LA DIVINA COMMEDIA || Yoonmin

By itsfraaaaa

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Un viaggio ultraterreno in cui il ventenne Min Yoongi, attraversa le pene dell'Inferno, i misteri del Purgato... More

''Intro''
''Prologue''
''The night we met''
''Can't help falling in love with you''
''See you again''
''Into the woods''
''I'm here to help you''
''All the sinners, are here''
''A wrong but strong love''
''If walls could talk''

''The truth untold''

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By itsfraaaaa

Friendly remember: Namjoon é Ulisse, Seokjin è Diomede.
Enjoy some good Namjin y'all! <3
_

Se avessi saputo, con un maggiore anticipo, che sarei riuscito a trovare aneddoti e storie esilaranti lí, nella voragine infernale, avrei speso meno tempo nel decider di avventurarmici.

E se mi trovo qui oggi a narrare, con un mezzo sorriso sul volto, che a tempo debito servì a farmi pensar di meno alla tua mancanza, Jiminie, è solo grazie alla coppia sventurata che incontrai per caso, in quel girone dell'inferno.

I loro nomi li conoscevo, ma mi trovai a fare i conti con la verità non detta nei manoscritti storici e che ebbi l'onor di assaporare di persona.

Loro erano Kim Namjoon e Kim Seokjin, anime gemelle dalla rinomata amicizia; vita, morte e miracoli passati l'uno accanto all'altro, ma ahimè, mio caro Jiminie, non era tutto.

Sudore, fatica, dolore e rimpianto accompagnarono il cammino mio e del maestro lungo i meandri tanto oscuri quando accattivanti dell'Inferno.

Ma furono questi fattori a permetterci di compiere il percorso e che ci portarono inaspettatamente, dopo innumerevoli gironi e peccatori,all'uscita della VII bolgia, la bolgia dei ladri e rispettivamente all'entrata dell'VIII bolgia, quella dei consiglieri fraudolenti o frodi,  tanti furono i loro nomi.

Incamminandoci nel luogo, potei chiaramente notare come il terreno si dilungasse in una distesa di piccole fiamme ardenti.

<Costoro son peccatori?> domandai ad Hoseok camminando al suo fianco e avvicinandoci alle numerose fonti di luce e calore.

<Si, Yoongi, è esatto! Ci troviamo qui nella VII Bolgia, la bolgia dei consiglieri fraudolenti>
inizió a spiegare.

<Le anime qui, sono quelle che in vita passata hanno goduto di cotanta intelligenza, ma usata in modo errato, che han superato i limiti e si son lasciati travolgere dalla sete di fama e potere> concluse cautamente.

<Lingua paragonata al fuoco, alla fiamma a cui son legati..>  riflettei così e potei notare con piacere lo sguardo soddisfatto del maestro.

Cominciammo ad addentrarci lungo le vie tortuose e apparentemente senza fine della bolgia, i peccatori dall'esterno non erano ben visibili, dovevi fermarti e soffermarti per poter notare e distinguere anche minimamente  le loro braccia muoversi in modo incostante e disordinato, le loro labbra mimare, o meglio urlare, cose incomprensibili all'esterno poichè sovrastate dalle fiamme ardenti.

Poco dopo comunque, potei notare un  qualcosa di inusuale, un fuoco che però a differenza di altri si diramava in due biforcazioni, terminava in due punte.

mi voltai verso Hoseok, sperando potesse dar voce e spiegazione ai miei dubbi non  infondati, e lui , prontamente, non esitò a farlo.

<...sono due, le anime lì dentro>

Il mio viso si aprì in  un espressione a dir poco confusa, ma poco dopo mi avvicinai   al fuoco in questione cercando di scorgere i lineamenti dei peccatori al suo interno.

<Posso parlare con loro?> domandai e lui annuì avvicinandosi alla fiamma.

Chiuse gli occhi, pronunziò a voce bassa alcune formule in latino e si rivolse alla fonte di calore.

<Un viaggio voluto da forze maggiori è questo, ed è nella mia speme che possiate permetter al mio protetto di parlare con le due anime peccatrici segregate qui dentro, e ascoltar la loro storia>

Così, in men che non si dica le due biforcazioni si aprirono e fecero spazio a due figure, poco più alte di me.

