Slut + Sluttier || 5sos

By lhemmonade

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«Andrà male, prevedo che andrà davvero male». «Suvvia, non essere pessimista. Andrà tutto secondo i piani e L... More

0. Slut + Sluttier
1. Pretty Girl
2. Seducing the cutie
3. In love with the d
4. Change of plans
5. Abel
6. Strategies
7. Miss Hadid
8. First Day
9. Sweet Tessa
10. Bonbon
11. Just a Bird
12. Failed Date
13. Sarah Smiles
14. A whole new world
15. Sexy Schoolgirl
16. Fired!
17. End of an era
18. Truce
19. Vagina-blockers
20. The Party
22. Frenemies for life

21. ... And The After Party

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By lhemmonade

Claire

Avevo passato la serata a cercare di consolare Luke, dimenticando la festa e tutti i piani che avevo fatto per aiutare il mio nemico giurato – che ormai, diciamolo, non era proprio tanto nemico – a stare meglio. La reazione di Michael era stata spropositata, avrebbe almeno potuto fermarsi ad ascoltare e non scattare in quel modo, ma l’essere esagerati era una caratteristica tipo dei Clifford, quindi non potevo biasimarlo del tutto. E poi si era sicuramente incazzato fin troppo, nel vedere Luke in casa sua dopo avergli detto esplicitamente di non volerlo più vedere, quindi…

Ad ogni modo, quella non era la situazione più paradossale della serata. Il vero paradosso ero io ad una festa, che invece di divertirmi passavo il tempo ad assicurarmi che Luke Hemmings non facesse qualche stronzata di cui si sarebbe pentito. Stavo ignorando la mia ragazza, i miei migliori amici, non avevo neanche paura che qualcuno rompesse qualcosa in casa mia, le mie priorità erano Luke e il suo benessere. Ma cosa diamine mi stava succedendo? Stavo diventando un mostro!

«Non devi stare per forza con me».

Alzai lo sguardo, incrociando quello arrossato di Luke. stava piangendo da quando Michael gli aveva dato il benservito, qualcosa che – altro paradosso – mi stava facendo sentire male. Ripensai ai giorni, che tra l’altro non erano neanche così lontani, in cui vedere Luke piangere era stata la mia massima aspirazione; ormai quasi mi sembrava assurdo volere il male di quel ragazzo.

«Non preoccuparti, Luke», risposi, dopo qualche istante di silenzio, «Hai bisogno di un amico».

Luke si accigliò. «Tu non sei mia amica».
«Touché. Ma sono più di quanto potresti sperare: Ashton probabilmente ci sta dando dentro con Tessa e ho detto a Callie di godersi la festa senza pensare a te perché l’avrei fatto io», sbottai, alzando le spalle.

«E Callie ha accettato di buon grado?», mi chiese Luke, incredulo, mentre si sedeva di nuovo accanto a me.

Ridacchiai. «Ovviamente no. Ma alla fine l’ho convinta a farlo. Tiene così tanto a te che ho visto la sofferenza nei suoi occhi quando le ho detto che stavi male».

Luke sospirò prima di prendere un sorso di birra. «Io e lei siamo come sorelle».

Guardai Luke stranita. «Forse intendi-».

«No, hai capito bene, siamo sorelle», mi interruppe lui, facendo comparire una smorfia schifata sul mio viso, «A volte sono fin troppo femminile persino per i miei gusti e questo molto spesso allontana chiunque mi si avvicini, ma… questo a Callie non ha mai dato fastidio. Lei è stata l’unica che non mi ha mai giudicato, fin dal momento in cui le ho rivelato di essere gay – e di avere anche un certo gusto per biancheria intima femminile e simili – lei mi ha supportato, dandomi tutto il sostegno che gli altri altrimenti mi avrebbero negato. Persino Ashton, a volte, resta scioccato da certe cose che mi piacciono, ma lui ha una mentalità un po’ retrograda quindi cerco di perdonarlo – cosa che Callie spessissimo non fa, infatti se la prende con lui al punto da non parlargli per giorni. Lei è la mia roccia, la sorella maggiore che mi difende dai bulletti e che si assicura che io stia bene e che non soffra».

«Questo potrebbe farlo anche se foste fratelli, sai?», gli chiesi eloquente, ridacchiando. In effetti il fatto che Luke si considerasse una ragazza era piuttosto divertente, ma alla fine se era fatto così non potevo farci niente. Chi ero io, in fondo, per prenderlo in giro per le cose che amava fare?

«Lo so, ma a me piace abbracciare la signorina che c’è in me», borbottò Luke, guardandomi male, «Non ridermi in faccia!».

«Scusa, è che… puoi dire mille cose di te, ma che sei una signorina proprio no! Semmai sei una prostituta d’alto borgo», lo presi in giro, facendo spuntare l’ombra di un sorriso sul suo volto. Beh, perlomeno non l’avevo offeso – altro paradosso, visto che prima vivevo per offenderlo. Quella serata era assurdamente irreale…

«Beh, in effetti sì, sono un po’ troia – o almeno, lo ero prima di conoscere Michael. È normale che da quando conosco lui la sola idea di dare il culo a qualcun altro mi fa schifo? Prima non ci pensavo neanche!», protestò, nascondendo la faccia tra le mani.

