彼の笑顔 -Jude Sharp

By chiaracacciuottolo

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(Traduzione titolo: il suo sorriso) " Se una persona ti è piaciuta dal primo momento che hai incrociato il su... More

I
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IX
X
XI
XII
XIII
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XV
Challange
The End
🏹IMPORTANTE🏹
SORPRESA!☄️
È USCITO IL SEQUEL📝

XIV

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By chiaracacciuottolo

L'acqua scivolava lungo la mia spiana dorsale, lasciando sulla mia pelle una sensazione di puro piacere; erano finalmente terminate le tre ore di allenamento intensivo, mancavano ormai 2 giorni all'incontro con l'Italia, la paura di perdere lasciava spazio alla voglia di arrivare sulla vetta.
Mi legai un asciugamano lungo tutto il mio corpo, mentre un asciugamano rosa legava i miei capelli facendoli asciugare.
"Rin posso entrare?" sentii la voce di Silvia attraverso la porta, misi il pigiama e lasciai la porta aperta per far entrare la verdognola.
"Cosa è successo tra te e Jude, la sera della partita, l'ho sentito urlare..." disse la ragazza arrivando subito al dunque: io le feci spazio sul letto e una volta sedute iniziai a raccontare la storia della sera; la ragazza non fiatò minimante.
"E così avete litigato...ricordo anche che voi vi siete bac..." la verdognola si mise le mani davanti alla bocca, sgranai gli occhi appena capii cosa voleva dire.
"Io lo ammazzo!" dissi stringendo le coperte tra le mani. La ragazza si portò le mani alla bocce ripensando a ciò che aveva appena detto, sbuffai e gli sorrisi.
"Sai non so se quel bacio è per amore o non so per che altro" dissi io guardando il soffitto.
"Non gli hai ancora parlato?" chiese Silvia in tono sorpreso.
"No, è da una settimana che sto cercando il momento giusto, ma è come se facesse di tutto per evitarmi" dissi io in tono triste, la ragazza mi fece alzare e mi trascinò verso la porta di Jude.
"Non osare..." troppo tardi, aveva bussato tre volte alla sua porta, scappando via alla fine.
Ad aprire venne Axel.
"Rin! Su entra!" il ragazzo mi fece spazio facendomi entrare nella stanza: arrivai al letto di Jude, dove il rasta era seduto.
"Oh ciao Rin" disse soltanto non appena mi vide.
"Va bene, io me ne vado" disse il platinato lasciando la camera; il silenzio piombò tra di noi, io guardavo i miei calzini bianchi che improvvisamente diventarono interessanti.
"Perché sei qui?" chiese Jude interrompendo il silenzio, mi morsi il labbro inferiore per trattenere le urla che avrei tirato nei confronti della verdognola.
"Volevo parlarti" dissi facendomi piccola piccola, il ragazzo mi fece cenno di sedermi accanto a lui sul letto.
"Di che volevi parlarmi?" disse lui una volta che io mi sedetti, arrossii leggermente.
"Se il bacio che ti ho dato, era per amore o per il momento?" disse lui anticipandomi.
"Si, io ti ho dato quel bacio solo per il momento, il dolore mi ha offuscato tutto e per sbaglio ho fatto quello che ho fatto..." disse soltanto: sentii ogni singolo pezzo del mio cuore frantumarsi davanti a quelle parole.
"Ah bene, sai anche io ti ho baciato solo per il momento" dissi con voce tremante.
"Ah bene"
"Scusa ma devo andare, amici come prima?" dissi io alzandomi dal letto.
"Amici come prima" disse lui sorridendomi, uscita dalla sua stanza mi diressi verso la mia dove Silvia mi stava aspettando sulla porta.
"Allora?!" chiese lei con tono raggiante, aprii la porta della camera senza dargli retta: mi buttai sul letto dove iniziò la mia lunga serata di pianto sfrenato.
Come ho fatto ad essere così stupida a pensare di piacergli? Mi misi le mani sulla faccia, impregnando anche quelle di tutto il mio odio e la mia tristezza.
"Ehi ehi che succede?!" in stanza entrò Hurley seguito da Silvia e Axel, il rosa mi tolse le mani dalla faccia.
"Rin che cappero è successo?" mi chiese il ragazzo in tono preoccupato.
"Mi ha baciata solo per il momento" dissi stancandomi delle continue domande su quel l'argomento, i tre ragazzi si guardarono tra di loro.
"Ma prima mi ha detto che ti ama, non è possibile" disse Axel mettendosi le mani sul mento.

