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By CaffeinaJunkie17

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Selezionata da WattpadStorieDamoreIT - AfterRomance Emma, fan sfegatata di Star Wars, lavora nel locale di su... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
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Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Epilogo
Playlist (e ringraziamenti)

Capitolo 15

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By CaffeinaJunkie17

Quando la signora Carla mi telefona per finalizzare l'organizzazione del mio appuntamento al buio, non esito nemmeno per un istante e accetto immediatamente. 

Solo perché qualche giorno fa, ho fatto l'errore madornale di accennare a Michela di questa possibile uscita e, da quel momento, ho dovuto subire per giorni un'insensata pressione psicologica. Reggo bene lo stress lavorativo perché, quando lavoravo nel marketing sopportavo di tutto...dagli orari indecenti alle richieste assurde dei clienti, ma a quanto pare non reggo affatto le continue occhiatacce della mia sorellina che mi punzecchia continuamente e non la smette mai di fare commenti.

Non è stato tanto il sentirle ripetere per la millesima volta che ho bisogno di uscire con un uomo, che mi si formano le ragnatele là dove non batte il sole e bla bla bla...quanto il suo insistere su Andrew Choi. La sua teoria è che io abbia una cotta latente per lui e per questo non abbia voglia di uscire con nessuno. Non so da dove le sia uscita questa idea, ma la cosa che mi fa più paura è che ho pensato anch'io che potesse essere sul serio così!

Non mi definirei cotta, ma ogni tanto, quando ripenso al suo sguardo, sento la solita fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco. Qualcuno direbbe che sono le famose farfalle, io sono più convinta che si tratti di qualcosa di oscuro, tipo dei pipistrelli. 

Andrew Choi è la persona più odiosa che io abbia mai incontrato fino ad ora e, per qualche assurdo scherzo del destino, le nostre strade continuano ad incrociarsi. Incontri nefasti oserei dire.

Non è il classico tipo stronzetto che ti stuzzica a suon di battutine; lui è solo freddo, distaccato, superiore. Eppure gli esserini nel mio stomaco gli fanno la ola.

Ecco perché, per mettere fine a questa insensata sensazione, devo impegnarmi ed uscire sul serio con qualcun altro per distrarmi e dimenticare completamente mr. Antipatia.
E pensare che fino ad un mesetto fa credevo di poter puntare tutto su Gianluca... ma, come dice la mia sorellina, non è il caso di fissarsi su uno a cui non interesso.

In più, come se tutto ciò non bastasse, la signora Carla ha insistito talmente tanto che mi pareva brutto rifiutare senza un valido motivo.

Per questo, anche se avrei fatto volentieri a meno di un appuntamento al buio, alla fine ho deciso di accettare.

Infilo dei banali jeans e una maglietta nera, mi trucco leggermente giusto per rendermi presentabile, e mi dirigo verso il Decimo. Conoscendo la famiglia Visconti, il nipote non potrà essere tanto male.

Saluto i miei colleghi e mi siedo al tavolo dopo aver detto a Serena che sono in attesa di un certo Davide. Gianluca si è limitato a farmi un cenno con la testa, come se anche solo dirmi due parole fosse diventato faticoso. Tiro fuori il telefono in cerca di compagnia ed evito di guardarmi troppo attorno.

<<Ciao sono Alex, sei Emma, vero?>>, mi dice un ragazzo avvicinandosi al mio tavolo. Ha gli occhi chiari, verdi per essere precisi. Talmente verdi da farmi dimenticare che io aspettavo un certo Davide.

<<Sono il nipote di Carla>>, aggiunge con un sorriso mettendo in mostra dei perfetti denti bianchi.

<<Piacere, Emma>>, replico confusa, <<non vorrei sembrarti pazza, ma credevo ti chiamassi Davide>>.

<<Sì, mi chiamo così. Ma preferisco essere conosciuto come Alex. Dj Alex, per essere precisi>>, risponde continuando a sorridere e toccandosi i capelli ricoperti di gel e tirati all'indietro. Perlomeno, spero che sia gel perché potrebbero anche essere unti.

