Recensioni Opalescenti

By GemmeDaScoprire

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Salve a tutti voi! Vi diamo un caloroso benvenuto su questa raccolta di Recensioni Opalescenti. In quest... More

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'The Legend of Alhena' di hikariabbie
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'OTHERSIDE - Tibyh' di Denny979
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'La Guerra tra di noi' di Simi2829 e Shootingstar__93
'Energia Rossa' di _zero_e_lode_

"LovExit" di newdestiny

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By GemmeDaScoprire

Prima candidatura per Gemme -  Storie d'Amore

LovExit deve ancora essere malleata per poter diventare una gemma, nel frattempo prende posto tra gli opali nella speranza che in futuro con una buona revisione possa aspirare a far parte delle Gemme brillanti!

Titolo: LovExit

Autore: 

Genere: Storie d'amore

Sottogenere: Teen Fiction

Trama: Questa storia racconta le vicende di una ragazza, Sirena, che si ritrova per una svariata serie di motivi a indossare una maschera che nessuno riesce a penetrare, al di fuori di un'unica persona, Edwin, il ragazzo nuovo. Tra i due non nasce immediatamente un rapporto rose e fiori, non v'è collaborazione dalle due parti, ma i due personaggi diventano in pochissimo tempo legati l'uno all'altro, perché entrambi capaci di vedere cosa l'altro cela dietro la propria facciata esteriore. Ma questo loro rapporto fatto di comprensione viene ostacolato da vicende che si susseguono una dopo l'altra, oltre che dal loro passato.

1.   Correttezza grammaticale:


Molte sono le carenze grammaticali riscontrate nel testo, alcune davvero molto gravi, perché sono nozioni di grammatica veramente basilari, mentre altre un poco meno. In ogni caso, la presenza di numerosi errori non rende davvero molto piacevole la lettura, per cui ti consigliamo sempre di far attenzione a quello che scrivi, perché uno o due errori, se visti nel complesso, non si notano più di tanto, ma quando sono di più rischiano seriamente di compromettere la serietà della storia.
Ci è impossibile far notare tutti gli errori presenti nel testo perché altrimenti la recensione diventerebbe troppo lunga, abbiamo quindi deciso di fartene notare un paio per tipologia, così che tu possa capire dove sia l'errore senza appesantire troppo questa valutazione e dare spazio agli altri punti. Ad ogni modo consigliamo una profonda revisione che elemini sia gli errori di sintassi, ma anche quelli puramente di contesto.

- Punteggiatura. Una cosa che abbiamo notato è che manca quasi sempre lo spazio dopo i tre punti di sospensione. Ricorda che, come le virgole e i punti, questi necessitano di uno spazio dopo essere utilizzati. In secondo luogo vengono usati un po' troppo spesso. I tre punti di sospensione trasmettono indecisione da parte di chi li utilizza, e li abbiamo trovati anche quando non erano necessari.

Ci sono molte insicurezze con le virgole e gli incisi, tendi a creare dei periodi molto brevi, cosa che limita gli errori di questo tipo ma ne fa emergere degli altri. Inoltre, il testo il più delle volte risulta essere privo di quelle virgole che servono a dargli intonazione e profondità per non farlo risultare estremamente piatto o confuso. Ciò porta a una monotonia che non sempre è piacevole, soprattutto se accompagnata da uno stile lineare e semplice come può essere il tuo. Succede delle volte, però, che vengono poste virgole del tutto superflue, che a breve ti indicheremo:

"Finito il film, orrendo come sempre dato che io ho gusti diversi dai loro in fatto di film (attenta alla ripetizione di film) e quindi, visto che loro sono la maggioranza, non vediamo mai un film che i piace, mi stampo un sorriso falso in viso ed esco dalla sala con i miei amici."


Dimentichi spesso le virgole nei complementi di vocazione:
"Scusami Sirena" —> "Scusami, Sirena."

"Ciao Sirena. Ascolta ti volevo chiedere un favore." —> "Ciao, Sirena. Ascolta, ti volevo chiedere un favore."

"Invece, per quanto mi riguarda, durante le lezioni Edwin, o mi tiene la mano..." → La virgola va posta prima del nome in questo caso. Inoltra fai attenzione agli incisi.

Silvia lui è Edwin. Edwin lei è silvia. → Silvia, lui è Edwin. Edwin, lei è Silvia. Speriamo che con questi esempi ti sia possibile capire in che modo vanno utilizzate le virgole con i complementi di vocazione.

L'utilizzo dei due punti è spesso scorretto:

"A tale domanda ci sono state molte risposte insignificanti tipo: è quello che provo per il mio ragazzo..."

"o anche solo intuisca, che amo leggere!?!?!" → questa forma di punteggiatura è scorretta, si può inserire il punto interrogativo insieme a quello esclamativo, ma solo una volta. Ripetere più volte questi segni di punteggiatura è come mettere due virgole una dopo l'altra. Senza contare il fatto che anche graficamente non dà bella mostra, ma dà più l'idea di un messaggio scritto a un amico, o peggio ancora, a una storia poco seria. È vero, ci sono numerose case editrice, di questi tempi, che non badano molto a questo tipo di errore, per cui in molti libri ci si può ritrovare qualcosa del genere, ma grammaticalmente è sbagliato.

"... di cui vi stavo parlando!!!- urlo (,) agitando le mani in aria." → Mettere tre punti esclamativi, come detto sopra è scorretto, per dare più forza alla battuta usa descrizioni esterne.

Ti riportiamo ora alcuni errori con gli incisi:

Due braccia forti e piene di tatuaggi che, ormai conosco, mi tengono per la vita... → le due virgole sono superflue, perché rendono la lettura meno scorrevole.

"Sono stanchissima e, infatti, poco dopo, mi addormento..." → stesso discorso qui, uno degli incisi è superfluo.

"Ritorno con lo sguardo in alto e butto fuori l'aria, che, fino a ora, non sapevo nemmeno..."

"Edwin, davanti a me, mi ha quasi raggiunta e, Madeline, alla mia destra, pure." → questo periodo è un pasticcio incredibile di incisi e virgole, togline alcuni e prova a renderlo più semplice e scorrevole, perché così è quasi incomprensibile.

"La parte razionale, ha la meglio su di me." → questo è un errore grave, hai separato il soggetto dal verbo. Fai sempre attenzione a come utilizzi le virgole, perché in questo ambito abbiamo notato davvero tanti problemi, e non tutti si possono ignorare perché di poco conto. Ti consigliamo magari di leggere storie con frasi più complesse e lineari, con stili un po' più elaborati, per capire meglio come e quando utilizzarle.

