PSMD: Le cronache dell'Orical...

By ReiRyugo96

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Sequel de "Super pokémon Mystery Dungeon: le cronache dell'Oricalco. Primo atto: il tramonto". "The loser wa... More

Capitolo 1: compravendita! Il Bazar delle Meraviglie
Capitolo 2: L'arrivo del Bizzarro Re
Capitolo 3: vecchie conoscenze e nuovi rivali (Prima Parte)
Capitolo 4: Vecchie conoscenze e nuovi rivali (Seconda Parte)
Capitolo 5: i sussurri del deserto (prima Parte)
Capitolo 6: i sussurri del deserto (seconda parte)
Capitolo bonus n°2: i frammenti dell'Oricalco
Capitolo 7: Il Teatro delle Meraviglie (Prima parte)
Capitolo 8: Il Teatro delle Meraviglie (Seconda Parte)
Capitolo 9: il Teatro delle Meraviglie (Terza parte)
Capitolo 10: il Teatro delle Meraviglie (Quarta Parte)
Capitolo 11: il Teatro delle Meraviglie (Quinta Parte)
Capitolo 12: il Teatro delle Meraviglie (Sesta parte)
Informazioni di Servizio
Capitolo 14: non riesco a guardarti negli occhi
#Behindthemask : Nebra I
#behindthemask: Setsukō Weavile
Capitolo 15: coloro che devono.
#behindthemask: Draigen
#reiaggiornamenti: Battle Theme
Capitolo 16: tour nella Terra dei Deserti (prima parte)
Capitolo Bonus 3°: le Guardie Reali
Capitolo Bonus: Update 1/09/18
Capitolo 17: Tour nella Terra dei Deserti (seconda parte)
#reiaggiornamenti: capitolo 11 secondo atto e Instagram
#Reiaggiornamenti: un po' di cose
Capitolo 18: tour nella Terra dei Deserti (Terza parte)
#reiaggiornamenti : nuovo capitolo e Games Week.
Capitolo 19: sottopelle
Capitolo 20: Vale (Arrivederci)
#reiaggiornamenti: cambio schedule
#behindthemask: Elliot Dandelion
Capitolo 21: Amici! Amici! Amici! (Prima Parte)
Capitolo 22: Amici! Amici! Amici! (seconda parte)
Capitolo 23: sono preparato.
Capitolo 24: lacrima asciutta
Capitolo 25: l'ampolla del dottor Jekyll (prima parte)
Capitolo 26: l'ampolla del dottor Jekyll (seconda parte)
#reiaggiornamenti: Chat dell'Oricalco
Capitolo 27: l'ampolla del Dottor Jekyll (Terza parte)
Capitolo 28: l'ampolla del Dottor Jekyll (Quarta parte)
Capitolo 29: il fu Mizukage Shinso (prima parte)
Capitolo 30: il fu Mizukage Shinso (Seconda parte)
Capitolo bonus n°4: Opening stagioni.
Capitolo 31: Il fu Mizukage Shinso (Terza parte)
Capitolo 32: coloro che riflettono
Capitolo 33: l'eroe e l'assassino
Capitolo 34: un simbolo
#reiaggiornamenti: canale telegram per ost

Capitolo 13: sepolti nella sabbia/I misteri del mantello nero

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By ReiRyugo96


- Zzzzzzzzzzzzzzz....

- C.... .... .... c..... ano.

- Zzzzzzzzzzzzzzz....

- C... Sv...

- Zzzzzzzzzzzzzzz...

- CA..... SV.... TI....

- Zzzzzzzzzzzzzz...

- CAPITANOOOOOOOO! SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAATIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!

- Zzz... Uh? 

Centosettantesimo anno del drago. Luogo: periferia di Bazaropoli. Ore: 16.00. Disteso sulle dune sabbiose, sopra un panno bagnato, il nostro piccolo Riolu dormiva serenamente, russando con il suo solito ardore e virilità. 

- Uhm... Che... cosa...

Shinso lo rievocò dall'oltretomba all'improvviso, chiamandolo ripetutamente con urli che avrebbero svegliato anche Lazzaro al posto di Gesù. Nonostante il grande combattimento precedente, Rukio si destò come se avesse passato un'intera nottata di puro piacere onirico sotto le stelle, cullato dalla calda aria del deserto. Nonostante la rumorosa chiamata, non era riuscito a ridestarsi propriamente: vuoi per il suo sonno difficile, vuoi per il grande scontro affrontato prima, egli diede un enorme sbadiglio, prima di parlare.

- Yaaaawn... D-dove...

Per avere un idea di quello che stava accadendo, provò a rialzarsi dalla posizione sdraiata piegando il busto in avanti. Quando lo fece, però, sentì una fitta pesante per tutta la testa, rendendolo conscio del dolore che il suo corpo aveva subito e che stava ancora provando.

- U-urgh! N-non mi sento... M-mi fa male la testa... 

Il Frogadier gli mise le mani sulle spalle, facendoli cenno di rimanere come era prima.

- Sta giù capitano, però! Anche se ti ho medicato, le ferite ci sono ancora. Serviva solo che ti svegliassi...

- S-Shinso? - Disse il Riolu, ancora stordito. 

- Siamo alla periferia di Bazaropoli, amico mio, - disse Nebra I, rispondendo alla domanda implicita del marmocchio blu, - sei stato fuori gioco per tutto questo tempo.

- Rhahahah! Ha ridotto quel Malamar ad uno straccio per il pavimento! Quanto vorrei esser stato presente...

- Amico mio...  non ssssso ssssse ssssssaresssti ssssopravvisssuto per raccontarlo...

Rukio provò a muovere la testa lateralmente, per riconoscere quelle voci. Nella sua vista leggermente annebbiata, riuscì a riconoscere Drapion e Arbok, i due membri del team AWD. Nonostante lo sfinente scontro al teatro, quei due sembravano di nuovo freschi come delle rose, pieni di vita e del loro senso dell'umorismo che li contraddistingueva. 

- Spero che tu abbia riposato abbastanza, principessa.

Il suo campo visivo si schiarì ulteriormente: riconobbe la silhouette di Weavile.

- Che rottura... ti sei preso tutta la gloria e ti sei messo a dormire. Non è stato carino lasciarci il lavoretto rognoso, palla di pelo. Ti abbiamo lasciato stare un po', ma adesso ci servi di nuovo. 

Il piccolo licantropo ascoltò i loro discorsi come un bambino che stava provando a tendere l'orecchio sul finestrino della macchina: tanti suoni indistinguibili e indefiniti, che sembravano danzare in lontananza a tempo con la pioggia. Piego la testa leggermente verso sinistra, per esprimere eloquentemente un pensiero naturale ed inequivocabile: "io non sto capendo niente".

- Uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuh?

Non riuscì a resistere nella posizione seduta: cadde all'indietro di nuovo sul panno, con uno sguardo semi-assente. Shinso sbiancò di colpo. 

- CAPITANO?!

- Che seccatura... Ve l'avevo detto che era troppo presto per svegliarlo... Dovevamo aspettare ancora un'ora...

Una voce talmente familiare da risultare quasi un faro in quella nebbia gialla: il Legnogeco fece capolino alla sua destra, con sguardo rassegnato. 

- Uh... ci sei anche tu, Kenji?

- A differenza tua, io non sono uno straccio per il pavimento. Sei talmente inutile in questo momento che potrei sventolarti per tutta Bazaropoli con un palo nel-

- MON DIEU KENJI! - Gridò la ranocchia, arrabbiato per l'imbarazzo.

- Uh? Che vuoi, Froggy?

- LINGUAGGIO! SEI DAVANTI AD UNA REGALITA'! - Disse indicando Nebra I.

Il Grovyle lo guardò con sguardo terribilmente annoiato: non riuscì a credere a quello che aveva appena sentito.

- Ma... sei serio? 

- N-non ti preoccupare, Shinso - disse lo Zoroark, - n-non mi faccio questo genere di problemi...

Il piccolo licantropo, nel frattempo, provò a rialzare il busto ancora una volta, sforzandosi enormemente. 

- Capitano... se non ce la fai, puoi riposarti ancora... - disse lo spadaccino. 

- N-no... V-va bene Kenji, - rispose Rukio, - è solo che... mi ci vuole ancora qualche minuto... 

Non ci fu verso: si ributtò di nuovo all'indietro, ridendo per l'evidente momento di debolezza.

- Ahahah... s-sembra proprio che sia f-fuori, per il momento... Pazienza: v-vi ascolterò mentre s-sono sdrai...

Si mise una mano sul collo, per aggiustarsi la sciarpa e respirare meglio, vista la sua condizione. Tuttavia, quando posò la mano destra sul collo, non sentì la benché minima parvenza di tessuto. Spaventato, riuscì a destarsi miracolosamente, credendo di aver perso il memento di Amelia.

- DOV'E'?!?! DOV'E' LA SCIARPA!?!?!?!

- CRAA! 

Il Frogadier saltò indietro dallo spavento, coprendosi il busto con la mano sinistra.

- P-P-P-PARBLEU! CHE MODI SONO QUESTI!?!?!?! TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO?!?! 

- Capitano... E' addosso a lei ancora...

Kenji indicò il collo del Riolu, costringendo questo ad abbassare lo sguardo. Il velo regalatogli dalla sua pokémon Volpe era ancora lì, nel luogo che ormai veniva considerato come il suo armadietto. Toccò più volte il tessuto, rendendosi conto del terribile malinteso, confermato dando un occhiata alle sue mani completamente fasciate.

Era evidente che, a causa dello scontro di prima, aveva perso temporaneamente la percezione del tatto, facendogli credere di aver perso l'importante foulard. I pokémon del GIP e gli altri presenti lo squadrarono con lo sguardo per lo spavento preso, fulminandolo con lo sguardo. Fece un lungo sospiro di sollievo, per poi ricadere sul panno.

- Oh... Dio... S-scusate...

- Ci tieni tanto a quella sciarpa, eh?

Puntò la testa davanti a lui, sulla sua destra: Draigen era lì, che lo stava guardando con sguardo curioso, con la testa sul suo ginocchio destro. Il pokémon Emanazione si toccò istintivamente un'altra volta il collo.

- Non immagini quanto...

- Quando il tuo compagno si era domandato se saremmo sopravvissuti non scherzava, - disse, riferendosi a Shinso, - avevo paura che i tuoi attacchi raggiungessero la città. Dovevi vederlo come correva: sembrava un Meowth in mezzo ad una mandria di Tauros!

- PARBLEU! - Esclamò il Frogadier, innervosito per essere stato chiamato fifone da un pokémon diverso da Kenji, - E' COSI' CHE MI RINGRAZI DOPO AVER PORTATO IN SALVO I TUOI COMPAGNI?

