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By soft_jiminie

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"Dio, sei così irritante, anche se incredibilmente bello..." "Cosa..?" "Niente, perché non te ne torni in Ame... More

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By soft_jiminie

"Sì Jungkook, ho capito, starò attento" Jimin alzò gli occhi al cielo e montò sulla sua bicicletta.

"Sta per piovere Jimin" sospirò il più alto. "Forse dovresti rimanere qui"

"Jungkook, non sta piovendo, è solo parecchio nuvoloso, mi sbrigherò ad andare a casa okay? Te lo ripeto, starò attento" lo guardò negli occhi. "Ah, mi sembri mia madre" lo prese in giro.

"Oh scusa se mi preoccupo per te, non lo farò più se ti da così tanto fastidio" sbuffò Jungkook.

"Dai scemo, scherzo" ridacchiò il grigio. "Ti mando un messaggio appena arrivo, okay? Promesso"

"Promesso?" lo osservò il moro.

"Sì Kookie, ci sentiamo" lasciò un bacio con schiocco sulla sua guancia e cominciò a pedalare verso casa. "Grazie ancora per il pranzo e la spiegazione di filosofia!" urlò mentre si allontanava.

Sorrise leggermente, Jungkook era davvero gentile con lui, era buono, disponibile e paziente; insomma, Jimin era sì molto bravo in coreano, ma certe materie erano difficili da capire, come la filosofia o la fisica, e Jungkook si era offerto volentieri più volte per spiegargliele al meglio, anche con l'utilizzo dell'inglese, materia in cui era davvero molto bravo.

Jimin poteva finalmente affermare di aver trovato un amico lì, un vero amico, e di questo non poteva che essere felice.

E come al solito, Jungkook aveva ragione, perché la pioggia cominciò a scendere dalle nuvole scure.

"Merda" imprecò il ragazzo, aumentando la velocità delle proprie gambe sui pedali per velocizzare l'andatura ed arrivare a casa al più presto.

Indossava una giacca leggera, tipica autunnale, e prendere quella pioggia gli avrebbe fatto venire il raffreddore, ne era sicuro.

Sperava che smettesse, ma la pioggia divenne un vero e proprio diluvio, cominciando ad inzuppare i suoi vestiti e facendo diminuire la possibilità di vedere la strada, l'asfalto era scivoloso e la pioggia che non gli permetteva di vedere, lo costrinsero a frenare.

Ma qualcosa andò storto, e la bicicletta prese la direzione sbagliata, facendolo scivolare al lato della strada, sull'erba bagnata.

Non riuscì neanche a lamentarsi quando sentì il suo piede incastrarsi e fare un rumore decisamente poco naturale, mentre l'acqua lo infreddoliva e lo bagnava sempre di più.

Cercò il suo cellulare nella tasca dei pantaloni, accecato dalla pioggia e dal dolore al piede, sperando che questo potesse funzionare ancora nonostante l'acqua, e con difficoltà cercò il numero di Yoongi, per poi chiamarlo e nascondere il cellulare dalla pioggia.

"Che cazzo vuoi?" disse la sua voce scorbutica dopo quattro squilli.

Jimin sospirò ed iniziò a piangere a causa della frustrazione. "P-puoi venire a prendermi?"

"Jimin? Ma stai piangendo? Cos'è questo rumore?" il tono del maggiore cambiò dallo scocciato al preoccupato in pochi istanti.

"Sono...caduto dalla bicicletta e...ho freddo, non riesco a m-muovere il piede e..." mormorò sperando che l'altro potesse sentirlo.

"Jimin dove sei?" chiese lui.

"Credo...poco prima del supermercato hyung...per favore..." disse flebilmente.

"Dammi cinque minuti, sto arrivando okay? Tu cerca...non lo so, cerca di alzarti e ripararti da qualche parte, oh Dio, Jimin fallo per favore, è pericoloso, capito?" disse.

Jimin annuì lievemente, come se il maggiore potesse vederlo, e poi attaccò.

Non ce la faceva, il suo corpo era percosso da brividi e fremiti, la caviglia che gli faceva sempre più male, come poteva riuscire ad alzarsi per cercare riparo?

E così rimase immobile, nella speranza che stringendosi in sé stesso potesse trovare del calore, ma sbagliava di grosso.

Il caldo non arrivò finché una macchina non si fermò sul ciglio della strada.

Sentì lo sportello venir aperto ed una voce avvicinarsi a lui.

