𝘈 𝘜𝘯 𝘙𝘦𝘴𝘱𝘪𝘳𝘰 𝘋𝘢 �...

By ohmykjin

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Jungkook soffre di depressione ormai da un anno, a causa della morte del suo migliore amico Jimin. Vittima di... More

Prefazione/Soundtrack
Prologo
1. Kafka sulla spiaggia
2. Nel segno della pecora
3. L'uccello che girava le viti del mondo
4. Vento e Flipper
5. La fine del mondo e il paese delle meraviglie
6. La strana biblioteca
7. L'arte di correre
8. Dance Dance Dance
10. 1Q84 Pt. 1
11. La ragazza dello Sputnik
12. L'assassinio del Commendatore Pt. 1
13. Uomini senza Donne
14. Sonno
15. Birthday Girl
16. Norwegian Wood
17. 1Q84 Pt. 2
18. A Sud del confine, ad Ovest del sole
19. Birthday Stories
20. I salici ciechi e la donna addormentata
21. Underground
22. After Dark
23. Il settimo uomo
24. L'assassinio del Commendatore Pt. 2
25. L'elefante scomparso
26. Ranocchio salva Tokyo
27. Ritratti in Jazz
Epilogo
Copia Cartacea

9. Tutti i figli di Dio danzano

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By ohmykjin


Scusate il ritardo ma sono stata impegnata. Spero vi piaccia! (Lasciate una stellina per questa povera crista se vi va)

È passata una settimana dall'episodio dell'Hyperion. Il giorno dopo ricordo di essermi svegliato in preda a forti mal di testa e mal di stomaco. La mia prima, colossale, sbronza. Dovrei essere fiero di me. Ricordo di aver ballato con Taehyung. Di aver ballato in maniera decisamente sensuale e provocante, e lui mi seguiva, mi teneva stretto a lui, le sue mani sui miei fianchi, il suo sguardo ancorato al mio.
È così che ballano gli amici?
Ricordo la sensazione di sfrenata libertà, di avere la testa leggera e i pensieri altrove. Quella sera non ho pensato a Jimin. Avrei dovuto sentirmi in colpa, ma così non è stato. Se ci penso sento ancora le mani calde di Tae sul mio corpo, percepisco il suo sguardo divertito e malizioso scorrere ovunque su di me, mi tornano alla mente i suoi complimenti.

Sei bellissimo, Jungkook.

Il suo comportamento è ambiguo, così come le sue parole. Il suo essere così estroverso mi manda il cervello in pappa. Non posso mentire, mi fa un certo effetto questo ragazzo. Ma io non voglio che mi faccia un certo effetto. Non posso perdere la prima persona che ha dimostrato interesse per me, dopo mesi e mesi di solitudine.
Mi fa un certo effetto anche adesso, steso nel suo letto, intento a scegliere una canzone dal suo cellulare per movimentare un po' la giornata. Ha una tuta grigia addosso, con i capelli che gli ricadono sulla fronte. Chissà come sarebbe passargli in mezzo le dita.

Basta Jungkook.