Erano indubbiamente accaldate ed affaticate, si avvicinarono con passo felpato, sorreggendosi l'un l'altro con braccia possenti e piuttosto muscolose.

Il maestro si protese verso la sua destra, mostrando un piccolo ma cortese inchino che imitai poco dopo, e lasciò i due uomini passar dinnanzi a noi.

Costoro, fecero qualche passo e si sedettero poco distanti da noi su un piccolo masso rialzato presente nella lunga distesa rocciosa.

Hoseok fu il primo ad avvicinarsi gradualmente, restando in piedi e io lo seguii.

<Vogliate presentarvi, anime certamente provenienti da altri mondi, e spiegarci il motivo della vostra presenza qui> parlò con tono saccente il più alto tra i due.

<Oh perbacco, mea culpa. I miei omaggi, signori, ego sum Jung Hoseok, poeta latino, ed il mio protetto qui presente al mio fianco est lo scrittore italiano Min Yoongi> fece un respiro profondo.

<Lo accompagno in un viaggio voluto da forze alte e benedette, e lungo il nostro cammino tra i tre mondi ultraterreni, costui ha voluto fermarsi qui, a parlare con voi anime scontanti la pena insieme nella Bolgia dei consiglieri fraudolenti> concluse.

<I miei omaggi messeri> mormorai indeciso io subito dopo.

Costoro inarcarono un sopracciglio, mantenendo una postura rigida, si scambiarono poi uno sguardo complice e semplicemente annuirono.

Successivamente si misero su due piedi, fecero un profondo inchino che pensai di non meritare e mormorarono all'unisono <Grazie>

In seguito me ed Hoseok ci dedicammo uno sguardo compiaciuto, non avevamo bisogno di sapere il motivo per cui ci avessero detto ciò, semplicemente pure gratitudine per averli liberati in quel piccolo frangente di tempo, per aver permesso loro di respirare di nuovo, di dedicarsi l'un l'altro di nuovo.

I due si presentarono come due figure slanciate, gambe lunghe e fisico ben formato.

Il primo, il più alto dai capelli castani con una nota verdognola, il viso asimmetrico ma piuttosto affascinante e potei notare, nel mentre parlava durante i suoi piccoli accenni ad un sorriso, due fossette ai lati del viso.

Il secondo aveva i capelli rosati, le spalle notevolmente larghe, le labbra risaltavano agli occhi essendo di un rosso ciliega e presentandosi molto carnose, costringendomi a ricordar le tue, Jiminie.

<Emos nom è Kim Namjoon, ma molti oramai conoscon me come Odisseo> si presentò il primo.

Ovviamente conoscevo la sua storia, mi ritrovai a lettere le note righe di Omero numerose volte per affinare la mia cultura e la mia penna.

Così, se il mio intelletto tanto errato non fosse stato, potei ben capire che il ragazzo al suo fianco fosse-

<Ed ego son Kim Seokjin, compagno di viaggio, vita e morte> scherzò presentandosi, ed io colsi ben la sua provocazione.

<Siete gli unici a scontar la pena insieme, ho potuto constatare> parlai in seguito più sicuro di me.

<Non che possiam tanto interloquire tra di noi, costretti a bruciar all'interno di una fiamma senza mai farlo realmente, e sai la
parte peggiore quando arriva? Quando dopo secoli ti abitui, perché capisci che non hai altro da poter vivere, per quanto possa valere il termine in questo posto> concluse saggiamente Seokjin, guardando il compagno.

<Almen, siamo piuttosto fortunati ad avere la presenza di uno affianco all'altro, poterme udire il respiro, sfiorarne la mano e condividere il dolore, non avrei sopportato l'eternità in solitudine> parlò poi l'altro, abbassando lo sguardo con un espressione disturbata, quasi si pentisse di averne parlato.

L'altro, osservai, quasi sospirò comprendendo il comportamento sospetto dell'amico.

Namjoon poi tossí appena rompendo l'imbarazzante silenzio creatosi.

<Suppongo sappiate, il motivo per cui siam qui> parlò poi quest'ultimo.

E 'l duca, che mi vide tanto atteso,
disse: "Dentro dai fuochi son li spirti;
catun si fascia di quel ch'elli è inceso".

"Maestro mio", rispuos'io, "per udirti
son io più certo; ma già m'era avviso
che così fosse, e già voleva dirti:

chi è 'n quel foco che vien sì diviso
di sopra, che par surger de la pira
dov'Eteòcle col fratel fu miso?".

