Chemistry | Charles Leclerc

By FediesXx

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❝La chimica tra due persone è la scienza più strana che esista❞ Sono convinta che quasi tutto, nella mia vita... More

Cast.
Playlist.
2. Helium
3. Lithium
4. Beryllium
5. Boron
6. Calcium
7. Nitrogen
8. Oxygen
9. Fluorine
10. Neon
11. Sodium
12. Magnesium
13. Aluminum
14. Silicon
15. Phosphorus
16. Sulfur
17. Chlorine
18. Argon
19. Potassium
20. Carbon
21. Scandium
22. Titanium
23. Vanadium
24. Chromium
25. Manganese
26. Iron
27. Cobalt
28. Nickel
29. Copper
30. Zinc
31. Gallium
32. Germanium
33. Arsenic
34. Selenium
35. Bromine
36. Krypton
37. Rubidium
Ringraziamenti.

1. Hydrogen

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By FediesXx

Secondo la chimica l'amore non è nient'altro che una formula di tre sostanze: ossitocina, dopamina e serotonina. E' rassicurante pensare che un sentimento non sia altro che un'aggregazione di atomi, un qualcosa che posso studiare sui libri ed in laboratorio.
Ho scelto di laurearmi in chimica perché è la scienza del cambiamento, delle trasformazioni, che studia composizioni e dissoluzioni di tutto ciò che ci circonda.
Quando puoi comprendere una cosa del genere ti senti padrone della tua vita, di quello che puoi vedere, di quello che puoi toccare.


***


Dopo tre anni passati a studiare la materia di cui sono innamorata tra i banchi dell'Università di Bologna mio padre è riuscito finalmente a realizzare il suo sogno di portarmi in Formula Uno per conseguire la mia specializzazione. Quando di cognome fai Cordero di Montezemolo non esiste che tu non voglia avere a che fare con le macchine da corsa. Anche se non è più il suo lavoro, rimarrà per sempre la più grande passione di mio padre. La mia un po' meno.
Non fraintendetemi, per me la Scuderia Ferrari rimarrà sempre un posto magico e sono onorata di lavorare con loro. Ma il mondo mondano che circonda la Formula Uno... è quello che mi ha sempre allontanata da mio padre, che ha fatto scappare altrove mia mamma... sono davvero pronta da affrontarlo? Il fatto che sarò quasi sempre nascosta nei box a controllare le miscele della vettura mi rincuora, ma quando tutti sanno chi sei, di chi sei figlia e da dove provieni è difficile non essere notata.
Ritornando all'amore: ossitocina, dopamina e serotonina. Era stato così per quasi tutta la mia vita, poi ero arrivata a Barcellona per i test pre-stagionali e ai miei amati composti chimici si era prepotentemente sostituito il nome di Charles Leclerc. Tutti gli enzimi nelle mie sinapsi fritti, spenti, addio. Corre pure per un'altra scuderia! Sono finita nei guai, ne sono certa - penso mentre lui continua a rivolgermi il sorriso più gentile che abbia mai visto. E' tutta colpa della chimica.



***



"Non so come fai a capirci qualcosa, io vedo solo tante sigle!"
Ridacchio al commento di Sebastian, seduto accanto a me a studiare le planimetrie dopo i primi giri di prova qui a Montmelò. Ogni tanto sbircia i miei file.
Sebastian Vettel, la prima guida della nostra squadra, è la miglior compagnia che abbia incontrato da quando ho messo piede a Maranello il mese scorso.
"Sono elementi chimici Seb, non sigle"
"Nella nostra macchina c'è tutta quella roba?"
"Che te ne importa? Tanto devi guidarla, tu"
Io e il tedesco scoppiamo a ridere, anche Kimi non se la cava male in quanto a simpatia, anche se non tutti lo direbbero.
Siamo un team ben assortito e i nostri piloti sono amichevoli, mi hanno subito messa a mio agio e non mi trattano come la solita figlia di papà. Ne sono infinitamente grata.
"Stasera c'è un apericena d'inizio stagione, soltanto piloti, perché non ci fai un salto? Ti presentiamo gli altri" propone Sebastian.
Io non sono molto convinta. L'unico altro pilota che conosco è Leclerc, perché mi ha sorriso tutto il tempo questa mattina ed io sono rimasta a fissarlo imbambolata come una scema. Seb mi ha preso in giro bonario e mi ha spiegato chi era.
Nella sua descrizione le parole "rookie", "talento", "futuro campione" e "ragazzo d'oro" erano comparse molteplici volte, proprio a dare man forte al colpo di fulmine che mi aveva colto stamane.
Per il resto, oltre ai loro nomi, ignoravo tutto ciò che riguardasse la griglia di Formula 1 del 2018.
"Vuoi traumatizzarla subito con le battute pessime di Ricciardo e i vestiti di Hamilton?" Kimi sembrava condividere il mio stesso scetticismo.
"Non fare il guastafeste! Daniel e Lew faranno i bravi, sono simpatici vedrai, e poi ci saremo sempre noi con te... dai fallo per zio Seb!"
Sebastian sembrava avere la stessa età delle sue figlie con quel buffo labbro all'infuori. In fondo una piccola festa non aveva mai ucciso nessuno, no?
Mio padre quando aveva visto la mia titubanza nel conseguire la specialistica in mezzo alle macchine da corsa mi aveva chiesto di pensare ai lati positivi: viaggiare e divertirmi.
Diciamo che potevo dargli una piccola possibilità.
"Se mi prometti che c'è del cibo allora sono dei vostri"
"Italiana fino al midollo"
"Puoi dirlo forte!"