- N-non ho detto niente di strano...

- POTER APRIRE IL GENSHINOMON NON TI DA' IL DIRITTO DI GIUDICARE GLI ALTRI, DRAGO MANCATO!

Tra l'isterismo e l'insulto, il Charmeleon non seppe come rispondere adeguatamente.

- S-sicuro di non prendertela un po' troppo?

- Lascia perdere... Il Froggy é più permaloso di un Primeape...

- N-NON SONO PERMALOSO! SONO DIVERSAMENTE SENSIBILE!

- E... Dove sarebbe la differenza?

I due cominciarono a punzecchiarsi come era ormai di norma nella loro routine quotidiana, litigando come una vecchia coppia sposata. Il Frogadier con la solita schizzofrenia, il Grovyle con il solito tono perculante: erano talmente ridicoli insieme che, in un'altra occasione, chiunque avrebbe fatto fatica a considerarli dello stesso team.

Gli altri pokémon non furono da meno: Weavile che inveiva contro, Nebra I che cercava di calmarli, nonostante centrasse poco e niente con quel gruppo, e Drapion che si sfasciava dalle risate, oramai partecipe dello spirito di squadra, mentre Draigen e Arbok guardavano il gruppo con imbarazzo.

Tuttavia, a Rukio non dispiacque tutto ciò. Fu contento nel vedere che, nonostante tutto quel putiferio, quei due avessero ancora la forza e l'entusiasmo per litigare, come se precedentemente non fosse accaduto nulla di grave, come se fosse normale routine quotidiana. La genuina allegria scatenò in lui una grossa sonora risata.

- AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!

Nebra I lo guardò con sguardo curioso: lo stesso pokémon che si era depresso per le scaramucce dentro il tendone di Yamiscilla, ora guardava con occhi gioiosi due suoi compagni che probabilmente sarebbero giunti alle mani.

- C-credevo non ti facesse piacere vedere litigare altri pokémon... - commentò, con voce timida.

- Ahah...

Il pokémon Emanazione interruppe la risata, facendo un sospiro di sollievo e poi il sorriso sincero di un padre davanti ai suoi ragazzi adulti. 

- Con loro... Con loro è diverso. Ci sono litigi e litigi, e questo è uno di quelli dove si possono vedere dei lati positivi. Non importa quello che succeda: pokémon malvagi, missioni pericolose, ombre sovrannaturali... Quei due, in mezzo a tutto questo, troveranno sempre il modo di litigare. Anche se cerco sempre di impedirgli di farlo, il giorno dopo sarà di nuovo punto e a capo, e dovrò fermarli di nuovo: mi fa sentire come un fratello maggiore che deve badare ai suoi fratellini, nonostante siano più grandi di me. Non so come spiegare il fatto che dia sollievo, sapere questo, ma posso dire con certezza che vorrei fosse così. Mi fa... sentire vivo, ecco! Mi fa piacere che trovino sempre un modo per non pensare alla gravità della situazione, quasi prendessero tutto ciò che accade con leggerezza, anche se so che non è così... Nascondere la tristezza con un sorriso: è la mossa non molto efficace che non vorrei mai scordare.

- Certo che quando sei stanco diventi un filosofo rompiballe... - commentò Weavile, che nel frattempo aveva rinunciato a calmare i due, - se sbatterai ancora la testa rischiamo di vedere Arceus e tutte le sue lastre... 

Usò la mano sinistra per pulirsi un po' la sabbia dalla spalla destra, accumulata a causa di una piccola azzuffata. 

- Beh... non che mi possa lamentare, -continuò, chiudendo gli occhi e sbuffando, - uff... finché i tuoi piani funzioneranno come oggi, mi deve stare bene per forza...

Rukio era un pokémon furbo, ma non disonesto: sapeva bene che, in realtà, la sua pensata era stata portata via da un tornado impazzito, impedendone il compimento. Rivolgendo lo sguardo verso la felina, egli scosse la testa in segno di disapprovazione.

- No... - fece lui, - oggi gran parte del merito non è mio...

Il licantropo girò la testa verso Shinso, il suo compagno di squadra. Il ninja vigliacco, con la nomea di pigro e sempre impaurito, che avrebbe fatto di tutto per evitare lo scontro diretto, aveva deciso di prendere l'iniziativa ben il bene del team, facendo finta di lasciarsi controllare da Yamiscilla e tendergli così una trappola di soppiatto. Nessuno dei pokémon presenti avrebbe mai pensato che lui sarebbe stato capace di tale atto, mettendo a repentaglio la sua stessa vita.

Il Riolu provò a chiamarlo, con una voce sommessa ma orgogliosa. 

- Shinso...

- EXCUSE MOI?! MA SEI SEMPRE TU CHE FAI LE COSE ALLA RINFUSA SENZA PENSARE! OGNI VOLTA TI DEVO PARARE IL C*LO PER LE TUE AZIONI SPERICOLATE!

- Shinso.

- ALMENO IO NON FACCIO FINTA DI NON SENTIRE, TESTA D'UOVO! FAI TANTO SAMURAI CHE PENSA A NIENTE APPARTE IL COMBATTIMENTO E TE NE ESCI CON COMMENTI COM-

Capendo di non poter fare in quel modo, urlò a squarciagola. 

- SHINSOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

Il chiamato sobbalzò all'indietro, completamente spaventato. Rendendosi conto da quel tono di voce che, forse, il suo capitano si era arrabbiato, si girò lentamente con sguardo cadaverico.

- C-c-c-cosa c'è?

- Vieni qui, - disse con sguardo serio. Il Frogadier si avvicinò mogio mogio a lui con fare da cane bastonato, immaginando di dover prendersi una strigliata per l'ennesima litigata con Kenji. Probabilmente poi sarebbe toccato al Grovyle, ma quello non attraversò la sua mente. 

- (Non Ossoraffica! Non Ossoraffica! Non Ossoraffica! Non Ossoraffica! Tutto ma non Ossoraffica!) - disse Harry- Ehm, il Frogadier. 

Al movimento delle mani del pokémon Emanazione la ranocchia si mise sulla difensiva, mettendosi le mani sulla testa. Ma quello che ricevette, non fu la famosa mossa di tipo Terra del capitano. L'unica cosa che lo colpì fu un buffetto sulla pancia, da parte di un Riolu sorridente, e con uno sguardo solare e pieno di ammirazione nei suoi confronti.

- Ottimo lavoro, amico mio!

- Eh? - Rispose il ninja, non capendo l'affermazione. 

- Hai trovato il coraggio nel momento del bisogno, salvandoci da una brutta situazione. Sei stato furbo e hai rovinato i piani di quel Malamar permettendoci di portare a termine la missione senza feriti gravi. Certo: FORSE, e dico FORSE, sarebbe stato il caso di avvisarci di tutte queste particolari tecniche che sei in grado di sfoggiare... Non credere di rimanere impunito per questo!  

- S-scusami...

- Se non altro... Devo ammettere che ciò ha permesso a Kenji e al resto di essere più naturale in quello che volevi che facessimo, non destando sospetti... Forse sarebbe fallito se l'avessimo saputo prima... Ahh...

Fece un lungo sospiro di rassegnazione prima di continuare.

- Lasciamo perdere: dovevo ringraziarti e stavo per fare un'altra delle mie solite analisi... Il punto è questo, Shinso: hai preso le parole che ti ho detto e ti sei dato forza, dando il meglio di te, come dovresti fare sempre! Se continuerai così... Sono sicuro che qualunque sia il tuo peso troverai la forza di sostenerlo, sollevarlo, e forse un giorno buttarlo a precipizio da una scogliera. Sono molto contento di averti in squadra.... Non ho bisogno di dirti altro.

All'inizio era confuso, poi divenne servizievole, capendo di alcune cose che non andavano nel suo comportamento, e poi l'elogio con un messaggio di speranza. Anche se forse, e dico forse, fu una reazione esagerata, il Frogadier si mise a piangere a dirotto, saltando addosso al capitano abbracciandogli la testa.

- CRAAAAAAAAAAAA! CAPITANOOOOOOOOOOOOOOOOO! GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE!!

- FHINFO... MI FFAI MAL!

Il Legnogeco guardò la scena con disgusto.

- Uff... Non sai proprio come tenertela la virilità, eh? Che seccatura... 

- (Questo... Questo è lo stesso che ha fatto saltare il piano del dottor Yamachi Yamiscilla?) - Si chiese dubbioso Draigen, - (s-stento a crederci...)

- MMMMMMMMMF! MFFFFFFFF! FOFFOCO!

Weavile rimase completamente annoiata da quella scena, mostrando uno sguardo avvilito: sinceramente non ci trovava nulla di male nel festeggiare dopo la riuscita di una missione, ma in quel modo, con pianti isterici, abbracci a profusione e quant'altro, non riusciva a farselo piacere per come era lei, sempre fredda e severa per non farsi mettere i piedi in testa da nessuno.

- (Uff... Chi me l'ha fatto fare di stare con questa banda di piagnucoloni... Se non fosse per la loro forza e per Ampharos gli avrei già piantati in asso...) 

Cominciò a battere le mani per attirare l'attenzione, avvicinandosi ai due.

- Sì, sì... Tutto ciò è molto bello e commovente... Ma visto che sei cosciente e adesso puoi muoverti di nuovo, mi farebbe piacere che tu tornassi a fare il serio, invece di piangervi addosso l'un l'altro... 

- C-COFA CENTFO IO?!?!?!?! - Gridò il pokémon Emanazione.

- DAGLI UNO SCHIAFFO, UN PUGNO! NON MI INTERESSA, FINCHE' VI DIATE UNA CALMATA!

- Ehi ehi... Qui l'unica schizzata sei tu, micetta.

Il commento dispettoso arrivò letale e inaspettato, come una pugnalata a tradimento, così come la successiva risposta della parte lesa.

- NOTTESFERZA!

Kenji si firmò la condanna a morte da solo: ricevette un Nottesferza con il pugno destro da parte della felina, che lo fece capitombolare a terra, con lo sguardo ruoto rivolto verso il terreno sabbioso.

- G-GH!

- (Te la sei cercata. Niente da dire...) - commentò nella sua testa il piccolo licantropo. 

- Allora? Vuoi staccarti o no da lui, Froggy viscido? - disse la felina. 

All'insulto da parte di un altro pokémon, la Schiumorana si sentì tradita. 

- A-ANCHE LEI CON FROGGY!?!?! MA COM-

La pokémon Lamartigli lo guardò con sguardo assassino: non aveva alcuna intenzione di sentire obiezioni. Avvicinò il suo viso alla ranocchia, incupendo il viso. 

