Kid in love || Peter Parker #...

By fresh_muffin

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Chanel, figlia del noto Tony Stark, entrerà in collisione con la vita di Peter Parker, la nuova recluta di su... More

𝙆𝙞𝙙 𝙞𝙣 𝙡𝙤𝙫𝙚 || Presentazione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22

Capitolo 14

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By fresh_muffin


Peter's Pov

Arrivò sabato, il giorno in cui sarei ritornato in città con Chanel.

Ero leggermente agitato, ma cercai di convincermi che questa sarebbe stata una serata completamente diversa, rispetto all'ultima.

Intanto si poteva dire che, fino ad oggi, non era successo niente al di fuori della norma, per quanto si potesse considerare normale vivere in un complesso con gli Avengers.

Liz mi scrisse ancora, ma io non sapevo se ero ancora interessato a lei o meno.
Mi faceva sorridere, ma qualcosa era cambiato da quando ero qui.

Arrivò il pomeriggio e Chanel mi stava aiutando a prendere giusto quelle poche cose necessarie per al serata.

"Ci sarà anche Chuck?" Domandai ad un certo punto, "Conosci Chuck?" Ribatté lei guardandomi sconvolta.

"É così strano?" Chiesi ridendo, "No solo che lui é un tipo un po' particolare...più che particolare" rispose Chanel passandomi lo spazzolino.

"O-oh beh noi avevamo parlato alla festa di Nikki..." profilai chiudendo lo zaino, "Okay Parker andiamo!" Disse la Stark tirandomi per un braccio.

Quando Happy ci vide insieme che camminavamo verso la sua auto fece una faccia esausta.

Infatti una volta saliti ci disse: "Non tornate come l'altra volta!".
Per quanto io fossi imbarazzato, iniziai a ridere di gusto insieme a Chanel.

Arrivammo sotto casa di April, che consisteva in un alto palazzo moderno vicino al centro.
Prendemmo poi l'ascensore, che ci portò velocemente verso i piani alti.

Appena bussammo alla porta April ci venne ad aprire sprizzante di gioia.

"Eccovi qui! Dai che stiamo ordinando le pizze...che sono già le 8:30!" Esordì prendendo l'amica per un braccio e lasciandomi con il compito di chiudere la porta.

Infatti eravamo arrivati 30 minuti in ritardo, in pieno stile Stark, oserei dire.

La casa di April sembrava un vero e proprio attico di lusso...uno come quello dei film per intenderci.

Mi avvicinai al gruppo di ragazzi radunati sul divano.

"Quindi tu che prendi Katie?" Domandò sbuffando April, "Mascarpone, prosciutto e zucchine grazie" profilò convinta.

Quasi mi spaventai quando vidi che Katie era circondata dalle braccia di Cameron.

Subito pensai a Chanel...

La persona che gli stava più antipatica stava con il suo ex...

Questo non era nei piani Stark?
Mi stavo già immaginando quanti insulti Chanel gli stesse riservando.

Non so come poi, forse grazie a Chuck e a Chanel, che erano fortunatamente presenti quella sera, iniziai a parlare un po' con tutti, senza essere troppo nervoso.

"Scusate, ma qui davvero qualcuno ha visto G.O.T.?" Chiese Chanel ridendo ad un certo punto, "In realtà no..." rispose Nikkie bevendo un sorso di succo.
"Ma se ci guardassimo un film ?"Domandò una ragazza lì presente.

"Prima però ho una domanda...Chanel come mai conosci Pietro?Paolo?Peter??" Chiese Katie sedendosi in modo più composto sul divano.

Mi girai verso la figura di Katie, guardandola con uno sguardo interrogativo.
Ero stato chiamato con tanti nomi...ma Pietro e Paolo non rientravano certo tra questi.

"L'ho conosciuto in giro, sai io riesco a tenermi degli amici maschi senza farmeli" ribatté la figlia del filantropo, incarnando una sopracciglia.