"Jimin, oh, per l'amor del cielo, ti avevo detto di ripararti" urlò Yoongi per superare il rumore ormai assordante dell'acqua, facendogli alzare la testa.

"Non...ce la facevo..." sussurrò Jimin. "Il piede..."

"Eh? Il..ah sì, il piede, sì scusa, aspetta" annuì e si girò, notando il suo piede sotto il peso della bicicletta, così la sollevò, buttandola dall'altro lato. "Ti porto a casa, okay? In macchina c'è calore, tranquillo"

"Mh..." chiuse gli occhi Jimin, lasciando che il maggiore lo prendesse in braccio a mo' di sposa per poi correre a farlo sdraiare nei sedili posteriori della macchina e coprirlo con una copertina in fibra. 

Tornò velocemente a prendere la sua bici e quasi la tirò nel bagagliaio, per poi chiuderlo e correre a far ripartire l'auto, ormai fradicio anche lui.

"Piano..." sussurrò Jimin.

"Cosa?" chiese il maggiore guardando attentamente la strada.

"Vai piano...è pericoloso" strinse gli occhi, cercando il tepore dell'aria calda.

"Siamo arrivati Jimin, non c'è bisogno di andare piano, stai tranquillo" sospirò e si fermò, per far aprire la serranda automatica del garage e poi entrare.

Spense il motore e scese velocemente dall'auto, aprendo lo sportello e prendendo il minore, ormai senza forze, tra le braccia. "Ora ti riscaldi, va bene? Tranquillo, mh?"

"Non...aveva ragione Jungkook...non avrei dovuto uscire con quel tempo.." mugolò Jimin stringendo le braccia al suo collo. "Mi dispiace averti disturbato..."

Yoongi sospirò, salendo le scale per arrivare al bagno. "Non mi hai disturbato Jimin, non devi preoccuparti, okay?" disse entrando nel bagno e facendolo sedere, per poi andare a riempire la vasca con acqua calda e tornare da lui. "Alza le braccia"

"Perché?"

"Perché sei zuppo, devi farti un bagno caldo, riscaldarti e poi filare sotto le coperte, e dato che non ti reggi in piedi devo spogliarti io" sbuffò Yoongi, sfilandogli la felpa, per poi fare lo stesso con la maglietta.

"Posso farlo da solo..." cercò di replicare il minore.

"No, invece" rispose il moro, inginocchiandosi e prendendo la sua gamba per slacciargli la scarpa. "Aish, la caviglia è gonfia, ma non credo sia rotta, a quest'ora staresti piangendo dal dolore" disse togliendogli anche l'altra scarpa.

"Fa male..." si lamentò Jimin facendo ciondolare la testa.

"Lo so...posso immaginarlo Chim, dopo ci mettiamo la pomata e la fasciamo mh?" gli accarezzò la gamba e gli abbassò i pantaloni con delicatezza, per poi sfilarli.

"F-fermo..."

"Cosa?" alzò lo sguardo su di lui.

"Non toglierli, mi vergogno" mormorò il grigio.

"Cristo Jimin, ti ho già visto nudo e so com'è fatto il corpo umano, non puoi fare il bagno coi boxer" sospirò Yoongi.

"Invece sì" replicò lui, senza neanche sapere cosa stesse dicendo. 

"No, fai silenzio, sono il tuo hyung quindi decido io" disse allora Yoongi, tirando via anche i suoi boxer e lasciandolo nudo davanti ai proprio occhi.

Ripensandoci il suo corpo era davvero perfetto, ma in quel momento non gli importava, così lo prese nuovamente in braccio nonostante le proteste. "Dio...sei ghiacciato" sussurrò percependo quanto fosse fredda la sua pelle, per poi adagiarlo nell'acqua calda.

"Mh..." Jimin subito chiuse gli occhi a quella piacevole sensazione, dopo troppi minuti passati al gelo.

Il moro prese i suoi vestiti bagnati e li mise nella cesta dei panni sporchi, per poi spogliarsi anch'egli.

"Tu riposati un po' e non ti muovere di lì, io nel frattempo mi faccio una doccia, okay?" disse indicando il box doccia di quel bagno a dir poco enorme. 

Jimin aprì un occhio e lo osservò. "Non...fai prima a venire qui?" disse in un sussurro.

Yoongi sgranò gli occhi, convinto di aver capito male. "Che hai detto?"