- Alloooooooora?!?!?

Con uno sguardo da poker face, Shinso si staccò educatamente dal capitano, non mostrando altre espressioni per non infastidire lei.

- Mi levo subito.

Con lo scatto di un Dodrio, il ninja si staccò dal capitano, lasciandolo finalmente di nuovo al suolo per riprendere le forze. La felina sbuffò una volta, per poi passare subito al procedere nel suo lavoro. Avevano già perso abbastanza tempo: non sprecò ulteriori secondi.

- Uff... Molto bene. Allora, palla di pelo, - esordì, - prima di farti presente le cose importanti, ti toglierò un po' di preoccupazioni: tutti i pokémon che erano stati messi sotto il controllo di quel pazzo stanno bene. Ricordi che si rimarginavano qualunque ferita noi gli facessimo? Di tutta risposta erano solo stanchi e privi di forze... Ci è andata di lusso che ci siamo potuti andare pesanti per questo. Però... Alcuni di loro erano messi peggio, e alcuni tagli non si sono corretti subito, tipo le dita bucate del Bewear, - disse volgendo uno sguardo a Draigen.

- Se avessi saputo cosa sarebbe successo dopo, - rispose la lucertola rossa, - ci sarei andato più piano. Purtroppo in quella situazione era noi o loro. Non potevo fare altrimenti...

- Infatti non mi lamenterò di questo.

- (Non mi sembrava il caso...) Pensò quello tra sé e sé. 

- Abbiamo fatto rapporto ad Ampharos, se ti interessa, -continuò lei, - e abbiamo chiesto aiuto a Chansey sempre con l'Intersfera per aiutarci a medicarli. Anche se mi rode ammetterlo, quel marshmallow ambulante ci sa fare con il suo lavoro.

- Fufu... Se non era per me non avresti saputo nemmeno come applicare quello che stava dicendo... - commentò Shinso spavaldo.

- VUOI FARE COMPAGNIA AL TUO AMICO?

- CRA!

- Ti prego Shinso, lascia parlare Weavile... Quindi stanno tutti bene adesso, giusto? Anche Pangoro e Victreebel? E... La Fennekin? - Disse con un tono malinconico.

- Tutti quanti a meraviglia. Abbiamo impiegato il tempo in cui eri fuori gioco per mettere tutto a posto. Pangoro sta bene: era solo un po' stremato da tutto quel combattimento, non ha portato danni gravi. Victreebel invece era un po' rintontito: quando hai rilasciato il God Gift è svenuto di colpo. Evidentemente tutta quell'adrenalina gli aveva fatto male, lasciandolo senza forze una volta scomparsa. Ma... a parte questo, niente che un po' di riposo non possa guarire. La marmocchia di Yamiscilla sta bene: se ne sono occupati personalmente Kenji e Shinso.

- Appena si è svegliata abbiamo dovuto tranquillizzarla, visto che era ancora sotto shock, - intervenne il Frogadier, - ma adesso è di nuovo tranquilla e in forza! Non si può dire lo stesso del dottore... Cracracra! Quando siamo venuti a cercarti era ancora nel mondo dei sogni! 

- Abbiamo lasciato lui e le Lopunny in custodia alle altre guardie del corpo del gran sovrano qua presente, - continuò la felina, - senza quell'oggetto e le armi la loro forza combattiva è gestibile. Solo la rossa ci ha creato qualche problema.

Il Riolu, nonostante la stanchezza, riuscì a ricordare i momenti prima nel teatro. La serietà e l'affidabilità di quell'assistente non era passato di vista al suo occhio.

- Intendi... Quella che stata assistendo il dottore? - Chiese turbato.

- Proprio lei: prima di prelevare il Malamar abbiamo dovuto affrontarla per riuscire a prendere in custodia quel pazzo. Era pronta a difenderlo con la sua vita, quel rifiuto: io, Drapion e Arbok abbiamo dovuto lottare insieme per metterla fuori gioco. 

Rukio rimase sorpreso da quell'affermazione: non pensava esistesse qualcuno in grado di provare qualcosa nei confronti di quel viscido calamaro, al punto di lottare comunque per lui, nonostante tutte le cose cattive che quello aveva fatto.

- (Non pensavo che quelle Lopunny fossero così leali nei suoi confronti... ) Capisco... E... Tutto questo mentre dormivo? Da quanto sono così?

- Circa tre ore. Sono le quindici e un quarto in questo momento. 

Il pokémon Emanazione la squadrò con fare dubbioso, scuotendo la testa, come se avesse fatto qualcosa di così stupido da essere irreale.

- Cioè... Mi avete lasciato da solo per tre ore? Svenuto sulla sabbia e tutto il resto? Solo adesso siete venuti a soccorrermi?

- Sei stupido o cosa? - Rispose indispettita, - per quanto sarebbe interessante vederti arrostito sulla sabbia, Ampharos farebbe di me una pelliccia se ti lasciassi da solo. Una volta finito con quell'imprevisto, abbiamo affidato a Drapion il compito di prendersi cura di te. Abbiamo fatto vedere le tue condizioni a Chansey con l'Intrasfera e, di conseguenza, ti abbiamo trattato come ci ha detto.

- Sono stato qui tutto il tempo, visto che ci ha detto di non poterti muovere da qui, - continuò lo scorpione, - le avrò cambiato le bende almeno una decina di volte, cercando di tenerla idratata con impacchi di Baccacedro. Per il trattamento delle ferite ci ha pensato Shinso: io sono negato con gli aghi...

- Ho solo avuto una brava insegnante, -continuò il Frogadier, - Comfey è una vera esperta quando si tratta di fili d'aura. Puoi muoverti, ma almeno per tre giorni non  puoi combattere né usare il tuo Meisoku se non per piccole emanazioni, non per sforzi. 

- Solo? - Chiese il licantropo sorpreso.

- Mon Dieu, capitano! E' stato sorprendente anche per me e Chansey: ha detto che rispetto alla settimana fa, nonostante ti sia sforzato il doppio, il tuo corpo non ha subito danni ingenti, e le poche ferite gravi mostravano segni di rigenerazione immediata! Non è riuscita a spiegarsi come il corpo di un Riolu abbia potuto accelerare la sua rigenerazione standard in questo corto periodo! Dovevi vederla: saltava da una parte all'altra del suo studio.

Il piccolo pokémon iniziò a scrutare il suo corpo con occhi curiosi: era ricoperto di bende e le poche ferite che riusciva a sentire sulla pelle non gli davano quei dolori lancinanti che gli aveva procurato lo scontro con Slade. Era in un misto tra paura e felicità: il fatto che il suo corpo avesse potuto resistere ad uno sforzo tale senza subire gravi conseguenze voleva dire che finalmente, dopo tanti allenamenti e scontri, aveva cominciato a rafforzarsi e a poter sopportare ancora di più la forza del suo Meisoku, e il dolore provocato dal Rakujitsudō. Presto avrebbe potuto superare i suoi limiti, prevenendo qualunque limitazione portata da quel forte ma nefando potere. Dopo quel piccolo momento, sorrise soddisfatto.

- Togliti quel sorriso dalla faccia, - disse la felina, senza dargli un attimo di riposo, - non puoi ancora rilassarti.

- Uh?

- Abbiamo anche delle cattive notizie, purtroppo. Gradirei che rimanessi concentrato.

Nel giro di qualche secondo, l'espressione serena del licantropo divenne seriamente preoccupata. 

- Cosa è successo?

- C-capitano... sei spaventoso, - disse il Frogadier, commentando l'improvviso cambio d'umore del piccoletto.

- P-parli proprio tu... - rispose il Riolu.

- Non ti spaventare troppo, - continuò la felina, - non è un problema da risolvere nell'immediato. Certo... Se non ci pensiamo potremmo finire nei guai, ma rimani rilassato prima che abbia finito di parlare.

- Prima mi dici di non sorridere... Poi mi dici di non preoccuparti... vuoi che diventi un Shedinja?

- Se servirà ad evitare i tuoi sbalzi d'umore da far accapponare la pelle, ne sarei contenta.

Prima di rispondere alla domanda di Rukio, Weavile si piegò sul Grovyle svenuto, per fargli recuperare i sensi a suon di schiaffi. Al sesto schiaffo, il Legnogeco parò con la mano destra, per poi lanciare un occhiata annoiata alla gatta ladra.

- E-ehi... Vacci piano...

- Ora è il tuo turno, stuzzicadenti, - disse, prendendolo dai fianchi per aiutarlo a tirarsi su, - riferisci quello che avete scoperto tu e la ranocchia. 

Tra le zampe della pokémon Lamartigli, lo spadaccino mostrò il suo sorriso arrogante.

- Eheh... prima mi prendi a pugni, mi insulti e poi mi tiri su... Mi piace questa relazione amore-odio che abbiamo...

Nella frazione di qualche secondo il suo viso della felina trasparì imbarazzo, con tanto di guance arrossate, per poi tramutarsi in uno sguardo furioso da serial killer. Invece di aiutarlo ad alzarsi semplicemente, lo sollevò di prepotenza per poi gettarlo di nuovo sulla sabbia.

- NON ALZARE LA CRESTA CON ME, PAGLIACCIO!

- P-perchè non me ne sto zitto...

Il capitano del team Skyraiders si mise una mano in testa.

- (Ma porca miseria... )   

- Mon Dieu... 

- Che seccatura... Se sapevo che eri così permalosa avrei chiesto ad Ampharos un'altra squadra di supporto...

La felina distolse lo sguardo stizzita.

- Tch! Non sei tu che detti le regole! Avanti: dì al tuo capitano cosa avete scoperto. Non abbiamo tutta la giornata. 

Lo spadaccino si rimise in piedi da solo, pulendosi le gambe dalla sabbia per poi rivolgere lo sguardo al capitano.

- Solo un momento... Avete un altro panno? Ho bisogno di sedermi per questo.

Visto da lontano, il team Skyraiders poteva essere considerato un gruppo di svitati: un Riolu che cambiava espressione come il vento cambiava direzione, un Grovyle con la smania per le lotte e un Frogadier con la paura della sua stessa ombra. Ognuno aveva il suo modo di essere sopra le righe, così come le loro abitudini più strampalate. 

