Mane Lumen

Per SabbaAndRox

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Mane Lumen, dal Latino "La Luce Del Mattino". Tutto ciò che fin da bambini vi è stato insegnato sugli angeli... Més

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Capitolo 1 Pt 3
Capitolo 2
Capitolo 3
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Per SabbaAndRox

-Mio signore, chiediamo perdono per il nostro ritardo, eravamo nella biblioteca astrale e i tuoi messaggeri non riuscivano a trovarci, prego aggiornaci sui tuoi progetti!- Helel era sempre stato bravo a parlare, pensò, e rimanevano tutti ammaliati dalla voce squillante e armoniosa, quasi fosse in grado di dirti ciò che volevi sentire. Dal canto suo Asmodues era più bravo ad ascoltare prima di parlare. Ed era bello da far male. Un paio di occhi viola si puntarono su di lui, finchè il Signore non ricominciò a parlare.

-Scuse accettate, Mia luce, stavo portando a conoscenza di tutti la mia voglia di creare altri esseri viventi per popolare il pianeta. Ora sedetevi e ascoltate.- Il suo era stato quasi un ordine, ma Helel come suo favorito interpretava sempre tutto come un agevolazione più che un obbligo, quindi con un mezzo sorrisetto sghembo si diresse insieme ad Asmodeus nei posti a loro assegnati: il primo dopo Michael e il secondo dopo Nathanael.

I nuovi arrivati si guardarono intorno in attesa che il padre continuasse con il suo discorso. Ma cio che gli si parò davanti agli occhi non aveva nulla a che fare con le parole, era più qualcosa di tangibile che, grazie allo spirito di Dio, stava assumendo un aspetto simile al loro. Nella sala ci fu un rumore di risucchio come se migliaia di tubi stessero aspirando aria, invece erano solo le schiere angeliche che trattennero il fiato alla vista di ciò che era stato parato loro dinanzi. Era quasi in tutto e per tutto come gli Angeli, solo senza ali e la sua pelle più scura; aveva due gambe e due braccia aggrazziate, busto tonico e asciutto, folti capelli color cioccolato e occhi neri come carbone. Era bello, non di quella bellezza di cui erano dotati le creature in quella sala, ma di una più selvaggia, sconosciuta. Gli Angeli erano curiosi di capire e vedere meglio la nuova creatura, si sporgevano dagli scranni per avere una visuale migliore, ma nessuno che osava alzarsi per avvicinarsi. Nessuno, tranne una dagli occhi viola. Ella si alzò, con fare guardingo e curioso volò dritta verso l'essere che aveva di fronte, cosi simile a lei ma cosi diverso. Helel e Asmodeus erano gli unici che, vedendola andare vicino la creazione, si alzarono dai loro posti e scesero dagli spalti, non andarono oltre. Il volto di Helel tradiva curiosità ma anche un leggero timore, e con la consapevolezza che quella creatura sarebbe diventata importante per lui guardò il suo compagno sperando di vederci le medesime cose. Ma Asmodeus, dalla mente creativa e studiosa, era solo affascinato da ciò che vedeva. Due figure, un amore. La voce di Dio suonava di nuovo alta in mezzo alla sala, di nuovo recuperò l'attenzione che gli spettava.

-Questo si chiamerà Uomo, sarà lui a vivere sul pianeta, sarà la sua casa e ne dovrà avere cura, dando il nome a tutto ciò che avrà di fronte. Cosa ne pensi Eva, mia adorata?- L'angelo girò la testa di scatto e i suoi grandi occhi viola luccicarono di una malizia giocosa e curiosa. Non aveva mai visto esseri senza ali, e ciò l'affascinava. Guardò intensamente suo padre e spostò poi lo sguardo verso Asmodeus e Nathanael, cercando di scorgere qualcosa nei loro occhi, ma l'unica cosa che trovò furono un paio di occhi verdi foresta che la fissavano cosi intensamente da farla sentire nuda ed esposta, capaci anche di farla avvampare. Sorrise, e gli occhi vola si fusero per l'enneesima volta con quelli verdi, dando il via a una tempesta elettrica. Prima che potesse rispondere però una voce la superò.... Era Michahel, gemello di Helel nato pochi attimi dopo, comandante delle schiere dei Cherubini.

-Padre! Spiegaci perche questo essere è cosi simile a noi, che siamo le tue creature primarie?- La folla iniziò a mormorare e un nuovo brusìo si sparse per la sala. Tutti si guardavano intorno, eccetto tre Angeli. Eva spostava il suo sguardo dalla creatura che aveva di fronte a tutte le altre che aveva intorno, le scrutava una ad una, e coloro che incrociavano i suoi occhi rimanevano folgorati da tanta bellezza e profondità, non che non li avessero mai visti, ma in questi casi avevano il potere di leggere all'interno di ognuno e far dimenticare cio che si stava facendo o pensando. Dio non rispose, ma attese con pazienza che tutto tacesse. Guardava i suoi figli con amore, ma una strana tristezza attanagliava il suo cuore, come se sapesse che qualcosa in tutto quello sarebbe andato storto. Sua figlia, la sua prima, era li davanti a lui, con quelle ali enormi, forse piu grandi di quelle dei suoi fratelli e piene di significato....come avrebbe fatto a dirle quelo che aveva in mente pe lei? L'avrebbe uccisa, ma nessun'altra sarebbe stata in grado di assolvere quel compito meglio di lei. Ma avrebbe dovuto, era stata cresciuta, inconsapevolmente, anche per quello.

Si avvicinò cautamente ad Eva, che era ancora impegnata a fissare l'uomo davanti a lei, e le posò una mano sulla spalla morbida. Lei lo guardò e gli regalò uno dei suoi meravigliosi e rari sorrisi. Il cuore di suo padre perse un battito, un'ombra oscurò il suo viso per una frazione di secondo, ma Eva con ogni probabilità la notò.

Scusate se I capitoli verranno divisi male, ma erano scritti inizialmente al computer e ho notato che erano davvero molto lunghi, quindi ho cercato di separarli al meglio che potevo, state pur certi che non ci sono balzi temporanei o mancanze di parti rilevanti nei capitoli.

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