Il miglior nemico di mio frat...

Da DariaTelandro

16.8K 524 110

È passato più di un anno da quando Ashley e Nathan si sono conosciuti, evento che ha cambiato le loro vite sc... Altro

First chapter
Third chapter
Fourth chapter
Fifth chapter
Sixth chapter
Seventh chapter
Eighth chapter

Second chapter

2.1K 84 10
Da DariaTelandro

Nathan parcheggia davanti la casa di mia zia e si gira verso Troy.

<ecco qui signore, è arrivato a destinazione>dice prendendolo in giro.
Gli tiro uno schiaffo sulla spalla a cui da poca importanza.

<grazie, non appena avrò bisogno di un passaggio ti chiamerò>risponde alzando gli occhi al cielo e intimandomi ad andare via.

<Troy, che ne dici di iniziare a portare le valigie in casa?>chiedo, trovando una scusa per separargli.

Non se lo fa ripetere e scende subito dalla macchina.

<non ce la fai proprio eh?>riporto la mia attenzione su Nathan.

<ci prendiamo solo un po' in giro, tranquilla>risponde appoggiando una mano sul mio ginocchio, avvicinandosi al mio viso.
I miei occhi sono fissi sui suoi, sempre così ipnotici da non riuscire a distogliere lo sguardo.

<e poi adoro vederti arrabbiata>sussurra a un millimetro dalle mie labbra, che fremono dalla voglia di baciarlo.

<non mi sembrava così un po' di tempo fa>rispondo mordendomi il labbro.

La luce nei suoi occhi si spegne e solo adesso mi rendo conto di quello che ho detto.
Non parliamo mai di quello che è successo prima di arrivare a questo punto.
Piano piano è riuscito a riacquistare un po' di memoria e si sente in colpa per quello che abbiamo passato.

<come per la serranda>cerco di rimediare, riprendendo le parole che mi aveva detto Francesca.

Si forma un piccolo sorriso sul suo viso, divertito dal mio tentativo di rimediare.

<è stato divertente>dice ammiccando.

<assolutamente> rispondo sarcastica.
Nathan ridacchia per poi baciarmi, finalmente.

Ogni volta mi sembra di essere in paradiso.
I suoi capelli mi solleticano la fronte, le sue labbra morbide e calde e il suo tocco mi mandano completamente fuori di testa.
A volte mi chiedo, se in fin dei conti, è stata una buona decisione quella di stare insieme ma ripensando a come ho sofferto lontana da lui, la riposta mi sembra scontata.

Ci allontaniamo per riprendere il fiato mentre un silenzio carico di passione ci circonda che però, viene interrotto dal ruggito del mio stomaco.
Spalanco gli occhi e Nathan scoppia a ridere.
Sbatto la mano sulla fronte non riuscendo a trattenere una risata tra l'imbarazzata e divertita.

<sapevo che dentro di te c'era una tigre, ma non pensavo ruggisse tanto>mi prende in giro e io lo fulmino con lo sguardo.

<attento che potresti essere tu il suo prossimo pasto>rispondo "minacciandolo" e facendogli l'occhiolino,
Alza le mani al cielo in segno di arresa ma sul suo viso rimane un'espressione divertita.

<sarà meglio andare, mi staranno aspettando. Vieni?>chiedo aprendo la portiera pronta a scendere.

<vorrei ma sono già le sette e ho ancora delle cose da fare e un paio di questioni da risolvere>risponde rimettendo in moto l'auto.
Annuisco un po' delusa ma gli faccio comunque un sorriso di saluto.

<va bene, ci vediamo domani allora>dico scendendo definitivamente dall'auto.

<a domani angelo>mi saluta e dopo aver chiuso la portiera va via.
Mi dirigo all'entrata felice di essere qui e con la speranza di poter passare del tempo con Nathan come si deve.
In questi pochi mesi, ogni volta che è venuto in Italia, non siamo stati insieme per bene.
Ho dovuto dare la priorità alla scuola e quindi allo studio, che ha occupato la maggior parte delle mie giornate. La sera, il momento in cui passavamo più tempo insieme, durava sempre troppo poco e non potevo andare a letto tardi.
Il sabato era l'unico giorno che potevo definire "nostro".

La porta è aperta perciò entro direttamente in casa chiudendomela alle spalle.

