Disobey.

By Freckles_22

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Ridley non aveva mai disobbedito alle regole, ma quando le regole erano diventate quelle del ragazzo che le a... More

Introduzione.
Fifth rule: fall in love with me.
Closure.
Butterflies in the stomach.
Liquor Love.
I'll Be Your Prince Charming.
Are you happy?
You Make Me Feel Alive.
Under The Mistletoe.
The End Of Us.
Six Degrees Of Separation.
Sweet Sex.
Stuck On Stupid.
Love Bites.
Take Me To The Other Side.
Just In Case.
Trouble.
Look What You've Done To My Heart.
Prom?
Save The Last Dance.
Connection.
What About Love?
Rapunzel, Please Lay Down Your Hair.
Red As Blood, Red As Love.
The Happy Ending.
New Life.
Avviso.

New Rules.

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By Freckles_22

Buona lettura :)

****

«Ma che diavolo ti prende Michael?» sbottò Ridley, salendo sull'auto del ragazzo. Michael sbuffò e sperò che Ridley fosse salita abbastanza tardi da non aver sentito come l'aveva definita parlando con Alice. Per fortuna, inoltre, l'arrivo di Ridley era stato provvidenziale per non dover dare spiegazioni alla sua migliore amica circa quell'affermazione inopportuna.

"La mia ragazza"... Anche se, volendo ben vedere, se Alice glielo avesse chiesto, avrebbe detto semplicemente la verità: Ridley era effettivamente la sua ragazza.

Era successo tutto troppo velocemente in effetti, ma, dopo che aveva fatto sesso con Ridley e, soprattutto, dopo aver visto Ashton di fianco a lei, aveva realizzato di essere incredibilmente possessivo nei suoi confronti.

Gettò un'occhiata a Ridley dentro lo specchietto retrovisore e in quel preciso istante capì che nessuno a parte lui avrebbe più dovuto toccarla.

Nessuno avrebbe avuto quel corpo a parte lui. Nessuno avrebbe baciato quella bocca se non lui. Nessuno avrebbe avuto il privilegio di farsi accarezzare dalle sue labbra e dalle sue mani delicate. Nessuno avrebbe goduto dei suoi gemiti e dei suoi orgasmi. Nessuno glieli avrebbe procurati. Nessuno a parte lui.

«Che mi prende? Niente... ero solo sorpreso di vedere Ashton, tutto qui» cercò di liquidare la domanda, mettendo in moto e cominciando a seguire l'auto di Calum dove erano saliti anche Helena, Luke, Ashton e Brianna. Per fortuna lui non aveva dovuto portare qualcun altro, non lo avrebbe sopportato quel giorno.

«Oh... e perché eri così sorpreso di vederlo?» incalzò Ridley, sporgendosi verso il sedile anteriore. Michael non schiodò lo sguardo dalla strada per un solo secondo, stringendo nervosamente il volante.

«Perché... non pensavo che avrebbe voluto avere di nuovo a che fare con te dopo quello che è successo tra di voi!» Ridley sgranò gli occhi per la sua affermazione: quello era un colpo basso, anzi... bassissimo. Ma Ridley, stando con Michael, aveva imparato ad essere piuttosto spietata e a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, meno che meno da lui. Se Michael voleva la guerra l'avrebbe avuta.

«Beh... non ti è venuto in mente che, magari, Ashton ci vuole riprovare con me? Dopotutto... lui ha detto che non ha intenzione di lasciarmi perdere e io, in fin dei conti, non sono impegnata con nessuno.» Appena Ridley finì di parlare, Alice guardò Michael, seriamente preoccupata, mentre le nocche delle sue dita, strette decisamente con troppa forza sul volante, diventavano bianche a vista d'occhio. Non aveva mai visto Michael così nervoso.

«Che vuole fare Ashton, scusa?» domandò, fingendo tutta la tranquillità che gli riuscì di mettere nella domanda. Prese un profondo respiro e attese la risposta di Ridley, come se non avesse sentito fin troppo chiaramente.

«Hai capito benissimo quello che ho detto!» sibilò lei in risposta. Michael si morse il labbro in modo nervoso.

