Che ne sai dell'amore

By Chisciotte

2.4K 281 22

Vincitore dei Wattys2018 - sezione Astri nascenti Disponibile la versione eBook su Amazon a 0,99 centesimi: h... More

Prologo
1. Nicola il poliziotto
2. Giorgio il violinista
3. Il tempo allo specchio
SECONDA PARTE
4. Due anni prima
5. Vacanze estive
6. Partenze
7. Parole lontane
11 settembre 2001
10. Notte in montagna
11. Lucio, lo studente di architettura
12. Incomprensioni
13. Il vero motivo del suo ritorno
14. Mondo capovolto
TERZA PARTE
19 giugno 2002
16. Immigration
17. La città degli angeli
18. Nani
19. Paul
20. Autonoleggio
21. Beach volley
22. Rosa sente le voci
23. Cinque giorni dopo
24. Giselle
25. Free English School
26. La quiete dopo la tempesta
27. Guerra e pace
28. Dal Canada con amore
29. Brutte sorprese
30. Quartiere russo
31. Un po' di pace
32. Primo giorno di scuola
33. Nikita e Capone
34. The purpose
35. Brother & sister
36. Marius
37. David e i nani
38. Riconciliazione mancata
39. Più nero che grigio
40. Nouvelle Caffè
41. Follia
42. Topanga Canyon
43. Nella tana del nano
44. Rosa nel Paese delle Meraviglie
23 dicembre 2003 (quando tutto ebbe inizio)
Epilogo
Se la storia ti è piaciuta

9. Ritorni

40 7 0
By Chisciotte


A un mese da quel terribile attentato, David tornò senza Matilde. Come le aveva promesso, era trascorso un anno dalla partenza. Disse che si sarebbe fermato solo per qualche mese e poi sarebbe ripartito. Rosa non comprese perché lui dovesse rinnovare il visto e Matilde no, né perché ci volessero dei mesi per il rinnovo. A dirla tutta furono molte le domande che rimasero senza risposta e che svanirono non appena lo rivide.

David era sempre luminoso, nonostante il pallore che non gli aveva mai visto prima, gli occhi molto sciupati e qualche chilo di troppo. Diceva di essere scosso per i recenti atti terroristici, ma il suo aspetto lasciava trapelare altro. Non doveva aver trascorso un bellissimo anno laggiù; tuttavia era convinto di volerci tornare.

Dal suo ritorno a Milano, David iniziò a omettere Lucio dai suoi saluti nei numerosi sms che inviava a Rosa, e lei smise di portarselo dietro. I loro incontri si concentrarono nei fine settimana, approfittando delle abituali assenze di Lucio, e il tempo trascorse placido, tra un aperitivo, due salti in discoteca e una puntatina al cinema. Il gruppo formato da Rosa, David, Sabrina e Ale divenne indissolubile. Spesso si aggiungeva qualcun altro, ma loro quattro non si dividevano mai. In poco tempo Rosa conobbe quasi tutti i locali di Milano e iniziò a detestarli.

Trascorse più di un mese prima che finalmente accadesse l'imprevedibile e la loro storia prendesse l'agognata direzione.

Un sabato Sabrina invitò David e gli altri a trascorrere il fine settimana da suo cognato in montagna. Sua sorella compiva gli anni e voleva più gente possibile alla sua festa. Lucio si era dileguato come sempre, con la scusa dei genitori lontani, e Rosa ricevette la prima telefonata da parte di David. Erano le due di pomeriggio.

«Passo a prenderti alle sei. Si va in montagna dalla sorella di Sabrina.»

Parlava come negli sms.

«In... montagna? Credo di non essere stata invitata, David. E poi non ho pronto nulla. Ai miei cosa dico?»

«Ti sto invitando io. Ci vediamo alle sei.»