<Ashley?>chiede mia zia affacciandosi dal salotto.
Le faccio un cenno con la mano e un sorriso spontaneo.

<ciao tesoro>viene ad abbracciarmi e darmi in bacio sulla guancia.

<com'è andato il volo? Troy mi ha detto che non avete mangiato praticamente niente, vuoi che ti prepari qualcosa?>domanda accarezzandomi un braccio.

<è andato bene, lungo ma tranquillo. Comunque no grazie, non ho molta fame ma sono stanca>rispondo togliendomi la giacca.

<va bene, vai a riposarti. Nathan è andato via?>chiede controllando la porta che trova chiusa.

<si, aveva delle cose da fare e non poteva restare>dico facendo spallucce.

<oh, vabbè vi vedrete domani per il pranzo di Natale>mi sorride premurosa.

Annuisco.

<ti do la buonanotte allora dato che crollerai sicuramente non appena toccherai il letto>ridacchia scompigliandomi leggermente i capelli e abbracciandomi forte.

<buonanotte>sussurro tra le sue braccia e lei risponde con un "mi siete mancati tanto".

***
<ASHLEY, SEI PRONTA?> grida mia zia dal piano di sotto scuotendo le chiavi dell'auto.

<PRENDO IL REGALO DI NATHAN E ARRIVO>urlo di rimando, afferrando la bustina sul comò  e guardandomi un'ultima volta allo specchio.

Oggi siamo a pranzo da Aaron.
Non sarà un classico Natale che passeremo in famiglia, ma in fondo sono ormai anni che non è così.
Nonostante ciò, è il primo Natale in cui mi sento veramente a casa.

Scendo le scale trovando Troy, zia e Harris pronti ad uscire.

<scusatemi>sussurro con un sorriso imbarazzato.

<il tuo ritardo non ci stupisce più> risponde Troy alzando gli occhi al cielo e accennando un sorrisetto provocatorio.

<dai andiamo, non facciamoli aspettare>interviene Harris indicandoci la porta.

Il tragitto verso casa di Aaron è piuttosto veloce e l'ho passato ad incitare mio fratello a comportarsi bene ed evitare litigi, almeno finché staremo tutti insieme.
La zia ha fatto lo stesso con Harris visto l'ancora non buonissimo sangue che scorre tra lui e Josh.

<Harris prendi i regali dal portabagagli per favore>chiede spegnendo il motore il nostro "capo famiglia".

Sulla porta ci aspetta già Aaron, appoggiato allo stipite, con un gran sorriso.
Lo saluto con un cenno della mano mentre scendo dalla macchina per poi corrergli incontro abbracciandolo.

<cos'è tutto questo affetto?>chiede ridacchiando mentre ricambia l'abbraccio.

<ti da fastidio? Dovresti goderti questo momento dato che non ne riceverai più>rispondo tirandogli un leggero pugno sulla spalla.

<allora ne approfitto> mi attira nuovamente a se.

<vedi di non approfittartene troppo però>dice Nathan sbucando da dietro Aaron.

Non riesco a trattenere il sorriso che mi si forma sulle labbra non appena sento le sue parole.
Mi allontano da Aaron, che si sposta leggermente, e saluto il mio ragazzo avvolgendo le braccia intorno al suo collo e alzandomi in punta di piedi.

<buon Natale>sussurro per poi baciarlo.
Lui ricambia poggiando le mani sui miei fianchi e stringendomi a se.
Sento una sensazione di calore espandersi per tutto il mio corpo e vorrei poter rimanere così in eterno.

<credo che sarà il Natale migliore di sempre>sussurra poggiando la fronte sulla mia.

Lo credo anche io.

***
Abbiamo finito di pranzare da almeno un'ora ed è stato tutto buonissimo.
Mi sono sentita, e mi sento tutt'ora, a casa.
Ho dimenticato per "un istante" tutti i natali passati in tre, con un'atmosfera piena di malinconia e invidia per le famiglie altrui.
Tutta l'ansia e il disagio che pensavo si sarebbe venuto a creare non c'è stato nemmeno per un secondo.
È stato un pranzo ricco di risate, racconti, chiacchere e serenità, ovviamente tutto ciò tralasciando le battute e frecciatine che si sono lanciati i tre ragazzi dell'Ave Maria.

