Rainy Days|Newtmas

By -nutellinglies

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Newtmas AU|La storia puΓ² essere letta anche senza conoscere l'opera originale! "La luce fioca e intermittente... More

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ringraziamenti

s e t t e

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By -nutellinglies

Sei assunto

—Scusi, buongiorno. Sono qui per il lavoro di aiutante nell'officina. Mi manda il reverendo Lawrence.—

Era difficile capire se quell'uomo fosse il responsabile dell'officina: tre uomini in totale erano presenti nell'enorme e rumoroso garage, e sembravano fatti tutti con lo stampino. Tuta blu scuro sporca in vari punti, con un etichetta illeggibile sul lato destro del petto, proprio sotto la clavicola. Barba incolta, mani grandi e dal taglio rozzo, sporche rigorosamente di grasso di auto.
Ma l'uomo che aveva di fronte era il più vecchio dei tre, e fino a prova contraria, doveva essere lui l'uomo del quale il reverendo gli aveva parlato.

—Ragazzino, ho molto da fare.—borbottò in un forte accento spagnolo, lanciandogli un'occhiata veloce. Si curvò di nuovo sul vano motore, armeggiando un po', asciugandosi il sudore dalla fronte.
Newt non disse nulla: a dire il vero, non sapeva proprio cosa dire. Aveva bisogno di un aiutante, no? Che razza di risposta era, quella?

—Beh, ti hanno tagliato la lingua, hermano?—
—No, veramente io non...—
—Non ho tempo per le stronzate. Ci sai fare con questa roba?—
Gli occhi dell'uomo saettarono da una parte all'altra della stanza.
Newt annuì, piuttosto confuso.
—Bene. Il tempo è denaro. Laggiù, in quella stanzetta, dovrebbe esserci una tuta. Cambiati in fretta e corri subito qui. Ti occuperai di quell'auto lì in fondo.—

Newt annuì per l'ennesima volta, obbedendo agli ordini, ma proprio mentre stava per aprire la porta sgangherata in legno, una voce gracchiante e gutturale lo fece voltare.

—Ehi, amico, non lasciarti ingannare dall'aspetto apparentemente scorbutico di Jorge. Se sai fare bene il tuo lavoro e soprattutto hai voglia di lavorare, qui ti troverai bene. La paga è buona.—
Il biondino lo osservò intensamente, prima di porgergli una mano per presentarsi: quel tipo non gli piaceva, ma sembrava una di quelle persone che conveniva avere come amiche, piuttosto che come nemiche.
—Sono Newt.—
—Gally.—
Il ragazzo dai capelli neri tirò su col naso, ricambiando la stretta.

Che razza di nome era Gally?

—Beh, non che il tuo sia tanto meglio, biondino.—
Oh no, l'aveva detto ad alta voce.
—Cos'è—Gally si pulì le mani nello strofinaccio lercio—i tuoi genitori erano scienziati o roba simile? Idolatravano Isaac Newton?—

No, mia madre era una drogata e mio padre non l'ho mai conosciuto, avrebbe voluto dire Newt, ma si trattenne.
Sorrise impercettibilmente, imbarazzato.
—Touchè.—
Il ragazzo gli lanciò un'occhiata indecifrabile, gli occhi inespressivi. Gli fece un cenno con la testa verso la porta, ricordandogli che doveva ancora cambiarsi. Il biondino entrò in fretta nello stanzino freddo e immerso nella penombra, indossò la tuta sui vestiti e uscì fuori altrettanto velocemente, adocchiando l'auto che gli era stata assegnata.

Aprì il vano motore, sotto lo sguardo diffidente di quello che sarebbe potuto diventare il suo futuro capo.
Individuò subito il problema, e si mise al lavoro. Circa un quarto d'ora dopo, ritenne di aver finito, e chiuse il vano motore, per poi entrare in auto e tentare di mettere in moto quel vecchio catorcio.
Il motore rombò, sussultò, e il suono dell'auto che veniva messa in moto senza intoppi giunse come musica alle sue orecchie. Sorrise, leggermente compiaciuto, per poi alzare lo sguardo e sorprendere Jorge ad osservarlo, una leggera espressione di sorpresa dipinta sul viso.
L'uomo ispanico si avvicinò a grandi passi all'auto, appoggiandosi con gli avambracci allo sportello del passeggero.

—Il lavoro è tuo, hermano.—disse solo, e a Newt sembrò quasi di scorgere l'ombra di un sorriso in mezzo alla barbetta corta e ispida.

***

—Ciao Jorge.—
—Thomas, come va? Cerchi la mia Brenda?—
—In realtà sono io a cercarla.—

Un ragazzo asiatico sbucò da dietro le spalle larghe di Thomas, un'espressione beffarda dipinta sul viso. La facilità con la quale gli si incresparono gli angoli delle labbra in un sorrisetto sarcastico, fece intuire che quella era la sua espressione il novanta percento del tempo.

