"Com'è andato l'appuntamento galante?!" Urlò Waliyha
"Non era un appuntamento galante Wali... cioè... non so cosa fosse ma credo sia andato bene." Sbottai
"Che vi siete detti, eh?" chiese sovraccaricata
"Haahaha frena gli ormoni, Malik. Niente di importante" conclusi
"Oh, certo... non me la bevo. Se no cos'è quel bagliore... nei tuoi occhi?" arrossii. Davvero davo quell'impressione agli altri? Davo quell'impressione anche a Lou?
Scacciai quel pensiero e mugugnai:" È semplicemente una tua impressione, pakistana".
Le feci un occhiolino ridendo poi mi feci una doccia veloce guardando la mia immagine riflessa nello specchio con meticolosa attenzione: le profonde occhiaie nere mi segnavano il volto e andavano molto in contrasto con il pallido volto...
Avevo proprio una brutta cera.
Cercai di sorridere, ritornai seria, poi sorrisi di nuovo e ritornai seria. Okay sto ufficialmente diventando pazza!
È solo che... non riuscivo a farmi un'idea di come vorrei essere davvero.
Per quanto la situazione mi facesse disperare e piangere, scoppiai in una fragorosa risata. Oltre a un nutrizionista avrei dovuto consultare anche uno psicologo.
Mi lavai i denti con cura poi mi infilai nel letto con il pigiama indosso e Waliyha che fissava il soffitto.
Probabilmente stava pensando e non volevo disturbarla. Fu lei a rompere il silenzio:
"Buonanotte dolce guastafeste." era attualmente la cosa più dolce e strana che mi avessero mai detto. Ridacchiai e le risposi:
"Buonanotte a te, dolce pakistana."
Mi dimenai un po' nel letto per cercare di dormire, poi caddi in un sonno profondissimo.
***
"Svegliati Waliii!" esclamai facendo scontrare il cucchiaio contro il bicchiere di vetro, ripetutamente per creare abbastanza caos da far svegliare la bella addormentata Malik.
"Mh." Squittì e risi un po'.
Mi vestii e truccai, cercando di mascherare quelle brutte occhiaie che irrompevano sul mio viso segnato dalla fame.
Uscii chiudendomi la porta alle spalle e sospirai non appena uscii dalla porta.
"Hei!" una voce stridula mi riportò alla realtà
"Lou!"
"Buon lunedì dolcezza!"
"Buon lunedì, Louis."
"Dormito bene?" chiese distratto mentre prendeva la mia mano per accompagnarmi davanti la mia classe di matematica.
"Sì e tu, Tomlinson?"
"Non ho dormito così bene come sabato sera, quando tu eri con me." sussurrò guardandomi intensamente e sorridendo timidamente e arrossii parecchio ma ebbi lo stesso il coraggio di dire:
"Vorrei che tu avessi dormito bene come quando c'ero."
"Forse puoi accontentarmi." fece lui
"Illuminami."sbottai
"Stasera puoi di nuovo dormire da me." Dichiarò mettendosi di fronte a me mentre mi mostrava la porta della mia aula, facendomi intuire che ero arrivata.
"Ci sto. Ci vediamo qui quando esco?"
"Certo, Payne... A dopo." promise lasciandomi un casto bacio sulle labbra.
Aprii la porta dell'aula e quasi mi addormentai durante le sei ore di lezione, se non nello spacco quando mi affacciai alla finestra e al plesso di fronte vidi affacciato un bel bruno dagli occhi azzurri:
"Non puoi proprio fare a meno di me vero, Valery?" disse con un sorrisino compiaciuto
"Tu che mi dici?" sibilai divertita
"A dopo, piccola." annunció voltandosi e rientrando in classe.
Ah, lo amavo così tanto... ma non avevo ancora il coraggio di dirglielo.
***
Uscii dall'aula vedendo Lou poggiato al muro di fronte. Sorrisi nel vederlo.
"Valery!" Mi chiamò quasi urlando
"Lou." Dissi più dolcemente
Mi bació più appassionato di stamattina poi disse:
"Oh ne avevo bisogno, per svegliarmi sai..." ridacchiò poi appoggiò la sua fronte alla mia e continuò:
"Mi sei mancata."
"Anche tu." confessai, era dannatamente vero.
"Vieni." Disse eccitato come un bambino di fronte ai regali di Natale.
Si mise dietro di me e posò le sue mani sui miei occhi e mi spingeva delicatamente e ero completamente ignara di dove mi stava portando.
A un certo punto si fermò e disse:
"Ecco."
Mi tolse le mani dagli occhi e mi fece vedere uno spettacolo unico: una tovaglia a quadri rossi e bianchi era distesa sul prato dietro la scuola. Vicino c'era un cestino marrone e le candele intorno anche se non servivano a molto siccome era ora di pranzo. C'erano tanti alberi intorno che facevano ombra e non riuscivo a chiudere la bocca diventata una specie di 'O'.
"Lou... è bellissimo. È perfetto."
"Sono contento che ti piaccia. Spero almeno che pranzerai, un pic-nic. Con me."
Non potevo dire di no, nonostante la promessa di non mangiare più.
"Ne sarei onorata Lou." Risposi
Lui sorrise da un orecchio all'altro e ci sedemmo sulla tovaglia che c'era per terra mangiando panini.
Io ne mangiai uno e mezzo. Poi rabbrividii e decisi di non mangiarne più.
