Ringiovinezza

By MichaelFloris

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Tutti noi abbiamo bisogno di provare qualcosa. Non importa a che età. Non importa se siamo giovani o vecchi. More

Parte 1
Parte 3
Parte 4
Parte 5
Parte 6
Parte 7

Parte 2

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By MichaelFloris

Con il passare delle settimane, Maggie entrò pian piano nel cuore di tutti, e le signore la aiutarono ad inserirsi con tutte le loro forze.

-Oggi parliamo delle nostre passioni- esordì una mattina Maggie nel suo taieur rosa.

Maggie posò la sua borsa e cominciò a disporre le sedie in un grande cerchio.

-Ti aiutiamo anche noi!- disse Flora.

-Grazie, ma fate piano...- ammonì Maggie.

-Che è questa roba?- disse Giorgio diffidente.

-Stai zitto e siediti- rispose Betty.

Flora aiutò Giovanna a sedersi, poi prese posto Betty, Leo, e pian piano tutti gli altri. L'ultima fu Maggie.

L'educatrice osservava il gruppo e sorrideva a tutti. Voleva trasmettere allegria.

-Il tema di oggi è... le nostre passioni! Vi piace fare qualcosa, o siete stati appassionati a qualche attività?-

Maggie guardò il gruppo in cerchio. Timidamente tutti si guardavano intorno senza intervenire.

-A me per esempio, piace molto andare per la montagna- provò a dire Maggie incoraggiando il gruppo.

-A me piacciono le piante- disse Luciana alzando la mano e ridendo un poco per la timidezza.

-Lei è tutta matta, ci parla pure con le piante!- intervenne Giorgio.

-Certo, le piante ci ascoltano- rispose Luciana.

-Va bene, basta così- Maggie fece da paciere, e aggiunse: -E tu? Betty?-

-Io amavo disegnare i vestiti... mi piaceva andare alla merceria di mia madre e sentire le stoffe. Con i pezzi che doveva buttare facevo i miei abbinamenti, e sognavo di avere un giorno un vestito tutto fatto da me...-

-E ci sei riuscita?-

-Purtroppo no... Ma mi piacerebbe ancora!-

-Non sapevo che tra di noi ci fosse l'Armani dei poveri- disse Giorgio.

-Ma tu guarda che maleducato...- lo ammonì Luciana.

-Io so cucire- alzò la mano Flora.

-È la tua passione?- chiese Maggie.

-Un tempo, ora sono i gioielli-

-È una passione costosa...- osservò Maggie.

-Ma i soldi li spendono gli uomini, mia cara... devi ancora imparare tante cose-

Risero tutti, compresa Maggie.

L'unico a non aver ancora parlato fu Leo.

-Io amo pescare. Mi ricordo ancora il giorno che pescai una trota. Era grande... così!-

Ci fu un "eh" generale. Leo arrossì per il nervoso; ogni volta che raccontava quella storia nessuno credeva alle dimensioni di quel pesce. E sfortunatamente nessuno dei suoi amici era stato lì in quel momento per testimoniarlo.

-Non siate così crudeli- rimproverò Maggie. -Vi ringrazio per aver elencato le vostre passioni. Ora vorrei che ne prendessimo una e... la praticassimo-

-Io non parlo con le piante signorina... se lo scordi!- rimproverò Giorgio.

-A me sembra affascinante la passione di Betty... potremmo pensare a dei vestiti da indossare. Qualcosa che abbiamo sempre sognato di mettere o di abbinare, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di fare- disse Maggie.

Betti si compiacque per la scelta e divenne rossa in viso.

-Io so cucire!- disse Flora.

-Io non partecipo a questa farsa!- aggiunse ancora Giorgio.

Betty e gli altri sbuffarono e scrollarono le spalle mostrando un gesto d'impazienza.

Si sedettero tutti ai tavoli della sala comune. Maggie portò dei fogli bianchi e dei pennarelli e diede inizio all'attività. Poi andò da Gianni che era seduto come suo solito di fronte alla tivù spenta e rimaneva immobile a fissare il vuoto.

-Ti va di venire con noi?-

Lui non rispose e non diede segni di vita. Continuò imperterrito a ignorarla e a rimanere rifugiato nel suo mondo.