Stessa cosa qui "La risposta, è che quegli occhi scuri..."

Totalmente sbagliata è la punteggiatura dei dialoghi. Non solo iniziano sempre con la minuscola, anche quando c'è un nome proprio al loro inizio, cosa errata, ma non c'è un minimo di attenzione per il modo in cui viene utilizza all'apertura né alla chiusura di un dialogo. Se inizi un dialogo partendo da verbi che indicano il parlare, il fare domande o esprimere dubbi, devi porre i due punti subito dopo il verbo e poi riportare il discordo in forma diretta, con la maiuscola a inizio frase e lo spazio dopo il trattino. Esempio:

(...) perciò in tono scocciato chiedo -perché mi hai seguita?-.

chiedo:

- Perché mi hai seguita?
(il punto al di fuori della parentesi è superfluo, perché c'è già il punto di domanda all'interno delle lineette.)

Poiché gli esempi di questo tipo sono davvero molti, ti consigliamo di fare una piccola ricerca si internet per vedere un po' i diversi modi in cui la punteggiatura dei dialoghi può essere utilizzata.

- Verbi. A volte sono anche presenti degli errori nella coniugazione dei tempi verbali, soprattutto per quanto riguarda il congiuntivo. Alcuni esempi:

(prologo) [...] a meno che tu non sia una potenziale minaccia o che hai un fisico alla Nicki Minaj → che abbia

(Prologo) mi sorprende che pensi che sia così superficiale da credere ogni volta che è il regalo perfetto → che siano il regalo perfetto (ci va il plurale perché gli esempi che la ragazza cita tra doni del padre sono due)

(Cap 1) nonostante mi verrebbe → nonostante mi venga. Stai narrando al presente, il pensiero che la ragazza formula è istantaneo, quindi il congiuntivo presente è più appropriato.

Si dice che è molto gentile → si dice che sia molto gentile.

(Cap 3) lo dice come se già sa → lo dice come se già sapesse

All'inizio mi mangiò la curiosità. Volevo sapere chi fosse stata la prescelta per la fatidica notte con Edwin. Ma con il passare del tempo mi sembrava sempre più irrilevante, perciò ho lasciato perdere. → attenzione, stai narrando la storia al presente, non al passato.

Sono certa che tu l'hai già letto —> tu l'abbia

- Altro. Molto spesso utilizzi "ecc...", cosa che in un testo scritto davvero non sta bene per diversi motivi. Innanzitutto "ecc" è un'abbreviazione, quindi a maggior ragione dovrebbe essere tolto, oppure sostituito dalla sua forma estesa, sebbene il risultato non possa uscire dei migliori. In secondo luogo, molto più importante, il lettore non sa di cosa si tratta questo "eccetera", e rimane con un'informazione mozzata, siccome indica un qualcosa in più ma non lo specifica. Inoltre dà più l'idea di una lista della spesa buttata giù velocemente che non una vera e propria sequenza descrittiva, risulta molto sbrigativo, facendo perdere l'attenzione dal racconto per focalizzarlo su quell'elemento. Se poni "ecc." perché non sai cosa dire, allora ti consigliamo di tenerti per buono ciò che hai detto prima, senza cercare di andare oltre a tentoni.

E' —> È. Se usi la tastiera e non sai come fare, tramite il codice ascii devi premere Alt + 212, il codice numerico nel blocco dei tasti numerici, non quelli sopra ai tasti delle lettere, con il blocco numerico attivo. Per il mac basta cliccare E+Alt+Shift

Ed io / Ed antipatico —> Attenzione alle D eufoniche: queste vanno poste solo se la parola che segue la preposizione o la congiunzione inizia con la stessa lettera di quest'ultima.

No. No! Noooo —> non allungare le parole, ci sono moltissimi altri modi attraverso l'introspezione per dimostrare disperazione, allungare le parole fa troppo da fumetto, cosa che questa storia non è.

Riportiamo qui alcuni errori di battitura o distrazione:

E bisogna esseri sinceri —> essere

una immensa libreria —> un'immensa. Non è esattamente un errore, ma suona meglio con l'apostrofo.

difronte —> di fronte

A casa fra 40 minuti —> quaranta, limita il più possibile l'utilizzo dei numeri nella narrazione, soprattutto per quanto riguarda gli orari.

Ora sono le 4:00 ed esco → per come è stato scritto, sembra piuttosto che lei esca di casa alle quattro di mattina a fare un giro con le amiche. Se vuoi indicate orari pomeridiani, o lo scrivi come 16:00 oppure lo affianchi alla dicitura p.m. Sarebbe in realtà meglio ancora se gli orari non fossero presenti, ma indicati approssimativamente con una perifrasi.

"... mi ha chiamata ben 31 volte" → stessa cosa qui.

Può darsi perché, infondo, è una scena... —> Infondo è voce del verbo infondere, la forma corretta in questo caso è "in fondo".

Ehy → Ehi

qual cosa → qualcosa

Si → l'affermazione richiede l'accento, quindi "Sì"

difronte e me→ di fronte a me

e il rispiro gli è tornato regolare → respiro.

designi → disegni

di ver fatto un errore → aver

Acconto a me → accanto a me

Lei sbuffa e se va → se ne va.

Dami Lovato → Demi Lovato

Ora mi sento leggera. Leggera come una piuma. Leggera come una bolla di sapone. Leggere come un palloncino → leggera. Per di più queste ripetizioni sono davvero spiacevoli da leggere, capiamo che volevi calcare il concetto, ma riorganizzando questo passaggio, magari anche approfondendo il concetto, potresti renderlo più interessante.

per tanti moti. —> motivi

l'ha messa in cinta —> incinta

Bloutouth —> Bluetooth

nella tasta destra —> tasca

quella di all'ora? —> allora

mi guardo in torno —> intorno

Accerchiato di ragazze → accerchiato da ragazze

D'orati → dorati.

L'anno arrestato? → L'hanno arrestato? È voce del verbo avere, non sostantivo.
La storia è davvero colma di questi errori di battitura e distrazione, ti consigliamo di rileggere sempre dopo che hai scritto, così da rimuoverne il più possibile.

