Falling for a Challange

By ravenxblood

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La Temperance High School è conosciuta per le sue famose Challenges e questo Mavis Hopkins lo sa benissimo pe... More

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▷ due
▷ tre
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▷ sei
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▷ dodici
▷ tredici
▷ quattordici
▷ quindici
▷ sedici
◇ Cassie 👭
▷ diciassette
▷ diciotto
▷ diciannove
▷ venti
◇ Maryse 💔
▷ ventuno
▷ ventidue
◇ Jeremy 👊
▷ ventitre
◇ Morgan 💣
▷ ventiquattro
▷ venticinque
▷ ventisei
▷ ventisette
▷ ventotto
▷ ventinove
◇ Tyler 🌈
▷ trenta
▷ trentuno
▷ trentadue
◇ James 🚬
▷ trentatré
▷ trentaquattro

◇ Maryse 💏

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By ravenxblood

La risata fragorosa di Jeremy mi solleticò il collo, facendomi venire la pelle d'oca e sorridere contro la sua tempia destra.

Era bello poter stare finalmente con lui, senza dovermi preoccupare di quella tro―, scusatemi, stronza di Brittany, ora che era libero da ogni legame con lei.

Okay, nessuno sapeva di noi due, ma a me andava bene così. Mi bastava avere Jeremy; sapere che aveva scelto me.

Le sue mani fresche e le sue labbra umide e bollenti stavano accarezzando lentamente il mio corpo, facendomi fremere sotto al suo tocco esperto e di cui non avrei potuto fare a meno.

«Sei così bella», soffiò sulle mie labbra turgide per poi fiondarsi nuovamente su di esse, mordendole e succhiandole con veemenza, cosa che mi fece ansimare pesantemente nella sua bocca.

Passai le mie mani nei suoi morbidi capelli per poi tirare qualche ciuffo per avvicinarlo, come se fosse possibile, di più a me e approfondire maggiormente il bacio.

Annaspai profondamente dal naso in cerca di aria, ma non smisi di assaporare quelle labbra invitanti mentre Jeremy mi prese il viso in entrambe le mani e incominciò ad accarezzarmi le guance, facendomi rabbrividire ancora a contatto con le sue mani fredde.

Feci scontrare dolcemente i nostri nasi poiché adoravo farlo poi sorrisi sulle sue labbra.

Lui non lo sapeva, ma durante il sonno parlava molto e una volta involontariamente mi aveva spifferato di adorare quando i nostri nasi si scontravano quindi ora lo facevo spesso. Soprattutto ora che eravamo liberi di amarci.

«Sai,» gli baciai il labbro inferiore, espirando fortemente, «sono veramente contenta di questo. Di noi, perché c'è un noi, giusto?»

Jeremy, con gli occhi lucidi e quasi tendenti al blu profondo del mare, mi mostrò un dolcissimo sorriso che mi fece perdere un battito poi annuì, «C'è un noi, Mary. C'è e mi dispiace aver fatto il cretino per tutto questo tempo. Avrei dovuto accettare i miei sentimenti per te sin da subito e invece ho preferito fare il coglione con le altre», biascicò con un filo di voce l'ultima parte.

«Sei stato un grandissimo coglione, ma vedo, vedo quanto tu sia pentito e poi ora c'è un noi quindi non pensiamo più al passato, ma solamente al futuro che avremo insieme», lo baciai ancora, ridacchiando contro le sue labbra turgide quando mi diede un pizzicotto su un fianco.

«Ma soprattutto al nostro presente», con un braccio che cingeva il mio fianco, mi trascinò verso di lui sino a farmi stendere al suo fianco poi mi baciò la fronte, «Sei tutto ciò di cui ho bisogno, Mary.»

Jeremy disse quelle poche, ma sincere parole con una tale intensità che tutto il mio corpo venne scosso da dei fortissimi brividi e il mio cuore fece una miriade di capriole nel petto.

Lo amavo. Lo amavo davvero tanto e, pensare che anche lui, dopo molto tempo, era riuscito ad ammetterlo - anche se non me lo aveva ancora detto esplicitamente - mi faceva sentire come se fossi all'interno di una bolla di calore e felicità che solo Jeremy sapeva farmi provare.

Ero veramente felice e poco mi importava se per il momento la nostra relazione fosse solo nostra; segreta. Mi bastavano lui e i suoi baci.

Una sua mano si insinuò dolcemente tra i miei capelli e incominciò a muoversi con lentezza tra essi, facendomi rilassare poi con le sue labbra bollenti tracciò una scia di baci lungo il mio collo che mi strapparono via il respiro.

Mi intrappolai il labbro inferiore tra i denti per non ansimare pesantemente e chiusi con forza gli occhi, beandomi di quelle sensuali carezze che mi mandarono a fuoco le parti intime e tutto il mio corpo.