Aveva voglia di baciarla, tantissima voglia di baciarla. Aveva voglia di prenderla e baciarla fino a farle perdere il respiro, davanti ad Ashton, davanti a Brianna, davanti a Calum. E invece avrebbe dovuto trattenersi per tutto il resto della giornata. Ma il prima possibile avrebbe parlato con Ridley di loro due. Lei era impegnata. Lo era eccome! E presto Ashton per lei sarebbe stato solo un ricordo. Perché era così, giusto? Ridley non pensava più ad Ashton. O almeno così sperava Michael. Perché Ridley ora aveva lui... che motivo aveva di pensare ancora al ragazzo di cui era cotta da ben tre anni? Cacciò quei pensieri, scuotendo la testa. No, Ridley ora pensava a lui, solo a lui.

«D'accordo... d'accordo... io al cinema ci vengo, ma se quello si mette a fare il cascamorto con te...»

«Ma quindi la tua amica e quel Luke stanno insieme?» Alice lo interruppe come se niente fosse, uscendosene dal nulla con quella domanda come se lui non esistesse e non stesse parlando. La fuminò con un'occhiata raggelante e Alice ghignò indifferente. Lo aveva fatto apposta perché Michael le stava dando fastidio. Si stava comportando peggio di un bambino, nemmeno si rendeva conto di essere geloso e possessivo. E inutilmente, per di più.

«Alice! Dannazione, io stavo p-»

«No, perché... a me non sembrano tanto affiatati. Cioè... so che Helena è la tua migliore amica, ma... non mi sembravano una bella coppia, tutto qui.» Michael sgranò gli occhi e, rallentando un po', diede un sonoro colpo sul cruscotto, facendo sussultare Alice.

«Scusa, Michael... io e Alice stiamo parlando. Puoi non interrompere per favore?» esordì Ridley, dando man forte alla ragazza. Michael sbuffò sonoramente e tornò a fingere di non esistere, ma quella situazione lo stava davvero mandando fuori di testa. Avevano forse intenzione di ignorarlo per il resto della giornata?

«Okay, d'accordo. Helena e il tuo bel principe azzurro da strapazzo non stanno insieme, contenta Ali?» esclamò ad un tratto, giusto per intromettersi nella conversazione.

«Che cosa?» sbottò la sua amica, decisamente confusa. Beh, questo spiegava perché Luke fosse così freddo e impassibile con Helena e perché avesse guardato lei in quel modo, ma il fratello di Ridley aveva chiaramente detto che stavano insieme.

All'improvviso Alice si voltò di scatto verso Ridley, come colta da un'idea geniale.

«Un momento... ecco perché tuo fratello era così incazzato quando ha visto ma e Luke! Ho capito! Luke serve solo per ingelosire Calum!» Ridley arricciò le labbra in uno strano sorriso, compiaciuta.

«Sì... in effetti Calum è l'unico idiota che ancora non se n'è reso conto!» Alice rise e tornò a fissare la strada di fronte a sé, ricandendo con poca grazia sul sedile.

«È stata un'idea di Michael, vero?»

«Sì, ma come...»

«Oh, beh... Michael è un fenomeno in queste cose. Una volta lo ha fatto anche con me. Io e lui fingemmo di stare insieme per far ingelosire... Alexander, un mio ex. Ti ricordi Mike?» domandò, sorridendo al suo amico che quel giorno, però, di sorridere non ne aveva proprio voglia.

«Sì, mi ricordo» rispose stancamente, continuando ad osservare Ridley dallo specchietto. Ridley, nel frattempo, cominciava a chiedersi cosa fosse successo tra di loro in quella circostanza.

«Ha usato anche con te la storia delle regole?» domandò curiosa. Alice guardò confusa prima lei e poi Michael, che si limitò a sollevare il sopracciglio.

«No... abbiamo solo finto per un po' che tra di noi ci fosse qualcosa... cos'è questa storia delle regole? Spiega un po'!» Ridley, benché Michael non volesse, raccontò ad Alice come era cominciato quella specie di gioco tra di loro. Alice rideva di tanto in tanto e talvolta guardava Michael decisamente sorpresa.

«Wow, Clifford... devo riconoscerti che sei notevolmente migliorato da quando non ti vedo più. Ridley deve davvero averti fatto impazzire!» Per gran fortuna di Michael, arrivarono al cinema proprio in quel momento. Mike posteggiò alla meglio nel primo parcheggio che gli capitò a tiro, senza nemmeno badare a come stava lasciando l'auto. Voleva solo uscire da lì senza dover dare altre spiegazioni a nessuno perché... sì, Ridley lo faceva maledettamente uscire di testa.

