Questa è una fanfiction di @baektanned che mi ha gentilmente concesso di tradurre, tutti i diritti e crediti sono riservati a lui.
Kabanata 26 – Hate
"Ahm...è qui giusto?" si chiese Taehyung, guardando la casa a due piani difronte a sé. Era fatta di legno e sembrava molto semplice. Non era molto grande e aveva un piccolo giardino. Taehyung rilasciò un sospiro e suonò il campanello. "Spero sia quella giusta.."
Aspettò che qualcuno arrivasse. Pochi minuti dopo, un leggero click riecheggiò e la porta si aprì, rivelando un ragazzo alto e secco,che aveva indosso solo un paio di boxer. Entrambi i paia di occhi erano spalancati dalla sorpresa, mentre Taehyung era rosso.
"Chi sei?" chiese il ragazzo con un cruccio sul volto, sembrava come se si fosse alzato dalla parte sbagliata del letto. Si grattò la pancia e sbadigliò. I suoi occhi a mandorla erano pigramente posati sulla figura di Taehyung.
"Ahm..sono Taehyung..Uh- È questa la casa di George Nam?" chiese gentilmente Taehyung.
"Taehyung?" ripetè il ragazzo, corrucciando ancora di più le sopracciglia. "Per caso sei Kim Taehyung?"
Lui annuì spasmodicamente, sorridendo lentamente. "Sì, sono io!"
"Non sei il benvenuto qui." e così, il ragazzo gli sbattè la porta in faccia, facendolo sussultare.
"Cosa- Hey! È scortese!" urlò Taehyung e bussò sulla porta. "Te lo sto chiedendo gentilmente!"
Ma il ragazzo non sembrava starlo ad ascoltare. Infatti, c'era solo silenzio. Taehyung sospirò, accettando la sua sconfitta. Quindi si girò e si sedette sui gradini del portico. Era assonnato e non aveva dormito bene in metro. Erano già le sei del mattino ed aveva appena trovato la casa del maggiordomo che lo aveva cresciuto.
Posò il suo mento sul suo palmo e chiuse gli occhi. Magari avrebbe schiacciato un piccolo pisolino..
"Signorino Taehyung? È lei?" una familiare voce rauca lo richiamò e quando Taehyung aprì gli occhi, vide il suo maggiordomo.
"Vecchio!" Taehyung scattò in piedi e corse ad abbracciare il suo maggiordomo, stringendolo forte. "Mi sei mancato, vecchio!" Taehyung si morse il suo labbro inferiore e cercò di non piangere. Aveva pianto abbastanza.
Aveva quindici anni quando il suo maggiordomo aveva deciso di andare in pensione e tornare a casa, a Daegu. È stata la prima persona a cui aveva pensato quando aveva lasciato la villa, ecco perchè si trovava lì.
"Aigoo! Guarda quanto sei alto!" disse George staccandosi. Era bello vedere come il bambino di cui si era preso cura per molti anni, fosse cresciuto così bene. "Perchè sta piangendo, Signorino Taehyung?"
Taehyung sorrise e si asciugò le lacrime. "È solo che..mi sei mancato."
Anche se Taehhyung era sempre stato cattivo nei confronti del suo maggiordomo, e delle volte lo chiamava con dei nomignoli; George Nam era una delle persone più importanti nella sua vita. Gli voleva un bene dell'anima. Era sempre lì ogni volta che i genitori di Taehyung non c'erano, era lì per prendersi cura di lui, facendolo sentire amato.
"Mi è mancato anche lei, Signorino Taehyung." sorrise George. "Che stai facendo qui fuori? Fa freddo qui, potrebbe prendersi qualcosa."
"Beh.." Taehyung guardò la casa. "Un ragazzo ha detto che non sono il benvenuto qui e mi ha sbattuto la porta in faccia, che maleducato."
"Tch! Quel ragazzino!" l'anziano scosse la testa incredulo. "Non preoccuparti di lui. Si chiama Joohyuk, è mio nipote."
"Hai un nipote?!"
George ridacchiò. "Sì, ora però andiamo dentro, così può spiegarmi perchè è qui."
"Okay.."
George si fece strada verso la porta e Taehyung lo seguì. Prese le sue valigie e aspettò che l'anziano aprisse la porta. Una volta aperta, sorrise a Taehyung prima di fargli cenno di entrare per primo.
"Benvenuto nella mia umile dimora, Signorino Taehyung," disse George.
"Wow.." mormorò Taehyung quando vi entrò.
Fece viaggiare lo sguardo all'interno di essa. Le pareti erano color crema, alcuni quadri e foto erano appese alle mura. Il pavimento era in legno. Potevi sorgere tranquillamente il salotto dove vi erano una vecchia tv e un divano dove il ragazzo di prima era steso, a grattarsi le palle.
Taehyung rabbrividì disgustato. George lo notò, così andò da suo nipote e gli schiaffeggiò la mano, spaventando Joohyuk.
"Ragazzino disgustoso!" lo riprese George.
"Cosa?! Perchè?!" Joohyuk si sedette e grugnì, i suoi occhi si posarono su Taehyung "Che ci sta facendo questo ragazzino viziato qui?!"