Manca totalmente l'attenzione ai nomi e durante i dialoghi, non solo spesso questi iniziano senza la maiuscola, ma questa viene anche dimenticata con i nomi propri, per di più spesso appaiono come sequenze di botta e risposta, cosa che non aiuta il lettore a capire chi sta parlando, oltre a rendere il testo troppo scarno. Approfondiremo il discorso poco più avanti.
Molte sono anche le ripetizioni che si trovano all'interno del testo, a partire dalle prime righe del prologo, in cui la parola scuola e quarta vengono ripetute innumerevoli volte, senza mai una variante alternativa, e così discorrendo per il resto della narrazione. Per esempio:

La quarta.
Il quarto anno.
[...] dannato giorno del mio quarto anno di liceo.
Liceo classico.
[...] il primo giorno di scuola l'ho sempre detestato.
[...] una di quelle ragazze che odia la scuola [...] nemmeno una di quelle ragazze che la ama [...]
A scuola [...]

"Nell'uscire incrocio lo sguardo di due occhi marroni. Quel marrone ineguagliabile che solo i suoi occhi hanno." → ripetizione, prova a sostituire un "marrone" con "castano", in questo modo dai più varietà alla lettura.

Tendi inoltre a iniziare le frasi con congiunzioni, come "ma" ed "e", cosa che risulta essere scorretta in quanto svolgendo per l'appunto la funzione di collegare due frasi, trovandosi all'inizio di un nuovo paragrafo, sono alquanto inutili.

O santo cielo! → Oh, Santo cielo! Le esclamazioni vanno accompagnate per lo più dalla consonante H. In questo caso specifico, la O senza acca indica un complemento di vocazione o una congiunzione.

Ci sono delle frasi la cui costruzione non funziona:

Cammino come su di un filo → cammino come fossi su un filo.

Ormai faccio danza da quando avevo sei anni → la costruzione della frase è innaturale: o usi il termine "ormai" oppure "da quando avevo sei anni". Metterle entrambe risulta essere abbastanza ridondante.

... dico io con un sorriso falso grande. → dico io con un grande e falso sorriso.

Entrambi salutano con disinvoltura e poi, mia madre sorride cordialmente anche all'ospite inatteso e con lo sguardi, senza farsi notare, passa in rassegna i piercieng e i tatuaggi visibili; mio padre invece guarda senza ritegno i piercing ed i tatuaggi, con sguardo indagatore e diffidente. → questo è un esempio lampante si quanto sia scorretta la costruzione generale dei periodi sparsi per tutta la storia, troppo spesso troviamo passaggi stracolmi di errori come questo, tra virgole e ripetizioni, ti consigliamo di fare attenzione, la forma corretta sarebbe qualcosa del genere. "Entrambi salutano con disinvoltura poi mia madre sorride cordialmente anche all'ospite inatteso e con lo sguardi (sguardo), senza farsi notare, passa in rassegna i piercing e i tatuaggi visibili; mio padre invece guarda senza ritegno i piercing ed (e) i tatuaggi (ripetizione) con un'occhiata indagatore e diffidente."

"Ma quel bastardo del fratello fa davvero nascere figli alle puttane." → non solo questo passaggio è scritto piuttosto male, ma manca anche di logica. Scritto in questo modo è come se quell'individuo fosse in grado di ingravidare le prostitute a comando e che queste ultime non abbiano alcun mezzo per impedirlo.

2. Narrazione:

La narrazione è molto scialba e piatta, la semplicità con cui tutto è scritto non riesce a dare il giusto peso agli argomenti trattati, oltre che alla lunga stanca perché le frasi sono talmente brevi, alle volte, da parere quasi incomplete.

In certe occasioni sono presenti anche frasi che rivelano una certa profondità di riflessione, anche se occasionalmente spezzati da altre frasi di circostanza che rovinano "l'atmosfera" da poco creata, facendo risultare così quelle poche frasi ancora più innaturali e fuori posto di quanto già non siano in una narrazione così povera di riflessione.

Cosa che a detta nostra si poteva forse evitare, per renderla un poco più accattivante, è la descrizione della personalità della ragazza subito nel prologo. Sarebbe stato sicuramente più interessante scoprire la personalità della protagonista, del suo indossare una maschera durante la narrazione stessa. Una presentazione così diretta nel prologo è una cosa frequente e molto banale, privo di grande originalità, e fa perdere il gusto di scoprire pian piano perché la protagonista ha due personalità differenti.

Cerca, poi, di evitare di raccontare fatti o elementi come lista della spesa: ci riferiamo alla prima parte del primo capitolo. Vedere per filo e per segno che cosa ha programmato di fare la protagonista non è bello, perché toglie interesse, soprattutto perché dà quasi l'idea di qualcosa di freddo e troppo schematico, soprattutto se dopo quegli elementi non vengono descritti e approfonditi, ma viene semplicemente gettata una frase riassuntiva la cui profondità è pari a zero. È meglio, in questo caso, non raccontare proprio i fatti, anziché buttare giù una frase alla svelta che concluda il capitolo in modo tanto sbrigativo.

Ci sono dei passaggi che non funzionano bene, che non sono omogenei con il resto della storia. C'è, ad esempio, questo pensiero "È incredibile come gli occhi urlino ciò che la bocca non riesce nemmeno a sussurrare." che ci pare non poco inverosimile nel momento descritto. La protagonista si è appena beccata un'occhiataccia di fuoco dal ragazzo, praticamente sconosciuto e di cui per di più non conosce nulla, e all'improvviso riesce a mettersi a poetizzare il suo sguardo, con una proprietà di linguaggio e profondità, per di più, che non si addice bene al resto della narrazione molto più semplice e diretta.

Incontriamo spesso degli infodump, soprattutto per quanto riguarda gli amici della protagonista: "Martin l'ho conosciuto alle medie e da allora siamo stati amici. Lui è schietto, spiritoso e pazzo. Ama Marlea da...da sempre (serve lo spazio dopo i tre punti si sospensione) e lei uguale (questo "e lei uguale" non funziona bene, rende di difficile comprensione cosa si intende dire). Ma non hanno mai avuto il fegato di dichiararsi (questo periodo non ha motivo di essere separato da quello precedente siccome parlando della stessa cosa, per di più a parte casi particolari non è corretto iniziare un periodo con una congiunzione). Io e Giulien sappiamo cosa provano l'uno per l'altra e quindi organizziamo uscite in cui, casualmente, tutte le volte che andiamo al cinema, alla biglietteria sbaglino a fare i biglietti separando me e Giulien da Marlea e Martin.
[...]
Giulien è un tipo tranquillo sicuro di se (sé, oppure se stesso) e un po' impiccione. Ma allo stesso tempo è un tipo un po' misterioso. Io e lui passiamo molto tempo insieme."