È pomeriggio e sono nella sua camera. L'appartamento di Taehyung è piccolo e accogliente, pieno zeppo di oggettistica e colorato, proprio come le persone che ci abitano. Non ho avuto modo di conoscere alcun membro della sua famiglia, ma dall'ambiente in cui mi trovo sembra un covo di artisti maledetti. Io sono stravaccato su una piccola poltroncina che fa da angolo alla sua libreria, è più modesta della mia, ma molto fornita. Dai gusti letterari di una persona, si capisce molto con chi si ha che fare.
La camera di Taehyung è disordinata; vestiti sparsi ovunque, libri sopra il letto, sotto al letto, sul pavimento, sul comodino. Appunti dell'università sulla scrivania, schizzi e progetti sparpagliati dappertutto, alcuni appesi alle pareti. Anche qualche quadro è protagonista indiscusso, attaccato al muro. È la camera di un artista, ogni cosa qui dentro urla creatività e follia. Sento diffondersi una melodia che non conosco, è bella, tranquilla, riflette l'atmosfera di questo pomeriggio.
-Mi piace quello che dipingi- me ne esco così, con un disperato bisogno di esternare ció che provó davanti ai suoi quadri. Non ci capisco assolutamente niente di arte, ma so che questo ragazzo ha del talento. Lo vedo in ogni pennellata, in ogni tocco di colore, in ogni ombra scura.
-A volte non so nemmeno io quello che dipingo. Non è premeditato, succede e basta. È come se la tela fosse già dipinta e io mi occupassi solo di portarla alla luce- mi dice alzandosi e sedendosi vicino a me sul bracciolo della poltrona.
-Dipingo i miei stati d'animo, ció che vedo, quello che sento, quello che vorrei, l'arte non ha limiti e io non voglio averne- continua. Si sente da come parla che è una passione struggente la sua. È così assorto e compiaciuto mentre mi spiega il significato di alcuni dei suoi disegni o bozzetti.
Poi il mio occhio coglie qualcosa. Una tela nascosta fra il muro e la scrivania piena di materiali artistici.
-Posso?- la indico con il dito. Sembra pensarci un attimo e poi annuisce debolmente. Mi alzo, la prendo in mano e gentilmente la porto alla luce. La tela è imbrattata di colori, non rappresenta niente e rappresenta tutto, il colore è stato steso con rabbia, frustrazione, dolore, oserei dire con le mani, quasi graffiando il supporto. Non sono cieco, è il prodotto di una notte insonne e di un cuore disperato.
-Cosa ti è successo?- chiedo a bassa voce. Adesso capisco perchè era seminascosto, è una parte di lui che non vuole condividere e io stupido ho invaso la sua privacy.
Sospira rumorosamente e si volta prima di parlare.
-Mio padre è morto di cancro qualche anno fa- il suo è un sussurro impercettibile, ma nella mia testa è come se stesse urlando. Taehyung si sta mostrando a me e io sono pronto per accoglierlo.
-Era da mesi che lottava per la sua vita. Anche quando era costretto sul letto d'ospedale, era lui a farmi ridere, era lui a fare battute per smorzare la situazione, io non riuscivo a trattenere le lacrime, ero debole, mio padre stava morendo e io non potevo fare niente- vedo i muscoli della sua schiena tendersi, i pugni contratti, la voce farsi dura.
-Quando è morto, mi è caduto il mondo addosso. Era il mio supereroe e quello di mia sorella. A un tratto ci siamo trovati solo noi due e nostra madre a tirare avanti con tutte le nostre forze. Ho cominciato a lavorare all'Hyperion, per aiutare mamma e Hyuna. Dovevo fare la mia parte e così mi sono rimboccato le maniche. Quel quadro è il frutto della disperazione che ho provato la sera in cui ci ha lasciati, dipingere mi ha sempre aiutato a sfogarmi- adesso mi sta guardando. Il dolore è impresso nei suoi occhi scuri e quando vedo le prime lacrime solcargli il bel viso, vado in pezzi. Mi fiondo su di lui e lo abbraccio, cercando di confortarlo, proprio come lui ha fatto con me, perchè si merita di avere qualcuno a fianco. Il mio Taehyung sta piangendo. Singhiozza e balbetta e si lascia andare completamente a me.
-Sembrava una bella persona- sussurro accarezzandogli i capelli.
-Lo era-
-Respira Tae, tranquillo, ci sono io- gli ci vuole qualche minuto per calmarsi e riprendersi. Il mio cuore si è sbriciolato nel vederlo in queste condizioni, indifeso, fragile e desideroso d'amore. Quando si stacca vedo una nuova luce nei suoi occhi e sorrido così tanto nel notarla che sto facendo la figura dello scemo. Mi guarda e porta le mani sul bordo della sua maglia, se la toglie velocemente, appoggiandola sul letto. Di fronte a me ho il suo bellissimo corpo. Atletico, asciutto, con un colore così bello da farci affondare i denti, solo per sentire che sapore ha. Mi accorgo subito della data tatuata sotto alla clavicola.