Tuttavia, alcune tra di loro erano collegate da delle similitudini, ed una volta che si conoscevano nel profondo era possibile stabilire con certezza che tutti e tre facevano parte di un unico grande team. Se l'abitudine curiosa era quella di immergersi completamente nei propri pensieri per quanto riguardava il licantropo, il Legnogeco sentiva il bisogno di sedersi con i piedi uniti quando doveva raccontare qualcosa con delle tematiche serie. Questo perché per natura, come hai potuto vedere, egli disdegnava i discorsi complicati e cercava di tenersi sul semplice, aiutandosi con aforismi ricchi di significato, ma questo succedeva raramente. Quando riconobbe quella istanza, anche il Riolu si rimise con il busto in su per ascoltare faccia a faccia il suo compagno.

- E' una cosa seria, vedo... Avete combinato qualcosa?

- Più di quanto immagini, capitano... E per quello ho già dato. Ti posso assicurare che non è stato un bello spettacolo...

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Centosettantesimo anno del drago, ore 13.30. Dopo che l'incubo del Teatro degli Orrori era terminato, i pokémon del GIP, come già detto prima, si erano impegnati a sistemare la situazione dopo lo scontro. Il team AWD si era occupato di Rossella, che poi avevano lasciato in custodia a Noir III assieme alle altre sorelle. 

Era stato incaricato dal sovrano di tenere a bada loro e il dottor Yamachi Yamiscilla, ancora esausto a causa dello scontro con Rukio, mentre il resto del gruppo aveva impiegato il loro tempo a trattare le eventuali ferite degli spettatori dell'asta. Conoscendo il capitano del team Skyraiders Shinso, con un Intersfera, aveva sistemato le ferite del licantropo, per poi lasciarlo in custodia di Drapion per tornare ad occuparsi del resto delle vittime. I feriti avevano ricevuto un pronto soccorso professionale: Nebra I aveva ordinato alle sue guardie reali di recintare un pezzo della città per permettere il trattamento dei  pokémon presenti all'asta, contando anche la Fennekin e i due compagni di Draigen, facendoli disporre su teli spessi e bagnati sotto tende semplici, per impedire un eventuale insolazione. Per allontanare curiosi, aveva dovuto chiamare i suoi fidati Volcarona per proteggere l'area, mentre il team Skyraiders e il team AWD si stavano occupando dei feriti.

- Che seccatura... Com'è la sua situazione? - Chiese Kenji al compagno Frogadier.

(Ost Swaying Necklace)

- Il suo corpo è in condizioni perfette, a differenza dei suoi nervi: a causa dell'ipertensione, le zampe anteriori e posteriori non potranno muoversi per un po' come vorrà lei. Dobbiamo stare qua e assicurarci che non faccia movimenti troppo forzati al suo risveglio...

Sotto le loro cure, la piccola Fennekin del dottore stava dormendo con un lungo viso intristito, quasi come se nel profondo del suo animo stesse ancora piangendo. Il Grovyle la stava guardando con solennità, come se lì davanti stesse giacendo un suo commilitone.

- Ho un grande rispetto per questa piccola, - disse, - sebbene sapesse a cosa andava incontro, ha deciso di sacrificare se stessa per guadagnare i soldi per le cure di suo padre. Certi pokémon non meritano di morire.

La Schiumorana lo guardò con un sorrisetto da furbacchiona provocatrice: era raro vedere il suo compagno interessarsi così tanto per una pokémon indifesa e fragile.

- Uhm... Sbaglio o ti stai preoccupando un po' troppo per questa piccoletta? Cracracra! 

- Cosa? - Rispose preparando un Fendifoglia.

Il ninja mise subito le mani avanti per difendersi, scuotendole impaurito.

- F-F-FERMO, MON DIEU! E'... è solo che è strano vederti così, - disse immediatamente.

- Ehi ehi... Mi vedi davvero senza cuore?

- B-beh... Non che tu ti impegni tanto in questo...

- NO! ANDATE VIA!

All'improvviso, un urlo di terrore si frappose in mezzo ai due. La piccola si svegliò di colpo, agitandosi come un Carvahna fuori dall'acqua.

- NO! BASTA, SMETTILA! NON VOGLIO PIU' ESSERE FRUSTATA! NOOOOO!

- FERMATI!

Shinso cercò di bloccarla in una morsa soffocante per farla smettere. la afferrò per le spalle, guardandola negli occhi. 

- CALMATI! NESSUNO TI VUOLE FRUSTARE! NON C'E' PIU' QUEL DOTTORE PAZZO!

- I-io...non voglio...

Appoggiò la sua testa sulla sua spalla sinistra, picchiettando dolcemente la sua testa con la mano destra.

- Shhh... Tranquilla, mon amie... shh... 

La pokémon Volpe si calmò lentamente, lasciandosi andare in un pianto silenzioso. 

- Va tutto bene... Nessuno ti farà del male...

Stettero così per una trentina di secondi, il tempo necessario alla volpina per tranquillizzarsi, e finalmente dimenticare il terrore provato. Quell'incubo ad occhi aperti era finito, e in quel momento avrebbe pianto non per chiedere pietà, ma per sentirsi bene. Una volta accertatosi che il battito cardiaco di quella fosse sceso, il Frogadier lasciò andare la piccola, lasciandola comoda sul panno in cui era stata trattata. 

- S-scusaci se ti abbiamo spaventata... - disse il ninja, - non sappiamo come avresti reagito al risveglio, e temevamo succedesse qualcosa di simile. Ti siamo stati vicino per assicurarci non ti succedesse nient'altro di brutto...

La Fennekin cercò di portarsi la zampa sinistra sul viso per asciugarsi le lacrime e poter ringraziare in modo consono il proprio dottore. Tuttavia, quando notò di non riuscire a muoverla, si voltò verso di lui con sguardo interrogatorio.

- Per un po' non potrai muoverti come vorrai... - rispose, - Ma non è una cosa permanente! Alla fine starai bene! - Concluse con un sorriso. 

Ella si pulì gli occhi muovendo la testa verso le zampe, invece che viceversa.

- G-grazie... G-grazie per avermi salvata...

- Oui oui... Suvvia... E' ancora troppo presto per i ringraziamenti. Tienili per quando saremo tutti insieme: hai una luuuuuuunga lista di pokémon da ringraziare, piccoletta!

- Il Froggy ha ragione, - disse Kenji, - in ordine di priorità noi siamo in fondo alla lista... Se devi ringraziare qualcuno, certamente è lo Zoroark che ti ha tolto da quella tortura.

- Zoro...ark?

- Non dirmi che non te lo ricordi...

La Fennekin si mise la testa tra le zampe, senza abbassare lo sguardo.

- Ah... Sì... Scusate: è tutto così... confuso, nella mia testa... 

- Chi siamo noi per biasimarti, mon dieu... Chi vorrebbe ricordare qualcosa del genere... Allora ti porteremo noi da lui quando starai meglio. 

La pokémon Volpe abbassò lo sguardo ancora di più: la loro cordialità era qualcosa di sconosciuto alla piccola, sempre in giro a cercare di combattere per sopravvivere e prendersi cura di suo padre, senza nessuno che avesse la bontà di cuore nell'aiutarla. 

Il Grovyle fece un lungo sbuffo di rassegnazione rivolto a se stesso, perché, nonostante fosse suo dovere quello che stava per fare, gli dispiaceva rammentare quei brutti momenti con il Malamar dopo tutto quello che aveva passato. Alla fine però, si decise a fare la sua mossa, facendosi forte del fatto che, prima o poi, avrebbe dovuto chiederlo.

- Lo so che probabilmente non te la senti, ma... Avrei bisogno che tu mi rispondessi a qualche domanda.

Shinso si stupì dell'apparente mancanza di tatto del compagno.

- Mi sembrava strano che fossi troppo rammollito... Si è appena svegliata e tu non gli dai un attimo di respiro...

- Lo so che è una seccatura, ma è meglio così. Questa Fennekin non vede l'ora di chiudere questo capitolo e buttarlo nel dimenticatoio. Prima l'aiutiamo a liberarsene, meglio è.

- Dimenticavo che questo è il tuo modo di mostrare pietà... - disse il ninja, avvilito.

- Volete... volete farmi delle domande su quella sciarpa, vero?

I due si voltarono verso la piccoletta, con uno sguardo sorpreso. Il Grovyle fu contento: se lei era così assertiva, voleva dire che la chiacchierata sarebbe stata più veloce. Si sarebbero tolti tutti quanti quel peso prima del previsto. 

- Molto bene: se hai voglia finiremo questo in un batter d'occhio. Dicci tutto quello che sai. Se hai bisogno di tempo, usa tutto quello che vuoi.

Fu come aveva previsto il Legnogeco: la piccola, sebbene a rilento, riferì tutte le informazioni che disponeva senza pensarci troppo.

- Non molto, se devo essere sincera... Quell'oggetto non potevo toccarlo per nessun motivo e, tra tutte le sue assistenti, solo Rossella aveva il permesso di poterla toccare.

- La Lopunny rossa? - Chiese stupito il Frogadier.

- Sì... Per essere sicuro che nessuno la toccasse, ci ha fatto presente di tutti i rischi che bisognava prendersi per poterla usare. Ha detto che, se usata senza criterio, il pokémon che la indossa sarebbe andato fuori controllo, rischiando di fare del male alle persone care intorno a noi, se non peggio ucciderle. Il resto... me l'ha raccontato Amarilla, la Lopunny gialla. 

Un brivido scorse lungo la schiena della viscida rana. La spensieratezza da infante di quella femmina era una cosa che gli faceva accapponare la pelle.

- Mon dieu... Quella mangia troppo zucchero la mattina, te lo dico io...

- C-come fa a saperlo? - Chiese stupita Fennekin. 

- LO FA DAVVERO?!

- Froggy... Lasciala finire...

- S-sì... - disse Shinso, mettendosi una mano dietro la testa, - Scusa cara: continua pure. 

- Quella sciarpa... necessitava di prove su prove, ogni giorno: per capirne i limiti, il dottore chiedeva alle altre assistenti di fare dei test con lui. Senza combattere, però: era solo per vedere le sue capacità. Tra tutte le Lopunny, quelle sempre richieste erano Rossella e Bluetta, che si dovevano occupare di mettere fuori gioco il dottore in caso questo non riuscisse a mantenere il controllo. Per il resto... è tutto quello che so... n-non conosco altro, purtroppo...

Il discorso della piccola terminò lì, in una scusa di mancanza d'informazioni. Nonostante, tecnicamente, fosse ella stessa una delle assistenti, sapeva poco e niente sul funzionamento del Veloscuro. Non solo: in quello che aveva detto si poteva tranquillamente presupporre che nemmeno le altre sapevano molto su quella sciarpa. Kenji si lasciò andare in una nota di lamentela, a causa di quelle che secondo lui erano parole al vento per il caso.

- Che seccatura... Non ci hai detto nulla di nuovo...

- Non sono d'accordo, - intervenne il Frogadier. 