Per quello, George gli schiaffeggiò la schiena, facendolo lamentare per il dolore. "Comportati bene, giovanotto!" lo riprese di nuovo, per poi guardare Taehyung. "Mi scuso per il comportamento di mio nipote." poi si inchinò leggermente.
"Ah-" Taehyung sorrise timidamente, evitando lo sguardo di Joohyuk. "Va bene, lo capisco."
"Psh. Il suo comportamento è anche peggiore del mio," mormorò ma lo sentirono. Il nonno lo guardò e sospirò, alzandosi. "Andrò nella mia stanza." sorpassò Taehyung ma si fermò e sussurrò, "Puttana."
Taehyung rimase senza parole. Sbaglio o..mi ha appena chiamato puttana? Che problemi ha con me? Pensò e scosse la testa incredulo.
George si scusò un'altra volta mentre lo portava in cucina. Il vecchio uomo gli disse di accomodarsi mentre lui preparava della cioccolata calda, nel modo in cui ricordava piacesse a Taehyung.
"Ah- mi è mancata," disse Taehyung dopo averne preso un sorso. George sorrise, le rughe erano molto più prominenti ora, un segno di vecchiaia.
"Quindi..cosa la porta qui, Signorino Taehyung?" chiese George.
"Primo, smettila di chiamarmi Signorino, non lavori più per noi. Chiamami Taehyung." iniziò.
"Se è ciò che vuole."
Taehyung sorrise. "Bene," disse. "È periodo di vacanze e mi mancavi, quindi ho chiesto ai miei genitori il tuo indirizzo. Va bene se..se rimango qui per qualche mese, credo?"
George annuì. "Certamente! Sei sempre il benvenuto qui!"
"Grazie!" sorrise Taehyung ma dentro, si sentiva in colpa per aver appena mentito al suo maggiordomo. Ma doveva farlo. Non voleva stressarlo ulteriormente.
Parlarono per circa un'ora, chiedendosi cosa avessero fatto negli ultimi anni.Subito dopo, Taehyung si sentì assonnato e George lo notò, così disse a Taehyung di riposare e che Joohyuk gli avrebbe fatto vedere la sua stanza.
"Joohyuk! Scendi giù!" urlò George in piedi alla fine delle scale. Taehyung era dietro di lui con le valigie accanto. I suoi occhi si stavano per chiudere da soli, si sentiva davvero stanco e assonnato.
"Cosa?!" urlò Joohyuk e sentirono dei tonfi, per poi vedere la sua figura con una maglia bianca indosso. Quando vide Taehyung, scattò immediatamente. "Che ci sta facendo ancora qui questo ragazzino viziato?"
"Joohyuk, zitto," disse George e fissò suo nipote. "Rimarrà per un po'. Aiutalo con le valigie e mostragli la stanza degli ospiti accanto alla tua camera."
"Cosa?! Non se ne parla! Non lo voglio q-ouch!" Joohyuk si mise la mano in testa, esattamente dove la scarpa del nonno l'aveva colpito. Sì, suo nonno gli tirava le scarpe addosso.
"Non puoi mettere bocca, giovanotto. Questa è casa mia," disse George e Joohyuk si limitò a piagnucolare prima di scendere e afferrare una delle valigie di Taehyung.
"Andiamo! Psh!" sbuffò Joohyuk e fu il primo a salire le scale, tenendo una valigia.
George sorrise a Taehyung. "Riposati prima, Taehyung. Io farò qualcosa per pranzo."
"Sì..grazie mille," disse Taehyung e non potè fare altro che abbracciare di nuovo il vecchio uomo. "Grazie.."
George sorrise e gli diede una pacca sulla schiena. "Sei sempre il benvenuto, Taehyung. Sei come un nipote per me."
Taehyung ridacchiò e le lacrime iniziarono a scendere dagli occhi, mentre lui cercava di asciugarle. "Mi stai facendo piangere!" disse. "Vado ora.."
Il vecchio uomo annuì e guardò come Taehyung seguì Joohyuk.
Joohyuk d'altro canto, era già all'interno della stanza degli ospiti. Taehyung riusciva a sentire gli scricchiolii del legno ogni volta che faceva un passo.
Quando entrò nella camera (pensò che era quella, dato che la porta era aperta) qualcuno lo assalì improvvisamente, chiudendo velocemente la porta e sbattendolo contro di essa.
Gli occhi di Taehyung si spalancarono non appena incontrarono quelli furiosi di Joohyuk. I loro corpi erano vicini.
"J-Joohyuk..c-che stai fa-facendo?" chiese, balbettando.
"Ti conosco, Kim Taehyung. So che sei un fottuto ragazzino viziato e che sei praticamente il principino della famiglia," iniziò Joohyuk. "Ma non qui. Qui non sei un principe, quindi non ti permettere ad atteggiarti come tale, capito?"
Taehyung annuì, leggermente nel panico perchè Joohyuk era spaventoso.
"Bene," disse Joohyuk. "E ti pregherei, il più possibile, di non farmi vedere la tua faccia. Ti odio."
Dopo ciò, lo spinse bruscamente e aprì la porta, sbattendola una volta essere uscito.
Taehyung si trascinò verso il piccolo letto e ci si sedette sopra. Le lacrime scendevano e si morse il labbro inferiore nel tentativo di fermare i singhiozzi.
Non aveva mai avuto prima qualcuno che lo avesse odiato tanto quanto Joohyuk ora.