Avrei voluto ridere, ma sapevo che era meglio rimanere zitto.

Alcuni commentarono con un "Wooo!", mentre Katie uccideva Chanel con lo sguardo.

"Okay Stark...trova battute più originali" rispose convinta Brown.
"Beh si comunque appunto...n-noi s-siamo amici..." dissi con non so quale coraggio.

La tensione percettibile, che si era appena creata, fu interrotta dal suono del campanello, che annunciava l'arrivo delle pizze.

"LE PIZZE GENTE!" Urlò April correndo verso la porta seguita dal resto del gruppo.

Chi l'avrebbe mai detto...anche i ricconi si mangiano la pizza d'asporto.

Una volta che tutti prendemmo le rispettive pizze, ci mettemmo a vedere il film.

Mi sentivo un po' in imbarazzo, a stare in mezzo a così tanta gente sconosciuta.
Ma stavo realmente cercando di impegnarmi per superare le mie paure.

Stavo addentando l'ultima fetta, quando inaspettatamente Chanel mise la testa sulla mia spalla.

E in quel momento mi sembrò di tornare all'inizio, prima di tutto.

Sentivo il cuore battermi forte e speravo di non essere l'unico con questa frequenza cardiaca.

"Questo film é noioso comunque" profilò Cameron ad un certo punto, riuscendo a rompere la bolla di atmosfera mia e di Chanel.

"Pensavo di essere l'unica a pensarlo" disse una ragazza dai capelli neri, "Gioco della bottiglia allora! Niente alcool però!" Decise April correndo ad accendere la luce.

Seriamente?
Di nuovo?
Ma non sono stufi?

Nikki prese una bottiglia di vetro, invitandoci a sederci in cerchio.

A malavoglia mi misi nel cerchio, affiancato da Chuck e un'altro tizio.

La prima a girare la bottiglia fu April.

La bottiglia girò e puntò la figura di Cameron.

"Ti piace davvero Katie?" Domandò frettolosamente la mora.

Si sentì un "Ma che domande sono queste?!" da parte di Katie, ma Cameron non se ne curò e rispose: "Boh...lei mi interessa...però devo pensarci".

Notai che appena finí la frase il ragazzo, cercò subito con lo sguardo Chanel.

Calma Peter.

Il gioco della bottiglia andò avanti per almeno venti minuti prima che Chanel scelse 'verità'.

Katie se ne uscì con "Stark confessa...I succhiotti gli hai fatto tu a Pedro!".

"Pedro chi scusa?" disse ridendo la bionda come se niente fosse, "Il tuo amico lì...Peter ecco" ribatté Brown incrociando le braccia.

Quando tutti si girarono verso di me, sentì la temperatura del mio corpo salire velocemente.
Probabilmente mi scalda i più volte io, che il forno che May ha in cucina.

"Non sono stata io Brown. É stata una ragazza al locale" ribatté seria Chanel, "Come é possibile...sarò stata ubriaca ma io ricordo...quando ve ne siete andati LUI non aveva niente sul collo" Spiegò Katie.

Stavo per essere scoperto?
Forse.

"Come avresti fatto a vederli in mezzo a tutta la gente" disse April intromettendosi, "Infatti era impossibile che ci vedessi" ribadì Chanel.

"Ne sono sicura perché ve l'ho tenuta io aperta la porta mentre Pablo ti portava in braccio fuori!" Affermò quasi urlando Katie.

"Avrai visto male...io sono sempre cosciente delle mie condizioni" ribatté incrociando le braccia la mia bionda.

"I-Io s-sono sicuro che non sia stata lei
perché ero sobrio" dissi grattandomi la nuca, "Si ma sei poco convincente" mi rispose Cameron.

"Ma chi ti ha interpellato?" Domandò Chanel, "A-appunto!" dissi cercando di aiutarla.

Seppellitemi, pensai.

"Stark dì quel che vuoi...ma io so cosa ho visto" profilò Katie prima di rigirare la bottiglia.