Lo spadaccino lo guardò disilluso: non c'era proprio niente, in quel discorso, che avrebbe potuto aiutarli. 

- Uh? Hai trovato qualcosa di utile in questo? Non prendermi in giro...

La ranocchia alzò le braccia al cielo.

- Mon dieu... Oggi non hai voglia di usare la testa, eh? Posso capirti... Effettivamente ti ho dato filo da torcere in quel teatro. Cracracra!

- Cosa stai dicendo, Froggy? - Rispose annoiato, - lo sai bene che, se avessi davvero fatto sul serio, non saresti stato l'unico mio bersaglio...

- STAI INSINUANDO CHE IO MI STESSI IMPEGNANDO? TI RICORDO CHE STAVO RECITANDO: ANCH'IO DEVO DARMI UNA REGOLATA, E LO SAI!

- Ehi ehi: ho già detto io "lo sai". Non copiarmi le parole.

- LO PUO' DIRE CHIUNQUE, QUELLO!

- EHI! VOI DUE! QUI C'E' QUALCUNO CHE STA CERCANDO DI RIPRENDERSI! NON RIESCO A STARE TRANQUILLO CON VOI CHE URLATE!

A pochi metri dalla tenda di Fennekin, una voce dirompente squarciò la discussione dei due come un rombo di tuono. Fortunatamente, non era unicamente Rukio quello a subire noia dal comportamento dei due.

- Adesso stai urlando tu... - disse un'altro pokémon vicino a lui, - l'ipocrisia è sempre di casa con te, eh? 

- STAI ZITTO, KAZAN! GIURO CHE QUANDO MI RIPRENDERO', FARO' IN MODO DI SQUAGLIARTI VIVO, FROGADIER DEI MIEI STIVALI!

- Tu non hai stivali, Pleigh... Non hai nemmeno le scarpe, se per questo, - rispose sempre il vicino.

- COSA?!

Chi stavano litigando erano Des Pleigh e Maguichi Kazan, i due membri di spicco della banda di Rokujo. Essi stavano recuperando le forze assieme alle vittime dell'incidente, sdraiati a loro volta su dei panni. Non era facile trattare un tipo Fuoco ed uno Veleno come loro due: il primo era costretto ad essere soffocato da bende di lana di roccia, materiale ignifugo che ne impediva i movimenti, trasformandolo più in una mummia che in un paziente, mentre per il secondo era stato necessario procurarsi un'intera lastra di acciaio inossidabile, onde evitare che troppe sostanze nocive, prodotte dal Muk, fossero rilasciate nel terreno. 

Stavano sdraiati così, per recuperare le forze del combattimento.

- E' COSÌ CHE MI RINGRAZIATE? DOPO CHE CI SIAMO PRESI CURA ANCHE DI VOI? MON DIEU

Il Grovyle, in quel frangente, si trovò d'accordo con i due bricconi.

- Non hanno tutti i torti però...  Sei troppo rumoroso quanto ti ci metti. Non che mi dispiaccia, ma... dovresti darti una bella calmata...

La Schiumorana girò la testa offeso.

- Pfiu! Se tu non mi provocassi sarei calmo come un Mareep, io. 

- Questa volta non ti stavo provocando... Hai fatto tutto da solo...

- Sì, sì... Come se davvero non volevi insinuare di essere più forte di me.

- Quella non è una provocazione: è un dato di fatto. 

- VEDI CHE HO RAGIONE IO?!?! MI STAI PROVOCANDO!

Il Magmortar li guardò con sguardo disilluso.

- Ma... Siete sempre così?

- Più o meno... - rispose Kenji, - Non preoccuparti: se resisterai ancora un po' non staremo in mezzo ai vostri piedi. Sebbene mi piacerebbe sbatterti al fresco, qui non abbiamo quel genere di poteri. Una volta che vi sarete rimessi in sesto, dovrete sparire dalla mia vista. 

Il Magmortar sorrise deliziato, intrigato dal velo di avversione che emanava il Grovyle. Fece uno sguardo malizioso, possibile da intravvedere anche dal cumulo di bende.

- Oh? Ma che gentile... Vorrei rimanere più a lungo solo per vedere quanto ti dia fastidio, dopo quello che hai detto.

Lo spadaccino ricambiò a pieno quella espressione, con un risolino simile.

- Rimani fino a domani, quando finisce il Kokukatsu no Shū. Vedi come saro' felice... 

Il Ninja lo squadrò da capo a piedi, avvilito.

- (Mon dieu, Kenji... E poi devo essere io quello calmo...)

- PUAH! NON VEDO L'ORA DI RIPRENDERMI E PRENDERTI A PUGNI COME SI DEVE! - Esordì il Muk, - SPERO CHE NON TI TRATTERAI COME HA FATTO IL TUO COMPAGNO!  

- Prima dici a noi di non urlare e poi urli... - disse il Legnogeco, - Che seccatura... Potresti mandare K.O. un Audino solo parlando.

- BRWAHAHAHAHAHAHAHAH! BRWAHAHAHAHAHAHAH! LE HO TROVATE FINALMENTE! CHI L'AVREBBE MAI DETTO CHE QUEL PANGORO AVESSE UN SET COMPLETO!

Tra i tre delinquenti che una settimana fa avevano creato scompiglio, l'unico che non ebbe problemi dopo lo scontro a teatro nel riprendesi fu Ryokushin Rokujo: la sua costituzione muscolosa, unita al fatto che non era stato controllato da Yamiscilla e non gli era stato donato il Meisoku da Rukio per il God Gift da poi ritirare, lo resero quello che tra tutti quanti aveva subito i danni più trascurabili. Era bastata una Baccaquirizia per rimetterlo in sesto, rendendolo di nuovo fresco come una rosa. 

Mentre stava attendendo la ripresa dei suoi compagni, si era messo alla ricerca per la città di un oggetto particolare, il motivo per quale, un rissoso come lui, era venuto a Bazaropoli, dove non era possibile azzuffarsi e passarla liscia. Stava portando con sé una borsa nera tubolare, e qualche volta si poteva vederlo lanciare occhiate orgogliose al sacco e sorridere come un beota. Era così felice che non poté fare a meno di cantare. 

- BRWAHAHAHAHAHAHAHAH! 

(Da sentire solo il primo pezzo)

(Ost Karubidon ondo)

♫ Che felicità ma che goduria lala la!
Rokujo è pronto ad allenarsi paparapapa!
Un pugno a destra a manca che ti SPACCA, SPACCA, SPACCA!
OOOOOOOOOOOOOOOOO
CHEEEEEEEEEEEEEEEE- *


- IO NON STO URLANDO! E' IL MIO TONO DI VOCE NORMALE! ANCHE SE SONO STANCO, NULLA MI VIETA DI LANCIARTI ADDOSSO UNA BELLA TOSSINA!

Alla parola finale, il capo banda fu interrotto bruscamente dall'ennesimo urlo della sua melma ambulante. Essere interrotti alla fine del ritornello, mio caro lettore, è una sofferenza e una rabbia che solo a chi piace canticchiare può appieno comprendere. Rokujo era uno di questi, e credimi se ti dico che non gli aveva fatto piacere. 

- Ehi, Pleigh.

Il Muk riconobbe subito quel tono di voce: sentendo la nota di rabbia dietro quella chiamata, si paralizzò di colpo, per poi girare lentamente la testa verso di lui.

- Hai interrotto la mia canzone...

- M-MI SCUSI CAP-

- ABBASSA QUELLA C***ZO DI VOCE!

- IK!!

La richiesta di perdono fu strozzata in gola da un urlo penetrante, capace di scuotere il corpo dalle fondamenta. Bastò quello per acquietare Des Pleigh.

- Grazie, capo. Non ne potevo più di sentirlo urlare, - fece Kazan, sinceramente grato.

Il Machamp alzò le braccia al cielo, disperato. 

- Seriamente! Non posso lasciarvi un secondo che cominciate a combinare casini da soli! 

- (Che bello... per una volta e responsabile...) - pensò Kazan, sinceramente contento.

- Lo sapete che non dovete iniziare una rissa senza di me!

- GH! C-come non detto... - disse Kazan, sinceramente deluso. 

- Ci mancava solo il palestrato... Che seccatura...

Il Grovyle e il Magmortar si lasciarono andare in un sospiro di rassegnazione, consapevole del fatto che non sarebbe più stato possibile avere una discussione normale in quel frangente. Il Megaforza guardò il suo scagnozzo confuso, non comprendendo il suo stato d'animo. 

- Qualcosa non va, Kazan? 

- Niente, capitano... E' solo che non mi sono ancora ripreso dopo tutto quel macello...

- Mamma mia... Sei il pokémon più pigro che conosca. Perché non puoi essere un po' più me e un po' meno te? Guarda come sono attivo! UN DUE UN DUE!

Nel giro di venti secondi, fece sessanta flessioni usando un solo braccio.

- Visto? Neanche una goccia di sudore! BRWAHAHAHAHAH

Shinso lo guardò con sguardo incredulo e disgustato.

- (E questo sarebbe l'energumeno che è stato in grado di competere con il capitano?! Parbleu! C'è un limite al fanatismo!)

Il pokémon Esplosivo fece finta di assecondare il Machamp. 

- Sì... Stupefacente!

- PUOI DIRLO FORTE! BRWAHAHAHAH! NE HAI ANCORA DI STRADA DA FARE PER ESSERE COME ME!

- (Qualcuno mi uccida...)

- Ad ogni modo... Ho qualcosa da mostrarvi!

Dalla sua borsa nera, tirò fuori sei bracciali neri elastici, ricoperti da un tessuto simile a quello di un asciugamano. Kazan rimase di sasso alla vista di quei bracciali.

- N-non ci credo! M-ma quelli...

- Li hai trovati seriamente?! - Disse anche il Muk, cercando di mantenere un tono di voce basso.

- BRWAAHAHAHAH! ESATTAMENTE! Il Pangoro che era insieme a Rukio aveva un set completo da dare via! Lo ha regalato a me per quello che ho fatto in quel buco di fogna. E non solo: ho avuto la fortuna che avesse anche un paio incompleto di cui non se ne sarebbe fatto niente! Ma non mi ha dato solo quello... AMMIRATE!

Il "tesoro" tanto agognato dal Machamp era un completo nero elastico, composto da una maglietta a maniche corte con due maniche per lato, adatto proprio per la sua specie. Oltre per il pessimo gusto, l'indumento sembrava uno di quei completi attillati che non ti avrebbero fatto respirare, nemmeno in ginocchio Il ninja scosse la testa: non aveva la minima idea di come un amante delle lotte potesse desiderare un vestito del genere. Alzò la mano destra mostrando solo l'indice, come per fare una domanda ad un insegnante incomprensibile. 

