senso. Era convinto di amarla,e l'aveva amata,ma nessuna sensazione era paragonabile a quella che provava con quello stupido bendato spilungone.

Ma quella leggera esitazione colpì Dazai con la stessa intensità di un proiettile. Con la pistola ancora in mano,sparò un proiettile proprio dietro di lui,urlandogli di fare attenzione.
Chuuya si girò rapidamente,pronto ad usare la sua abilità,ma non c'era nessuno. E quando si girò per chiedere spiegazioni,non c'era davvero più nessuno.
Dazai era sparito.

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