Jude's POV

Uscii dalla stanza quasi con il magone in gola: che diamine ho combinato, perché non sono riuscito a dirle ciò che provò davvero per lei? Che sia la paura di non essere ricambiato? No impossibile, sapevo per certo che quel bacio non era per il momento, ma se è per questo neanche il mio.
"Sharp apri la porta!" la voce di Axel che urlava contro la porta, sbatteva pesantemente i suoi pugni contro il legno; scattai in piedi ed aprii al platinato.
"Jude che diamine ti è preso! Perché non le hai detto la verità?" chiese Axel facendomi oscillare da una parte all'altra.
"I-Io non lo so, forse avevo paura di non essere ricambiato"
"Rin è distrutta, Hurley è incavolato nero con te" disse il ragazzo indicando l'uscita della porta.
"Se andassi non farei altro che peggiorare la situazione" dissi io, il platinato strinse i pugni e lasciò la camera.
Mi sdraiai sul letto e mi tolsi gli occhialini, iniziai a piangere: prima piano poi più intensamente; perché, perché...

×××

Rin's POV

Uscii dalla mia stanza: i miei occhi erano rossi come il sangue; la palla sfrecciò in rete a tutta velocità, quasi si deformava sotto a quella potenza.
"Come stai?" Hurley si avvicinò a me, mi girai verso il rosa e presi in mano il pallone.
"Sto meglio adesso" dissi guardando il pallone e abbozzando un piccolo sorriso.
"Non ti tenere tutto dentro, finirai per esplodere" Axel si unì a noi due con una faccia al dir poco seria, metteva i brividi solo a guardarlo.
"Mi dispiace ma sono indistruttibile sotto certi punti di vista" dissi io ricambiando quell'occhiata gelante; il ragazzo mi sorrise lievemente.
"Ti assicuro che non sarà semplice" disse poi mettendomi una mano sulla spalla.
Dopo mezz'ora arrivarono tutti, iniziammo il nostro allenamento mattutino mentre le ragazze preparavano il nostro pranzo; la mattinata passò velocemente portandoci alla cucina dove io e i miei compagni consumammo un ottimo pranzetto a base di carne e insalata. Era tutta la mattina che non mi azzardavo neanche ad alzare lo sguardo verso quello di Jude, sapevo per certa che sarei "esplosa" come dice Axel.
"È successo qualcosa?" Mark si avvicinò a me mentre sparecchiavamo il tavolo, guardai il ragazzo con un sorriso a 32 denti.
"Nono! Cosa te lo fa credere" chiesi io facendo la finta tonta.
"Jude e te siete strani...è successo qualcosa" disse Mark in tono deciso: sapeva che era una domanda retorica, eppure la pose lo stesso.
"Bhe...non mi va di raccontare" dissi io allontanandomi ulteriormente: scappavo. Quando non volevo fare qualcosa andavo via per paura di causare scompiglio.
Sapevo che Mark avrebbe chiesto a chiunque nella squadra pur di avere le risposte che voleva; così decisi di non fare gli allenamenti pomeridiani e di andare all'ospedale, dove la piccola Nazumi giaceva ormai da tanto, forse troppo tempo.
"Ciao Rin" la piccolina mi salutò lievemente con la manina, le stampai un bacio sulla fronte.
"Allora come stai?" le chiesi io una volta seduta sulla sedia accanto al suo letto: la bambina sorrise lievemente, anche se gli si leggeva in faccia che non era un sorriso da persona felice, era più un sorriso per far capire di non star bene.
"I dottori hanno detto che non sto ancora benissimo per essere operata, ma presto sarò come nuova e potranno amputarmi le gambe! Così metterò delle protesi e potrò giocare a pallone" disse entusiasta, poi mi rivolse uno sguardo stupito.
"Te non dovresti essere agli allenamenti pomeridiani?" chiese guardandomi negli occhi: io le sorrisi.
"Vedi preferivo vedere te oggi..." dissi io un po' imbarazzata, la bambina mi abbracciò forte.
"Sai Nazumi, domani giochiamo contro l'Orfeo! Ti dedicherò un goal!" dissi prendendo le piccole spalle della bambina, la quale mi sorrise con gli occhi colmi di lacrime di felicità.
"Che bello!" disse infine urlando lievemente, ridacchiai facendole segno di non urlare.
Rimasi con la bambina tutto il pomeriggio, fino alle 18:30 di sera quando decisi di tornare dai miei compagni.
"Dove sei stata?" una volta entrata mi subii quella voce, lo guardai strizzando un occhio.
"Nazumi, sta molto meglio" dissi soltanto dirigendomi poi verso le scale, quando la mano di Jude mi prese il polso, costringendomi a girare in direzione del ragazzo.
"Devi dirmi qualcosa?" chiesi io guardando il ragazzo, il cuore mi batteva a mille, sentii le guance andare a fuoco e gli occhi bruciare.
"Bhe...volevo semplicemente dirti che quella di ieri...era un enorme baggianata" disse sorridendomi lievemente, io lo guardai con faccia stupita ma alla fine sorrisi anche io.
Eravamo così vicini, sentivo il suo respiro unirsi con il mio.
"Ah Rin sei tornata" la voce di Silvia interruppe quel momento magico creatosi tra noi due.
"Ehm...a c-ciao Silvia, s-si sono tornata, sono esausta vado di sopra, c-ciao!" salutai imbarazzata come non mai: salii di corsa le scale, mi buttai sul letto e iniziai a ridere come una pazza: sentii la porta bussare forte, mi precipitai ad aprirla.
Non ebbi neanche il tempo per reagire che le labbra di Jude si posarono sulle mie, formando un casto bacio.
"Non potevo lasciarti dormire senza averti detto che ti amo" disse staccandosi dalle mie labbra: sorrisi mordendomi il labbro inferiore e arrossendo.
"Ti hanno mai detto che sei bellissima quando arrossisci?" disse poi per chiudere in bellezza. Gli sorrisi e mi buttai fra le sue braccia.
Il suo cuore batteva a mille, sembrava avesse corso la maratona di New York.
"Sharp sai che ti odio" dissi io, il ragazzo si staccò dall'abbraccio e mi guardò in modo stranito, mentre delle calde lacrime solcavano le mie guance, ma sorridevo della mia stupidaggine.
"Ieri...mi hai distrutta, davvero era uno straccio...e ora hai riparato tutto in meno di un ora" dissi io asciugandomi le lacrime, il ragazzo sorrise lievemente.
Mi faceva letteralmente morire quando sorrideva senza una ragione: presi coraggio e gli baciai quel sorriso.