—Minho.—borbottò Jorge, in segno di saluto.
Gli occhi dell'asiatico si assottigliarono in due fessure: la tensione fra i due era palese.
—Brenda dovrebbe essere in ufficio: le ho chiesto di fare alcuni conti per me.—aggiunse l'ispanico, l'espressione sul suo viso che tradiva il suo evidente fastidio.
Minho a quel punto cambiò radicalmente espressione, mostrando un sorriso smagliante, e facendo cenno con la mano a quello che era il suo migliore amico perché lo seguisse.

Thomas rivolse un sorriso dispiaciuto a Jorge, in segno di scuse, nonostante l'amico dai capelli corvini (stranamente) non avesse fatto nulla. Ma in un certo senso, se adesso Minho ci provava spudoratamente con quella che per Jorge era come una figlia, era colpa di Thomas che li aveva fatti incontrare.
E Jorge e Minho non si piacevano. Per niente.

Il ragazzo asiatico si passò una mano fra i capelli corvini, prima di bussare delicatamente alla porta. Fu una ragazza castana, i capelli raccolti in una coda disordinata ad aprire, piuttosto infastidita. Mai interromperla, soprattutto se era impegnata a fare dei conti: mettersi fra Brenda e il suo unico amore, la matematica, era come decidere di fare bungee jumping senza l'elastico.

—Che diavolo vuoi, Park?—si interruppe, non appena la testa di Thomas sbucò da dietro Minho. Il moro appoggiò il mento sulla spalla dell'amico, facendole gli occhi dolci, ottenendo come risultato un'alzata di spalle infastidita.
—Ehilà, dolcezza.—fu la risposta di Minho, che entrò senza permesso nell'ufficio, gettandosi su una delle poltroncine in pelle rossa.
—Accomodati pure.—borbottò ironica la ragazza, sistemando dietro l'orecchio una ciocca ribelle.
Si sedette nuovamente dietro la scrivania, e Thomas la seguì, sedendosi accanto a Minho.

—Se siete qui per dirmi che Teresa ha scoperto della sorpresa, giuro che stavolta vi uccido. Sarebbe il terzo anno che scopre i nostri piani, Tom.—
—Tranquilla—ridacchiò il moro—siamo venuti qui per assicurarti che tutto sta andando liscio come l'olio.—
Brenda sorrise compiaciuta: avevano preparato una sorpresa mega galattica per il compleanno dell'amica, e non potevano permettersi che lei venisse a saperlo.

—Mi sorprende che bocca larga, qui, non abbia parlato.—sul viso di Brenda si dipinse un sorriso sarcastico, sorprendentemente simile a quello di Minho.
—Ehi!—protestò l'asiatico, facendo il finto offeso—so mantenerli, i segreti, io.—
Thomas scoppiò a ridere, sotto lo sguardo incredulo del ragazzo.
—Minho, devo ricordarti del mio compleanno? Sei stato capace di mandarmi l'invito.—
—Cosa ci posso fare? Mi è sfuggito!—si giustificò quello, mentre la ragazza ridacchiava.
—Ti è sfuggito? Hai inviato l'invito al festeggiato!—
Thomas la imitò, scoppiando a ridere di nuovo.
—Voi due non mi piacete per niente quando vi coalizzate.—
Il moro gli diede una spallata amichevole.

—Jorge ha poi trovato un assistente?—
—Oh sì—rispose Brenda, improvvisamente pensierosa, facendo un giro completo sulla sedia girevole.
—Non saprei, è un tipo strano, però. L'ho incrociato di sfuggita stamattina mentre parlava con Jorge.—

Minho la ascoltava attentamente, e Thomas dovette sforzarsi per trattenere una risatina, al sentire il tono palesemente intriso di gelosia dell'amico.
—Descrivicelo,no?—
—Mh...capelli biondo grano, corporatura gracile e molto taciturno. Ma a detta di Jorge è maledettamente bravo: ci sa fare.—

Thomas sentì un tuffo al cuore, mentre Brenda lanciava un occhiata divertita a Minho, teso sulla poltrona come una corda di violino.
—Decisamente non il mio tipo.—
Minho sembró rilassarsi, ma Thomas era troppo concentrato a tormentarsi le mani per farci caso. La descrizione corrispondeva perfettamente.

—Quanti anni ha?—chiese, nervosamente. Una parte di lui sperava intensamente che fosse lui, ma l'altra parte non voleva che Newt pensasse che lo stesse pedinando o roba simile.
—Bah, non saprei. 17? 18? Difficile da capire.—sbuffò Brenda, leggermente sorpresa dalla domanda.