Gli accarezzai la schiena come per rassicurarlo. «Beh… è lo stesso per me da quando ho conosciuto Callie», borbottai, arrossendo, «A volte basta la persona giusta per sconvolgerti la vita, e credo che noi le abbiamo trovate. Insomma, guardaci! Poco più di un mese fa quasi ci prendevamo a schiaffi e ora siamo qui, seduti sul portico di casa mia, e io sto cercando di consolarti perché mio fratello è un po’ coglione!», dissi, facendo alzare gli occhi di Luke verso di me. Gli rivolsi un sorriso rassicurante che lui ricambiò con titubanza, prima di appoggiare la testa sulla mia spalla. Lo lasciai fare.

«Beh, in effetti ci stai riuscendo. Non sei affatto male, sai? Forse ti ho giudicata troppo in fretta».

«Lo so, fidati. Sono fantastica!», mi vantai, ottenendo un’occhiata storta, «Va bene, la smetto… comunque, se vuoi saperlo, vale lo stesso per me. Anche se sono ancora arrabbiata per la storia del dildo», obiettai, facendo arrossire Luke.

«Senti, quella è stata un’idea di Michael. Giocavamo a fare Sailor Moon e Milord e… ci servivano oggetti di scena», spiegò, facendomi rabbrividire disgustata.

«Hai rovinato per sempre Sailor Moon», borbottai, ottenendo una risata malefica da parte di Luke, «Comunque, il solo fatto che siamo in tregua non vuol dire che tu debba raccontarmi i giochi perversi che fai con mio fratello. Ci facevo il bagno insieme, diamine! Stai rovinando l’immagine del bambino puro ed innocente che mi faceva gli scherzi ma che poi mi regalava il gelato per farsi perdonare…».

Luke scoppiò a ridere. «Beh, anche a me ha regalato il suo gelato».

«Che schifo. Potevi risparmiartelo».

«Claire ha ragione, non vorrei che mia sorella sapesse delle mie attività sessuali».

Ci voltammo entrambi di scatto, trovando Michael nel vialetto. Luke si alzò immediatamente, correndo verso di lui, mentre io restavo impalata seduta sugli scalini tremando dalla paura. Volevo davvero che Michael e Luke fossero felici insieme, lo volevo così tanto che mi sentivo quasi male all’idea che potessero lasciarsi definitivamente. Li guardai parlare sottovoce, vicinissimi, riuscendo quasi a percepire il nervosismo di Luke e la strana tranquillità di Michael; volevo sapere cosa si stessero dicendo, ma avvicinarmi troppo sarebbe stato inopportuno.

Quando finalmente si voltarono verso di me, mano nella mano, sospirai di sollievo, sentendo tantissima ansia e preoccupazione lasciare il mio corpo. Li guardai avanzare verso la porta, felici di essersi ritrovati, senza perdermi il ‘grazie’ che Luke mi aveva mimato con le labbra. Gli feci un cenno affermativo della testa prima di alzarmi per entrare io stessa, chiudendomi la porta alle spalle.

Callie mi raggiunse quasi subito; sembrava sollevata. «Li ho visti entrare mano nella mano. È tutto okay?».

Annuii. «Credo che abbiano fatto pace, finalmente», borbottai, sorridendo, «Ti va di ballare?».

«Aspettavo soltanto che me lo chiedessi», sbottò Callie, afferrandomi la mano per trascinarmi in pista.

Ci dondolammo a ritmo di New Year’s Day di Taylor Swift, insieme ad altre coppie che ci attorniavano; sembrava una scena da ballo della scuola, pensiero che mi faceva ridere. Fino a qualche tempo fa, il solo pensiero di ballare il lento con qualcuna mi faceva quasi ribrezzo, ma non perché non mi piacesse ballare o altro, soltanto perché ballare un lento era qualcosa che giudicavo fuori dalla mia portata, qualcosa da fare con la persona perfetta – persona che, almeno credevo, non avrei mai trovato. Pensavo di essere un lupo solitario, qualcuno che non aveva bisogno di un’altra metà per sentirsi completa, ma Callie aveva reso tutto quelle convinzioni nulle e cose che prima avevo giudicato assolutamente terribili qualcosa di naturale, anzi, qualcosa di essenziale e di cui non potevo fare a meno. Callie aveva preso la mia vita e l’aveva totalmente stravolta, cambiandola in meglio e rendendola ancora più bella di quanto non lo fosse prima. Ed è per quel motivo che le afferrai il volto e la baciai a lungo, sentendola tremare contro di me. quel bacio erano tutte le cose che avrei voluto dirle, ma per cui non avevo ancora il coraggio; era il mio modo di dirle che l’amavo e che l’avrei fatto sempre.

«Hey, qualcuno qui è molto passionale», commentò Callie quando ci staccammo, ridendo, «Ti va di andare di sopra? Ti devo un orgasmo».

Io sorrisi, scoppiando a ridere mentre appoggiavo la testa sulla sua spalla. «E io ti devo molto, molto di più».

***


[A/N] A volte ritornano😏 mi dispiace per questa mia assenza, spero possiate perdonarmi (come Mikey ha perdonato Luke, e finalmente direi!). Questo che avete letto è, purtroppo, l'ultimo capitolo di questa storia. Tra un po' (non so quanto presto, actually) posterò l'epilogo e dovremo dire addio a Claire, Luke, Callie e tutti quanti 😭

Al prossimo - ed ultimo, sigh - aggiornamento!❤

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