Rispuose a me: "Là dentro si martira
Namjoon e Seokjïn, e così insieme
a la vendetta vanno come a l'ira;

e dentro da la lor fiamma si geme
l'agguato del caval che fé la porta
onde uscì de' Romani il gentil seme.

Piangevisi entro l'arte per che, morta,
Deïdamìa ancor si duol d'Achille,
e del Palladio pena vi si porta".

<Di sicuro non sono a conoscenza di ciò che noi a-> provò a parlare il rosato inutilmente.

<Nessuno sa e saprà ció che stai per dire-> borbottó fermandolo Namjoon, guardando con sguardo furente il compagno, e sai ci avrei creduto, ma il suo tono di voce l'aveva tradito lasciandomi leggere quella vera, di menzogna, nelle sue parole.

<Oh ma ci mancherebbe solo che tu non sappia ciò che dico! Bazzecole! È logico ci-oh! Non ti riferivi forse a questo?> in tono provocatorio il più grande tra i due si lasció sfuggire una risata mordicchiandosi il labbro inferiore, accavallando le gambe e scostando una ciocca di capelli dal volto.(*)

Dietro di me, potei udire Hoseok ridere sfacciatamente e, voltandomi, lo trovai piegato in due col corpo chino.

Sia chiaro, al qui presente Min Yoongi quell'indiscrezione non fece assolutamente ridere, ma in un contesto così orripilante, triste e desolato, notare tre volti affranti mostrare un lieve accenno di spensieratezza e felicitá mi constrinse a sorridere.

<Dopo tanti anni, continui con questa menzogna Jin, dovrai smetterla prima o poi, siamo peccatori e siamo qui per un motivo, non possiamo marchiarci di ulteriori peccati>
continuò scocciato il più alto.

<Di cosa hai paura, Joonie? Minosse ci ha collocati qui perché il nostro peccato è questo, se lo fosse stato anche altro saremmo nei lussuriosi, non pensi?> riprese irritato il più grande tra i due.

<Sai quanto è doloroso ogni volta che continui a rinnegare e rinnegare e rinnegare e rinnegare ogni dannata volta che provo a parlarne? Non che ce ne siano state così tante di opportunità, ma io la sento, ogni qualvolta un brivido attraversa la tua pelle lo sento anche io e percepisco chiaramente la tua frustrazione, ogni volta che provi a dimenticartene, ogni volta che menti, mi menti guardandomi negli occhi>

Potei notare chiaramente i suoi occhi luccicare,  una piccola lacrima cadere lungo le guance arrossate del rosato, e forse fu davvero quello che smosse il suo amico, leggere il dolore nei suoi occhi e sapere che fosse lui a causarlo e non la pena costretti a scontare in eterno.

<Sai cosa? Anche io ho provato pentimenti, anche io ho pensato che potesse essere stato uno sbaglio, ma mi sono chiesto, cosa di tutta questa faccenda, è veramente lo sbaglio? Averlo fatto o rinnegarlo? Rispondimi Namjoon>

<Seokjin, prova a mantener un atteggiamento consono alla situazione, te ne preg->

<Calmarmi? Sul serio capitano? Ne abbiamo fatti tanti di errori, e se siamo qui e solo e soltanto per colpa tua, per un tuo errore e perché io mi son fidato ma->

<Seokjin tu hai bisogno di darti una regolat->

<AMARTI NON È STAT- NON È UN ERRORE> lo fermò urlando e sbraitando, mentre da i suoi occhi continuarono a cadere piccole lacrime.

L'altro abbassò lo sguardo e strinse tra le sue dita affusolate il tessuto della veste che indossava, mentre il suo respiro si faceva pesante.

Potei notare Hoseok al mio fianco schiudere la bocca, ed io restai stupefatto da quella confessione, comprendendo bene di essere forse il primo a saperla.

<Quando Minosse ci ha guardati, ci ha perforati col suo sguardo furente, stava per dirlo, dovevamo esser collocati nei Lussuriosi e lo sai bene Seokjin, ma non lo ha fatto perché hai ragione, ho errato tanto e ho voluto superare e sbaragliare i miei limiti perché mi sentivo imbattibile e sapevo che voi, che tu mi avresti seguito> respirò così profondamente, sembrava quasi avesse trattenuto il respiro e fosse rimasto in apnea per così tanto tempo.