Tutta questa sezione, oltre ai vari errori che sono stati segnalati, è piena di informazioni sui personaggi date nel modo scorretto, un infodump non è mai una buona scelta se si vuole fare in modo che il lettore ricordi dei dati importanti. Questa sequenza di informazioni sterili ha un effetto di lista della spesa, non solo poco interessante, ma difficile di ricordare.

Similare: -non è che mi potresti tenere te Silvia per stasera? (all'inizio del dialogo ci va sempre la maiuscola)- silvia è la loro figlia (Silvia è un nome proprio e come tale va scritto con la maiuscola). Ha 5 anni (cinque va scritto in lettere) ed è una bambina molto curiosa e perspicace. —> altro, seppur piccolo, infodump. Siccome la protagonista deve prendersi cura di lei non c'è motivo di presentarla così in anticipo, lascia al lettore l'occasione di scoprire questa bambina, trasmetti la sua curiosità e perspicacia attraverso ciò che fa e ciò che dice a Sirena.

Abbiamo notato una confusione interna nei ragionamenti e nelle conclusioni, a un certo punto Sirena pensa che "le persone sono la cura della malattia stessa." quando nel paragrafo che lo precede illustrava che una persona può essere paragonata sia a una cura che alla malattia per cui si è costretti a prendere una medicina. Il pensiero finale quindi è scorretto, sarebbe dovuto essere "le persone sono la cura e la malattia stessa."

Spesso, durante situazioni particolari, viene introdotto un nuovo personaggio andando semplicemente a capo indicando il suo nome. Capiamo che l'effetto che si voleva dare era quello di una sorprendente rivelazione, tuttavia il lettore non conosce questi personaggi e, spesso, questi nomi non significano nulla, soprattutto perché non vi vengono associate descrizioni o spiegazioni illuminanti.

"Stephany.
Componente dei touch killer, un gruppo spietato alla continua ricerca di qualcuno con cui divertirsi senza impegni." → la spiegazione è troppo superficiale, in che senso gruppo spietato? Sono delinquenti? Questa descrizione lascia più confusione e domande che risposte e spiegazioni.

"Quel marrone ineguagliabile che solo i suoi occhi hanno.
Madeline."

Un'altra cosa che abbiamo notato è il modo in cui vengono citate in continuazione altre opere, che siano canzoni, altri libri o queste famose "frasi Tumblr lette da Instagram" che abbiamo davvero fatto fatica a valutare, perché il questo modo la narrazione si riempie di elementi che non appartengono all'autrice. Il problema peggiore ad ogni modo è la frequenza assillante con cui questi appaiono, rendendo la storia terribilmente prosaica e poco profonda.

Abbiamo qui un elemento lampante:

"Vado in camera mia e mi metto a leggere le parti che preferisco di una delle mie serie preferite: After. So bene che la storia può sembrare un po' monotona: la brava ragazza, l'angelo, che si innamora del ragazzo solo sregolatezze, il diavolo. Ma è come una droga per me. Inoltre, adoro le citazioni che fa di orgoglio e pregiudizio o cime tempestose. Non li ho mai letti questi due classici. Non sono il mio genere. Ma, come ho già detto, le citazioni sono fantastiche. In particolare amo la frase: di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la sua sono uguali."  → solitamente non diamo pareri o consigli personali, ma dopo aver letto questo paragrafo ci sentiamo quasi in obbligo. Supponiamo che la protagonista abbia le stesse preferenze letterarie della scrittrice, di conseguenza se non si è mai letto un libro, un classico per di più, non è il caso di dire "non sono il mio genere", visto e considerato che le citazioni trattate da questi finiscono per essere la parte preferita questo discorso non ha davvero senso. Tralasciando il fatto che almeno i titoli andrebbero scritti con la maiuscola, si tratta di alcune delle storie d'amore più profonde ed emozionanti della letteratura. Quindi seguendo la logica; se si leggono storie d'amore come After, che di buono ha ben poco, come possono questi classici romantici "non essere il mio genere"?

- Terminologia. La terminologia utilizzata nel racconto è molto povera, le ripetizioni sono frequenti e viene utilizzato un registro molto limitato di parole per descrivere le scene: non capita raramente, infatti, che in diverse sequenze descrittive molte delle descrizioni, per l'appunto, vengano lasciate all'immaginazione del lettore, tramite frasi di circostanza, come: "non riesco a descrivere quello che i miei occhi vedono" (per esempio) senza però spiegare il motivo per cui non riesce a farlo. Non ci sono a seguito altri elementi che aiutino a comprendere bene il contesto. Sembra quasi, in queste occasioni, che questo genere di frase venga utilizzata come scusa per non descrivere affatto la scena, quasi per mancanza di aggettivi. Stessa cosa succede durante la descrizione tramite ecc.: sembra proprio che ti siano venute a meno le idee su altri aggettivi da usare, lasciando quindi al lettore il compito di immaginarsi dal nulla la scena.

"Tutti i miei pensieri, le mie emozione (emozioni) ecc... puf!" —> Poi vedere la grande occasione di introspezione che hai sprecato qui? Perché invece di quel terribile "ecc" non elabori uno studio più approfondito di queste emozioni? Abbiamo anche notato che scrivi diverse volte "puf!" che davvero stona durante la lettura.

Di base abbiamo una terminologia ristretta e poco interessante, non appaiono quasi mai termini più ricercati per rendere la lettura più interessante, al contrario abbiamo riscontrato diversi elementi che non hanno fatto bene a questo aspetto "frasi tumblr lette su Instagram." "L'avevo letta pure io questa frase su Instagram."→ Basta una lettura un po' più attenta per rendersi conto che questo passaggio così prosaico sarebbe stato meglio rimuoverlo direttamente.

A causa di questo abbiamo notato una certa difficoltà nelle descrizioni, che la maggior parte delle volte sono totalmente assenti: "Ciò che impressiona la gente non è la loro lunghezza, anche se è veramente esagerata, o la loro "forma" ondulata. Ma il colore rosso fuoco." → quel forma tra virgolette andrebbe sostituito con un termine più specifico.

