Un Fiore sbocciato nella sabb...

بواسطة ForeverFandom2003

71.4K 3.7K 865

"Non eravamo forse tutti uomini? Non eravamo fatti tutti di carne e da organi? Forse noi nascevamo in un mod... المزيد

Sorriso
Awad
Il palazzo
Harry
Pianto
Finestra
Piacere
"Semplicemente"
Ospiti
Ubriaco
Inchiostro
Giorno per giorno
Parola
La quiete prima della tempesta
ciao ragazzi

Punizione

4.9K 265 58
بواسطة ForeverFandom2003

Solamente che, una volta uscito dalla stanza, fece solo qualche metro prima di sentire la realtà cadergli addosso come un secchio di acqua gelata.
La realtà lo svegliò con cattiveria proprio nel momento meno opportuno.
Tremava ancora di paura quando impose a i suoi piedi di fermarsi con forza. Loro volevano continuare la fuga ma Louis era diventato così pesante.
Abbassò la testa e strinse i pugni
mentre si ordinava di ritornare su i suoi stessi passi.
Lottava contro se stesso.
Un respiro profondo e un passo.
Un respiro e un passo.
Prese tanto coraggio mente indietreggiava verso la stanza del principe.
Uno e due.
Uno due.
Sapeva che sarebbe stato punito; che lui fosse scappato nelle cucine come un codardo o che fosse rimasto nella stanza e, sinceramente, Louis per la prima volta aveva capito con una terribile chiarezza in cosa consisteva la sua esistenza.
Arrivò davanti alla porta che aveva chiuso rapidamente solo un attimo prima e la fissò mentre immaginava cosa sarebbe successo.
L'avrebbe picchiato?
Me lo merito.
Lo avrebbe fatto frustare?
Me lo dicono tutti di fare ciò che mi viene ordinato.
Lo avrebbero messo in cella?
Di nuovo?
Avrebbe rivisto l'alba?
Inghiottì.
Ma deve succede ugualmente, quindi meglio togliere subito il dente dolente.

Aprì la porta con estrema lentezza (non volendo far infuriare di più Harry) e chiuse immediatamente gli occhi mentre sentiva alti vasi diventare degli inutili cocci rotti.

Così sarà ridotto il mio cuore.

Socchiuse un occhio e vide la sua schiena alzarsi e abbassarsi velocemente, mentre le sue mani cercavano smaniose qualcos'altro da lanciare.
Adesso potrà sfogare la sua rabbia su di me.
Sentiva la sua voce sussurrare minacciosa il suo nome con insistenza.

Louis. Louis. Louis. Louis. Louis.