<Ho sempre avuto un occhio di riguardo per Namjoon> iniziò il rosa riprendendosi e componendosi nuovamente una volta calmo <era comprensibile, il nostro comandante, il mio migliore amico, la mia anima gemella da sempre e per sempre fino alla fine, e ovviamente l'avrei seguito, nonostante sapessi che superare il confine sarebbe stata una condanna a morte, nonostante sapessi che a cose fatte saremmo stati peccatori, non mi importava, avrei dato la vita per lui ed è effettivamente ciò che ho fatto>

Continuò cosí il monologo straziante ma che comunque riprese di lí a poco.

<Dopo la guerra di Troia, dopo un decennio di battaglie, dopo la sua brillante idea del cavallo di Troia, riprendemmo quel dannato viaggio per tornare ad Itaca.

Ho sempre saputo che qualsiasi cosa provassi non fosse semplice amicizia, ma non volevo pensare di poter provare qualcosa di così sbagliato. Sapete quando pensavo alle donne corteggiate in vita terrena, credevo mancasse comunque qualcosa e sapevo che quel qualcosa fosse in Namjoon.
E sapevo anche quanto lui fosse innamorato di   sua moglie, Penelope, e suo figlio Telemaco.

Come potevo interferire o lasciarmi trasportare da sentimenti cosí effimeri.
Tutto ciò che potevo far era seguirlo, supportarlo, omaggiarlo, dargli una spalla su cui piangere e su cui parlare di tutte le più piccole e insignificanti insicurezze.
Ed era ció che facevo, e non mi pento di averlo mai fatto.

Ma il peggio arrivava quando io mi lasciavo sconfiggere dai dubbi e sentimenti che cercavo senza fine di reprimere, inutilmente, e quando alla sua domanda 'Cosa ti affligge, amico mio?' ero costretto a rispondere la solita menzogna 'Mi manca la mia famiglia'. Ma non potevo certo dire che la persona che più si avvicinava a quella parola fosse proprio lui, e non potevo certo dire che ogni qualvolta mi definiva suo fratello, amico o compagno il mio cuore andava in mille frantumi, perché per quanto orgoglioso, non era ció che volevo.

Ma chi son io per poter pretendere tanto? Mi dovrei accontentar di esser nei fraudolenti non posson mica dividermi in molti pezzi per ogni peccato commesso, bugiardo, ambizioso e fin troppo lussurioso> si fece scappare una risata.

<Ho dovuto sopportare tanto per colpa di questi stupidi sentimenti effimeri, per colpa di centinaia di sfide che si son poste davanti e in tutto ció ho dovuto fingere, fingere per non soffrire, finger per far credere che andasse tutto bene, fingere perchè alla fine imparo a far solo quello ed invece vuoi tutt'altro, sai quanto possa far male Namjoon?> si voltó verso di lui con le lacrime agli occhi.

<Questo fino a quella sera, quella che tu vuoi tanto cancellare, ma che io non dimenticherò mai> fece una breve pausa.

Ed in quel frangente mi voltai ad osservar Namjoon, con le guance umide e il volto chino.
Due dita infilate nel suo taschino come a protegger qualcosa, e la curiosità mi assalì, nonostante cercai di reprimerla.

In quel momento rimembrai quella serata che passammo insieme Jiminie, quella sera in cui ho conosciuto i tuoi cugini talmente tanto spocchiosi, e con cui cenammo la notte stessa.
Noi due stavamo insieme, eppure dovemmo fingere un semplice rapporto d'amicizia per tutta la durata.

Eravamo nella tua dimora, regalandoci piccoli tocchi d'amore, sussurrandoci dolci parole, scherzando e giocando, tutto perfetto fin quando qualcuno non distrusse la nostra bolla bussando la tua porta.

Ci distanziammo, e riprendemmo i due libri che stavamo leggendo e mormorasti un piccolo avanti, mostrando le figure di tre ragazzi, due giovani ed una lei.

Questi ci osservarono qualche secondo poi si avvicinarono a te salutandoti calorosamente, regalandomi qualche cenno e squadrandomi con fare sospetto da testa a piedi.

<Chi è costui?> domandò quello tra i tre che pareva esser il maggiore.

Tu, schiarendo la voce mi indicasti col palmo della mano e mormorasti con fare incerto.