Stesso discorso qui: "la sua voce è roca e fa sembrare tutto molto più eccitante e "sporcaccione" di quanto non sia in realtà."

- Descrizioni. Le descrizioni sono quasi totalmente assenti, e quando appaiono in modo più esteso sono utilizzate per descrivere gli abiti dei personaggi, ciò elementi superflui rispetto all'apparenza di un luogo, di un personaggio o l'approfondimento di un carattere.

Molte descrizioni non funzionano perché l'autrice utilizza termini come "assurdo" e "spettacolare", che risultano dei terribili inibitori. Il lettore in questo modo non riesce a immaginarsi la descrizione basata su termini così vaghi. Come detto anche prima, le rare volte in cui compaiono le descrizioni, queste vengono narrate proprio come fossero una lista della spesa, o peggio ancora, vengono lasciate alla fantasia del lettore tramite gli "ecc." di circostanza. Ti consigliamo di curare maggiormente questo aspetto: è forse meglio rimuovere del tutto le descrizioni e proseguire con uno stile puramente narrativo, anziché farle a mozziconi, e male. Oppure, se vuoi provare qualcosa di nuovo, potresti iniziare descrivendo i paesaggi, le persone, ma soprattutto le emozioni.

- Dialoghi. I dialoghi appaiono spesso troppo inverosimili, sia per il forte distacco che hanno dallo stile narrativo fin troppo scarno, sia per l'ostentata profondità che cerca di trasparire dalle parole dei protagonisti. In troppe occasioni si fanno discorsi che due sconosciuti, o due persone impegnate da poco in una relazione, non farebbero mai. Certe volte viene data l'impressione che i dialoghi vengano continuati solo grazie a riflessioni del tutto inusuali, oppure tramite citazioni, o passi di libri, facendo perdere quel carattere di verità che dovrebbero invece avere. Inoltre, quando i due protagonisti si aprono a vicenda, il dialogo che essi hanno non rende benissimo la scena, perché tutto viene raccontato con fredda schiettezza, facendo perdere le emozioni, nonostante dopo venga accennato brevemente quello che la ragazza prova.

- Ritmo della narrazione. La narrazione appare fin da subito molto spezzata, quasi a singhiozzo, a causa dei periodi brevi e fortemente distaccati che vengono usati fin dall'inizio. È uno stile accettabile se utilizzato a dovere, tuttavia non fa che rendere la lettura meno scorrevole e, di conseguenza, meno piacevole, e riportando quanto detto prima, alla lunga può stancare molto. All'apparenza può sembrare che dia un ritmo più incalzante, ma non sempre è così. Frasi più lunghe avrebbero avuto forse maggior impatto.

"E si ricomincia.
Un'altra volta.
La quarta.
Il quarto anno." —> in queste prime righe di narrazione infatti sono un esempio lampante di questo tipo di narrazione che, tra le altre cose, contiene già diversi errori, come ad esempio il fatto che si sia iniziato un discorso con una congiunzione, o la ripetizione di quarta/quarto.
Questo inizio poteva essere reso in modo molto più fluido e "poetico" se era quello a cui puntavi, se formulato in modo diverso.

In contrasto, sempre in uno dei primi capitoli, troviamo uno spiegone per nulla necessario.
"Ecco il programma di oggi: dalle 8 alle 9..." e così via fino alla sera stessa. Il lettore durante questo spiegone si trova bombardato di troppe informazioni una dopo l'altra, difficilmente le riuscirà a memorizzare tutte, soprattutto quando poste in modo così didascalico. Piuttosto che elencare un orario dopo l'altro avresti potuto trovare un modo molto più interessante e intrigante per illustrare la giornata che la protagonista si prepara ad affrontare.

"Arrivati in infermeria scarichiamo Martin e ce ne torniamo in classe." —> La vicenda che ha portato a questo è priva di emotività, la classe e la protagonista hanno appena visto un loro compagno stramazzare al suolo, possibile che nessuno abbia avuto un minimo di paura? In secondo luogo il docente/la scuola per legge è dovuta a chiamare il 118 (o il 911 visto che siamo in America) in casi del genere, anche se si tratta di un lieve malore. Il comportamento della professoressa, per quanto questo personaggio deve essere cattivo, non è verosimile. Poi, certamente l'ansia da interrogazione esiste, non è qualcosa di sconosciuto al mondo, ma svenire simultaneamente prima ancora di spiaccicar parola, all'età di diciassette (o diciotto, a seconda dei casi) risulta poco credibile, forse un attacco di panico sarebbe stato più plausibile. Terzo elemento che rende la situazione ancora più sconcertante è la semplicità con cui i due mollano il ragazzo in infermeria senza preoccuparsi di lasciarlo lì da solo, svenuto per di più, senza la presenza di qualcuno. Se anche non hanno chiamato l'ambulanza, mollarlo lì non è stata poi una gran scelta.

3.   Analisi completa delle tematiche:

In questa storia diverse sono le tematiche che si cerca di affrontare, ma nessuna delle quali viene formulata e portata avanti come dovuto: per ora ne citiamo due, le quali andrebbero giusto un poco riviste per dare più coerenza e spessore alla storia; partendo dal principio, affrontiamo il tema dell'indossare una maschera per proteggerci. Una maschera, certamente è qualcosa che ci si crea da soli, per proteggersi, ma non è qualcosa su cui hai comando, non la indossi quando più ti piace. Una volta che ti sei nascosta dietro una barricata, questa prende il tuo posto senza lasciarti alternativa: non sei tu a comando che alzi o la abbassi, no, lei ti rimane appiccicato e poi non ti si scolla più. Questo tema, andrebbe quindi forse un poco rivisto.

Il secondo tema che emerge è quello della violenza sessuale: se una persona andando in discoteca rischia di essere violentata, a causa del trauma subito, anche se non è stata stuprata ma salvata in tempo, non riesce a tornare nel posto in cui l'hanno aggredita. Non può perché la sua mente viene talmente tanto macchiata da quell'evento da impazzire se si trova nelle vicinanze. Quindi risulta abbastanza improbabile che lei prenda così alla leggera il fatto di tornare in quello stesso posto, senza preoccuparsi, nonostante i fantasmi continuino a seguirla. Viene dato pochissimo peso alla violenza carnale, quando invece dovrebbe essere trattata con la massima delicatezza possibile.