24-07-2015

-È il giorno in cui è morto- mi avvicino e con un dito traccio i contorni della scritta. È fatto bene, senza sbavature, in un carattere sobrio ed elegante. Al contatto lo sento inspirare di getto e trattenere il respiro. La sua pelle è morbida contro la mia mano, soffice e ha un buon odore, quindi appoggio il palmo contro il suo cuore e sento i battiti regolari che pulsano sotto pelle.
-Anche tu sei coraggioso Kim Taehyung- mi guarda e mi prende la mano, quella sul suo petto.
-Vieni con me- si infila la maglia ed esce dalla sua camera. Lo seguo finchè non giungiamo davanti ad una porta in fondo al corridoio del suo appartamento.
-Era la sua camera. Dopo la sua morte, mamma ha deciso di disfarsi di tutte le sue cose perchè non voleva rimanere attaccata ai ricordi. Mi ha detto di farne quello che volevo e così è diventato il mio studio- spalanca la porta e mi trovo di fronte al cuore nudo di Taehyung.
Una devastante carrellata di emozioni mi travolge corpo e mente.
Pura sorpresa, nel trovarmi di fronte a dozzine e dozzine di quadri, tele, fogli di carta e di giornale, bozzetti, schizzi e macchie di colore. Sono stato catapultato nell'intima essenza di Kim Taehyung e ho i brividi nel posare gli occhi sui sogni più segreti di questo ragazzo straordinario. Perchè è questo che fa l'arte, ci mette a nudo di fronte ai nostri stessi incubi e desideri e per la prima volta mi accorgo della dirompente vitalità che lo anima.

Stupore, assurdità, follia.

Vedo immagini di corpi nudi, di mani che si toccano, braccia che si stringono, e ancora mondi surreali, kafkiani, e onirici che si confondono con rappresentazioni astratte di colori, oscure e cupe, altre paradisiache e brillanti.
-Wow- è tutto quello che mi lascio scappare prima di dirigermi verso le tele che mi hanno colpito di più. È impressionante come si riesca a vedere dentro l'anima di una persona solo attraverso ció. Taehyung mi segue, passo dopo passo, in attesa di qualche mia reazione. Guardo attentamente la rappresentazione di due corpi. Sono nudi, uno sopra all'altro, e sono così realistici che mi sento incendiare il viso per la sensualità della scena. Fino a quando non mi rendo conto che i corpi appartengono a due uomini. In questo momento sì, che sono scioccato. E se prima era rosso, adesso sono diventato di un colore imbarazzante.
-Sono due... -
-Uomini- finisce per me. Non ha paura di dirlo, non si vergogna, non prova imbarazzo, proprio come lo sto provando io.
-Jungkook, dovrei dirti una cosa- punta il suo sguardo su di me, ma io non ho il coraggio per fare lo stesso.
-Sono attratto sia dalle donne, che dagli uomini- c'è un cambio di intensità nel suo tono di voce. Il suo sguardo mi buca la pelle e avverto così tanta elettricità che penso potrei bruciarmi.
-Tae..-
-Spero non sia un problema per te- mi interrompe.
-Sono l'ultima persona per cui potrebbe essere un problema-
-Vuoi dire che... -
-Si. Ma solo dai ragazzi- vergogna è quello che provo. Non importa che lui sia come me.
-Non lo sapevo-
-Nemmeno io di te- scoppia in una risata fragorosa e io lo guardo costernato.
-Cosa c'è da ridere?-
-Niente, solo la trovo una rivelazione interessante- questa si che è una situazione che avrei voluto evitare.
-Ti va di provare?-
-A fare?- prende un pennello dalla scrivania e me lo sventola davanti alla faccia.
-Non sono capace-
-Non devi essere capace. Devi solo esprimerti-

Dieci minuti dopo, ho davanti a me un cavalletto da terra con una tela bianca piazzata sopra. Ho accanto a me pennelli di tutte le misure e tagli, matite, carboncini e tempere a olio e acrilici. Non ho assolutamente idea di come si faccia ad usare tutta questa roba.
-Hai tutto il tempo che vuoi, io ti aspetto di là-
-Non resti qui con me?-
-Gli artisti creano in solitudine- e con questo se ne va, lasciandomi solo con me stesso.