<Oh, egli è Min Yoongi! Un mio caro amico>

E fecero male quelle parole, fecero male perché nonostante sapessi non potessi dire altro, nonostante sapessi lo avrei fatto anche io, noi due eravamo di più e non poterlo urlare a mondo era straziante.

Così mi alzai, e feci un breve inchino avvicinandomi ai tre.

<È un immenso piacere conoscervi> parlai poi.

Tu sorridesti appena e mi presentasti coloro che non apprezzai sin dal primo momento.

<Oh Yoongi, che sbadato, loro sono Park Sehun, Park Baekhyun e Park Jennie, i miei cugini dalla parte di mio padre> parlasti poi indicandoli uno ad uno.(**)

Questi accennarono un sorriso forzato, come se si stessero impegnando a sembrare carini.

E così, senza neanche volerlo mi trovai coinvolto in una di codeste cene di famiglia a dir poco imbarazzanti ove fann tutto tranne che mantenere un velo di riguardo nei tuoi confronti o nei confronti della tua famiglia.

Una degustazione composta da risatine, provocazioni, insulti velati, e infine da viveri.

Eppure tu restassi al mio fianco e mi stringevi la mano, lì sotto la tovaglia, giocavi con le mie dita: le accarezzavi, stringevi, giocavi con esse rassicurandomi a tal punto di farmi dimenticar coloro al tavolo tanto meschini nei miei confronti senza apparente motivo.

Eppure eravamo solo amici quella sera, Park Jimin.

Ma noi sapevamo che gli amici non si comportavan come noi, si che lo sapevamo.

Perché gli amici non si stringono lo mano di nascosto, non si rubano baci e carezze e non si uniscono facendo l'amore.

Ma che ne sapevano quelli.

Quella sera prima di andar via mi ricordo ancora le tue labbra stampate sulle mie in un piccolo bacio ed il tuo dolce <Buonanotte Mio Yoongi> accompagnato dal mio <Buonanotte Jiminie> ed un altro piccolo bacio sul tuo naso, che ti fece arrossire, un vero paradiso.

Che paradosso, eh? Quel ricordo mi sembrava così paradisiaco, eppure in quel momento ero all'inferno.

Le dolci note che cullavan i miei pensieri furono interrotti dalla voce del viaggiatore, che ruppe il silenzio e interruppe la tua immagine così perfettamente scolpita nei miei pensieri.

<Seokjin, te ne prego, fermati prima che-> provò a salvar la situazione.

<Fermarmi prima che cosa? Prima che la verità ti sia servita su un piatto d'argento vuoto da lanciare sul tuo viso perfetto? Hai paura che faccia così male sapere che non ero solo io quello maledetto ma lo eri anche tu? Ascoltare da me quello che con tanta cura hai provato a nascondere, reprimere, evitare? Eppure nella tua vita, non hai mai evitato niente!> sbraitò il più grande, le vene sporgenti dal collo, gli occhi rigati e la voce rotta.

E l'altro, come se il dolore del compagno non fosse abbastanza, tacque.

<Eravamo appena scappati dalla Maga Lalisa, quella perfida strega, e riuscimmo ad accaparrarci del vino.

Quella sera così festeggiammo come mai prima d'ora, neanche dopo la guerra.
Mangiammo, bevemmo, ci godemmo la serata da buoni amici.
Tutta la ciurma però dopo alcune ore si addormentò a prua, accasciato al suolo.
Tutti tranne me e Namjoon.

Lui cominciò a ballare e mi tirò a sé, trascinandomi in una danza lenta e disordinata, stringendomi i fianchi.
Eravamo brilli, convinti di non ricordarci nulla dell'accaduto il giorno dopo.

E non mi crederete, ma a dar via a quella serie di eventi tanto belli, quanto sbagliati, fu proprio lui.
Fu lui a baciare le mie labbra, fu lui a trascinarmi nella sua stanza, fu lui a strapparmi i vestiti, fu lui a dedicarmi quei tocchi tanto dolci quanto passionali, fu lui a chiedermi il permesso per fare una qualsiasi cosa.
Eri stato tu, capitano, a farlo, ed ego brillo ed incosciente ho semplicemente accettato di buon grado quello che ho sempre bramato dall'amore della mia vita>

Seokjin stava piangendo, e sapevo quando la mano di Namjoon bramasse toccarlo, confortarlo, ma questa tremava, e non sembrava intenzionata a muoversi.