"Invece di sprecare altra acqua calda...vieni qui..." chiuse nuovamente gli occhi. "Ho freddo, forse se mi abbracci mi riscaldo più in fretta"

Yoongi sospirò, ma il minore non aveva tutti i torti, forse sarebbe stato meglio.

Così si avvicinò alla vasca, ormai spogliato di ogni indumento, ed entrò con lui.

"Contento?" disse portando una mano ai suoi capelli per bagnarli. "Cavolo..."

La sua fronte era bollente, a differenza del resto del corpo. "Deve esserti salita la febbre, respiri bene?" chiese prendendo il suo volto tra le mani e guardandolo con preoccupazione.

"Io...sì credo...ho solo...mal di testa" mormorò il piccolo.

Yoongi sospirò e lo tirò a sé, facendogli poggiare la testa sulla sua spalla. "Domani ti porto dal dottore, per stasera ti darò un antidolorifico che ti abbasserà anche la febbre, okay?"

"Mh..." annuì lievemente.

Il moro prese una spugna e mise del bagnoschiuma su di essa, cominciando a lavare il suo corpo con delicatezza, e Jimin lo lasciò fare, tanto era stanco e con la febbre alta.

In pochi minuti gli lavò anche i capelli e fece lo stesso velocemente, poi uscì dalla doccia e si asciugò il corpo, lasciando il minore ancora al caldo mentre prendeva il phon per asciugarsi i capelli.

Solo quando fu pronto andò a prenderlo, e asciugò il suo corpo facendo attenzione a non fargli male. "Jimin, piccolo, devi cercare di aiutarmi, so che sei stanco ma non riesco a metterti il pigiama, puoi aiutarmi?" disse accarezzando la sua spalla. 

"Come mi hai chiamato?" sorrise leggermente e si alzò di poco per infilarsi i boxer puliti e i pantaloni del pigiama.

Yoongi scosse la testa, maledicendosi per essersi fatto scappare quel nomignolo, poi senza dire nulla, accese il phon e gli asciugò i capelli.

"Okay, ho fatto" sospirò passando ancora le mani tra i suoi capelli grigi, e lo prese nuovamente in braccio per portarlo in camera sua.

Alzò le coperte e lo adagiò sul letto, lasciando scoperto solo il suo piede per mettere della pomata su di esso e fasciarlo con cura e precisione. 

"Dove hai imparato...? Sei un infermiere per caso?" chiese ad occhi chiusi Jimin.

"Col tempo certe cose si imparano" rispose Yoongi andando a lavarsi le mani per togliere la pomata da esse. 

"Yoon..." lo chiamò flebilmente il minore.

"Sì?" fece lui tornando nella stanza.

"Per...per favore non andartene...ho tanto freddo..." sussurrò ad occhi chiusi.

"Non me ne vado" sospirò porgendogli una pasticca ed un bicchiere d'acqua. "Prendi questi e poi ci mettiamo a dormire, okay?"

Il grigio annuì debolmente ed ingoiò la pasticca, per poi ributtarsi sul letto. "Vieni vicino a me...

Yoongi non se lo fece ripetere due volte, e si infilò sotto le coperte con lui, stringendolo a sé e cominciando ad accarezzare i suoi capelli con delicatezza.

"Lo sapevo..." mormorò Jimin poggiando la testa sul suo petto.

"Sapevi cosa, Jiminie?" domandò curiosamente.

"Che la tua è solo una corazza per nascondere un cuore gentile e grande" sussurrò portando una mano al suo petto ed accarezzandolo.

"Jimin..." sospirò lui.

"No...lo so che è così, ne sono certo, e c'è qualcosa che ti tormenta, e avresti solo bisogno di...di qualcuno che..." sbadigliò chiudendo gli occhi. "Che ti apprezzi e ti ami in tutti i tuoi aspetti, dal migliore al peggiore, e..."

"Sei stanco Jimin, per favore, dormi" lo interruppe lui, sentendo gli occhi cominciare a pizzicare.

"Ora dormo, ma vorrei solo vederti sorridere invece di vederti sempre imbronciato" strofinò la guancia sul suo petto. "Chissà, magari ci riuscirò...uh...sembro ubriaco...buonanotte hyungie" mormorò.

"Buonanotte Jimin" sussurrò lui, continuando ad accarezzargli i capelli, e lasciando un bacio sulla sua fronte.

Fu questione di istanti, e Jimin cadde in un sonno profondo, ma Yoongi non riuscì a chiudere occhio, troppo colpito dalle sue parole, e forse, desideroso che potessero diventare realtà.

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