Rosa rabbrividì pensando al tono con cui le si era rivolto, così perentorio. Lo trovò quasi eccitante. Questo smussò la delusione di aver ricevuto l'ennesimo invito mondano. Avrebbe preferito uscire con lui da sola. Sognava una passeggiata sui navigli. Sarebbero bastate anche due chiacchiere sulla panchina di un parco. Aveva bisogno di un incontro normale, in un ambiente informale, in cui avrebbero potuto parlare dei propri sogni senza essere costretti a comunicare urlando in mezzo a una folla, trattando per lo più argomenti impersonali. Non ne poteva più di avere Sabrina sempre tra i piedi e il suo invito mancato dimostrava una reciprocità di quel sentimento.

Sabrina non l'aveva invitata in montagna. Era un dato di fatto. Si rese conto che questo più che deluderla la lusingò. Ormai era chiaro che David aveva scelto lei, e sebbene Sabrina non l'avesse mai confidato a nessuno - ma tutti ne erano al corrente - aveva un debole per Rosa, ma era ben più pazza di David. Avrebbe fatto di tutto pur di non offrire loro l'occasione di escluderla dalle loro vite, ma purtroppo per lei era ciò che stava avvenendo.

Appena mise giù il ricevitore, Rosa si lasciò travolgere da una gioia senza eguali. Mai nella sua vita aveva provato un'emozione così forte, paragonabile a quella che si sperimenta solo nei sogni. Le cose stavano prendendo la piega che lei auspicava con una facilità estrema, ed era forse la prima volta che le accadeva. Ne ebbe quasi paura... tutto coincideva alla perfezione, come se sotto ci fosse un piano divino - o diabolico - già vissuto o previsto da qualcuno. Avrebbe trascorso una notte intera con David, senza Lucio e Matilde appresso; c'erano gli amici, certo, andavano all'ennesima festa, ma a un certo punto si sarebbero spente le luci.

Non informò i suoi genitori del week-end fuori porta; avrebbero trascorso il fine settimana al lago, stavano per partire proprio in quei minuti, non si sarebbero accorti della sua assenza. Appena si furono salutati, cosparse la stanza da bagno di candele, riempì la vasca di acqua bollente al profumo di lavanda e vi si immerse per qualche minuto. Il tempo necessario per distendersi e ritrovare il proprio centro.

Infilò in un borsone lo spazzolino, un pigiama e il cambio per il giorno successivo; indossò i suoi jeans preferiti - non era il caso di andare in montagna con la minigonna - sciolse i capelli e si truccò con cura.

Quando si guardò allo specchio, si piacque. Quella gioia donava al suo viso una luce nuova, che esaltava i suoi pregi e celava i difetti.

Alle sei in punto suonò il citofono.

In auto, oltre a David, l'aspettavano Sabrina e Ale. Il quartetto era ricostituito. Appena mise piede nell'abitacolo per occupare uno dei sedili posteriori, salutò tutti con garbo e ringraziò Sabrina per l'invito. Lei le rispose con un'occhiata gelida e non aprì bocca per tutto il viaggio. Le capitò il posto accanto ad Ale; Sabrina sapeva essere vendicativa quando voleva. A ogni curva se lo ritrovava addosso, chiedendole ogni volta scusa ma palpeggiandola a più non posso. La tortura però durò poco. In un'ora raggiunsero la casa di Tommaso, dove li accolse una raggiante Silvia.

«Rosa che piacere averti qui, non sapevo che venissi anche tu!»

«Mia sorella scorda sempre il numero dei miei invitati» obiettò tetra Sabrina.

«Poco importa» continuò Silvia, «aggiungeremo una brandina alla vostra stanza.»

Avrebbero dormito in quattro in una camera da due, ma la cosa non le importò molto; aveva già capito che avrebbero riposato poco.

Dopo una cena montanara, a base di formaggi, salumi e polenta taragna, iniziò la festa vera e propria; le luci si abbassarono e nell'ampio salone in taverna si aprirono le danze.

Rosa amava ballare, ma mai come quando c'era qualcuno su cui voleva fare colpo. Quando questo accadeva, iniziava a muoversi in un modo tutto suo, molto sensuale e in perfetta armonia con la musica, tanto che ogni volta riusciva a catalizzare l'attenzione di tutti. A metà serata chiunque in quella stanza, che stesse ballando, chiacchierando o bevendo un drink, aveva lo sguardo posato su di lei.