<vado a fare del caffè, qualcuno ne vuole un po' >chiede Josh alzandosi da tavola dopo aver spento la sigaretta.

<io volentieri, anzi vengo a darti una mano>rispondo subito la zia seguendolo in cucina dopo aver controllato chi altro desiderasse il caffè.

<io e Ash andiamo un po' fuori>avvisa Nathan alzandosi e indicandomi l'entrata.
Corrugo la fronte sorpresa ed esitante, ma poi mi alzo e lo seguo.
Volevo finire la fetta di tiramisù.

<avvisarmi no eh?>chiedo afferrando al volo il cappotto e chiudendomi la porta alle spalle.

<zitta e seguimi>mi prende la mano stringendola nella sua.

<zitta lo dici a tuo cugino>ribatto dandogli un leggero spintone che lo fa sorridere.
Attraversiamo velocemente il giardino, quasi stessimo fuggendo da qualcuno, giungendo in prossimità del garage, dove lascia la mia mano e apre la serranda.
Al centro della stanza vi è un enorme telo che nasconde qualcosa al di sotto.
Mi fa cenno di avvicinarmi e tirarlo.
Lo guardo con un sopracciglio inarcato e curiosa di ciò che possa aver messo qua sotto.

<forza>insiste, appoggiato al tavolo di legno su cui ci sono degli attrezzi, con le braccia incrociate.
Sembra nervoso, quasi avesse paura di una mia reazione non positiva.
Sarei felice anche se ci fosse una spugna gigante sotto questo telo.

Tiro via il tessuto da quello che dovrebbe essere il mio regalo di natale e rimango sorpresa.
Sorrido a trentadue denti avvicinandomi ancora di più e allungando la mano sul meraviglioso quadro che si trova davanti a me.
Lo sfioro con le dita tremanti con la paura di poterlo rovinare.

<è stupendo>sussurro non riuscendo a distogliere lo sguardo dalle nostre due figure sul dipinto.
Ora mi è chiaro il motivo delle centinaia di foto che ha voluto che ci scattassimo il mese scorso

<l'hai fatto tu?>chiedo pur sapendo di porre una domanda piuttosto scontata.

<si>risponde in un sussurro, affiancandomi.

Le due figure sono ben distinte, i colori semplici e neutri risplendono e l'oro rende il tutto più brillante.
Mi sembra quasi di rivivere il momento in cui l'idea del dipinto è stata prima fotografata.
È davvero assurdo.

<e quanto hai impiegato per farlo?>chiedo voltandomi a guardarlo

<circa un mese, l'ho finito ieri pomeriggio>dice infilandosi le mani in tasca e iniziando leggermente a dondolare.

<posso essere sincera?>domando fissandolo negli occhi notando subito l'agitazione che lo pervade.
Vederlo così in ansia per una cosa così semplice come il piacermi o meno un suo dipinto mi riempie il cuore di gioia.

Annuisce.

<trovo che sia straordinario, lo amo>dico ridacchiando mentre tutta la tensione e l'ansia che aveva qualche istante fa scompare, lasciando il posto a un bellissimo sorriso e una scintilla di felicità nei suoi occhi.

<grazie amore>aggiungo lasciandogli un dolce bacio sulle labbra.

<speravo ti piacesse>dice lanciando uno sguardo al suo lavoro.

<ma non è solo quello il regalo, ci sono anche questi>dice tirando fuori dal cruscotto della sua moto una busta e porgendomela.

La apro subito trovandoci all'interno due biglietti per la Francia, in particolar modo per la Provenza.
Non credevo che mi avesse presa sul serio quando gli ho detto che saremmo dovuti andare, come nostro primo viaggio insieme, in Francia.

<tu sei fuori di testa, non ci posso credere. Il quadro era già più che abbastanza > guardo con gli occhi spalancati i due foglietti di carta tra le mie mani.

<ho pensato che ci avrebbe fatto bene allontanarci da casa, stare un po' da soli e creare dei ricordi da qualche altra parte, anche solo per due settimane>dice spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Mi asciugo velocemente una lacrima lanciandomi, letteralmente, tra le sue braccia.

<ti amo>dico continuando a sorridere.