×××

Mi sedetti sulla spiaggia, il cielo si colorava di sfumature di vari colori: quali il giallino e l'arancione, sembrava quasi che un bambino stesse colorando a caso il cielo e senza volerlo stava facendo un vero e proprio capolavoro.
"Papà..." dissi guardando il bracciale legato al mio polso sinistro: mi alzai in piedi.
"Ti prometto papà...arriverò sulla vetta e farò tutto quello che te non hai mai potuto fare..." dissi con voce rotta d tremante: cosa avrei dovuto provare per quell'uomo? Odio, amore...
Non capivo nulla eppure sapevo che qualunque sentimento fosse, non era affatto poco.
Mi andai a preparare per la partita decisiva, mentre tutti si svegliavano lentamente; presi una mela al volo e iniziai a prenderla a morsi piccoli.
"Se continui così non la finirai mai" disse Jude con la voce impastata al sonno mentre sorseggiava il suo caffè; feci un finto broncio e iniziai a fare morsi più grandi alla frutta stretta nella mia mano destra.
Una volta che tutti fummo pronti, partimmo per la volta dello stadio: l'ansia salii come la voglia di vincere alla fine.
Tutti volevamo onorare il nostro paese, avremmo fatto di tutto per vincere.

Non vedo l'ora di pubblicare il nuovo libro su Haikyuu! Davvero non sto più nella pelle!😍😍
Che ne pensate del libro? Bello vero?🤓
To Be Continued...

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