- Uhm... E-ecco... Non vorrei intromettermi nei suoi affari ma...   

- Uh?

- N-non é... Poco virile per lei?

Normalmente il pokémon Megaforza avrebbe risposto male ad un osservazione del genere, probabilmente fracassandolo di botte, ma era talmente felice che decise di riempire le lacune del Frogadier.

- BWRUAUAUAUAUAH! Oggi è il tuo giorno fortunato, ranocchia: ti darò la possibilità di spiegarti le meraviglie di questo antico strumento! Non hai idea di quanto sia raro! IL KUROHYŌ (*)!

- Kuro...hyō?

- Esattamente! Il vestito è un memento dei Takisō (*)! Era concesso solo ai discendenti dei Pokémon Eremitici, ed è composta da una particolare lega metallica con le stesse proprietà di un elastico! Beh, sarà anche un'esclusiva, ma niente che non si possa trovare qui... BRWAHAHAHAH!

- (Traffico illegale? Dovremo chiacchierare un po' con quel panda di questo...) - Pensò la Schiumorana.

- Questa tuta d'allenamento ha una grande particolarità: si adatta a qualunque taglia del pokémon di cui riceve il Meisoku. Per questo ha due maniche: l'ho provata prima di venire qui. Assieme a questi pesi per polsi e gambe, diventa la tuta perfetta! Possono ricevere quanta più aura possibile, aumentandone il peso fino a due tonnellate per pezzo. 

Due tonnellate per pezzo, moltiplicato per sei: l'allenamento del Machamp sarebbe stato un massacro unilaterale insostenibile. Shinso rimase a bocca aperta, urlando con gli occhi fuori dalle orbite.

- Momento momento: DUE TONNELLATE A PEZZO?!?! MON DIEU! SONO DODICI TONNELLATE! QUALE PAZZO SI SPEZZEREBBE LE OSSA PER ALLENARSI CON QUELLE COSE!?!

- UNO COME ME, OVVIAMENTE! CON QUESTO COMPLETO POTRÒ TENERE ALLENATI I MIEI FANTASTICI MUSCOLI TUTTI I GIORNI! DIVENTERÒ PIÚ FORTE CHE MAI! BRWAHAHAHAH!

- Sbaglio... o ha appena ammesso di essere pazzo? - Disse Kenji sottovoce al compagno.

- Shh!! Non farglielo notare...

Mentre Rokujo parlava, Fennekin stava ascoltando con terrore velato alla conversazione sul suo panno. Non si ricordava quasi nulla di quei momenti, ma non avrebbe mai potuto dimenticare il volto del pokémon che aveva partecipato al rialzo dell'asta per la verga viola, regalandole quelle terribili minuti d'inferno davanti a quella miriade di individui nella tenda. 

Ormai, quelle frustate e quel dolore erano rimasti impressi nella sua anima nelle radici più profonde, e sarebbero stati impossibili da dimenticare, neanche con una ferma volontà. La bontà di cuore della pokémon Volpe non riuscì a dare in pasto alla rabbia i suoi pensieri, che invece diventarono nutrimento per il terrore puro e irrazionale, quello non guaribile con la conoscenza. 

Agli occhi della piccoletta, quel Machamp era un mostro: un essere terrificante pronto a provocargli altro dolore solo con la vista. Kenji notò lo stato della piccola, e capì al volo del perché di quei tremori, di quello sguardo tetro e assente. Non ci volle nessun altro pensiero per capire cosa avrebbe dovuto fare in quella situazione.

- Hey, mister muscolo.

- Vuoi qualcosa da me, lucertolone?

Senza proferire parola, il Grovyle puntò con la mano destra verso Fennekin, la quale, accorgendosi di essere diventata il centro dell'attenzione, distolse lo sguardo e cercò di appiattirsi al suolo quasi per scomparire. Rokujo guardò incuriosito la piccoletta, rammentando lontanamente ciò che era successo qualche ora fa. 

- Quella...

- Già: è la piccoletta con cui tu e quell'altro schifoso vi siete divertiti. Grazie a te, ora non potrà più vivere una vita normale. Nonostante non abbia subito danni fisici, è probabile che rimarrà talmente scossa da avere persino paura della sua ombra. Spero che tu sia fiero di questo.

Il pokémon Megaforza divenne serio. Capì perfettamente dove il Legnogeco volesse andare a parare: complice di buon senso, lo spadaccino avrebbe chiesto a lui, l'immenso Ryokushin Rokujo, di scusarsi con la marmocchia di tipo fuoco, chiedendo il suo pentimento nei confronti di ciò che aveva fatto. 

Era la seconda volta che metteva in pericolo la vita di innocenti bambini, coinvolgendo il team Skyraiders. Se si fosse rifiutato, sarebbe stato evidente che non sarebbe mai stato perdonato. Il Grovyle aveva uno sguardo da far accapponare la pelle. Non era solo violenza contro i deboli: trovava senza onore che, un combattente, non riconoscesse il suo errore per due volte di fila, continuando a comportarsi come se nulla fosse. 

Fare ammenda non era una necessita: era un obbligo, secondo il pensiero di Kenji. Tuttavia, l'orgoglio del Machamp era troppo grande per abbassarsi a tutto quello. Distolse lo sguardo indispettito, alzandolo al cielo e sbuffando.

- Pfiù! Se la tua intenzione è quella di farmi chiedere scusa, hai sbagliato pokémon! Non ho intenzione di implorare perdono per una colpa che non ricade su di me!

Il primo nervo del Legnogeco saltò: piegò la testa verso destra, mostrando l'espressione di un punk arrabbiato contro un novellino entrato nel suo territorio. 

- Uh?

Il bandito non si lasciò intimidire: ricambiò egregiamente con la discutibile convinzione di essere dalla parte della ragione. 

- Stai scherzando?! E' stata lei che aveva acconsentito per guadagnare i soldi per suo padre! Se non si fosse messa nei guai in quel modo, nessuno ne avrebbe approfittato! E' colpa sua, non mia!

Lo sguardo del Grovyle si congelò. Rialzò la testa, continuando a fissarlo cupo. 

- Ehi. Non so quali problemi tu abbia, ma spero che almeno stia ascoltando le stronzate che stanno uscendo dalla tua bocca...

L'odio del Legnogeco si poteva assaporare semplicemente inghiottendo l'aria intorno: l'energumeno si lasciò andare in una risata fragorosa.

- BRWAHAHAHAH! COSA C'È, STUZZICADENTI? SE TI RODEVA COSÌ TANTO, PERCHÉ NON MI AVETE FERMATO???? HAI LA FACCIA TOSTA DI RINFACCIARMI LE MIE AZIONI QUANDO TU POTEVI FARE QUALCOSA?! 

Il Machamp si avvicinò allo spadaccino, spavaldo. Quando iniziò a parlare di nuovo, era distante sette metri.

- ASCOLTAMI BENE: QUELLO CHE HO FATTO IN QUELL'ARENA PER PROVOCARE IL TUO CAPITANO E' STATO UNO SPASSO! SE NE AVESSI LA POSSIBILITA', LO RIFAREI DI NUOV-

Freddo. Non le fiamme della rabbia, o la bile dell'odio. L'unica sensazione che ebbe in quel momento, dopo aver pronunciato quelle parole, fu un freddo gelido da antartico, paragonabile ad un Purogelo. 

Non fu uno sbalzo di temperatura, né tanto meno una perdita di sangue improvvisa, né un abbassamento di pressione. Non gli fu nemmeno concesso il tempo di finire la frase: sotto al mento, coprendo la poca distanza che rimaneva tra i due, il Fendifoglia di Kenji era puntato alla gola, dal basso verso l'alto. 

Abituato com'era al combattimento, nonostante se ne fosse reso conto in ritardo, il Machamp spostò di riflesso il viso verso destra. Aveva sentito il terrore dell'uccisione, la paura di essere al patibolo pronto ad essere giustiziato da una mannaia oscura. 

Quello spavento l'aveva mosso comunque, ma si rese conto dopo che, in una situazione reale, sarebbe servito a poco.  Se il Legnogeco avesse fatto sul serio, per lui non ci sarebbe stato scampo.  Questo rilasciò la mossa, interrompendo il suo attacco. 

- Lasciamo perdere: parlare con te è una perdita di tempo... 

Poggiò il ferro di guerra, per poi guardare dritto negli occhi quell'essere senza morale.

- Non me ne frega un c**zo se ti è piaciuto o meno, se hai intenzione di scusarti o no: non fare uscire ancora una parola da quella bocca marcia che non sia stata pensata tre volte, o dovrai vedertela con me. Pagherò le conseguenze delle mie azioni, se questo servirà a farti tenere quella fogna chiusa...

Il suo compagno Shinso si spaventò sensibilmente: vedere di nuovo quel suo lato "cattivo" lo disturbò profondamente, facendolo quasi indietreggiare. 

- K-kenji...

Il Machamp, come da programma, non aveva badato molto a quello che aveva detto: più che per le parole, rimase stupito dall'istinto omicida del pokemon Legnogeco.

- (Non l'ho visto muoversi... Non l'ho visto nemmeno arrivare! Il mio corpo si è mosso in ritardo rispetto ai suoi movimenti! Questo pokémon... Questo pokémon ha avuto difficoltà contro quella ranocchia?!)

Un sorriso arrogante si stampò di nuovo sulla sua faccia: l'adrenalina per colui che cercava gli scontri era il più dolce dei nettari.

- Eheheheheheh... Sembra che venendo qua la mia lista dei desideri si stia riempita più del dovuto... Byakuken Kenji, eh? Quello si che era un attacco fulmineo...

- Bello vero? - Rispose la lucertola con sguardo serio, - pensa se avessi concluso l'attacco...

- Non sei in vena di scherzi vedo...

- Neanche un po'...

I due si guardarono negli occhi per lunghi secondi di tensione: il Grovyle non abbandonando lo sguardo ad occhi piccoli di uno pronto a farti a fette, mentre l'altro facendo eclissare lentamente il suo sorriso spavaldo, chiudendo gli occhi per calmarsi.

Pensò attentamente a tutto quello che era successo, dalle sue parole a quello che era successo nel teatro di Yamiscilla. La lucertola non aveva tutti i torti: forse davvero, quella volta, aveva esagerato. Non aveva fatto del male indirettamente, come con i marmocchi: lui stesso, desideroso di scontrarsi con Rukio, lo aveva provocato nel più brutale dei modi. 