Ogni suo singolo pezzo era furioso con lui e, anche se terrorizzato, Louis si rifiutò di piangere.
Le femminucce piangono e tu non lo sei.
Fece un respiro più rumoroso per annunciare la sua presenza e la possente schiena del suo futuro Re smise di muoversi.
Sentì il sangue uscire dai palmi delle mani tagliate dalle sue stesse unghie, mentre lo osservava girarsi verso di lui.
Era sudato, aveva i muscoli in tensione, la mascella in tensione e un muscolo sulla guancia pulsante.
Osservò il suo corpo ancora nudo sprigionare furore: dal suo petto muscoloso, alle sue gambe lunghe e slanciate.
«Che cosa ci fai di nuovo qua?»
La sua voce era un sussurro ma Louis colse ugualmente tutte le sfumature che conteneva.
Sentì un brivido sulla schiena.
Poteva vedere come chiudeva e apriva conclusivamente le mani, come per cercare di calmarsi.
Lo guardò un secondo negli occhi e trovò che era molto più bello quando era calmo ma anche così avrebbe potuto guardalo per ore.
Gli sarebbe piaciuto avere l'opportunità di essere un pittore e poter tentare di disegnare il suo viso.
Sì, si era rassegnato anche a quello.
Sarà anche l'uomo più crudele della terra ma non sono insensibile a tale bellezza.
Louis fece un segno col capo per salutare e poi si voltò, dandogli le spalle.
Lo sentì avvicinarsi.
I suoi passi erano pesanti e rapidi, mentre Louis, con velocità si tolse la prima spallina della tunica.
Sì sentì nudo sotto i suoi occhi.
I passi si fermarono di colpo.
Alzò gli occhi al cielo per non far cadere le lacrime mentre faceva calare anche l'altra.
Magari dura meno di quanto penso.
Fece scendere la tunica sul suo petto magro, sui suoi fianchi spessi, fino a farla cadere a terra.
Non fece rumore quando cadde, ma per Louis quello fu un suono tale al frastuono di mille cavalli al galoppo.
Appoggiò le mani al muro davanti a lui mentre apriva le gambe e chinava ancora la testa, in segno di sottomissione.
Sii uomo e non piangere.
I passi si avvicinarono, stavolta calmi e leggeri.
Si immaginò il suo volto con un ghigno, aveva vinto.
Gli venne la pelle d'oca per lo spostamento dell'aria.
Una mano gli afferrò con prepotenza il fianco facendolo sobbalzare.
«Bravo -sussurrò mentre lo toccava- questa tua scelta ti sottrarrà dalla punizione che avevo intenzione di darti» sembrava che un serpente gli stesse parlando, sibilando nel suo orecchio.
Sentì il suo tocco viscido e subdolo.
Sentì le sue mani che scorrevano avanti e indietro, lo guardavano come un premio, un tesoro.
Chiuse gli occhi mentre l'uomo gli mordeva il collo e stringeva con forza il suo sedere.
«Non vedo l'ora di essere dentro di te, fiorellino»
Harry lo chiamò così per prendersi gioco di sé stesso e per quello che aveva pensato del ragazzo, la sera prima nella sua camera.
Lui era così bello e piccolo, ma lui non poteva pensare una cosa del genere, sicuramente lo aveva fatto per la rabbia nei suoi confronti.
Uno schiavo non può essere paragonato ad un fiore.
Si convinse.
Rise roco mentre si staccò dal ragazzo, avvicinandosi ad un piccolo tavolo con delle boccette di olii profumati.
Nel frattempo Louis si aggrappò con le unghie al muro per non tremare.
Sentì piccoli pezzi di muro finire sotto le sue unghie ma non sentì dolore.
Passarono pochi secondi quando Harry tornò indietro con le mani unte.
«Se farai il bravo sarà una cosa abbastanza veloce» lo disse con una voce ansimante perché con le mani stava stimolando il suo membro già eretto.
Dieci.
«Apri bene le gambe»
E Louis le spalancò più che potè.
Se le apro così sarà più "piacevole"?
Nove.
Senti un dito bagnato sopra la sua apertura e arrossì. Nessuno, neanche lui, si era mai azzardato a toccato in quel punto tanto intimo.
Otto.
«Quando metterai su un po' di peso sarà ancora più bello afferrare questi»
Disse alludendo ai suoi fianchi.
Sette.
Introdusse con poca delicatezza il primo dito e lo cominciò a muovere fin da subito.
Sentì l'uomo gemere mentre lui trattenne un singhiozzo.
Non pensarci.
Ma come poteva non farlo?
Sei.
«Avevo immaginato che tu fossi vergine ma non pensavo che fossi così stretto» sentì le stoccate che l'uomo si dava, come muoveva velocemente la mano su sé stesso.
Cinque.
E Louis cominciò a respirare affannosamente.
Quattro.
Ed Harry inserì un secondo dito.
Tre.
E Louis deluse se stesso perché sentì le lacrime.
Due.
Ed Harry ghignò.
Uno.
Non si torna indietro, vero?
Ed Harry una volta dopo aver allineato la punta del suo spesso membro entrò con una spinta secca dentro il corpo minuto del giovane schiavo.
Urlò.
Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo perché faceva troppo male.
Urlò perché voleva che la smettesse, perché si pentiva di essere tornato indietro.
Forse quel dolore era il più terribile che avesse mai provato.
E una mano gli coprì la bocca mentre si sentiva lacerato, spaccato in due.
«Zitto»
E l'uomo aumentò la velocità del bacino mentre sorrideva compiaciuto nel vedere il corpo dello schiavo andare avanti e indietro, grazie alla velocità e alla potenza delle sue spinte.
Un giocattolo.
Pensò Harry.
Un giocattolo così bello e solamente mio.
Perché Harry lo voleva e soprattutto, lo voleva solo per se.
Si fermò ed uscì da lui, per farlo girare.
Louis, i quali occhi non cessavano di lacrimare, abbassò subito la testa per non dargliela vinta.
Harry scese su i capezzoli e li morse, li leccò e li baciò, mentre Louis stava immobile.
Harry arpionò il suo sedere dolorante e lo issò da terra.
«Lega le tue gambe sulla mia vita» Louis annuì ed eseguì.