"Grazie Lou." Dissi di fronte alla porta dell'appartamento
"Grazie a te, Valery." Disse sommessamente sorridendo in modo dolce.
"Di cosa dovresti ringraziarmi? Sei tu che mi hai preparato un pranzo romantico."
"Grazie a te di esistere." dichiarò
"Oh." Dissi con fiato corto
"Lo trovi romantico?" chiese con un sopracciglio alzato e un sorrisimo divertito
"Uhm... si." Mi imbarazzai e lui sorrise compiaciuto.
"A dopo, dolcezza. Ci vediamo dopo cena in camera mia. Devo cenare con Rose, la caposcuola."
Avevo già sentito quel nome pronunciato da Louis. Ne parlava sempre distrattamente ma affermava che Rose fosse l'unica amica che gli era rimasta dopo l'incidente.
"Oh ok." Dissi probabilmente con tono troppo acido.
"Ti da fastidio?" chiese timoroso
"No figurati. Perché dovrebbe?"
"N-non lo so." Concluse
"A dopo allora." Sospirai
"A dopo piccola."
Mi fece l'occhiolino e se ne andò.
Entrai e c'era Waliyha stesa sul letto con occhi sbarrati. Quando mi vide si tirò a sedere e disse:" Giochiamo a carte."
"Ciao anche a te, Waliyha. Hai bevuto?"
" No. Dico sul serio giochiamo a carte. Ne ho voglia." Si finse offesa ridendo
"Ok" borbottai ridendo anch'io.
Giocammo tutto il pomeriggio a carte a gambe incrociate sul mio letto. Non c'era una più brava. Eravamo alla pari e per tre, se non quattro, ore eravamo ancora alla pari. Non ce la facevo più.
"Basta pakistana. Hai vinto! Non resisto più." Annunciai
"YEEEEEE!" Urlò in modo poco maturo.
Alzai gli occhi al cielo e mi alzai dal letto prendendo una borsa ampia. Ci infilai una maglietta lunga fino al ginocchio e un pantalone attillato, misi anche il pigiama nero e poi la chiusi. Mi sarebbe servita per la notte e la mattina con Lou.
Guardai l'orologio nervosamente: erano le 20. Feci un messaggio a Louis.
A: Lou ♥
Hey è finita la cena con Mrs Sbruffona? X
Aspettai un po' ma nessuna risposta. Mi diressi verso il bagno e mi feci una doccia non troppo lentamente, mi lavai i denti e uscii trovando un messaggio di Lou di pochi minuti fa:
Da: Lou ♥
Quasi piccola, tieni duro! ;)
Il suo secondo nome è 'Modestia' non 'William'... Davvero crede che non riesca a stargli lontano? Forse... è così?!
A: Lou ♥
Oh Modestia, avvisami quando finisci perché proprio non riesco a stare un minuto senza te... Sei un idiota ♥♥
Aspettai qualche minuto e...
Da: Lou ♥
Ahaha a dopo piccola mi manchi. :(
Guardai a occhi sgranati la risposta mentre sorridevo come un' ebete.
Parlai con Wali del più e del meno: esami del primo quadrimestre, famiglia, amici, ragazzi.
A un certo punto Wali disse:
"Non vieni a cena?" e sentivo quella punta di amarezza nella sua voce.
"No, Wali." Dichiarai
Sospirò tristemente poi uscì diretta alla mensa. Dopo pochi minuti sbloccai il cellulare e notai un messaggio non letto.
Da : Lou ♥
Finita la cena con Mrs. Sbruffona... Vieni ;P
Sorrisi felice, afferrai la borsa e mi precipitai davanti al porta della camera del mio Louis.
"Louis!" esclamai quando aprì la porta. Indossava il suo beanie, una pantalone grigio e largo e una maglietta nera stretta.
"Piccola!" sorrise dolcemente poi uní le sue labbra alle mie. Senza staccarci chiuse la porta, mi spinse al muro. Dopo poco ci staccammo con i respiri corti.
"Cosa mi stai facendo? Sei peggio di una droga Valery." Sussurrò.
Sorrisi timidamente cercando di non far vedere il rossore sulle mie guance.
"Com'è andata la cena con Mrs Sbruffona?" chiesi
"Sei gelosa di Rose?" Domandò divertito
"No è che mi chiedo perché tu ci debba cenare insieme." Ammisi
Si rabbuiò dicendo:"Era per motivi organizzativi."
Fece un sorrisetto incerto e io ricambiai con uno più sicuro. Continuammo ad abbracciarci e scambiarci occhiatine di sottecchi stesi sul letto enorme di Lou.
A un certo punto squillò il mio cellulare mentre Louis mi guardava infastidito.
Risposi:
"Payne." feci
"Ciao Valery. Ti ho chiamato perché ho lasciato la top model con cui ti avevo rimpiazzato... beh sai non faceva per me. Sei ritornata ai miei standard? Ci vediamo tra poco ci sono le vacanze di Natale. Mi manchi piccola!"
Sbarrai gli occhi e cercai di respirare ancora. Louis parló:
"Chi è, Valery?"
Non riuscivo a parlare. Fu lui a farlo:
"Che c'è? Sei con un ragazzo?
...
Questo ragazzo ti ha mangiato la lingua?"
Ero terrorizzata. Alché Louis mi strappò il telefono dalla mano e riagganciò.
"Valery chi merda era?!" Urlò Lou
" A-albert " riuscii a dire.