Inoltre c'è una fissazione allucinante sul concetto di verginità. Questa viene osannata e resa fin troppo spesso la centralità di discussioni e discorsi che sono a dir poco improbabili, come se avesse lo stesso livello di importanza di un elemento in grado di cambiare la vita.
Lo sviluppo della relazione centrale è una delle tematiche più importanti, tuttavia non dona molto al lettore, siccome troppo spesso appare contraddittoria e colma di stereotipi.

4. Originalità:

- Impatto iniziale. La banalità con cui si apre il primo capitolo è abbastanza sconvolgente: in quante storie si è visto arrivare un ragazzo nuovo, perfetto, dall'aspetto misterioso e dal portamento freddo, che per casualità si siede di fianco alla protagonista, per un motivo o per un altro? Così come il rapporto che si crea tra la protagonista e il ragazzo nuovo: non è la prima volta in cui si vede due personaggi sessualmente attratti l'uno dall'altra fin dal primo istante (in questo caso inizialmente solo da parte della ragazza) ma il cui rapporto non è dei migliori, anzi iniziano con l'odiarsi e a non sopportarsi a vicenda. Anche la fissazione che Sirena sviluppa per Edwin, il quale non la degna di uno sguardo, non risulta essere il massimo della particolarità, anzi.

Cosa ancor più sorprendente, però, risulta essere il bacio che si scambiano, dal nulla, senza conoscersi minimamente, laddove la loro relazione non consisteva in altro se non fissarsi con freddezza. Manca tutta la spiegazione di come si arriva a quel gesto nonostante entrambe le parti non mostrino prima interesse, anzi, è nemmeno lo sfogo della protagonista e il suo pianto disperato sono una motivazione valida da dare a quello che succede, considerato da quanto poco tempo si conoscono e quanto non sia amichevole il loro rapporto. E come fa questo a evolversi così repentinamente fino a scoppiare nella gelosia di Edwin nel sapere che Sirena è uscita con Giulien? Loro non dovevano diventare amici, seppur intimi?

Questi elementi qui sopra citati non rendono la storia molto accattivante, non a primo impatto, danno più l'idea di qualcosa di molto stereotipato.

- Originalità della storia nel complesso. Nel complesso però, la piega degli eventi prende svolte che non risultano poi del tutto banali, anche se tutte occasionalmente accompagnate da elementi tipici dei racconti di questo tipo: all'apparenza il ragazzo sembra essere il solito bad boy di turno, misterioso e irraggiungibile, che poi si rivela essere in realtà molto attento e premuroso, Il passato burrascoso di entrambi che impedisce loro di aprirsi, le situazioni familiari non del tutto normali. Forse il fatto che all'interno di questi elementi ci siano aspetti nuovi aiuta, ma in ogni caso sono argomenti triti e ritriti che non vengono visti in chiave diversa dal solito o approfonditi a dovere.

- Originalità del titolo. Il significato di LovExit, a parte quello che gli da Edwin, non viene mai spiegato. È il nome di un locale? Una serie Tv? Del gatto della trisavola morta? Questa mancanza crea un senso di aspettativa nel lettore che non vede l'ora di capire e scoprire quale è il significato profondo e tanto importante del titolo, per poi ritrovarsi deluso quando viene data un'informazione che, ai fini della trama e della storia, non avrebbe fatto alcuna differenza se rimosso.

5. Analisi delle falle:

All'interno della storia ci sono veramente moltissimi buchi nella trama e si può notare la molta disattenzione per i dettagli. Provvediamo qui a seguito a segnalarti gli esempi più lampanti.

- Contraddizioni. Come mai la protagonista si chiama Sirena Nardi se vive a New York? Non è esattamente un nome nativo del posto, così come non lo sono i nomi degli altri personaggi, che si alternano da quelli tipicamente italiani a quelli locali, possiamo dire. Non diciamo che è scorretto usare nomi italiani quando la storia è ambientata all'estero, ma sarebbe caso di spiegarne il perché.

Inoltre, un altro dettaglio che si ricollega alla cultura italiana, ma che non rispecchia assolutamente quella americana, riguarda la scuola.

In America le scuole non sono divise per indirizzi, ma è lo studente che sceglie la maggior parte dei corsi che vuole frequentare, a seconda di cosa vuole fare da grande. Per cui è improbabile che lei frequenti un Liceo Classico in America. Sempre per quanto riguarda la scuola, è improbabile che Edwin possa avere 19 anni e frequentare la "quarta". O è un ripetente del corso di storia, altrimenti non si spiega. Dovresti prestare maggiore attenzione, perché gli anni sono contati nel modo sbagliato.

Un'altra incongruenza che si può notare, nel prologo, riguarda più la personalità della ragazza, ossia, nelle prime righe di questo capitolo viene affermato dalla ragazza che per lo più le piace andare a scuola anche per rivedere i suoi amici, che sono alquanto numerosi, per quanto si può intendere dopo; ma se effettivamente così, come mai solo qualche paragrafo più in basso lei racconta che nessuno la osserva, la vede, la considera minimamente?

Non è quello che fanno di solito gli amici? Non sono per la maggior parte loro che superano la maschera che hai e vedono dentro di te? Certo, non è sempre così, e quando succede solo parte della maschera viene tolta, ma è pur sempre qualcosa che conta. E poi, se ha amici da cui tornare, allora perché afferma subito dopo che ormai quasi nessuno si occupa di lei o fa qualcosa per lei? Per come viene raccontato, sembra quasi che lei lo faccia apposta a indossare una maschera, tant'è vero che lancia una specie di sfida per capire chi davvero si interessa a lei. Allora perché lei desidera tanto vedere se c'è qualcuno capace di togliere questa sua facciata esteriore?

Un'incongruenza ancora più grande si trova al capitolo tre: come fa il padre della protagonista a far entrare in casa un ragazzo che non conosce, lasciandolo poi in casa da solo? Oltre ai normali dubbi del tipo: "non dovrei lasciare a casa da soli due ragazzi in una casa vuota", non dovrebbe anche avere una sorta di titubanza nel lasciare la casa in mano a uno sconosciuto, per quanto sia cieca la sua fiducia nel giudizio della figlia, se non si considera poi il fatto che tutta questa fiducia gratuita non è troppo naturale per un genitore. Soprattutto dato che quando vengono fatte le presentazioni ufficiali, suo padre risulta essere stranamente super protettivo nei confronti della figlia, cosa che non si verifica prima, quando decide di lasciarli soli in casa.