Si sentiva una bambola.

Harry entrò dinuovo in lui e stavolta Louis non poté evitare di conficcare le unghie nelle spalle dell'uomo, mentre i suoi occhi erano spalancati.
Harry posò le labbra sul suo collo e lasciò marchi sulla sua pelle perlacea.
«Mi appartieni»
E Louis negò con la testa.
Harry lo osservò e ridacchiò nel suo orecchio.
«Sei mio e sarai sempre mio»
E Louis spinse più forte le unghie nelle sua pelle.
Lo guardò dritto negli occhi con tutto l'odio che provava per quelli come lui.
Perché era grazie a loro che aveva sempre vissuto nella miseria, nella fame e nella sporcizia.
Loro, invece che erano così pieni di sé stessi e di denaro che potevano addirittura comprare le persone e farle passare per oggetti.
Ed Harry ricambiò lo sguardo.
Era la prima volta che faceva sesso con uno schiavo guardandolo in faccia. Con gli altri non lo faceva perché erano semplicemente buchi ed oggetti per diminuire la frustrazione.
Gli altri si abbassavano al suo volere.
Gli altri si facevano già trovare nudi e non producevano neanche un fiato (a meno che Harry stesso non glielo ordinasse)
Ma gli altri erano diversi.
Nessuno di loro si sarebbe mai permesso di guardarlo come lui aveva fatto, con quell'aria di sfida.
Harry l'aveva capito subito che era una maschera.
La notte precedente lo aveva guardato in quel modo perché voleva sembrare forte.
Voleva nascondere il fatto di essere terrorizzato dalla loro presenza, da cosa gli avrebbero fatto ed era terrorizzato anche in quel momento.
Louis era come un piccolo puledro contro una tigre.

Harry era stufo che un oggetto gli mancasse di rispetto e fece sbattere le schiena di Louis contro il muro con forza.
Louis spalancò la bocca in ricerca di aria mentre capì di dover abbassare lo sguardo.
«Mai più. Capito?»
E Louis annuì.
«Usa le parole, cane»
E Louis annuì più forte sentendo il sedere, la schiena e la gola bruciare.
«Vuoi proprio prenderle, vero?»
Ed uscì da Louis per poi girarlo.
«Scommetto che sotto sotto ti piace eh?»
Lo disse languido al suo orecchio mentre rientrava in lui e nel frattempo gli dava delle botte sul prosperoso sedere.
E Louis si immaginò come doveva essere fare sesso con una persona che si ama, a cui si vuole bene. Così diverso.
Il piccolo ragazzo col grande cuore immaginò di essere steso a terra sopra una coperta, magari sotto il cielo stellato, mentre il suo viso veniva ripetutamente baciato.
Immaginò di essere delicatamente denudato, come ad una rosa a cui si tolgono i petali, per poi offrire il suo corpo e la sua purezza di fiore all'unico che se la sarebbe meritata.
Pensò a come sarebbe potuto essere quell'uomo.
Magari un semplice mercante con cui vivere in una casetta, oppure un soldato da aspettare le notti col cuore colmo di preoccupazione.
Magari un principe.
Si disse, e quasi rise.
Harry lo aveva mai fatto l'amore?
E gli venne un'infernale voglia di domandarglielo.
Forse con quella persona è dolce e la tratta con i guanti di velluto.
E volle essere quella persona.
Perché anche lui voleva essere amato come tutti gli altri.

