Il pomeriggio arrivò prima di quanto pensassi, la mattinata era andata bene, avevo solo medicato Winston che, come spesso accadeva, si tagliava mentre lavorava nel macello.
-Allison c'è Newt qui.- Mi disse Jeff.
Alzai lo sguardo da i disinfettanti e lo posai su qualcosa di decisamente più interessante, o meglio qualcuno. Newt.
-Ehi pive.- Esordì.
-Ciao.- Lo salutai io, portando una ciocca dietro all'orecchio.
-Come ve la passate qui?- Chiese.
-Le solite cose Newt, tu ti occupi di verdura, noi di radurai che si feriscono.- Spiegò Clint.
Guardai l'ora: Le 17:38.
-Minho ed Alby non sono ancora tornati?-
Newt scosse la testa in segno di disapprovazione.
-È positivo, magari hanno trovato qualcosa.- Disse Jeff, cercando di risollevare il muso che Newt aveva messo su.
O magari sono morti.
-O magari è negativo.- Contraddisse Clint.
Vidi Newt incupirsi ancora di più, così decisi di improvvisare un buon umore.
-Alby e Minho sanno perfettamente cosa devono fare, stanno bene, e probabilmente saranno già di ritorno, vedrai tra poco arriveranno.-
Sentì Newt mugugnare un 'Mh', prima di vederlo uscire dalla stanza.
Decisi di seguirlo e provare a risollevargli il morale, che in questo momento era arrivato sotto terra.
-Newt, lo sai che torneranno.-
-Sì, lo so.- Rispose torturandosi l'indice con i denti.
-Davvero, non devi agitarti così. Se c'è qualcuno che sa quello che fa è Alby, e Minho è un idiota, ok, ma sa che con il labirinto non si scherza, quindi non c'è motivo di preoccuparsi.-
Lo vidi sorridere, mi sentivo potente in qualche modo.
-Grazie, piccola.- Disse abbracciandomi.
A quel nomignolo persi un battito, e smisi di respirare. Piccola?
-Posso chiamarti piccola,vero?- Chiese ancora abbracciato a me.
Annuì contro il suo petto, e in risposta mi posò una mano tra i capelli.
-Bene così.- Disse mollando la presa intorno ai miei fianchi.
-Dov'è Thomas?- Chiesi.
-Con Chuck, credo.- Rispose lui, non del tutto sicuro di quello che stesse dicendo.
-Andiamo da lui allora.- Dissi incamminandomi verso il macello.
-Ehi Winston.- Gridò Newt al ragazzo. -Il fagio è qui?-
Winston indicò un punto non troppo distante da noi dove si trovavano Chuck e Thomas.
Mi incamminai verso di loro, e Newt fece lo stesso.
-Dovrebbero essere già tornati.- Disse Thomas.
-Torneranno.- Rispose Newt.
-E se fossero in pericolo?- Chiese imperterrito.
-Torneranno.- Disse nuovamente il biondo di fianco a me.
-Lo spero.- Disse Chuck.
Gli lanciai un'occhiataccia e con un movimento della testa indicai Newt di fianco a me. Lui sembrò capire e si limitò ad annuirmi.
Controllai insistentemente il mio orologio per il resto della giornata.
18:02
18:15
18:27
18:39
18:44
18:53
Mancavano tre minuti alla chiusura delle porte, e loro ancora non erano tornati. Eravamo tutti spaventati, e guardavamo le porte del labirinto con insistenza. Ma di loro non c'era traccia.
Misi una mano sulla spalla di Newt, ma lui non sembrò reagire. Sapevo per certo che era spaventato dalla situazione, non voleva perdere due cari amici, come tutti del resto.
Le porte fecero il loro classico rumore di chiusura, e cominciarono ad avvicinarsi tra di loro.
-Eccoli!- Gridò Thomas, indicando il labirinto.
-C'è qualcosa che non va.- Affermò Newt.
Osservai meglio la scena; Minho stava trascinando Alby, privo di sensi. Non ce l'avrebbero mai fatta, non prima della chiusura delle porte. Tutti cominciarono a gridargli qualcosa di incoraggiante, come ad esempio "Forza Minho, puoi farcela!", io mi limitai a stare in silenzio, e a guardare la scena impietrita. Il Velocista mi lanciò un'occhiata, era distrutto.
Mancava pochissimo, e Minho era davvero troppo lontano ancora.
Poi vidi Thomas scattare in avanti ed entrare dentro al labirinto. I riflessi di Newt furono troppo lenti, che allungando il braccio verso di lui, mancò la presa, afferrando il vuoto.
Le porte si chiusero.
Gally era furioso, con Thomas immaginai.
-Giuro che se il fagiolino sopravvive la notte lo faccio fuori io.- Sbottò contro Newt, che era chiaramente preso dalla tristezza.
Adesso il capo era Newt.
-Newt!- Gridò Gally. -Adesso sei tu il capo qui.-
Newt annuì, completamente disinteressato, e lo vidi sparire nella casetta sull'albero.
Sbuffai, prendendomi il viso tra le mani, poi sentì un calore improvviso nella parte inferiore del mio corpo. Chuck mi stava abbracciando. Gli accarezzai i capelli per rassicurarlo, ma non sembrava funzionare.
-Chuck, non ti devi preoccupare.- Dissi.
-Thomas era mio amico.- Disse ancora abbracciato a me.
-Lo so Chuck, lo so.- Gli lasciai un bacio sulla fronte e lo allontanai, guardandolo negli occhi. -Ora devi continuare a vivere però, anche per lui.- Lui annuì e mi sussurrò un 'Ti voglio bene' prima di allontanarsi.
Mi avvicinai alla casetta sull'albero e vidi Newt, seduto a guardare non so cosa.
-Posso salire?- Chiesi.
-Sì, puoi.- Rispose debolmente.
Salì le scalette e mi misi a sedere di fianco a lui quando arrivai in cima. Lui appoggiò la testa sulla mia spalla, cominciando a trattenere dei singhiozzi.
-Newt, non piangere ti prego.- Dissi.
Lui mi guardò negli occhi e poggiò la fronte sulla mia, facendo colare una lacrima solitaria sulla sua guancia.
Allungai una mano verso di essa e la catturai nella mia mano.
Odiavo vedere le persone piangere.
-Newt, ti prego, basta.- Lo supplicai.
Lui provò a smettere, senza successo.
-I-io...- Cominciò a balbettare, bloccato da i singhiozzi.
-So che è difficile, ma immagina che loro siano sempre qui con te. Perché è così ok? Loro saranno sempre qui.-
Annuì e mi lasciò un bacio sulla fronte, dove poi appoggiò nuovamente la sua.
Guardai i suoi occhi lucidi, e una morsa mi strinse il cuore, riducendolo ad una briciola. Faceva male vederlo così.
Appena finì quel pensiero sentì il suo respiro caldo mescolarsi con il mio, e le sue labbra sempre più vicine alle mie.
Il cuore accelerò, e il respiro si fece irregolare, bloccato dall'ansia.
-Newt!- Chiamò Frypan.
-Santo Iddio.- Imprecò allontanandosi. -Cosa c'è?- Disse.
-Gally vuole parlarti.- Disse il cuoco.
Newt fece un pesante sospiro, passandosi le mani sulla faccia.
-Arrivo.- Rispose. -Ci vediamo a cena.-
Io annuì, rossa in viso.
Mi voleva davvero baciare?
E io volevo baciare lui?
Che situazione strana.
Però grazie a quella capì una cosa, quello che pensavo di provare per lui si era chiarito. Ne ero innamorata, perdutamente.