«È diventato anche più permaloso» osservò Alice, non appena Michael lasciò sbattere la portiera alle sue spalle, senza minimamente dire parola a loro due, rimaste sole.

«Già... oggi si sta davvero comportando da cretino. Odio quando fa così. Vorrei solo... vorrei solo potergli dire che non deve preoccuparsi di Ashton.» Alice annuì e le rivolse un sorriso dolce, prima di farle cenno di scendere.

«Oh, Rid... prima di raggiungere gli altri... posso chiederti una cosa? Forse ti sembrerà sfacciato, ma credo ormai tu abbia capito come sono fatta!» Ridley rise leggermente e annuì, esortandola a continuare.

«Beh, ecco... ti dispiacerebbe se... se ci provassi con Luke? A meno che non piaccia davvero ad Helena, chiaramente.»

«Oh, no, non preoccuparti di Helena... lei ha occhi solo per Calum. A volte, giuro, non riesco a capire chi sia più stupido tra loro due. Comunque... se Luke ti piace fa pure, ma... non troppo sfacciatamente o Cal potrebbe intuire qualcosa e finché non si sveglia deve continuare a credere che Hel e Luke stiano insieme!» spiegò. Era contenta che ad Alice piacesse Luke, tutto sommato. E poi... forse era da egoisti pensarlo, ma almeno, in questo modo, aveva del tutto eliminato quel residuo di dubbio che le era rimasto circa una possibile relazione tra Michael ed Alice.

«Non preoccuparti. Sarò molto indiscreta. Non farò le cose in grande stile alla Clifford per poi fregarmi con le mie stesse mani.» Ridley scoppiò a ridere, scendendo dall'auto insieme ad Alice.

«Okay... che film guardiamo?» domandò Helena, non appena furono dentro.

«Io e Cal pensavamo di vedere "Le origini del male", quel film che è uscito da poco» rispose Luke. Helena spalancò gli occhi, decisamente inquieta.

«Che cosa? Un horror? Ma che diavolo vi salta in mente?» sbottò, contrariata. Luke rise e le circondò la vita.

«Tranquilla, ci sono io. L'horror l'abbiamo scelto apposta!» Calum sbuffò per l'ennesima volta, facendo strada agli altri giusto per interrompere di nuovo quella situazione. Ridley lo raggiunse, perché aveva voglia di abbracciarlo. Era da tempo che non stava da sola con Calum e ogni tanto le mancava quel rapporto che aveva con lui.

«Cal... che c'è?» domandò, saltandogli praticamente sulle spalle.

«Cosa ti fa pensare che ci sia qualcosa?» chiese lui, felice che la sua sorellina stesse esternando un minimo di affetto nei suoi confronti. Avrebbe preferito tenerla tutto il pomeriggio sotto braccio piuttosto che vederla vicino a quel Clifford. O ad Ashton. Non sapeva chi preferire tra i due, a dir la verità. Forse Ridley pensava che lui non se ne accorgesse, ma era palese che quei due le ronzassero intorno. Calum ovviamente odiava questa idea: lui, appena aveva visto Ridley all'ospedale, quando era nata, benché avesse solo due anni aveva deciso che da quel momento in poi avrebbe sempre protetto la sua sorellina. La nascita di Ridley era stata l'evento più felice della sua seppur breve vita. Amava Ridley, era la sua sorellina, anche se non avevano completamente lo stesso sangue, Calum la sentiva vicina, poteva sempre capire come si sentiva Ridley, anche se erano lontani. E sapeva che per lei era lo stesso.

Aveva giurato di proteggerla dai bastardi che le avrebbero spezzato il cuore, ma, per quanto facesse il duro, sapeva che non avrebbe potuto sempre tenerla lontano dai ragazzi. E ora c'erano Clifford ed Irwin. Ecco qual era il problema. Per quanto potesse essere amico di quei ragazzi, il pensiero che uno di loro potesse toccarla, baciarla o fare chissà cosa con la sua piccolina, lo faceva rabbrividire. Ridley era sua sorella, dannazione! Era la persona più importante per lui. Sapeva di doverla lasciare andare, ma spesso non ce la faceva proprio e sperava solo che Rid non lo odiasse per questo.