Maggie non insistette e si recò dagli altri.

-A me è sempre piaciuto lo smoking- disse Leo -Un bello spezzato con il cappello non l'ho mai indossato in vita mia-

Betty al suo fianco rise.

-Che c'è? Non credi che mi possa stare bene?-

-Magari vent'anni fa!-

-Mi stai dicendo che sono vecchio?-

-Un po'... rimbambito- scherzò lei.

Leo la guardava buttare giù uno schizzo e immaginò Betty da giovane. I suoi capelli argentati erano molto curati e il suo corpo snello faceva pensare che in passato fosse davvero una bella donna. Al collo portava una collana verde. Leo non aveva mai colto quel lato del suo fascino finora.

Betty si accorse che Leo la stava osservando e di riflesso alzò la spalla e sorrise.

-Che c'è? Tu non disegni?- chiese lei.

-Io ho tutto qua- rispose Leo indicando la tempia.

Maggie passava tra i tavoli ed esprimeva i suoi giudizi. Rimase stupita dalla grande differenza di gusti e guardare tutti al tavolo dal fondo della stanza la fece inorgoglire.

-Maggie, guarda qua!- disse Flora entusiasta di mostrare il suo disegno.

La direttrice si affacciò sulla soglia della sala comune e vide tutti all'opera seduti ai tavoli. Rimase stupita.

Maggie fece un OK con i pollici all'insù e la direttrice rispose con un cenno di assenso col capo. Erano anni che alla Residenza dei fiori non si vedeva quella vitalità.

Ma qual era il segreto di Maggie?

Dopo circa un'ora l'educatrice ritirò i disegni.

-Domani ci sarà una sorpresa!- annunciò prima di scomparire dietro la porta.

Leo si avvicinò a Betty e un po' impacciato le chiese se aveva voglia di fare due passi in giardino con una così bella giornata.

Betty accettò di buon grado.

-Sai, credo che l'umore qui alla Residenza dei fiori stia cambiando- disse Betty.

-Lo credo anch'io... ci sa fare quella Maggie!-

-È bello vedere tutti all'opera, che qualcuno ha ancora voglia di mettersi in gioco... alla nostra età...-

-È strano-

-Cosa?-

-Io non sono mai stato così. Non sono mai stato capace di ridere di me stesso. Sarà che mi sto rimbambendo-

-Può darsi...- sorrise divertita Betty -Anzi, sono sicura che è l'età-

Leo la guardò negli occhi.

-Detto da te, lo prendo come un complimento-

Si sedettero di fianco alla fontana, ancora un po' impacciati, nonostante il discorso.

Leo guardava Betty e i suoi capelli argentati. Li teneva sempre con cura. La sua pelle, nonostante le rughe, pareva morbida. Di fianco a lei si sentiva sempre un odore di vaniglia. Tenue e delicato.

Ci fu qualche istante di silenzio.

-Non ti capita mai di sentirti solo?- chiese Betty.

Leo chinò la testa e guardò il terriccio sotto i suoi piedi.

-Bhè, si... ma ci sono abituato. Quando lei se n'è andata mi sono sentito molto solo, nonostante il calore dei miei figli. Ma non era la stessa cosa-

Betty guardò il viso di Leo. Sembrava calmo nonostante stesse parlando di un momento così brutto della sua vita. Le rughe ai lati degli occhi gli davano quel non so che di fascino.

-Ci sono passata anche io- lo rincuorò Betty.

Leo si alzò e fece due passi verso la fontana. I pesci rossi tracciavano traiettorie casuali e non si fermavano mai.

-Che ne dici di trascorrere più tempo insieme?- disse Betty all'improvviso alzandosi dalla panchina.

Leo si girò di scatto e rimase confuso.

-Niente che abbia a che fare col sesso, anche perché alla nostra età non credo che ne saremmo ancora in grado-

Leo rimase ancora a bocca chiusa.

-Vuoi dire una parola o hai intenzione di stare così per sempre?-

-Bhè... dico che è una bella idea-

-Bene- disse Betty sorridendo -Ti aspetto in camera stanotte-

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