Non so quante volte l'avrò già detto ma mi sembra così surreale tutto questo.
Io e lui, in una relazione, che ci scambiamo i regali di natale e che faremo un viaggio insieme.
È tutto così normale e temo, costantemente, che da un momento all'altro tutta questa felicità possa scomparire lasciando di nuovo tristezza e dolore.

<non sarò il ragazzo più dolce di questo mondo, probabilmente dovrei esserlo di più e te lo meriteresti, ma non voglio più perderti Angelo.
Non voglio perdermi quei momenti in cui sorridi o in cui scleri perché non riesci a fare un'esercizio di matematica; non voglio non esserci quando avrai bisogna di me o non averti quando io avrò bisogno di te.
Voglio viverti, vivere quello che provo per te al cento per cento>pronuncia queste parole non distogliendo lo sguardo dal mio neanche per un secondo facendomi completamente sciogliere.

Sarà stato il tiramisù a renderlo così dolce oggi?

<non hai bisogno di essere il ragazzo più dolce del mondo per non perdermi. Sono qua e lo sono sempre stata, pur non essendone stata consapevole fin dall'inizio> rispondo tirando fuori dalla tasca del mio cappotto una busta.
Ora tocca a me.

<questo è il mio regalo, buon Natale>gli porgo la busta e lui alza gli occhi al cielo.

<è inutile che facciamo i patti se poi non li rispettiamo>dice ridacchiando.

<zitto e apri>lo incito ad aprire la busta riprendo la sua citazione.

In effetti ci eravamo messi d'accordo sul non farci regali, ma abbiamo comunque fatto di testa nostra.

Apre la busta e tira fuori, anche lui, due biglietti ma questa volta non sono per un viaggio ma per un concerto.

<ho pensato che fosse la cosa più azzeccata>dico e ora capisco la sua ansia nel momento in cui ho aperto io i suoi regali.

<ci hai più che azzeccato angelo>dice abbracciandomi forte e lasciandomi un bacio sulla fronte.

Rimaniamo così per qualche istante, godendoci le braccia uno dell'altro.

<lasciare il mio tiramisù a metà non è stato poi invano>sussurro facendolo scoppiare a ridere.

<se vuoi ti lascio anche la mia di fetta visto che ti ho portato via dalla tua metà>dice facendomi l'occhiolino.

<questo si che è amore>dico dandogli il batti cinque e il pugnetto.

The end
Hello!!!
Bentornate in un nuovo capitolo.
Lo so, ho impiegato cinque mesi per scrivere questo capitolo e vi chiedo umilmente scusa.
Ma ora che l'estate è iniziata e la scuola è finita ho tutto il tempo per potermi dedicare a questa storia e poter essere più presente.
Presto inizierà ad essere tutto più movimentato e complicato, ma non vi spoilero niente🤫
Ricordo, per chi volesse, ho creato un gruppo whatsapp in cui potersi conoscere, scambiare opinioni su questa storia o altre. Non si parla molto ultimamente, ma è anche un modo per me per farvi sapere prima quando pubblicherò un nuovo capitolo.
Nel caso in cui desideraste farne parte basta scrivermi un messaggio con il vostro numero in privato, in bacheca, su Instagram (trovate il mio nickname nella descrizione) oppure qui nei commenti (dopo avervi aggiunto, ovviamente, cancellerò il messaggio o se non lo faccio, cancellatelo voi).
Il titolo di questo sequel penso sia temporaneo, finché non mi verrà niente di più carino...se voi avete delle idee scrivetemele nei commenti, mi farebbe molto piacere.
E niente, vi ringrazio se avete deciso di essere qui , di continuare a leggere e a sostenermi.
GRAZIE.
Vi saluto,vi mando tanti baci e noi ci vediamo al prossimo capitolo...

Ps: come vi è andato quest'anno scolastico? Siete soddisfatte/i? Contente/i che sia iniziata l'estate? Come state?

Bye.

Continua a leggere

Ti piacerà anche

133K 3.9K 88
@charles_leclerc ha iniziato a seguirti
14.2K 1.1K 40
una storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene
16.4K 933 28
Victoria è una ragazza di 21 anni che si sta trasferendo a metà degli studi universitari di giurisprudenza da Bologna a Empoli per alcuni motivi pers...
28.8K 731 82