<<Allora, Alex, fai ciclismo?>>, gli domando dopo un breve scambio di convenevoli.
E' impossibile non notare la sua tutina aderente da ciclista. E io che pensavo di essere vestita in maniera troppo basic per un appuntamento.

<<No, ma sono venuto in bicicletta. E' importante avere l'abbigliamento adeguato>>, replica sorridendo ancora. Ora che lo osservo meglio, il suo sorriso mi sembra quasi inquietante. Mi sforzo di ricambiare. Sto già iniziando a pentirmi di quest'uscita. Potevo passare il mio tempo libero a casa, a guardare qualche film o a continuare a scrivere la mia storia di fantascienza.

<<Ehm... che fai nella vita?>>, chiedo tentando di portare avanti questa conversazione che stenta a partire.

<<Me lo chiedi perché vuoi valutare quanti soldi ho? Ho sentito dire che le donne fanno sempre questa domanda per cercare di capire se siamo materiale da matrimonio>>.

Oddio. <<No, in realtà te l'ho chiesto solo per fare conversazione. Io lavoro in questo locale>>, dico gentilmente.

<<Oh ok!>>, risponde stupito, ma serio, <<faccio il deejay. In realtà lavoro solo nel weekend. In settimana faccio l'aspirante politico... non ci vuole niente, vado a tre o quattro incontri al mese e partecipo alle proteste>>.

Ho seriamente paura di chiedergli a che tipo di partito politico è affiliato. Forse meno so e meglio è.

<<Chissà, un giorno potrei anche diventare premier. Dj Premier, potrei farmi chiamare così>>, dice serio sorseggiando la sua birra.

Sì, in effetti, non mi stupirei se uno come lui riuscisse in qualche modo a diventare il Presidente del Consiglio, ma preferisco comunque sperare di non vedere mai quel giorno.

<<Io invece...>>, inizio a dire prima che lui mi interrompa nuovamente.

<<Sai cosa? Mia nonna è convinta che io debba mettere la testa a posto, ma onestamente... sono politicamente impegnato e ho una vita mondana da deejay. Cosa potrei fare di più?>>.

<<Beh... penso..>>.

<<No dai, onestamente, sono al top. Comunque Emma, questa volta la vecchia ci ha proprio azzeccato>>, mi dice avvicinando la sua mano alla mia. Non so cosa voglia fare, ma, nel dubbio, io allontano il mio braccio con nonchalance.

<<Anche se te lo devo dire, ho già una mezza storia. Lei abita lontano, ma quando viene a trovarmi stiamo insieme>>.

<<Nel senso che..>>, cerco di dire.

<<Pensa che è pure gelosa. E' una palla al piede in effetti. Infatti ho pensato di lasciarla più volte, ma sai... ho comunque un senso di gratitudine nei suoi confronti>>.

Inizia a venirmi il dubbio che forse gli ho fatto troppe domande all'inizio della conversazione e ora è convinto che mi interessi ascoltare tutti i suoi aneddoti. Non mi lascia parlare e mi interrompe continuamente.

<<Sono certo che tu non saresti gelosa. Alla fine si sa che noi musicisti amiamo la libertà. Siamo artisti>>, continua con un sorriso.

Guardo l'orologio cercando di non farmi notare e mi rendo conto che non è passata nemmeno un'ora.

Quando alzo lo sguardo disperata, incrocio gli occhi dello iellatore.
Non ci posso credere. Se l'avessi visto prima avrei potuto intuire l'andamento di questo appuntamento. Andrew Choi è seduto a qualche tavolo di distanza, in compagnia di un altro uomo in giacca e cravatta, e non posso fare a meno di notare un guizzo di divertimento nei suoi occhi a mandorla che mi osservano.

Lui si alza e si dirige verso il bagno. Non posso fare a meno di notare che il completo elegante gli dona davvero tanto.

Istintivamente, interrompo il monologo di Alex e mi alzo anch'io.
Non appena entro nell'antibagno, Andrew mi saluta così: <<Si direbbe proprio che tu mi stia seguendo>>.

<<Non si può nemmeno andare in bagno?>>, ribatto sulla difensiva, <<Avevo bisogno di una pausa>>. 

<<In effetti, mi sei sembrata un po' sofferente>>, replica serio.

