Il mio vicino di casa piange spesso.
Lascia sempre la finestra aperta e piange.
Piange seduto sulla poltrona, piange con la fronte al muro, piange sdraiato per terra.
Oggi sta piangendo sul davanzale della finestra, proprio quella di fronte alla mia. Abitiamo in due condomini alti, uno davanti all'altro.
Oggi sta piangendo sul davanzale della finestra, con il telefono in mano. Sta rileggendo una chat ad alta voce.
Oggi singhiozza, non succede spesso.
Scorre il dito sullo schermo e a volte lo ripulisce dalle lacrime.
Continua a dire cose come "lui non mi ama" "non mi amava nemmeno qui, anche se l'ha scritto" "perché mi invitava fuori?" "Perché spendeva soldi in ristoranti di lusso se non mi amava?" "non mi ha mai amato"
Ad un certo punto mi stanco di starlo a sentire e chiudo la finestra. Mi dispiace per lui, per tutte le volte che piange ma non posso fare nulla.
Prendo il telefono e chiamo il mio migliore amico, taehyung, che mi saprà di sicuro dare dei consigli.
La chiamata dura dieci minuti. Mi dice solo che per farlo smettere devo parlarci e mettere fine alla sua sofferenza.
Ma io non voglio fare da psicologo a nessuno.
Riapro la finestra ed è ancora lì, ma ha il telefono spento e si sta soffiando il naso.
Appena finisce butta il fazzoletto in casa e ricomincia a piangere.
Mi sono rotto le palle.
-Ehi, la smetti?-
Lui alza la testa verso di me.
-Cosa?- i singhiozzi si fanno più lievi, finalmente.
-Dico, smetti di piangere? È da quasi due ore che sei lì-
-Ti ho disturbato...scusa- la sua voce si affievolisce e i singhiozzi smettono del tutto, ma le lacrime continuano a scendere.
Mi fa pena.
All'improvviso mi sento magnanimo e disponibile, cosa che non è mai successa prima, e dico una cosa di cui forse mi pentirò.
-Vuoi dirmi che succede?-