Thomas imprecò sottovoce, sotto lo sguardo confuso di Minho.
—Tutto okay?—chiese.
—Eh? Sì, certo. Anzi, no. Io...devo andare. Diana mi aspetta.—
Il moro si alzò di scatto dalla sedia, uscendo dalla stanza.
Attraversò a grandi passi l'officina, ignorando spudoratamente le parole di Jorge, che cercò di fermarlo: l'unica cosa che gli importava era uscire di lì senza incrociare Newt.

Ma proprio mentre stava per uscire, qualcuno lo bloccò.
—Ehi, pivello. Dove vai così di fretta?—
Gally lo fermò, poggiandogli una mano sul petto.
—Gally, non ho tempo per le tue stronzate. Devo andare.—
Il ragazzo squadrò Thomas dalla testa ai piedi, infastidito, mettendosi da parte e allungando sarcasticamente un braccio per indicare la via a Thomas, che però era stato distratto da qualcos'altro.

Newt era all'interno dell'abitacolo di un'auto decappottabile, uno degli ultimi modelli usciti. Tamburellava con le dita sul volante, la punta del naso cosparso di lentiggini sporca di grasso.
Thomas aveva sempre pensato che Newt fosse buffo quando rifletteva: portava due dita sulle labbra, o poggiava il mento sulla mano chiusa a pugno, e socchiudeva gli occhi, quasi come se lo aiutasse a concentrarsi di piú.

I loro sguardi si incrociarono per pochi interminabili istanti. Thomas sentì il battito accelerare notevolmente, mentre con ogni molecola del suo corpo desiderava fare un passo avanti, e poi un altro, finchè non l'avrebbe raggiunto. Ma il cervello non dava il via libera: rimase bloccato lì, Gally che lo guardava, e Newt che sembrava non riuscire o non voler abbassare lo sguardo.

—Vi conoscete?—
Fu Gally a interrompere il momento, mentre Newt scendeva dall'auto e sbatteva lo sportello con nervosismo, dirigendosi dalla parte opposta, volgendo loro le spalle.
Thomas si voltò verso Gally: si era quasi dimenticato di lui.
—No. Non l'ho mai visto prima.—
Thomas si voltò, uscendo dall'officina e dirigendosi verso la propria auto.

Stava per mettere in moto, ma si ricordò che Minho era venuto con lui, e che probabilmente avrebbe avuto bisogno di un passaggio, perciò si limitò a poggiare la testa sul volante, visibilmente esasperato.
Pochi minuti dopo, qualcuno bussò al finestrino: Minho salì in auto, senza dire una parola.
Thomas infilò le chiavi nel quadro e mise in moto,infilandosi abilmente nel traffico.

—Che ti è preso?—chiese ad un certo punto Minho, rompendo il silenzio e facendo sbuffare Thomas, che aveva sperato di averla scampata.
Perchè se Minho Park voleva sapere qualcosa, sapeva essere molto insistente, persino sfinente, a volte.

—Ho incontrato una persona che non dovevo incontrare.—
—Ma chi? Gally? Ma lascialo perdere, sai benissimo che è un idiota, non...—
—Non è Gally.—lo interruppe Thomas, serrando le dita attorno al volante e lasciandogli qualche attimo per fare due più due.

—Il nuovo assistente? Lo conosci?—
Thomas annuì leggermente, lo sguardo fisso sulla strada.
—Si chiama Newt. Eravamo nello stesso orfanotrofio da bambini.—
—Newt? Ma è quel bambino biondo di cui mi hai parlato una volta?—
Thomas annuì di nuovo, sentendo la gola secca: ora che ne aveva parlato con qualcun altro, non poteva più fingere che ciò che era successo la notte prima e quella mattina fosse stato solo un sogno.

—Ma non eravate migliori amici, da bambini? È tornato per fottermi il ruolo di tuo migliore amico?—tentò di sdrammatizzare Minho, mentre Thomas si fermava ad un semaforo rosso.
—Non c'è pericolo. Non vuole più vedermi.—
Minho chiese spiegazioni, esitante, e Thomas fu costretto a narrargli gli avvenimenti del giorno precedente. Quando finì, mancavano pochi isolati a casa di Minho.

—E ti porta rancore per un giuramento che avete fatto da bambini?—
Thomas scosse la testa, un macigno sul petto.
—Non mi sono mai fatto sentire, in tutti questi anni. L'ho abbandonato. L'ho lasciato ad affrontare quell'inferno da solo.—
—Ma non è colpa tua se non è stato adottato, Thomas.—
—Ma avrei potuto chiamarlo. Ero il suo unico amico.—

N/A: Bene bene bene! Sono comparsi Jorge, Minho, Brenda e Gally, e la storia pian piano si sta evolvendo...spero che vi piaccia come ho tentato di rendere i personaggi di Minho e Brenda, perchè vi anticipo che tra i due ci saranno scintille :D. Mi scuso ancora per l'enorme ritardo, e spero che il capitolo vi piaccia! Al prossimo aggiornamento! x

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@lamineyamal ha risposto alla tua storia