E subito dopo si racconta che dallo spavento la ragazza lascia cadere dalle mani tutti i libri che stava reggendo. La domanda nasce spontanea: quali libri, se solo poco prima riesce ad aprire la porta da casa senza intralci causati da essi? E se anche li avesse avuti, la cosa non viene accennata prima, rendendo la cosa abbastanza macchinosa.

Altro elemento che non quadra affatto, riguarda gli orari stabiliti per andare al cinema e poi quando Edwin la accompagna a danza. Considerando che la ragazza esce di casa alle quattro, per arrivare al cinema dieci minuti ci vogliono. In biglietteria più o meno 5 inuti per aspettare la fila e prendere i propri biglietti vengono sicuramente impiegati, e i film solitamente non iniziano prima di quindici minuti. Per cui approssimativamente, per un motivo o un'altro si fanno le quattro e mezza. Viene detto che alle cinque e venti la ragazza e i suoi amici sono fuori dal cinema (viene narrato che mancano quaranta minuti all'arrivo di Edwin, in quanto si sono dati appuntamento alle sei). Come fanno quindi ad aver terminato il film dopo neanche cinquanta minuti?

Come fa la madre di Edwin a ad avere 36 anni? Pur essendo rimasta incinta del ragazzo a 17 anni, ne dovrebbe avere 37, perché va contato anche la gravidanza.

Nel capitolo 51 Sirena va a controllare il cellulare che squilla, ma pochi capitoli prima non era stato rotto da Edwin?

- Pezzi mancanti. Nel capitolo quattro la ragazza dice che sul volto del ragazzo è spuntato uno dei suoi magnifici sorrisi. Eppure, ogni volta che si sono parlati, si sono praticamente sbranati a vicenda, e a scuola lui non l'ha degnata di uno sguardo, se non per seguire le sue mosse e osservarla con freddezza. Come fa quindi Sirena a sapere che il sorriso che Edwin fa è uno di quello spettacolari?

Nel capitolo quarant'uno la protagonista dice diverse volte che l'uomo sconosciuto le lascia dei segni addosso, ma non viene mai spiegato questo aspetto, di che "segni" stiamo parlando? Per le informazioni che ci vengono dati potrebbero benissimo essere segni a pennarello.

Per un lungo periodo la scuola non viene più citata, sappiamo che la protagonista va a ballare, che esce con gli amici e frequenta Edwin, ma non sapendo in che periodo dell'anno ci troviamo non ci è possibile comprendere se questa sia un buco di trama o meno.

Non ha senso che nel capitolo quarantasette i genitori non si sveglino quando Sirena urla per via degli incubi.

- Altro. Troviamo abbastanza improbabile che una professoressa inizi a interrogare il primo giorno di scuola, appena entrata in classe, senza aver fatto uno straccio di spiegazione.

Esce un urletto dalla mia bocca. Nel giro di massimo due secondi (per cadere dalla presa di qualcuno due secondi sono fin troppi) passo in rassegna le peggiori delle ipotesi: Edwin che mi ha fatto cadere dalle scale, che mi ha buttata per terra e poi è ripartito... Poi atterro (in questo caso non ci va la maiuscola dopo i punti di sospensione) su di un materasso (su un, il di è superfluo) di gommapiuma. —> Cosa ci fa un materasso lì? Sono quelli della palestra? Se così fosse il collegamento non è chiaro per come questo materasso viene presentato e non descritto.

Durante la lezione di letteratura la professoressa chiede agli alunni di descrivere cosa è per loro l'amore. Potrebbe essere una scelta interessante, ma per come è scritto si vede benissimo che è solo un espediente per introdurre un discorso del genere, cosa che rende la situazione del tutto improbabile.

Non ha alcun senso che "il servizio a luci rosse" della madre di Edwin abbia una targhetta fuori dalla porta. La prostituzione non è un lavoro legale, quindi mettere così in mostra delle prove tanto evidenti non solo non ha alcun senso, ma crea un buco di trama.

Non ha senso che Sirena si senta tanto felice quando, nel capitolo quarantanove, Edwin le fa vedere la scritta sul muro. Scritta che la protagonista non conosce e non ha mai visto, la ragazza proclama di non essere mai stata più felice in vita sua, tuttavia per quanto ne sa quella scritta piena di simboli potrebbe anche essere un culto di una setta satanica. Qui parliamo per iperboli, ma il concetto è quello.

Diverse volte viene descritto che il respiro di Edwin è accelerato e affannato per via dell'eccitazione, quando invece, per ragioni fisiologiche, quest'ultimo si fa più più profondo e pesante, più lento, l'esatto opposto di quello descritto.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

Tutti i personaggi hanno scarsa caratterizzazione, non sono mai coerenti nel loro piccolo; ne è un esempio Sirena, che si arrabbia e sbollisce la sua rabbia nel giro di un attimo. Il suo calderone di emozioni è fin troppo volubile: senza nessun problema passa dall'essere arrabbiata a sorridere, senza nessuna logica.

Tutti i personaggi, ossia quei due o tre che vengono seriamente considerati, sono a dir poco lunatici: le loro emozioni cambiano per una virgola, senza apparente motivo giustificato.
Inoltre, i rapporti anche che hanno sono molto frivoli, la storia e le motivazioni dietro a quest'ultima ancor di più. Difatti, ne è una prova concreta il rapporto di odio-amore tra i due protagonisti. Questi infatti passano dal non sopportarsi (nel primo capitolo), fino a stalkerarsi, cosa che succede già nel secondo. La facilità con cui smettono di ringhiarsi contro è fin troppo sorprendente e abbastanza innaturale, così come la velata gelosia della ragazza nel vedere il ragazzo nuovo in compagnia di numerose altre ragazze. Ciò che, però, risulta veramente improbabile è la facilità con cui il ragazzo riesce ad accorgersi della "maschera" che la ragazza sembra indossare in poco meno di una settimana di osservazione, tenendo conto che nessun altro ci è mai riuscito, nemmeno i suoi genitori, che invece la conoscono da una vita.