Eccome se sono sofferente! Non avevo un appuntamento da anni e non mi ricordavo fossero così pesanti. La mia prima uscita con Francesco, che ormai risale a fin troppo tempo fa, non era stata così noiosa.

<<Mi stavi osservando?>>, dico prendendo in giro Andrew.

<<Non mi piace criticare, ma è difficile non notare il tuo compagno. Non capita spesso di vedere qualcuno in tenuta da ciclista>>.

<<Non ti piace criticare?>>, replico ironicamente facendogli capire quanto io sia scettica davanti a questa sua affermazione.

Andrew sorride incrociando le braccia: <<Solo perché mi piacciono le cose fatte come si deve...>>.

Mi irrita, ma mi attrae. Com'è possibile! Non posso fare a meno di osservare il suo collo perfetto e, senza volerlo, mi ritrovo a fantasticare sui suoi muscoli. Appena sento il solito fastidio allo stomaco, mi riprendo e torno alla realtà.
<<Mi sa che devo tornare di là>>, sbuffo tristemente prima di salutarlo e di riavviarmi verso il mio tavolo.

Appena mi risiedo, Alex ricomincia a parlare di sé stesso, delle sue serate in vari locali, della sua aspirazione di diventare il prossimo Bob Sinclair, della sua altra ragazza. E ogni tanto, imperterrito, cerca di sfiorarmi la mano. Per fortuna ho i riflessi pronti e mi scanso ogni volta.

Involontariamente continuo a cercare lo sguardo di Andrew che però è troppo impegnato a discutere con il signore seduto di fronte a lui. Ora che ci penso, abbiamo avuto una conversazione piuttosto amichevole. Quando entrambi si alzano per andarsene, non posso fare a meno di osservare l'eleganza del coreano. Lui nota che lo sto fissando e mi fa un cenno in segno di saluto.

Possibile che Alex, invece, non si accorga nemmeno di quanto io mi stia annoiando? Giocherello con il sottobicchiere e, se non sapessi quanto è irritante per un cameriere, lo farei in mille pezzettini.

Quanto durerà ancora questo appuntamento? Continuo a guardare l'orologio sperando che i minuti trascorrano più velocemente. La cosa divertente è che Dj Alex non ci fa nemmeno caso. Forse perché, ogni tanto, mi ritrovo ad annuire inconsciamente. In alcuni istanti, sono talmente estraniata che la sua voce mi pare lontana.

<<Emma>>, mi dice Alex con un sorriso, <<mi piacerebbe rivederti. Lascio a te l'onere e l'onore di invitarmi>>.

Io sorrido a disagio e internamente inorridisco all'idea di passare un'altra serata così. Avrei dovuto prendere un cocktail più forte.
Per sviare la conversazione, prendo lo scontrino e lo faccio scivolare per terra. Quando mi chino per raccoglierlo, non posso fare a meno di notare che Davide, detto Alex, indossa delle scarpe con le dita. Dovrebbero essere illegali. E non mi importa se sono di Dolce&Gabbana o di qualche altro stilista, restano comunque orribili!

Piuttosto che uscire ancora con questo qua, è meglio continuare a coltivare un'insana attrazione per l'odioso Andrew Choi.

<<Scusami, ma a dire il vero sto uscendo da una storia difficile e non sono pronta a...>>, inizio a blaterare prima che lui mi interrompa ancora.

<<Ah, vuoi fare la difficile. Va bene, sappi che non ti correrò dietro, quindi mi aspetto che sia tu a farlo>>, dice seccamente prima di alzarsi e afferrare il resto.

Il mio resto tra l'altro, visto che non si è nemmeno sforzato di far finta di voler pagare.

Certo che se penso che volevo cogliere l'occasione per fare ingelosire un po' Gianluca...

Inizio quasi ad aver paura dei mistici poteri del coreano: ogni volta che lo vedo, posso essere certa che qualcosa andrà storto. 

Giusto per chiarire... ho conosciuto sul serio uno che si è presentato con questo look ad un primo appuntamento. Niente di grave, certo, ma diciamo che la tuta da ciclista, abbinata a queste scarpe e ai capelli gellati all'indietro, colpiscono sul serio. 

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