«Cal... sono tua sorella! So che c'è qualcosa che non va!» spiegò Ridley, facendolo sorridere. In effetti c'era qualcos'altro che lo preoccupava oltre agli spasimanti di sua sorella: Helena. Sapeva che avrebbe sofferto con Luke e sapeva che anche in quel momento non era felice, glielo leggeva persino negli occhi. Non sapeva esattamente da quando aveva cominciato a pensare alla felicità di Helena. Forse lo aveva sempre fatto, ma da qualche tempo -più precisamente da quando stava con Luke- detestava l'idea che lei potesse stare male. Helena si meritava di meglio di una storiella come quella che avrebbe potuto avere con uno come Hemmings.

«Rid... pensi che... sono stato nella friendzone per troppo tempo per pretendere di uscirne ora, vero?» domandò ad un tratto. Ridley sciolse l'abbraccio solo per guardarlo confusa.

«Di chi stai parlando?» chiese, incerta.

«Lascia stare, non è niente. Solo che a volte penso troppo ad una mia amica e ho paura che possa essere leggermente preso da lei. Ma poi mi rendo conto che tra noi non potrebbe mai funzionare. Soprattutto ora.» Ridley sgranò gli occhi, incredula. C'era una possibilità, neppure così remota, che parlassero proprio dalla stessa persona. Sorrise e diede un bacio sulla guancia del fratello:

«Cal... svegliati, rimbambito! Non siete più bambini!» Forse in quel modo avrebbe capito a chi si riferiva.

Proprio in quel momento, Luke chiamò tutti, sventolando i biglietti che aveva appena comprato e invitandoli ad entrare in sala.

«Ah, Rid... prima di andare: sta attenta a quei due. Ho visto come ti guardano e la cosa non mi piace per niente, sappilo.» Ridley sospirò, scuotendo la testa esasperata.

«Sì, fratellone, d'accordo.» Non appena entrarono in sala, Michael strappò i biglietti di mano a Luke: doveva assicurarsi che Ridley stesse il più lontano possibile da Ashton. In effetti, facendo un po' lo scontroso, come nessuno del resto mancò di notare, ottenne che Ridley si sedesse al primo posto di fianco al corridoio, in modo che non ci fossero poltrone alla sua sinistra e che l'unico posto alla sua destra, accidentalmente, toccasse proprio a lui.

«Sei insopportabile quando fai così!» esordì Ridley, proprio mentre il film stava per cominciare. Michael non la degnò nemmeno di una risposta. Con le buone o con le cattive, Ridley doveva comunque stare di fianco a lui.

Ridley decise di ignorarlo, ma, quando cominciò il film, si rese perfettamente conto che la solitudine quel giorno non faceva proprio al caso suo. Chiuse gli occhi terrorizzata alla prima occasione, mordendosi il labbro per non urlare. A lei i film splatter, quelli con tante morti atroci e schifose, non dispiacevano per niente, perché amava vedere tutto quel sangue. Ma i film horror pieni di fantasmi, presenze e demoni la terrorizzavano. Michael, che non era decisamente interessato al film, rise leggermente per la sua reazione.

Ridley lo sentì, ma non ebbe il tempo per arrabbiarsi con lui, perché all'improvviso Michael strinse la sua mano, appoggiata al bracciolo. Le dita del ragazzo scivolarono tra le sue, facendole perdere il respiro.

«Hai paura, piccola?» sussurrò, sporgendosi verso di lei. Michael era sempre un idiota, ma in fin dei conti era un dolce idiota.

«I-Io... sì, un po'.»

«Allora Hemmings ha fatto un buon lavoro con l'horror. Vieni qui» mormorò, passando un braccio intorno alla sua spalla e tirando Ridley a sé. La ragazza chiuse gli occhi e finì con il viso nell'incavo del suo collo. Il profumo di Michael la invase immediatamente e i ricordi della notte appena trascorsa le tornarono nitidi in mente, facendola avvampare. Voleva baciarlo, ne sentiva il forte bisogno. E odiava non poterlo fare.

«Mikey... io non credo che sia...» Il ragazzo le sollevò il viso, portando i loro occhi a contatto.