Girò la testa e lo guardò.
Lo vide con la testa all'indietro e il sudore sul petto, mentre le sue mani lo tenevano ancora.
Lo vide mordersi il labbro e gemere, andando più veloce.
Lo sentì venire con forza dentro di lui e rimanere dentro, per godersi appieno il momento.
Aprì gli occhi e quando incrociò quelli di Louis uscì da lui tornando il mostro di sempre.
«Ti ho detto di non guardarmi»
E Louis girò subito la testa per paura di prendere altre botte.
Aveva paura persino di muoversi, quindi rimaneva fermo mentre sentiva lo sperma del reale scendergli fra le gambe.
«Alzati e vattene. Per ora sono soddisfatto»
Si vestì lentamente per l'immenso dolore.
Prese la tunica e coprì il suo corpo e il suo cuore distrutto, ma Harry non lo voleva più fra i piedi.
«Non fare tutta questa scena. Muoviti»
E Louis fece veloce. Raccolse il vassoio e fece un piccolo inchino, mente il suo labbro era stretto nei suoi denti.
Harry gli diede le spalle e Louis prima di uscire riguardò la sua schiena, piena dei suoi graffi.
Non farà mai l'amore con me..
Ma del resto, perché vorrebbe farlo?
E si avviò fuori dal corridoio con nella mente immagini di una notte magica e grandi mani sul suo corpo, forse proprio quelle del principe.

Quando arrivò nelle cucine si annunciò con uno schiarimento di voce e Salima era già pronta ad accoglierlo con un sorriso, che sciamò via troppo rapidamente.
Osservò il suo corpo tremare mente abbracciava il vassoio e piangeva a testa bassa.
«Küçük bebek [1]»
E lo cullo nelle sue braccia mente si accasciavano a terra.
Lei gli accarezzava i capelli e lei si reggeva a lei come se non potesse farne a meno.
«La vuoi sapere la mia storia?»
E lui annuì mente si stringeva ancora di più.
«Io ero una figlia di una famiglia benestante. Mio padre era un soldato e mia madre figlia di nobile casata -gli baciò i capelli perché sapeva che aveva bisogno di affetto- Mio padre morì quando io avevo solo nove anni e mia madre, troppo immersa nel dolore e nella disperazione per la perdita, morì poco dopo.
Rimasta orfana non sapevo più cosa fare. Come sarei sopravissuta? Non c'erano speranze per me e non avevo posto dove andare, ed è proprio in una strada che mi hanno preso e mi hanno portato ad un asta per schiavi»
Mentre la donna sorrideva a Louis, che aveva alzato la testa per guardarla, lui cercò di smettere di piangere.
«Quando il nostro Re mi comprò era davvero giovane ed io non ero abituata a tutto questo, ma mi sono dovuta rimboccare le maniche ed imparare il mestiere» fece un respiro profondo mentre Louis cercava di capire il perché di questo racconto.
«Mi tolsero la verginità un anno dopo -e il ragazzo trattenne il fiato- e, da come sei ridotto posso intuire che il signor Harry non sia stato clemente con te»
Annuì piano, il sognatore dell'amore.
«Vedi Louis, sognavo e sogno ancora che quella notte non sia mai successa. Sogno di rivedere i miei genitori e vivere nella nostra bella casa, magari con dei figli miei e un compagno -sorrise al pensiero- ma questo è il mio posto ed il mio lavoro.
Sono nata per fare questo. Per servire e dare piacere ai miei padroni, -Salima accarezzò il suo viso- e adesso ti sembra crudele e doloroso, infatti lo è, ma devi conviverci bambino, perché la tua vita è questa. La nostra vita è questa»
E si abbracciarono entrambi con più forza per infondersi coraggio a vicenda, cercando di scacciare la paura di continuare a vivere.

***
[1]  Küçük bebek è una parola araba e vuol dire "piccolo bambino"
***
Scusate per questa lunga assenza ma la scuola mi richiede tanti tempo! Spero che il capitolo vi piaccia.
Grazie per visualizzazioni è stelline.

واصل القراءة

ستعجبك أيضاً

3.1K 110 15
Siete alla ricerca di nuovi pareri sulle vostre storie? Questo scambio fa per voi!
379K 10.3K 37
Questa è la storia di Halsey. Tengo a precisare che sono presenti scene di sesso (lesbo) che sono descritte nei particolari. Se dovete insultare, off...
3.2K 207 49
Una raccolta di curiosità e considerazioni personali su Hazbin Hotel.
5.4K 163 19
"Tu nun cagn mai, no E allor riest cu me Ca quand o ciel è scur c starran e stell a fa luc p te" ...