L'aveva combinata grossa, e non aveva bisogno di un giustiziere assetato di sangue, a rammentarglielo. Questa volta l'atteggiamento da duro non lo avrebbe salvato: era necessario che dicesse qualcosa che fosse diverso dalle provocazioni o dalle dichiarazioni di sfida. 

Dalla sua bocca, uscì la frase più sincera e anche più imprevedibile che potesse uscire dalla bocca di un fuorilegge.

- Tsk! Non so come la vedi tu, ma non mi scuserò neanche se mi farai a pezzi.

Il Legnogeco strette i denti, in segno di nervosismo: un'altra parola e gli sarebbe saltato addosso.

- A quale scopo dovrei chiedere scusa? Cosa di bene potrà fare, per la marmocchia, le mie scuse? 

Il Grovyle sbatté le palpebre, sorpreso. Non capì subito dove voleva arrivare il Machamp.

- Ho regalato alla marmocchia la mezz'ora peggiore della sua vita. Non so come siate abituati voi compagni di Rukio, ma io non faccio scuse inutili che non possono essere perdonate. Se verrà il giorno in cui potrò farmi perdonare con un gesto, ben venga: fino ad allora, non mi scuserò per azioni imperdonabili. Dopo il danno, anche la beffa? C'è un limite nel fare casino. 

Sotto quel muro di muscoli, a quanto pare, c'era anche un cervello. Lo spadaccino riconobbe la veridicità in quelle parole. E' vero: sarebbe stato ridicolo che il bandito avesse chiesto direttamente scusa, come un bambino ad un coetaneo, dopo avergli rovesciato la tavola dei colori su un disegno di due ore. 

La decisione del Machamp, nonostante la mancanza delle parole magiche, suo suonarono come parole di redenzione.

Queste calmarono lo spirito bollente di Kenji, sotto lo sguardo dei presenti. Non fu abbastanza per tranquillizzarlo, ma bastarono per abbassare la sua pressione sanguinia di qualche grado.

- Che seccatura... Se l'avessi detto prima mi sarei risparmiato questa sfuriata... 

Abbassò definitivamente la guardia, lasciando libero dalla nebbia omicida il pokémon Megaforza.

 - Odio parlare o agire più del dovuto... Per il momento, chiuderò un occhio. Ritieniti fortunato ad avere un buon senso. 

Il Machamp distolse lo sguardo, sbuffando. 

- Uhmf!

- Su questo, s'intende.

- Oh?

Il bandito aprì di nuovo gli occhi, cercando risposte nei confronti dello spadaccino.

- Cosa vorresti dire?

- Hai dimostrato di avere un qualche strano codice d'onore sotto la tua arroganza. Non te ne sei dimenticato, vero? Quello che hai combinato al villaggio di Borgo Quieto: ho intenzione di farti pagare quel debito ora.

Una vena si inarcò sulla faccia di Rokujo.

- EH NO! CON VOI SONO A POSTO! HO COMBATTUTO AL VOSTRO FIANCO LA' SOTTO, TE NE SEI SCORDATO?! SE NON FOSSE STATO PER ME, NON SARESTE MAI RIUSCITI AD ATTUARE IL PIANO!

- Non alzare la voce: lo sappiamo entrambi che tutto ciò era a tua convenienza: avresti lottato comunque per la tua sopravvivenza, non ci hai fatto nessun favore. 

- Uff, - sbuffò il Machamp, riconoscendo la valenza di quelle parole.

- Se hai intenzione di rimediare almeno per quello...

Kenji, dopo aver detto quelle parole, andò verso Shinso e rovistò  nella sua borsa, dalla quale tirò fuori uno dei due Veloscuro reperiti fino a quel momento: quello di Slade e quello di Yamiscilla.

- Dovrai dirmi tutto ciò che sai su questa sciarpa.

Gli occhi di Rokujo caddero sulla sciarpa maledetta: quello strano strumento era ancora al centro dell'attenzione, nonostante per lui fosse acqua passata. Non si capacitava del perché quel pezzo di stoffa tornasse sempre a far parlare di sé. Per lui era solo come un velo qualunque: senza alcuna utilità o scopo alcuno. Ma, questa, non era un informazione reperita dal team Skyraiders.

- Cosa vuoi sapere da me? Non avete visto già abbastanza per conto vostro? - Chiese diffidente il Machamp.

- Non fare l'innocente: sappiamo entrambi che questa non l'hai trovata in qualche Dungeon sperduto, ma te l'hanno data. Scommetto anche che tutto il piano per attirarci nel Monte delle Rivelazioni non è opera vostra.

I tre bricconi si guardarono con occhi stupiti. Quella di Rukio era stata solo una deduzione, senza prove, dettata solo dall'impressione che gli aveva dato il pokémon Megaforza, quando l'aveva affrontato. Quella reazione spontanea fu sufficiente a confermare la teoria del piccolo licantropo: Rokujo fu visibilmente stupito da quell'affermazione. 

- C-come fai a saperlo? - Chiese incredulo.

- Intuizione del nostro capo, - rispose lo spadaccino, - giudicando la tua persona, aveva stabilito che non fossi in grado di elaborare quel piano da solo.

Il Ryokushin sbraitò per l'offesa subita.

- COSA?! COME SI PERMETTE! ED IO CHE LO RITENEVO UN POKE'MON DI TUTTO RISPETTO!

- Non cambiare discorso. Allora?

Rokujo ci pensò qualche secondo prima di rispondere. Non era sicuro di comprendere bene l'idea di "saldatura del debito" che il seguace di Rukio gli stava proponendo, e nemmeno se poteva davvero risolvere la faccenda in quel modo. Dopo averci riflettuto da solo, chiese conferma allo stesso Grovyle.

- Sei sicuro però che così saremo pari? Guarda che non ho idea di come quello che ti dirò possa esserti utile...

- CAPO, MA CHE STAI DICENDO? - Intervenne da dietro Des Pleigh, - E' IMPAZZITO?!?! DIGLIELO E BASTA, COSI' CE LI LEVIAMO DI TORNO!

Fu la seconda volta che il Muk disubbidì. La punizione non si fece attendere.

- Ti ho detto...

- Uh?

- TI HO DETTO DI FARE SILENZIOOOOOOO!

Girandosi di scatto, il pokémon Megaforza tirò dritto sulla testa un Dinamipugno dalla rabbia. Fu abbastanza forte da fargli male, ma ciò che lo mise fuorigioco fu lo status di confusione che la mossa provocò nel pokémon Melma. Kenji fece una faccia stizzita.

- (E'... Questo che provano quando vengo sgridato da Rukio?)

- Scusa per l'interruzione, lucertola verde. Ti dirò quello che so. 

- Sì. Sono tutt'orecchi. Rimani semplice, però: non so quanto potrò poi riferire di quello che dirai.

- Beh... poco m'importa. Non è affar mio, dopotutto, se non capisci o meno. Allora... Quindi vuoi sapere qualcosa sul pokémon che ci ha dato il Veloscuro, corretto?

Il Grovyle non proferì parola, ma accennò con un cenno della testa.

- Molto bene... Non ho una buona memoria, ma ricordo perfettamente quando parlo di me ad altri pokémon: se non sbagli ho raccontato a voi di come non mi divertivo più come prima e del fatto che non trovassi più avversari del mio livello. Stavo attraversando un periodo buio quando lo incontrai. Era un giorno di pioggia: quel giorno c'erano solo Kazan e Pleigh con me, ed eravamo accampati vicino alla Città dei Fossili.

- Ah, ora ricordo, - fece il Magmortar, - quel giorno avevi ricevuto una sfida dalla banda Heavy Rock. Tsk... Tante chiacchiere e pochi fatti.

- Puoi dirlo forte! Ho abbattuto quel Golurk dopo neanche un quarto d'ora di lotta! ED ERA UN TIPO SPETTRO, PER DIO! QUALE TIPO SPETTRO SI FA BATTERE DA UN TIPO LOTTA COSI' FACILMENTE?! Il solo pensiero mi fa imbestialire...

- Taglia corto, - gli fece il Legnogeco, - non ho tutto il giorno.

Il Frogadier intervenne per calmare i bollenti spiriti del collega.

- K-Kenji! L-lascialo parlare: non è educazione interrompere un monologo!

- Grazie ranocchia, tu si che mi capisci... - rispose il Machamp.

- Da che parte stai, Froggy del c**zo?

- Dalla parte "non facciamo arrabbiare lo scimmione o non la finiamo più qui..." - Rispose Shinso, sottovoce.

- Comunque... Eravamo accampati con un focolare acceso da Kazan, - continuò il bandito, - volevamo aspettare che il temporale diminuisse d'intensità, prima di andare avanti. Ad un certo punto, un pokémon con un mantello nero si approcciò a noi. Era talmente coperto che non eravamo nemmeno riusciti a vederlo in faccia, e l'unica cosa distinguibile erano degli stivali ed un braccio di metallo, che non avevo mai visto prima.

Un filo d'inquietudine attraversò la schiena del Grovyle: non riuscì a comprenderlo, ma quelle due parole gli provocarono una sensazione insolita.

- "Niente male il combattimento nel Dungeon." Ero talmente irritato che capì subito che non avesse alcuna intenzione di avere quel tipo di chiacchiera. In situazioni del genere avrei sfidato anche lui, ma ero talmente giù che lo lasciai perdere. Gli dissi che se voleva una sfida doveva rimandare ad un altro giorno, perché non ero dell'umore adatto. Senza che noi gli dicessimo niente, si sedette davanti al nostro fuoco, rimanendo sotto la pioggia. "E' un peccato che quel Golurk non fosse minimamente alla tua altezza... Sarebbe stato interessante vedervi lottare di piú. Se fosse stato meno fragile, forse sarebbe stato anche un combattimento degno. Beh, credo che tu l'abbia capito da solo questo..." Sembrava stesse chiedendo in ginocchio di essere pestato: sono un gran provocatore, come avrete già notato, quindi so quando qualcuno è in cerca di sangue. Gli dissi di sparire, o gli avrei dato quello che non ero riuscito a dare al Golurk l'avrei dato a lui. Lì Pleigh cominciò a fare la testa calda, e senza chiedermi il permesso lo attaccò con Breccia. Arrabbiato com'ero non lo fermai, ma...

Si interruppe abbassando lo sguardo.

- Ma?

- Accadde qualcosa che non avevo mai visto in uno scontro: gli bastò stendere la mano in avanti, e Pleigh stramazzò al suolo come se avesse subito un Martelpugno in testa.

Un altro brivido attraversò la schiena di Kenji. 

