The survival show - minsung.

By straykids97

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Dove Jisung si ritrova a far parte di un gruppo composto da 9 ragazzi. Il loro obiettivo è riuscire a debutta... More

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AVVISO!
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#ThankYouWoojin
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MINHO!!
Importante!!

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By straykids97

Jisung dopo quella giornata con i ragazzi cercò di allenarsi il più possibile. Voleva tenersi occupato, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare la situazione con Minho.

Erano passate già 3 ore da quando si allenava ininterrottamente insieme agli altri. Era sudato ed esausto.

Tutti quanti cominciavano a sentire la stanchezza addosso ma nessuno osava chiedere a Chan di riposarsi, non che avessero paura ma sapevano che dopo una giornata intera di svago avrebbero dovuto recuperare il più possibile.

Chan fece partire nuovamente la base della canzone che stavano preparando e quindi per la milionesimo volta in quella giornata, continuarono a provare.

Una volta terminata Chan propose di fare una pausa «e mi raccomando, solo un'ora, poi torniamo ad allenarci»

Tutti annuirono energicamente, dileguandosi prima che Chan decidesse di provare qualcos'altro.

«ehi Felix ti va di andare una bibita fresa?» gli chiese Jisung, visto che era l'unico rimasto.

Felix annuì «prendo le mie cose ed andiamo»

In quel momento non interessava a nessuno dei due il fatto che fossero davvero tanto sudati. Jisung aveva solo bisogno di bere una bibita fresca.

«fino a che ora proveremo secondo te?» chiese Felix mentre si avviavano verso un bar.

Jisung scrollò la spalle «non lo so, di certo non presto... sembra così pieno di energie» ridacchiò.

Felix rise «faremo nottata allora»

«spero solo ci dia il tempo di mangiare qualcosa a cena»

«hai visto come ha quasi tolto il piatto di ramen a Changbin perché ci stava mettendo troppo?» rise mentre pronunciava le ultime parole.

Jisung scoppiò a ridere «è stata una scena fantastica con Changbin che cercava di riprenderlo e rincorreva Chan per tutta la sala»

«ieri me lo sono ritrovato dietro le spalle che mi guardava studiare il coreano»

«sta diventando inquietante, è ovunque. Io qualche giorno fa l'ho visto che mi fissava mentre facevo degli esercizi»

«ci tiene sotto controllo»

Jisung e Felix si sentirorno circondare le spalle, si girarono di scatto per vedere chi fosse ritrovandosi davanti un Chan tutto sorridente mentre li trascinava dentro il bar.

«ragazzi io vi tengo sotto controllo perché vi voglio bene - esordì - ed oggi vi offrirò qualcosa»

Jisung e Felix rimasero un attimo sbigottiti, non tanto per il fatto che volesse offrire loro qualcosa, quanto per la reazione di Chan, super allegro dopo il duro allenamento.

Alla fine decisero di prendere tre fette di torta alla fragola e dei thè freddi.

«sia chiaro, nessuno deve sapere che abbiamo mangiato un dolce» li minacciò Chan.

Jisung rise «yah mica siamo così scemi, lo sappiamo che è contro le regole»

«tanto secondo me gli altri saranno andati nel minimarket a mangiare qualche schifezza» disse Felix mentre masticava un pezzo di torta.

Chan annuì «ho visto Jeongin e Changbin con dei pacchetti di patatine in mano e Woojin arrabbiarsi con loro, poi si sono accorti della mia presenza e hanno cercato di nasconderli, ho fatto finta di nulla»

«ti sentivi in colpa perché sapevi che avresti mangiato della torta?» lo stuzzicò Felix.

Chan sbuffò «no... cioè forse...»

Jisung amava questo di Chan. Era un leader molto esigente, pretendeva massima serietà durante gli allenamenti però anche lui permetteva ai ragazzi di fare qualche strappo alla regola, come ad esempio mangiare dolci.

Durante il programma gli era stato vietato di mangiarne, tranne in qualche occasione. Eppure Chan su questo era molto flessibile, sapeva che tanto tutti i grassi ingeriti li avrebbero smaltiti durante le prove.

Una volta finito il loro meritato dolce si alzarono dal tavolo del bar e si diressero nuovamente alla sala prove, dove tutti gli altri erano lì ad attenderli.

Una cosa che amava Chan dei ragazzi era che quando stabiliva un orario tutti lo rispettavano. Tranne Jisung. Con lui aveva perso le speranze da molto tempo. Era un ritardatario patologico.

Chan era sicuro al 100% che se non ci fosse stato lo staff a dirigerli o comunque ad obbligarli a stare entro certi orari per poter rispettare i programmi, Jisung sarebbe arrivato costantemente in ritardo.