Non so cos'è successo in questo lasso di tempo, non ho nemmeno idea di quando tempo sia effettivamente passato. Se ore o minuti. Essere così in pace, in profonda solitudine, e non per scelta degli altri, ma per scelta mia. Quando mi risveglio dal mio stato di completa trance, ammiro ció che ho davanti.
Lo sfondo è nero, e in primo piano la figura di un uomo seduto con le braccia attorno alle gambe. Sembra agonizzante, triste, disperato. Guarda il cielo, con sguardo supplichevole verso le due lune sopra di lui. È questo che sta dentro il mio cuore? È questa la sostanza della mia anima? Non mi accorgo di frantumarmi a terra, di cadere, di assumere esattamente la stessa posa dell'uomo del mio dipinto. Ma io non sto guardando le due lune, io sto guardando Jimin, so che mi sta guardando, o almeno vorrei che fosse così. Piango, piango liberandomi di tutti i miei demoni.
Tae non tarda molto ad arrivare, mi trova distrutto sul pavimento, affogato nelle mie stesse lacrime. Guarda ció che ho dipinto e un barlume di comprensione gli attraversa lo sguardo.
Mi stringe a sè, con forza, come se volesse farmi sparire dentro di lui. Non dice nulla, non proferisce parola, chè bastano i nostri sguardi per intenderci alla perfezione. Mi chiedo se ogni volta che ci incontriamo dobbiamo finire l'uno nelle braccia dell'altro, come due anime in pena. Quando mi solleva, e mi porta in camera sua, non faccio obiezioni, sono troppo fragile in questo momento. Mi fa stendere delicatamente sul letto, mentre lui si va a posizionare sulla poltrona in cui ero seduto fino a poco fa.
Non so per quanto tempo restiamo così. Lui che mi guarda, io che guardo lui. E qui con Tae, che mi guarda così, sto bene, anche se il mio cuore è frantumato.

~

-Kookie non posso vederti così- lo vedo alzarsi dalla sedia e dirigersi verso di me.

-Balla con me- mi guarda dall'alto mentre mi porge la mano.

-Non so ballare, è poi perchè dovrei?-

-L'altra sera mi sembravi piuttosto disinibito in realtà- dice malizioso. - E per rispondere alla seconda domanda, mio padre diceva sempre che ballare aiutava lo spirito- mi fa un sorrisetto incoraggiante. Uno dei suoi, che mi fanno sciogliere seduta stante. Mi decido ad afferrargli la mano; è calda nella mia, è talmente grande che me la avvolge del tutto.
Con un colpetto mi avvicina a sè e mi trovo addossato a lui. Il suo calore mi invade e il suo profumo mi destabilizza. Dio, se è buono. Solo riempirmi i polmoni della sua essenza mi rilassa e le lacrime si asciugano.

-Così Kookie, così- continuo a fare grandi respiri per un po' di tempo. Cominciamo a muoverci, spostando il peso da un piede all'altro, non so se questo possa chiamarsi ballare, ma al momento è tutto ció che riesco a fare. La vicinanza di Tae sta colmando il vuoto a forma di Jimin che è nel mio cuore. Non voglio sostituire Jimin, e so perfettamente che loro sono due persone completamente diverse. Ma Tae sta riempiendo quella voragine nel mio cuore giorno dopo giorno, con i suoi sorrisi, il suono della sua risata e le sue battute demenziali.

La sua voce mi strappa dai miei pensieri, sta cantando. La sua bocca è vicinissima al mio orecchio, sento il suo alito caldo solleticarmi il collo. Questo ragazzo ci sa davvero fare e mi sta stregando con le sue parole.

-Ooh, each morning I get up I die a little,

can barely stand on my feet- la sua mano sinistra preme sul mio fianco, mentre la destra stringe la mia. Non gli sono mai stato così vicino prima d'ora, da sano. È una senzazione nuova.

Mi piace. Mi piace da morire.

-Take a look in the mirror and cry- continuiamo a ballare a tempo della sua voce, dondolando pacificamente al centro della stanza.

-Lord, what you're doing to me,

I have spent all my years in believing you

But I just can't get no relief, Lord!

Somebody, ooh somebody- decido di sorprenderlo, allungo la mano libera e gliela appoggio dietro al collo, spingendo le nostre fronti a toccarsi. Ci scambiamo uno sguardo pieno di complicità.

-Can anybody find me somebody to love?- sussurriamo entrambi. E sorrido. Per la prima volta dopo tantissimo tempo, sorrido davvero.

La canzone è la famosissima "Somebody to love" dei Queen. Che questa canzone significhi molto di più di quello che sembra per i due protagonisti?

Ditemi cosa ne pensate!

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{COMPLETA} Dove Jungkook decide di chiamare una prostituta per poter staccare un po' la spina dal suo lavoro. -smut -kookv -don't like? don't read.