Sabrina non si schiodava di torno. Le ballava appiccicata, tanto da non permettere a nessuno di avvicinarla.

David dal banco degli alcolici le osservava compiaciuto, come se non ci fossero che loro due in quella sala e il suo sorriso, più malizioso che mai, si accentuava quando Sabrina le stava addosso; era come se con gli occhi la implorasse di continuare quella danza ambigua e sensuale.

Rosa ballava senza sosta, i suoi pensieri baluginavano a pochi centimetri sopra di lei incespicando ogni tanto su un timido dubbio: chi piaceva a chi? Non le era più molto chiaro se Sabrina si comportasse in quel modo per corteggiare lei o per fare eccitare David, e se David fosse più attratto da lei oppure dall'ostentata bisessualità di Sabrina.

A tratti le pareva che a entrambi piacessero due persone, ma non le tornavano i conti: due più due fa quattro e loro erano soltanto in tre.

A lei piaceva David. Su questo non pioveva, e continuò quella danza pseudo saffica per accontentarlo.

A fine serata, David abbandonò la sua postazione e le si avvicinò con un gin tonic in mano, ma Sabrina continuò a non farsi da parte. Iniziarono il tanto temuto ballo a tre. Rosa non vedeva l'ora di averlo accanto, ma si sentì a disagio in quel triangolo che andava sempre più stringendosi attorno a lei. Tentò di allontanarsi... ma lui la afferrò per la vita e la strinse a sé.

«Non fare la timida con me» disse in tono suadente.

Le infilò una sigaretta in bocca, l'accese, si pose dietro di lei cingendole la vita, al ritmo di quel funky-jazz.

«Lasciati andare» le sussurrò prima di cominciare a baciarle il collo.

A quel punto non poté fare altro che obbedirgli. Gli rimase accanto. Lo desiderava in maniera così indecente che avrebbe accettato qualunque condizione, pur di trascorrere la notte tra le sue braccia. Evitò di incrociare lo sguardo di Sabrina, si concentrò solo su David, conquistando a fatica tutta la sua attenzione. Fece in modo che David non desiderasse altri che lei e, a giudicare dagli occhi che non le tolse più di dosso, ci riuscì.

A quel punto per Sabrina, non ci fu più nulla da fare. Si fece da parte. Tommaso le mise un bicchiere colmo di vodka in mano e la invitò a sedersi accanto ad Ale, che era talmente ubriaco da aver perso l'uso delle mani.

L'attrazione che legava David e Rosa era ormai visibile a occhio nudo. Così armoniosi e allo stesso tempo imperfetti, sembravano nati per stare insieme. Tanto simili da confondersi, danzavano così vicini da sembrare un'unica entità. A guardarli bene sembrava emanassero un tenue bagliore rosa.

Continuarono a muoversi sulle note di chissà quale canzone, anche dopo che il padrone di casa aveva spento lo stereo. Si riebbero da quella specie di trance solo quando la festeggiata disse a gran voce: «Ragazzi, la festa è finita. È tardissimo e domani dobbiamo svegliarci presto. Ci attende una lunga giornata!»

Rosa e David tornarono sulla terraferma, un po' frastornati. Non compresero le parole di Silvia, anche perché a loro non importava nulla del programma del giorno dopo. L'unica cosa che li interessava era trascorrere insieme quella notte e farla durare il più a lungo possibile.

Continue Reading

You'll Also Like

2.8K 188 13
Chiara, ballerina di 19 anni, entra nella scuola di amici, non sapendo che oltre al ballo scoprirà di avere un'altra passione... femxfem
75.6K 3.2K 49
Le canzoni di Louis si erano posizionate al primo posto in ogni classifica, tanto da vincere i Brit awards. Tutto cambia quando da un anno a quella...
181K 201 4
«Se ti nascondi dietro un'apparenza troppo a lungo finisci per dimenticare chi sei. Non siamo l'armatura che portiamo.» ____________________________...
10.7K 2K 53
"Non era un burka. Non era un simbolo religioso [...] Non era un simbolo politico. Ero io, il simbolo." Lei è Emilia Koll e la musica è il suo centro...