Si ricordava di quella volta in cui dovevano partire lui, Jisung e Changbin per andare a Busan.
Erano rimasti d'accordo di vedersi alla stazione dei treni, mancavano 5 minuti alla partenza e Jisung non si era ancora fatto vivo.
E quando il treno stava per partire lo vide arrivare in pigiama. Si esatto, in pigiama, esclamando un «mi sono svegliato 15 minuti fa e non ho fatto in tempo a vestirmi, saliamo sul treno!»
Chan era rimasto sbigottito alla vista dell'amico vestito in quel modo, con ancora i capelli arruffati. Si aspettava di tutto, ma non di vederlo arrivare in quello stato.

Da quel giorno non si stupì più di niente.

Era fatto così il suo migliore amico, un ritardatario, che non ti faceva mai mancare il divertimento.

Il resto del pomeriggio continuarono ad allenarsi con qualche piccola pausa. Una volta arrivata l'ora di cena decisero di tornare in dormitorio e di mangiare qualcosa al volo, per poi prepararsi per la notte.

Jisung si fece una doccia molto veloce, anche perché essendo il primo, gli altri stavano aspettando che finisse.

Si mise una tuta grigia ed una maglietta a maniche corte. Nonostante fosse inverno dentro l'appartamento faceva caldo.

Si preparò del ramen istantaneo, una delle poche cose che riusciva a preparare, e mangiò.Una  volta finito si buttò sul suo letto cercando di dormire.

Pian piano anche tutti gli altri si ritirarono nelle loro stanze per riposarsi.

Jisung si rigirava continuamente nel letto cercando una posizione comoda per prendere sonno, ma sembrava tutto inutile. Non sapeva quanto tempo fosse passato ma quardando la finestra poteva intuire fosse notte fonda.

Prese il cellulare e guardò l'orario che segnava l'una di notte. Fece un respiro profondo e rassegnato all'idea che non sarebbe riuscito a prendere sonno facilmente decise di mettersi una felpa e sgattaiolare fuori dall'appartamento.

Percorse tutto il corridoio buio fuori dall'appartamento e si diresse verso l'uscita per prendere una boccata d'aria e camminare un po'.

Mentre continuava a camminare tra i corridoi illuminati solo dalla luna passò davanti una stanza e rimase sorpreso nel vedere la luce accesa ed il rumore di una canzone.

Chi diavolo sta provando a quest'ora?

Si sporse per vedere chi fosse e rimase ancora più sorpreso nel vedere Minho allenarsi. Rimase fermo a guardarlo, catturato dai movimenti del maggiore.

Poteva intravedere delle goccioline di sudore scendere lungo la tempia e raggiungere il collo, per poi sparire sotto la maglietta.

Non aveva mai visto niente di più bello, il suo cervello stava andando letteralmente in tilt. Come poteva esistere una persona così affascinante?

Si appoggiò alla porta e questa si aprì con un rumore stridulo. Minho si girò di scatto per vedere da dove provenisse il rumore e rimase stupito nel trovare Jisung a fissarlo.

Jisung scostò lo sguardo arrossendo, non voleva mica farsi vedere che lo stava guardando.

Sul volto di Minho comparve un sorriso luminoso «Jisungie! Da quanto sei qui?»

«io... io... da qualche minuto» balbettò Jisung.

«perché non sei entrato prima?»

«non volevo disturbarti»

Minho si avvicinò a lui abbracciandolo «tu non disturbi mai»

Jisung ricambiò l'abbraccio un po' titubante, con le mani che gli tremavano dal nervoso ed il cuore che rischiava di spaccare la gabbia toracica «mi sei mancato» ammise.

Minho ridacchiò «ma se non ci vediamo da qualche giorno»

Jisung annuì e lo strinse più forte «lo so»

Minho si allontanò un po' sollevando il mento di Jisung con due dita per guardarlo negli occhi «mi sei mancato anche tu, Ji»

Jisung pensò che a breve sarebbe collassato sul pavimento. Aveva il volto di Minho a pochi centimetri dal suo e non si erano sciolti dall'abbraccio. Non si era reso nemmeno conto di star fissando le labbra del maggiore.

Si leccò istintivamente le labbra alla vista di quelle di Minho, così carnose che lo facevano desiderare di mordergliele.

Sul volto di Minho comparve un sorriso malizioso «che guardi?» chiese in un sussurro che alle orecchie di Jisung risuonò fin troppo sensuale.

Jisung degludì rumorosamente «niente»

Minho si avvicinò ulteriormente con il volto e stavolta le loro labbra erano quasi a contatto «non stavi guardando le mie labbra?»

Jisung si morse il labbro inferiore, lo stava stuzzicando «no..» continuò.

«ne sei sicuro?» chiese nuovamente il maggiore, sfiorando le labbra di Jisung.

«fanculo Minho» rispose questo baciandolo.

Angolo autrice:
Non odiatemi per come ho interrotto il capitolo però vi prometto che con il prossimo mi farò perdonare!
Alla prossima~~

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