«Jeremy, tra non molto arriverà Cassie quindi vedi di non venire in camera mia a rompere i coglioni, intesi?», all'improvviso Mavis sbraitò quelle parole, picchiando con forza i pugni contro la porta della camera di Jeremy, facendomi sobbalzare sul letto e quasi cadere per lo spavento. Mentre Jeremy staccò semplicemente la bocca dal mio collo e fissò con un cipiglio la porta della sua camera.

Nessuno dei due si era accorto che Mavis fosse entrata in casa.

«Va bene, testa di cazzo. Ora levati dalle palle che sono occupato!», sbraitò in risposta il mio ragazzo.

Emisi una leggera risata, che andai a soffocare appoggiando una mia mano sulla bocca, mentre Jeremy alzò gli occhi al cielo e sbuffò pesantemente.

Lentamente scivolai giù dal letto, così da evitare di emettere troppi rumori e gattonai sino ad un mobiletto, ove Jeremy aveva appoggiato di tutto. Da i libri di scuola, a i DVD di film che solo a lui piacevano o a strani album che ero curiosa di guardare.

Lo sfilai dal mobiletto di legno scuro poi tornai sul letto da Jeremy che mi fissò con curiosità, mostrandomi un sorriso sghembo.

Ridacchiai, «Posso guardarlo?»

Lui annuì, avvolgendo un braccio intorno alla mia vita per poi trascinarmi verso di sé, così da farmi scontrare con la schiena contro il suo petto e infine appoggiò la sua testa sulla mia spalla, lasciandomi un piccolo bacio che mi fece rabbrividire.

Aprii con entusiasmo l'album che scoprii essere pieno di fotografie di Jeremy da bambino. Sorrisi addolcita, quando nella prima pagina dell'album vidi una sua foto tenerissima. C'era Jeremy che avrà avuto si o no un anno e dormiva beatamente sul fasciatoio con solo il pannolino indosso.

«Ma quanto eri tenero!», esclamai con una vocina tenera, indicando la foto che tanto mi piaceva.

Jeremy mi baciò una guancia che divenne subito più rossa, «Lo sono anche ora.»

Ridacchiai sommessamente poi gli diedi un pizzicotto su una guancia che lo fece grugnire leggermente. «Secondo me lo eri di più da piccolo», gli feci la linguaccia.

Lui mi strinse contro il suo petto, incominciando a riempirmi di baci il collo e la spalla lasciata scoperta dalla maglia a scollo Bardot che indossavo e facendomi venire i brividi in tutto il corpo.

«Gira l'album e guarda le altre foto», mi sussurrò con dolcezza all'orecchio.

Lo feci e quando riaprii l'album fotografico, i miei occhi divennero subito lucidi. Attaccate alla prima pagina dell'album c'erano mie foto di quando avevo più o meno dodici anni.

E non potevo crederci. Jeremy aveva conservato delle mie foto per creare un piccolo album su di me.

Sfogliai lentamente l'album, trattenendo con prepotenza le lacrime poi mi soffermai su una mia fotografia e lì avevo sicuramente quindici anni, ovvero era una mia foto dell'anno scorso che mi doveva aver scattato di nascosto poiché io non l'avevo mai vista.

C'ero io ― ovviamente ― ed ero in costume da bagno nella piscina comunale della cittadina.

Indossavo un top nero e mi stavo legando i capelli con una bandana blu, guardando verso il basso con la bocca socchiusa mentre alle mie spalle Mavis gesticolava e proprio per quello, la sua figura era venuta sfocata.

«E questa da dove salta fuori?», gli domandai con stupore.

Ero io; non poteva essere altrimenti. Riconoscevo perfettamente il mio tatuaggio dell'infinito sul polso e poi alle mie spalle era sicuramente Mavis quindi quando diavolo l'aveva scattata?

Lui scrutò prima la foto e poi me, senza però dir nulla. Sapevo che lo stava facendo a posta per creare "suspance", ma io volevo sapere quando l'aveva scattata!

«L'anno scorso durante una giornata di inizio luglio. Ero lì con Morgan e James e be', quando ti ho vista non ho resistito e te l'ho scattata. Eri stupenda con quel costume e i capelli legati in quella bandana che sono quasi certo di avertela regalata io.»

Mi baciò una guancia dopo aver finito di parlare poi mi strinse forte a sé ed io mi lasciai cullare dal suo calore e dalle sue continue carezze.

Dio, ero in Paradiso con Jeremy.

«Ti ho sempre guardata Mary e so che anche tu come me sei stata con altri ragazzi, ma è giusto così. Io facevo il coglione con te e poi tu eri libera di andare con chi volevi mentre ora no perché sei la mia ragazza e io, ti giuro, non andrò con nessun'altra perché mi basti tu, amore mio.»

«Ti spezzo tutte le osse se vai con un'altra ragazza, lo sai vero questo?», feci intrecciare le mie dita con le sue distese su una mia coscia poi lentamente incominciai a stringergliele per fargli del male e capire che non doveva assolutamente provarci.

Lui mugugnò dal dolore poi annuì tra i miei capelli, ove poi ci depositò un lungo bacio, «Non succederà. È una promessa, amore.»

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