«Ehi... qui non ci vede nessuno» sussurrò, per rassicurarla. In effetti di fianco a lui c'era Alice, di cui non doveva affatto preoccuparsi, poi c'erano Luke ed Helena e solo allora Calum che però era troppo impegnato a pensare ad altro per rendersi conto di lei in quel momento.

«E se...» Non riuscì ad esprimere i suoi dubbi, perché Michael la baciò. Ridley chiuse gli occhi e istintivamente gli prese il viso, per tenerlo vicino. Era passato così poco, eppure quella sensazione le era mancata da morire. Le labbra di Michael sulle sue, il suo profumo, le loro lingue che si cercavano. Tutto.

Michael lasciò scivolare una mano sulla sua gamba e Ridley sussultò. Le accarezzò la coscia, coperta da quei jeans che al momento gli sembravano troppo spessi. Ridley strinse d'istinto le gambe, ma Michael continuò a toccarla, fino a raggiungere l'interno coscia, fino a toccarla in quel punto che la fece gemere sulle sue labbra.

«Rid... devi fare silenzio» mormorò lui, soffocando qualsiasi altro sospiro di Ridley con i suoi baci, diventati decisamente più esigenti e meno dolci. Lei annuì e, decisa a dargli piacere quanto faceva Michael, si sporse verso di lui e abbandonò il suo viso per portare le mani sulle sue gambe, più precisamente sul cavallo dei suoi pantaloni. Michael sospirò, ma non smise un secondo di baciarla, anche se era curioso di sapere quello che aveva intenzione di fare Ridley.

La ragazza, nonostante il crescente imbarazzo, non accennò a togliere la mano da lì, continuò ad accarezzarlo e a premere piano, constatando che Michael, ad ogni suo movimento, si eccitava sempre di più.

«Rid... oh, dannazione... mi farai impazzire» mormorò, tentando di non farsi sentire. Per fortuna Alice, che probabilmente aveva intuito qualcosa, non aveva la minima intenzione di girare la testa verso di loro.

All'improvviso lo schermo si spense, mentre le luci si accendevano a poco a poco. Ridley si staccò bruscamente da Michael, intuendo che fosse appena finito il primo tempo del film. Per fortuna nessuno sembrava averli visti.

Michael abbassò lo sguardo sul cavallo dei suoi pantaloni, già notevolmente gonfio, e sospirò. Possibile che, solo baciandolo e toccandolo così poco, Ridley lo eccitasse così in fretta? Gli faceva un effetto decisamente sconsiderato.

«Rid... mi servi in bagno, ora!» sospirò, voltando il viso verso di lei che arrossì violentemente. Che intendeva fare? Deglutì preoccupata, ma proprio a quel punto gli altri si alzarono e Alice, prima di scavalcarli ed uscire, lasciò cadere la sua borsa addosso a Michael, fulminandolo con un'occhiataccia.

«Vado in bagno. Tienimi la borsa. E sta un po' attento!» esclamò, alludendo al fatto che forse sarebbe stato meglio non farsi vedere dagli altri in quelle condizioni. Michael ringraziò mentalmente la sua migliore amica, poi si rivolse a Ridley:

«Comincia ad andare... io aspetto un po', poi vengo a prenderti. Dobbiamo parlare!» Ridley sgranò gli occhi, sorpresa: ora voleva parlare? Davvero non avrebbe mai capito Michael Clifford!

«Parlare? E di cosa dobbiamo parlare... in bagno?» Non ricevette risposta perché probabilmente anche Michael aveva visto Calum venire verso di loro per uscire dalla fila. Ridley gli rivolse un sorriso innocente, Cal, invece, si limitò a fulminare Michael con uno sguardo che per lui valse più di mille parole. Quest'ultimo, tuttavia, ritrovò il suo spirito non appena anche Ashton li scavalcò per raggiungere il corridoio e si avvicinò un po' troppo a Ridley.

«Sì, decisamente sì: bagno. Ora!» sibilò a denti stretti, convincendo del tutto Ridley ad uscire. La seguì anche lui a debita distanza, lasciando da qualche parte la borsa di Alice.

Appena si fu accertato che nessuno li potesse vedere, prese Ridley per il braccio e la trascinò dentro il bagno degli uomini. Ridley lo seguì rassegnata, ma sempre più confusa.