- Rimasi allibito: non riuscì a capire che mossa avesse utilizzato, e se ne avesse utilizzata una! Io e Kazan ci guardammo negli occhi stupiti e ci alzammo da terra pronti a combattere. Invece il tizio con il mantello non reagì, ma si limitò a dirmi: "e se ti dicessi di essere in grado di procurarti un avversario alla tua altezza?". Era una proposta interessante, ma il fatto che avesse mandato K.O. un mio compagno non mi fece ragionare molto, e scelsi di attaccarlo. Nonostante stessi per colpirlo con Dinamipugno rimase fermo immobile. Ciò che mi fermò in quel momento non fu un'altra mossa, ma furono le sue parole successive. "Conosci... Ōryugo Rukio?". 

Kenji e Shinso ingoiarono della saliva. Il loro capitano, nominato in quella storia, confermava un'altra teoria: il misterioso personaggio mirava propriamente a lui.

- Mi fermai di colpo in quel momento: sulla mia lista di avversari da battere, quel nome era entrato di recente, forte del fatto che, dopo gli avvenimenti della Materia Oscura, girasse voce che fosse diventato abbastanza forte da competere con un Primogenito, ma che nessuno era mai riuscito a trovarlo. 

- E' plausibile - rispose il Grovyle, cercando di mantenere la calma - a meno di missioni importanti, svolgiamo il nostri compiti in incognito, per non attirare l'attenzione.  Ogni volta che si faceva scoprire, i pokémon dei dungeon, invece di attaccarci, chiedevano di incidere su pietre e sassi autografi... Che seccatura...

- Immagino. All'iniziò non credetti alle sue parole e rimasi interdetto tra il menarlo o non, ma credo avesse capito i miei dubbi, e mi rispose così: "è vero: nessuno al di fuori di Borgo Quieto e Brusilia sa come sia fatto, e nessuno ha mai sputato il rospo. Però... ho un piano per stanarlo fuori: se farai come ti dico io, avrai l'opportunità di avere un combattimento che verrà tramandato in leggende, il più grande della tua vita. Cosa ne dici?" 

- Inutile dire che tu hai accettato... - disse il Grovyle.

- Mi raccontò per filo e per segno il piano, scrivendomelo su carta per impedire che me lo dimenticassi. Si propose anche per scrivere una lettera con le mie parole, sicché io non mi trovo bene con la penna.

Un campanello suonò nella testa dei due membri del team Skyraiders: probabilmente si stava riferendo alla lettera trovata nel Caffè Giramondo di Kanghaskan.

- (E'... la sua calligrafia?) - Pensò il Frogadier.

- Chiese a me quali parole dovessi dire, in modo che sembrasse scritta da me, e spiegò nel minimo dettaglio come disporci per impedire a voi di recuperare i piccoli e poi andarvene. Una volta finita la spiegazione, ci diede uno di quei... cosi, - disse, indicando il Veloscuro, - come i vostri, e mi disse che avrebbe aumentato il mio potere dieci volte tanto la mia forza. Inutile dire che, una volta che ci lasciò a noi stessi e si dileguò, la buttai subito dopo tra le foglie lì vicino. Non aveva capito niente: figurati se mi metto ad utilizzare oggetti o altre stronzate per un duello con un altro pokémon! Nossignore: devo sconfiggerlo con le mie sole forze, o la vittoria non sarebbe valsa nulla.

Il tempo si fermò all'istante. Come un break improvviso in una traccia musicale, i due compagni del piccolo licantropo, per un attimo, smisero di pensare. Ci fu qualcosa, nel racconto del Machamp, che li stonò da ogni coro possibile. 

- La buttai subito dopo tra le foglie lì vicino.

Non poteva essere vero. Ne avevano le prove: nella sede del GIP, la stessa Mawile aveva condotto le ricerche sulla prima sciarpa rinvenuta, quella che diede inizio a quell'avventura. 

Shinso e Kenji si guardarono negli occhi, confusi e disorientati da tale affermazione, per poi dialogare di nuovo con il bandito.

- E-excuse moi? A-aspetti un attimo!

- Uh? Ho detto qualcosa che non va?

- No... Ecco, non esattamente.

- E allora ditemelo! Non voglio lasciare niente indietro.

Il Frogadier fece un respiro profondo, per poi richiede di nuovo appello a Rokujo.

- C-ci s-sta dicendo che al Monte Rivelazioni... voi non avevate quella sciarpa? Me lo conferma?

- OVVIAMENTE! - Disse il Machamp, furioso per la non voluta offesa, - NON MI METTERE NELLA STESSA LEGA DI QUEL DOTTORE PAZZO! NON HO BISOGNO DI INUTILI STRACCI PER COMBATTERE!

Il Grovyle guardò preoccupato il suo compagno. 

- Ehi, Froggy...

- G-già... - rispose, ricambiando lo stesso sguardo. 

- Uh? Che avete da confabulare? - disse il Megaforza.

- Mi confermi che non avevate la sciarpa con voi? - Chiese il Legnogeco.

Il mister muscolo sbraitò di nuovo.

- SIETE SORDI?!? NON. CE. L'A. VE. VA. MO!

Lo sguardo dei due divenne preoccupato: era chiaro come il sole che, quello, non li stava in alcun modo mentendo. Egli, dal canto suo, non stava capendo niente: era davvero così importante quel particolare?

- Cosa sono quegli sguardi?

- E-ecco... Monsieur Rokujo... Queste sciarpe sono una di un pericoloso Aggron e di Yamiscilla, ma non sono state le prime reperite: il primo Veloscuro su cui abbiamo messo le mani, l'abbiamo preso al Monte delle Rivelazioni.

- Uh?

- Uno dei... marmocchi, Duosion, che se non si ricorda era quello verde gelatinoso, non era appeso come tutti gli altri: era avvolto in quella sciarpa alle radici di un albero. Credevamo fosse vostra...

I suoi ordini erano stati precisi: quando seppe dal ninja quella singola cosa sbagliata, il Machamp andò su tutte le furie. Si girò di scatto verso lo scagnozzo immobilizzato dalla lana lavica.

- EHI, KAZAN!

- C-capo?

- CHE C***ZO STA DICENDO QUESTA RANOCCHIA?! HO INCARICATO TE DI OCCUPARTI DEGLI OSTAGGI! CHE SIGNIFICA CHE UNO DI LORO NON ERA APPESO?!?!

- N-non ne ho idea capo! Avevo fatto come era stabilito nel piano! Ho appeso tutti gli ostaggi sugli alberi per non farli scappare! S-sono sorpreso quanto te: è la prima volta che sento questa storia!

- BRUTTO INSOLENTE! MI STAI NASCONDENDO QUALCOSA?!? 

- LE GIURO SULLA MIA VITA CAPO! QUEL VELO E' RIMASTO LI' DOVE L'AVEVA LASCIATO! PLEIGH LO AVEVA ADDIRITTURA SEPPELLITO!

- CONFERMO CAPO! - Disse il Muk che nel frattempo si era ripreso, - L'HO RIEMPITO DI TERRA, IO!

Shinso sbiancò all'improvviso, per poi rivolgere i suoi occhi terrorizzati al suo compagno.

- H-hai sentito Kenji?

- Ma che... diavolo significa?

- N-non lo so... Ma se tutto questo è vero...

******************************************************

Il racconto del Legnogeco terminò con quell'affermazione: il Veloscuro di Rokujo non era stato utilizzato dal medesimo, ma messo da una persona esterna alla faccenda. La faccia di tutti presenti era diventata preoccupata, a parte quella di Noir III, che rimase impassibile come da sua natura, lasciandosi scappare un semplice commento.

- Interessante...

Weavile, essendo la prima a cui questa storia era stata riferita da Kenji, andò avanti senza esitazione.

- Non credo ci voglia un genio per capire cosa questo significhi, Rukio.

La faccia del Riolu divenne pallida: capì al volo cosa quell'episodio significasse.

- Noi... Lui... 

Il suo sguardo era vuoto: quella semplice asserzione si era presentato con un'oscurità e con una viscida sensazione che, più ci rifletteva sopra, più non poteva fare a meno di lasciarsi andare nel terrore.

- Ci sta usando...

- Esattamente, - continuò la felina, - non solo distribuisce ai quattro venti armi di distruzioni di massa per pazzoidi assetati di violenza o di potere, ma è nei suoi piani che noi ci mettiamo a cercarli e a recuperarli. Non stiamo risolvendo la situazione: stiamo ballando nel palmo della sua mano come Combee attirati da una manciata di miele.

Anche Drapion rimase visibilmente scosso. 

- P-per tutti i Mareep... Che senso ha tutto questo? 

- DOBBIAMO AVVISARE SUBITO AMHPAROS! - Gridò di getto il licantropo.

- Sei sordo per caso? - Disse la felina, - ho già fatto rapporto anche su questo, e ho già avvisato Mawile: aumenteranno la sicurezza a Brusilia, anche se in realtà stanno optando per dare in custodia a qualcun'altro quel dannato oggetto che le avete lasciato. Visto che sappiamo anche della calligrafia del biglietto, abbiamo riferito di controllare anche quello. In giornata hanno detto che ci faranno sapere quale sarà la loro decisione. Stai tranquillo: quei due sanno difendersi da soli.

- P-però...

- Per il momento non possiamo fare niente: l'unica cosa adesso è aspettare che quello squilibrato si rimetta in sesto per potergli fare delle domande. Speriamo di trovare più informazioni su quel robot dal mantello nero di quante ce ne abbia date quello scimmione.

- Anch'io ho bisogno di fargli delle domande, - fece Draigen all'improvviso, - quando avrete sue notizie verrò anch'io con voi. 

- Uh? Ti ha fatto qualcosa? - Chiese stupito Nebra I, - ah, no aspetta. E' vero: vi ha intrappolati e messi su un tavolo di tortura. Qualche risposta la vorrai anche tu!

- In verità... quello è colpa mia: mi sono voluto intrufolare di proposito prima dell'asta.
Tornando serio, Rukio si incuriosì di tale affermazione.

- E' vero... Adesso che ci penso... Perchè lo hai fatto?

- Beh ecco... diciamo che era per una mission-

- FRATELLONEEEEEEEEEEEEEE! FEEEEEEEEEEEEERMOOOOOOO!

*******************************NOTE DELL'AUTORE*******************************

- Explaining:


- Legenda:
Kurohyō (黒豹) : Pantera nera, Black Panther
Takisō (滝僧) : Monaci della Cascata, Waterfall Monks

- F.A.Q.

- Curiosità:
Il momento del risveglio della piccola è ispirato all'ost Swaying Necklace di Naruto; La canzone di Rokujo è ispirata alla canzoncina "Ciccia ciccia" di Kid Muscle, di Ultimate Muscle;

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