<E dopo?> io mi lasciai trasportare dalla loro storia così tanto che mi lasciai sfuggire quella domanda.

Chinai il capo col volto paonazzo, ma Hoseok poggiò una mano sulla mia schiena, rassicurandomi come solo lui riusciva a fare.

<La mattina dopo, ci svegliamo nel letto a baldacchino, pareva un sogno.
Ed io ero felice, sorridevo, sembravo un bambino a cui viene data la prima spada in legno con cui giocare.
Mentre lui, oh! Mai dimenticherò il suo sguardo glaciale e le sue fatidiche parole.
Quando provai a parlare, mi liquidò col ghiaccio.
''Ieri non è successo nulla, Kim Seokjin, nulla di importante da rimembrare o di cui parlare''
E poi mi spezzasti il cuore.
''Io amo Penelope, l'ho sempre amata, lo sai, vero?''
Io lo sapevo, si e tu sai che mi hai spezzato il cuore?
E sai cosa mi ha fatto più male?
Le volte in cui entravi nella mia cabina, mi rubavi quel bacio e mi dicevi quelle parole.
Cosa mi dicevi Namjoon?
'Sai che sei l'essere umano più bello in questo mondo? Sai di essere davvero etereo?'
Certo che lo so, non avevo mica bisogno di te per esserne a conoscenza ma comprendo bene come tu lo dicessi per confondermi, soggiogarmi, appropriarti delle mie labbra senza stancarti ogni volta che ne sentissi il bisogno, come se fossi merce da contrabbando.
Ma io non lo ero, e non lo sono, e adesso, sentirmi umiliato, trattato da idiota solo perchè hai un dannato senso di colpa e non ammetti di aver provato sentimenti per me, non va bene, perdindirindina!>

E Namjoon pianse.
Pianse perché non si era mai reso conto di quanto aveva fatto soffrire colui che lo aveva amato di più al mondo, colui che gli donava emozioni che andavano oltre sua moglie, colui che lo faceva sentire appagato.

<Seokjin, sai perché ho voluto continuare a viaggiare, e mi sono spinto oltre il confine?>
domandò semplicemente subito dopo.

E l'altro lo guardò dubbioso.
Poi si rivolse a me.

<Cosa dicono i volumi? Cosa raccontano della mia storia ed i miei volumi?> chiese poi.

<Messere, una frase mi restò talmente impressa da ricordarmela ancor oggi:
'Odisseo fu quell'uomo che volle oltrepassare i confini, che per soddisfarsi volle sfidare Dio'.>

Parlai poi.

Lo vidi ridacchiare, scuotendo velocemente la testa.

<Ebbene sbagliano, la verità è che io ne uscii pazzo. Matto da legare, Seokjin mi avevi distrutto il cervello perché eri l'unica cosa che riusciva a farmi sentire vivo, e tanto orgoglioso ero che non potendo accettarlo, peccai andando cercando cose che potessero appagarmi, convincermi, farmi provare ció che tu mi facevi provare.

Probabilmente errai, e ci condussi a morte certa, ma mai avrei voluto ciò>

Si fermó regalandosi un respiro profondo.

<Seokjin, hai mai letto una delle mie numerose lettere per Penelope?>

Il nominato scosse la testa.

<Mi pento di non avertele fatte leggere, perchè sai, nessuna era per lei, erano per te, Jin>

Le sue dita strisciarono fino a sfiorare quelle del compagno.

<Era così semplice cambiar nome, e scrivere le mie frustrazioni, la nostra storia, il nostro amore, perchè per quanto pensi di essere merce da contrabbando, quello era l'unico modo di agire che conoscevo, così dipendente da te, dalle tue labbra, dal tuo fisico slanciato e per quanto cercassi di resistere era così arduo>

<E me ne accorsi quando notai di nutrire profondo rispetto per mia moglie, ma il mio cuore apparteneva ad un ragazzo dai capelli rosa costantemente al mio fianco.