***


L'apericena si tiene nella sala convegni dell'hotel dove pernotta la squadra della Red Bull, Sebastian mi istruisce dicendo che sono loro i festaioli della situazione.
Alla fine si rivela davvero un evento molto informale; mi sento a mio agio nel mio vestitino bianco di taffetà, gentile concessione del tiepido clima catalano.
La prima persona che mi viene presentata è il famoso Daniel Ricciardo, anima della festa. Il suo sorriso è più smagliante del fosforo bianco in laboratorio... ed anche molto contagioso.
"Dan, lei è Martina, la nostra nuova esperta in chimica. Marty, lui è il mio ex compagno di squadra Daniel, corre per la Red Bull Racing"
Sebastian non mi presenta precisando che sono la figlia di Luca di Montezemolo per fortuna. Anche se qualcuno dovesse già saperlo, meglio non rimarcare il concetto.
"Oddio esperta è un parolone, sto prendendo la laurea magistrale. Piacere comunque!"
Daniel mi stringe la mano tutto contento.
"Piacere mio! Benvenuta tra noi, puoi scappare nei nostri box appena quei brontoloni di Maurizio e Kimi saranno troppo insopportabili"
Scambio altre due parole con il pilota australiano, che si rivela davvero simpaticissimo ed affettuoso. Non sono affatto una persona timida e quando trovo l'occasione per parlare e farmi conoscere ne sono più che felice.
"Guarda ti presento quel piccolo idiota del mio compagno di squadra, penso abbiate la stessa età... Max, vieni qua!"
Un ragazzo molto più giovane di Daniel e Sebastian, apparentemente disinteressato a tutto ciò che accade attorno a lui, ci raggiunge.
Mi lancia uno sguardo indagatore e... interessato, che mi fa arrossire appena.
"Ciao, sono Max"
Se la memoria non m'inganna dovrebbe essere il Verstappen di cui Sebastian e Kimi si lamentano a giorni alterni. Non ho ben capito il motivo, credo abbia a che fare col modo in cui guida.
"Piacere, Martina, lavoro in Ferrari"
"Perché non la porti un po' tra voi marmocchi? Così le scansi le presentazioni più noiose" Daniel ammicca in direzione dei due ferraristi, che stanno chiacchierando con dei piloti dal viso più che noto: Fernando Alonso, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.
"Seguimi, ti faccio conoscere bella gente... non quanto me, ma ci provano"
Ridacchio della sua (falsa?) modestia. Qualcosa mi dice che in realtà è serio.
Mi lascio guidare da Max verso il tavolo alla fine della sala e nel frattempo lui mi fa svariate domande personali senza tanti peli sulla lingua.
"Sei la figlia di Montezemolo, vero?"
"Sì" mi limito a dire, un po' infastidita. Lui non lo nota o forse non gli dà peso.
"Come mai sei qui? Ti piacciono le macchine?"
"Più di alcuni piloti" gli dico, senza paura di apparire sfrontata. Max per tutta risposta mi rivolge un sorrisetto ma non ribatte.
"Signorina, ti presento il futuro della Formula Uno... ragazzi, interrompete le vostre stupide attività e salutate miss Montezemolo"
Perché la reazione di combustione non può essere spontanea? Bruciare vivo Max Verstappen in questo momento non mi sembra una pessima idea.
Per fortuna i suoi colleghi (e quasi miei coetanei) sembrano essere molto più simpatici e a modo di lui. Si presentano uno ad uno: Ocon, Stroll, Gasly, Sainz... e Leclerc.
Sbatto un paio di volte le palpebre ma la sensazione di vuoto nello stomaco appena vedo Charles persiste come questa mattina.
"Ciao Martina, benvenuta" me lo dice in italiano, beccandosi un'occhiataccia da Max ancora accanto a me.