«Ma che cavolo! E poi perché il bagno dei ragazzi e non quello delle ragazze?» domandò, cominciando a parlare a raffica e forse un po' troppo a voce alta. Michael alzò gli occhi al cielo, esasperato, e le tappò la bocca con la mano, poi aprì una porta e la trascinò bruscamente dentro uno dei gabinetti. Finalmente tolse la mano e Ridley poté prendere un lungo respiro, anche se l'ambiente non era dei migliori. Quanto meno era abbastanza pulito da non rischiare di prendere qualche strana infezione e l'odore tutto sommato era sopportabile.

Michael la guardò serio e cominciò a darle le risposte che cercava:

«Primo: vuoi stare zitta? Per il momento non c'è nessuno, ma se dovesse entrare qualcuno e ti sentisse... che figura ci facciamo? Secondo...» Senza lasciarle modo di capire, Michael la prese sotto il sedere e la sollevò con la sua solita finezza inesistente. Ridley si avvinghiò a lui con gambe e braccia, sostenendosi. Beh, in fondo era molto meglio così: preferiva restare in braccio a Michael piuttosto che toccare quel postaccio anche solo con i piedi.

«E secondo: in questo modo se dovesse entrare qualcuno vedrebbe solo i miei piedi e non i tuoi.» Furbo, pensò Ridley, ma ancora non capiva perché si trovassero insieme in un bagno...

«Oh, okay. E perché siamo qui?» domandò stupidamente. Michael sospirò e la spinse contro il suo bacino, facendola sussultare.

«Mi hai provocato un'erezione in mezzo alla sala del cinema. Davanti a tutti. Davanti a tuo fratello! Ecco perché siamo qui!» Ridley si sentì subito andare a fuoco e abbassò lo sguardo.

Cosa voleva Michael da lei? Non era affatto sicura che sarebbe riuscita a "risolvere" il problema che lei stessa aveva creato. Non ne era in grado e Michael lo sapeva. Nascose il viso sulla sua spalla, preoccupata, ma la tentazione di baciare la pelle bianca del ragazzo fu più forte di qualsiasi altro senso di disagio. Forse per Michael lo avrebbe fatto...

«Oh. E allora che si fa?» chiese ingenuamente, aspettando la prossima mossa di Mike. Lui sorrise e le accarezzò dolcemente la schiena.

«Beh, vedi... ci sono vari modi in cui potresti rimediare a questo problema: potresti farlo con le mani, ma se proprio dovessi esprimere una preferenza... mi piacerebbe che tu lo facessi con la bocca.» Ridley avvampò, mordendosi il labbro e strizzando gli occhi imbarazzata. Pensava che non sarebbe nemmeno riuscita a parlare per esprimere il suo disappunto. Michael capì che stava arrossendo e sorrise. Ridley era davvero ingenua e forse non aveva ancora capito niente.

«Tuttavia...» mormorò, sollevandole il viso.

«Tuttavia... cosa?» chiese lei, deglutendo, mentre i loro occhi si incontravano.

«Tuttavia non siamo qui per questo. C'è tempo per queste cose, piccola... imparerai. E soprattutto non in un cesso pubblico, te lo prometto.» Ridley non seppe se sorridere, tirare un sospiro di sollievo, o farsi prendere ancora di più dal panico: Michael aveva di nuovo sfoderato il suo lato dolce, salvandola da quello che evidentemente lui avrebbe voluto che gli facesse, ma le aveva comunque detto che prima o poi lo avrebbe fatto. E soprattutto... se non erano lì per quello... che cosa voleva Michael da lei?

«E allora... che vuoi Mikey?» chiese, ritrovandosi a fissare le sue labbra. Michael le sorrise e le accarezzò le guance con una dolcezza che Ridley non si aspettava. Portò le labbra sul suo collo e la baciò piano. Ridley prese un respiro e si lasciò andare alle sue attenzioni, tentando di dimenticare il luogo dove si trovavano.

«Ti ho portata in bagno perché dovevamo stare in un luogo tranquillo per parlare lontano da orecchie indiscrete, mi spiego?» Lei annuì.

«Ora vuoi dirmi di che dobbiamo parlare?» Michael le succhiò leggermente la pelle e Ridley gemette istintivamente.