Va aggiunto che la sua personalità è davvero mutevole, oltre che poco coerente con se stessa: ne è un esempio il fatto che sì, le bastano pochi istanti per indossare la cosiddetta maschera, ma ne bastano altrettanti per fargliela cadere, nonostante venga detto che lei si nasconda dietro a un muro da praticamente sempre. In tal caso, non dovrebbe riuscire a mantenerla stabile nonostante ogni frecciatina le possa essere rivolta? Una maschera serve proprio a questo, rifuggire dalle proprie emozioni e far vedere al mondo una finta facciata, modellata a proprio piacimento, per non mostrarsi vulnerabile. Oltre al fatto che quando una persona si costruisce una finta identità attorno, questa rimane sempre attaccata alla persona, non si indossa o si toglie. E se succede, non lo si può collegare a  questo caso: la protagonista stessa ci dice che porta costantemente una maschera, per cui se è capace di toglierla, perché non lo fa? Perché lancia una sfida per vedere chi è capace di farlo?

È eccessivo il peso che viene dato alla protagonista, con tutti gli aspetti che vi vengono assegnati la rendono una mary sue, va in discoteca, adora leggere, danza e ha un passato turbolento e ci sono troppi aspetti che, con questo tipo di narrazione superficiale, non vengono analizzati a dovere. Inoltre, dal suo modo di pensare, ragionare e anche comportarsi, la protagonista non sembra avere l'età che dice di avere. Anzi, sembra molto meno matura di una ragazza di diciotto anni. Al contrario, Silvia per i suoi cinque anni fa ragionamenti che sono fin troppo complessi, cosa davvero improbabile.

In secondo luogo abbiamo dei personaggi secondari, tra amici e genitori, che sono fin troppo anonimi e poco caratterizzati. Ci vengono presentati appena appaiono, ma poi la loro presenza diventa irrilevante. Vengono spesso usati come semplici espedienti per introdurre alcuni elementi della vita passata di Sirena, per poi essere lasciati totalmente da parte. Fanno fatica a distinguersi e si dimenticano fin troppo facilmente siccome non hanno una vera rilevanza nella trama. Anche Ethan, il padre del molestatore di Sirena, è un personaggio non sfruttato a dovere, i suoi punti di vista sono trascurabili.

Parlando ora dei genitori di Sirena, questi non risultano essere assolutamente coerenti: non lo è il loro modo si comportarsi tra di loro, così come non lo è l'atteggiamento tanto distaccato nei confronti della figlia. Questi non si preoccupano nel vedere la figlia fuori, a casa di un ragazzo per quasi una settimana, senza una chiamata per accertarsi come lei stia. Non è un modo di fare di un genitore, per quanto sofferente e preso dalla sua situazione complicata.

7. Coinvolgimento emotivo:

Sono molte le fissazioni, in questa storia su elementi fin troppo prosaici, come l'odio per il proprio numero nell'elenco, in contrasto con il pensiero più elaborato (forse fin troppo) del concetto della maschera indossata dalla protagonista.

Le emozioni sono difficili da cogliere, pur avendo una narrazione in prima persona che dovrebbe rendere questo aspetto più diretto, abbiamo non poche difficoltà a sentirci coinvolte dalla protagonista. Troppo spesso appaiono questi periodi: "Che liberazione!" "Mi fa infuriare!" in cui l'emozione che dovrebbe essere descritta non viene approfondita, lasciando al lettore una semplice nozione di come si sente la protagonista ma nessuna vera reazione empatica.

Abbiamo un mancato approfondimento psicologico. Ricordiamo che questo personaggio ha quasi subito uno stupro per ben due volte, possiamo capire che abbia imparato a superare il primo trauma, ma quando verso la fine della storia tutto sembra per ripetersi lei non ne sembra mai davvero scossa, non ha una ricaduta mentale o uno stato di shock come invece accadrebbe a chiunque dopo eventi tanto traumatici.

Molto spesso ci sono dei pensieri pseudo profondi che stonano molto con la lettura. Per pseudo profondi intendiamo semplicemente il modo in cui il concetto viene presentato, senza la giusta dose di introspezione per preparare il lettore a vedere un qualcosa di insolito, come in questo caso:

"Il viso del mio... del mio... come lo devo definire?

Amico? No.

Ragazzo? Non ancora.
Labyrinth."

Il concetto è interessante, ma presentato così non funziona affatto, per ricavare una definizione così insolita e particolare ci sarebbe stato bisogno di molta introspezione, presentato in questo modo improvviso destabilizza il lettore, così come il fatto che Sirena continua a chiamarlo in quel modo. In secondo luogo stai scrivendo una storia in italiano, il termine inglese, se non esplicato, non ha motivo di sostituire il termine originale.

Capitolo 52 i pensieri della protagonista non funzionano e non trasmettono il terrore che dovrebbe trasudare da ogni riga. La protagonista si preoccupa più del fatto che "questo squilibrato va in giro con delle manette in tasca" quando il fatto che le abbia tirate fuori in quella situazione non ne possa essere una conferma e del fatto che le fa male il polso o, ancora peggio, di come la sua insegnante di twerking sarebbe fiera di lei. Non ci vuole molto a capire che questi pensieri sono del tutto fuori luogo e non permettono al lettore un'immersione anche solo parziale nella situazione.

8. Breve recensione della copertina:

- Quanto attira a prima vista. Possiamo dire che la copertina si adatta alla storia, rappresentando il volto della protagonista. Tuttavia è poco elaborata e fin troppo anonima. Forse sarebbe stato interessante richiamare in qualche modo il concetto della maschera, di come sia parte di lei, visto che si tratta comunque di un ritratto. Un viso posto così, senza altri elementi distintivi, rendono questa copertina uguale a mille altre, sia per la semplicità, sia per la carenza di tratti distintivi

I colori non attirano molto, appaiono parecchio spenti, cosa che non attira facilmente lo sguardo di un lettore "di passaggio". Il rosso è certamente un bel colore, predominante in questo caso, però da molto una sensazione di smorto, non di profondità, come invece dovrebbe.

- Sintonia degli elementi. Ci sono diversi problemi con i font scelti. Quello del titolo è leggibile, ma in nessun modo richiama il genere della storia. Il sottotitolo, scritto tutto in corsivo è quasi illeggibile, sconsigliamo vivamente di porre in corsivo una scritta così lunga, paradossalmente invertendo i due font sarebbe stato più leggibile, anche se non avrebbe reso meglio di quanto rende adesso. 

Ad ogni modo c'è equilibrio nella composizione, le scritte occupano uno spazio libero dal soggetto principale, cosa che la rende abbastanza equilibrata. Qualcosa di più elaborato è più personalizzato, però, attirerebbe maggiormente l'attenzione del lettore, incuriosendolo un poco, quanto basta per dare un'occhiata alla trama e alla storia.

Recensione a cura di:

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