Faccio un passo in avanti per stringergli la mano che mi porge. Prendo la scossa e probabilmente anche lui, perché i nostri occhi s'incrociano e ci sorridiamo imbarazzati.
Stupidi elettroni, stupida chimica.
"Ciao Charles, grazie mille"
Mi siedo accanto a lui e subito vengo coinvolta in una conversazione molto divertente e rigorosamente italiana da lui, Esteban Ocon e Pierre Gasly, a quanto pare i suoi migliori amici.
"Wow ragazzi siete bravi con l'italiano, davvero, ma posso parlare inglese se volete"
Il loro accento francesino li rende incredibilmente teneri e buffi quando masticano la mia lingua, però se la cavano molto bene.
"No no, dobbiamo fare pratica!"
"Le fidanzate di Esteban e Pierre sono italiane" mi spiega Charles "ed io in Formula 2 ho corso per una squadra italiana, la Prema"
Forse il nome dovrebbe dirmi qualcosa ma io sui motori sono ignorante per davvero.
Dai racconti di Sebastian ho appreso che Charles è stato anche un pilota per la Ferrari Academy, una sorta di pupillo per la Scuderia, quindi il fatto che conoscesse l'italiano non mi ha sorpreso quanto per gli altri due.
"Beh noi italiane siamo le migliori!" dico, scherzando, però loro sembrano essere d'accordo con me.
"Tu di che parte dell'Italia sei?" me lo chiede Lance Stroll, stavolta in inglese. E' un tipo un po' taciturno e non sembra molto integrato nel trio di Charles, Pierre ed Esteban.
A mezza voce il pilota dell'Alfa Romeo mi spiega che il canadese ha fatto un percorso diverso per arrivare in Formula Uno, mentre loro tre si conoscono dai tempi dei kart.
"Sono nata e cresciuta a Bologna"
"Bologna hai detto? Cavolo, anche la mia ragazza! Studia lì, ingegneria aerospaziale"
"Sul serio? E' molto vicina alla facoltà di chimica! Come si chiama?"
"Caterina Masetti Zannini"
Il mondo è un posto minuscolo, perché scopro che la ragazza di Pierre è la simpatica moretta con cui ho chiacchierato in aula studio tantissime volte l'anno scorso per gli esami di chimica fisica.
Che bello, mi sembra di aver trovato degli amici.
La fidanzata di Esteban invece si chiama Elena e vive a Torino; entrambi sono davvero dolci quando parlano delle loro ragazze, che carini.
Spesso e volentieri sento lo sguardo di Charles su di me mentre sono voltata altrove ma non mi dà fastidio.
Noto con gran sollievo che Max è andato a parlare da tutt'altra parte con un pilota spilungone che Charles chiama Stoffel Vandoorne.
Il monegasco riesce a farmi una panoramica generale dei ragazzi che non ho ancora conosciuto indicandomeli in varie zone della sala.
Alla fine la serata si rivela più che piacevole, sono contenta di aver accettato l'invito di Sebastian, tornare in albergo quasi mi rattrista.
"Martina...!" mi richiama incerto Charles, mentre ci scambiano gli ultimi saluti collettivi fuori la hall dell'hotel.
Mi giro un po' imbarazzata, perché so che Sebastian e Kimi mi staranno fissando divertiti da brave pettegole quali sono.
"Domattina passi al circuito?"
"Oh sì, ho tanto lavoro da fare con le fibre di carbonio sulla macchina di Kimi"
"Tra una fibra di carbonio e l'altra ti va di fare colazione insieme? Ti faccio vedere la pista se vuoi"
Il suo invito rispecchia il suo modo di essere: educato e molto gentile.
Gli sorrido, accettando di buon grado.
Forse non dovrò starmene nascosta in garage tutto il tempo.

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