«Dobbiamo parlare delle nostre nuove regole e tu devi imparare a stare buona e zitta.»

«N-Nuove... Nuove regole?» balbettò confusa. Michael annuì e le sfiorò con la lingua il punto sul collo dove le aveva lasciato un segno.

«Spero tu abbia un correttore. Oppure... meglio ancora tutti lo vedranno, così capiranno che non ho intenzione di condividerti con nessuno!» spiegò secco, facendola quasi rabbrividire.

«Che... che intendi dire?»

«Intendo dire che Ashton non deve nemmeno farsi sfiorare dall'idea di riprovarci con te. Nessuno deve pensarci. E ora veniamo a noi due.» Ridley lo fissò basita, ma uno strano senso di completezza la fece sentire felice per quello che le aveva detto: Michael la voleva, la desiderava solo per sé.

«Non avevi detto basta con le regole e i giochi tra di noi?» domandò, dando voce ai suoi dubbi. Michael le accarezzò le labbra con il pollice, prima di baciarla delicatamente.

«Ho cambiato idea quando abbiamo fatto sesso. So che ti piace rispettare le regole, perciò ne stabiliremo di nuove se questo potrà servire a tenerti legata a me. E poi in caso tu disobbedissi... sai bene quanto amo punirti.» Ridley si morse il labbro nervosa, tentando di dare un senso a tutto quello. In effetti il suo ragionamento le sembrava giusto.

«E quali sono le nuove regole, Clifford?» chiese confusa, ma allo stesso tempo estremamente curiosa.

Michael la spinse leggermente contro di sé, muovendosi un po' troppo. Ridley si lasciò sfuggire un lungo sospirò quando sentì la sua erezione a contatto con lei. Il desiderio di sentirlo dentro di lei la invase completamente, facendole perdere la ragione per qualche secondo. Michael continuò a muoverla su e giù in quel modo e Ridley non poté far altro che gemere per l'ennesima volta.

«Prima regola: ogni volta che avrò voglia di te... tu dovrai venire da me, per qualsiasi cosa. Seconda regola: esaudirai tutti i miei desideri. E la terza regola è la più importante.» Ridley si aggrappò con più forza a lui, riportando alla mente il giorno in cui aveva accettato di seguire le sue regole la prima volta e si era condannata a complicarsi la vita innamorandosi di lui. Ma ora non lo avrebbe mai lasciato andare. A costo di sottostare anche a quelle nuove regole.

«E... e quale sarebbe la terza regola?» Michael sorrise e spinse per l'ennesima volta il bacino conto il suo. Le tappò la bocca, per impedirle di gemere più forte.

«Terza regola: non farai sesso con nessun altro, solo con me.» Ridley annuì immediatamente, senza nemmeno pensarci. In fondo... lei non aveva bisogno di altro. Ma...

«E... e tu?» domandò, contrariata. Michael rise e la baciò con foga.

«Tutte e tre le regole valgono anche per me. Potrai chiamarmi quando vuoi, farò tutto quello che vorrai... e tu sei l'unica ragazza che fotterò.» Ridley sentì gli occhi stranamente lucidi, come se fosse felice. Sapeva che Michael non l'aveva definita la sua fidanzata e che questo avrebbe ulteriormente complicato le cose, ma Michael era il suo casino preferito, l'unico per cui si sarebbe rovinata ancora di più la vita. Non sarebbe mai riuscita a dire di no a Michael Clifford.

«Oh... Mikey... potresti anche essere un po' più dolce, non credi?» Lui rise di gusto e le diede il colpo di grazia, strofinandosi letteralmente contro di lei. Se avesse continuato Ridley sarebbe anche potuta venire senza nemmeno togliersi i vestiti.

«Oh... ma io ti scoperò sempre con dolcezza, piccola. Ricordi?» Ridley annuì e d'istinto lo baciò.

«Ti rinfrescherei la memoria anche subito, ma credo che il film stia per cominciare e non ho preservativi. E poi... sai che non voglio farti mia contro i muri, meno ancora contro quelli di un bagno pubblico. Tutto questo non fa per te. E io voglio solo il meglio per te.» Ridley sentì il cuore perdere un battito e immaginò che se solo non avesse avuto una dignità probabilmente sarebbe stata lei ad implorarlo di prenderla in un bagno pubblico.