Che finì nuovamente puntata su Cameron.

"Cameron stai chiuso per venti nella stanza di April con Chanel" ordinò con tono di sfida.

"Ma che problemi hai?" Dissero Cameron e Chanel nell'unisco, "Muovetevi dai" incoraggio Chuck esasperato.

Un senso di gelosia mi pervase.
Ma non avevo nulla da essere geloso.
Lei non era mia.
Neanche lontanamente.

Perché é tutto così complicato?

Chanel's Pov

Non ci potevo credere a quello che aveva fatto Katie, era davvero inaccettabile.
Ma io stavo già meditando la mia vendetta intanto.

"Quindi che vuoi fare?" Chiese Cameron innocentemente, "Nada Cam nada" risposi buttandomi a pancia in sù sul letto di April.

"Okay allora facciamo nada" profilò il moro buttandosi sul letto vicino a me.

"Ti ricordi quando abbiamo guardato le stelle da casa mia...sdraiati sulle sdraio in terrazza, io, te, le nostre mani e l'atmosfera fantastica" disse il moro girando lo sguardo verso di me.

"Tutto ciò é finito cam" risposi a mia volta guardando il soffitto, "Sappiamo entrambi che non é così" provò a convincermi il ragazzo.

"Cam ti ricordi della nostra ultima telefonata? Ecco! Quindi ignorami" ripresi a dire, "No no Chanel no" disse per poi prendermi per il braccio, facendomi girare verso di lui.

"Se tu non lo volessi davvero.." cercò di dire ma io lo interruppi con: "Mi piace Peter finiscila".

La sua faccia fu un misto di stupore e odio.

Mi fece strano ripensare all convinzione con cui dissi quella frase.

Lo pensavo davvero?
Mi piaceva davvero Peter Parker allora?
Ero riuscita a creare questo casino per davvero?

"Ah però...allora Katie non mente..." sputò acido il moro, "Cam calmati" esclamai poggiando una mano sulla sua spalla.

Improvvisamente il ragazzo mi attirò a se per i fianchi facendo combaciare le nostre labbra.

"Cam s-staccati!" Urlai esasperata quando riuscì finalmente ad allontanarmi da lui.

Quanto avrei voluto che ci fosse stato mio padre in quel momento, lo avrebbe fatto fuori senza il mio permesso.

"Scusa...ma tu mi manchi...troppo" profilò sospirano esasperato, "Fattene una ragione" risposi a mia volta.

"Per te é facile eh? Io non ci riesco a farmene una ragione...anche perché volevo farti sapere che io ho delle emozioni" affermò continuando a guardare il soffitto, "Io invece no guarda...non prenderla sul personale" dissi mentre cercavo di calmarmi.

Lui non rispose.
Si limitò a continuare il soffitto, sdraiato sempre nella stessa posizione, cosa che feci anch'io.

Passarono svariati minuti prima che la porta venne spalancata da April, seguita da tutto il gruppo, che si trovava alle sue spalle.

"Ma che state facendo" chiese dubbiosa la mora avvicinandosi a noi, "contempliamo il soffitto" risposi.

April mi invitò ad alzarmi e tornare giù in salotto.

Erano soltanto le 23:00 e infatti questi ragazzi non avevano intenzione di dormire.

Guardai nuovamente Peter una volta che ci fummo accomodati sul divano.

Era stato in silenzio fino ad ora, toccandosi ripetutamente le mani in modo nervoso.

Oh Parker quali misteri/sentimenti/problemi ti affliggono?
Perché non ci baciamo?
Lo sai che ti vorrei?

Una stupida regola non mi impedirà di vivere la mia vita.

E lo sapevo che stavo complicando tutto ancora di più, ma ero già incasinata, non potevano peggiorare di troppo le cose.

E se mio padre non ci arriva, gli venderò una scaletta.

Questi furono i miei principali pensieri di quel sabato sera.

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