Rimembri quando Lalisa, che tanto odi, ci lesse la storia dietro il suo intruglio d'amore?
Quando raccontò la storia dei due giovani innamorati ed impacciati non feci altro che immaginare noi due, e sorrisi.
Ecco perché colei pensò provassi attrazione nei suoi confronti. Mai fu detta menzogna più grande>

<Hai ragione! Annegavo nei sensi di colpa, paura di star facendo qualcosa di sbagliato, ma al contempo, quell'errore mi rendeva libero e a quel punto neanche sapevo quanto errore fosse.
Così il senso di colpa passò ad esser perchè non riuscivo a mostrarti cosa meritavi, a dirti cosa provavo, ad affievolire il macigno nel mio cuore.
Perchè la verità è sempre stata una, Seokjin, che tu sempre sei stato il mio angelo custode, che io mai ti ho meritato, ed addirittura ti ho trascinato in questo posto con me, e mai potró perdonare me stesso>.

Seokjin piangeva ancora, eppure quelle lacrime erano diverse, erano felici, erano lacrime di gioia se mi è concesso il termine.

<Avrei pagato per scontare l'eternità all'inferno, a costo di avere te al mio fianco> sussurrò poi, afferrando la mano dell'amato e intrecciandola con la sua.

Finalmente, Namjoon mosse le dita dell'altra mano nel suo taschino e da esso uscì un piccolo ritaglio in carta.

<Quando la nave stava affondando, sono corso nella stiva, e ho scritto queste cose. Avrei voluto dartelo, Seokjin, ma era troppo tardi, così l'ho custodito fino a quando non avrei avuto il coraggio, ma come vedi, ho sempre rinnegato>

Posò la carta tra le mani dell'altro, che l'aprí con una delicatezza immane e lesse ad alta voce, col tono che andava tremando sempre più.

''Numerosi mari abbiam passato insieme
il nostro amor volevo coltivar con tanta speme
e se questa sarà l'ultima volta che i tuoi occhi potrò guardare
una promessa, Seokjin,
sono costretto a fare:
Ovunque andremo, insieme o meno
il mio cuore resterà ancorato a te e terreno
E finché di noi il ricordò sara di un duo
Posso giurare che io sarò per sempre tuo''

Così concluse singhiozzando quelle rime d'amore, voltandosi verso il ragazzo.

<Mi dispiace non averti dato ció che hai sempre cercato, però ti ho sempre amato, e per sempre lo farò> concluse poi.

<Ti amo anche io Namjoon> sorrise l'altro.

Mi son sempre chiesto, Jimin se fosse possibile fare del bene in un luogo tanto lugubre quanto l'Inferno.

Eppure mi dovetti ricredere.

Io ed Hoseok non avevam fatto niente, li avevamo ascoltati, e loro si eran fatti del bene da soli, con il loro amore tanto triste quanto forte, destinato all'eternità.

E sorrisi, con il pensiero che in cotanto terribile luogo, fosse possibile trovare la serenità.

Come io la trovai con te, Jiminie, la mia serenità e felicità.

Così li vidi retrocedere, mano per mano, dopo aver ritrovato e trovato cotanta pace, fino alla fiamma dalle due biforcazioni.

Si mossero al suo interno e forse sì, si sarebbero dovuti abituare nuovamente al fuoco infernale e alla loro pena, ma talvolta l'amore libera mente e cuore, e finalmente, quella volta i loro cuori e le loro anime erano tranquille, felici, prive da ogni dubbio e rimorso soffocante.

E sono sicuro che quel dolore, quella volta, sarebbe stato più facile da affrontare.


_

(*)L'allusione di Jin, per quelli che non l'hanno colta {perciò penso tutti} nasce dal fatto che Ulisse per ingannare il ciclope, si fa chiamare Nessuno.
[Dalla regia mi dicono che è una battuta che farebbe Jin perciò I'm proud]
Questa cosa è uscita da sola e dovrebbe far ridere, non ha nulla a che fare col fatto che
Kim Seokjin
-worldwidehandsomejokesking-
sia il mio ultimate nah-ah.

(**) I cugini di Jimin sono Sehun e Baekhyun degli Exo  e Jennie delle BlackPink come prestavolto, cambiando il cognome per la trama ovviamente.

La mia storia non sta avendo un gran resoconto, ma mi sono ripromessa di concluderla perciò continuerò a scriverla per mia volontà nonostante non sappia il parere esterno.
Ma comunque per i pochi che la seguono mi farebbe piacere cosa ne pensate anche con un piccolo commento o un voto, mi farebbe davvero piacere! -Mf🥀

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