«D'accordo... Allora accetto le nuove regole e... torniamo dagli altri» mormorò un po' sconsolata. Michael annuì e la mise a terra. Controllarono che non ci fosse nessuno e la prima ad uscire fu Ridley, arrivando dagli altri che erano ancora in coda al bar. Per fortuna nessuno sembrava essersi accorto di loro, così poté usare la scusa del bagno. Lo stesso fece Michael, raggiungendoli qualche secondo dopo.

Ridley e Michael forse potevano darla a bere agli altri, ma Brianna li aveva osservati per tutta la giornata e certo ora non si era lasciata sfuggire le guance rosse di Ridley e il loro affannano, come se avessero corso una maratona. In più Michael non la considerava neanche, da troppo tempo. E Brianna questo non lo sopportava: nessuno poteva archiviare così Brianna Thomas. Soprattutto un ragazzo che, stranamente, le piaceva. E come se non bastasse, per di più, il ragazzo in questione non poteva dimenticarsi di lei a causa di quella gatta morta di Ridley Hood! Brianna non l'aveva mai sopportata, sapeva bene che sotto quella faccia da santarella mancata si nascondeva una vera ragazzaccia. E ora ne stava avendo la dimostrazione.

Lei non si sarebbe certo lasciata battere dalla piccola Hood e sapeva bene che c'era solo una persona con cui poteva collaborare per riavere Michael per sé.

«Ehi... Ashton... tu... davvero non ti sei accorto di nulla?» chiese con tutta l'innocenza possibile, richiamando l'attenzione del ragazzo. Ashton improvvisò un sorriso sarcastico, voltandosi verso di lei.

«Senti, Bree... forse posso essere preso da Ridley ed essere leggermente fuori di testa, ma... non sono ancora così stupido da non vedere che Clifford ci prova spudoratamente con lei. E che Ridley ci sta! Avrei dovuto capirlo subito che non potevano essere solo amici.» Brianna rise, perché come tutti i ragazzi anche Ashton si era fatto fregare.

«Per fortuna ora hai me, Irwin.»

«Che intendi dire?» domandò lui, improvvisamente curioso.

«Beh... davvero vuoi startene con le mani in mano mentre Michael e Ridley si divertono? Io non ci penso proprio. Io Clifford me lo riprendo!» Ashton sollevò le sopracciglia interdetto e sospirò.

«No, Bree, non lo so... io non sono capace di fare certe cose!» La ragazza rise di gusto, dandogli una pacca sulla spalla.

«Tu no. Ma io sì. E se mi ascolterai e mi aiuterai... faremo dividere quei due. Guarda e impara, Irwin!» ghignò, avvicinandosi agli altri. Ashton la osservò pensando alla sua proposta e fu allora che pensò che, dopotutto, Brianna Thomas sapeva il fatto suo.

«Ehi, Ridley, cara... ma dove sei stata stanotte? Credevo saresti venuta a dormire da me ed Helena, ma io non ti ho vista!» esclamò la bionda, avendo cura di farsi sentire da tutti. Ridley e Michael spalancarono gli occhi, guardando subito verso Calum, che ovviamente non si era lasciato sfuggire l'affermazione. Si voltò verso sua sorella, decisamente innervosito dalla situazione e, non appena parlò, Ridley capì immediatamente di essersi cacciata in un grosso guaio.

«Che cosa? Ma tu non eri a dormire da Helena stanotte? Cazzo Ridley... dimmi subito dove sei stata! E non provare a mentire a tuo fratello, dannazione!»

****

Hola :3

Dunque... Michael ha stabilito le nuove regole con la sua piccola Ridley, che dite? Ce la faranno a rispettarle? Mah, chi lo sa eh eh

Nel frattempo... Calum pare essersi accorto di qualcosa di strano (?) nel suo rapporto con Helena, ma ancora non sa spiegarselo e non ha capito l'inganno che gli hanno fatto lei e Lukey. Uh, e Cal poi è sempre più protettivo... sa che dovrebbe lasciar andare Ridley, ma poi quando succedono certe cose non ci vede proprio più.

E di Ashton e Brianna che mi dite? Brianna è la solita stronza, ma Ash... tra poco sarà molto più partecipe, ve lo prometto. Presto tornerà alla ribalta Ahhahah.

Sara

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