彼の笑顔 -Jude Sharp

By chiaracacciuottolo

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(Traduzione titolo: il suo sorriso) " Se una persona ti è piaciuta dal primo momento che hai incrociato il su... More

I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
XI
XII
XIV
New Story?📚
XV
Challange
The End
🏹IMPORTANTE🏹
SORPRESA!☄️
È USCITO IL SEQUEL📝

XIII

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By chiaracacciuottolo

⚠️PREMESSA⚠️
Dal momento che non mi ricordo la partita tra Unicorno e Inazuma Japan (e non ho voglia di cercarlo e vedermi gli episodi perché vorrei far uscire prima il capitolo): la partita sarà inventata da me. Tranne il risultato di 4-3 per i nostri paladini!
Detto ciò mi dileguo e vi lascio al capitolo🤙🏼🌸
(Guardate l'angolo autrice, è importantissimo!)

"Buongiorno a tutti e benvenuti alla terza partita per i nostri Giapponesi: lo scontro si terrà tra le rappresentative dell'America! A commentare la partita: Maxtor Lunde e Levin Murdoch!" la tensione salii a mille; ero seduta in panchina con la borraccia stretta nella mano destra.
"Perché sei così agitata?" mi chiese Hurley arrivando da dietro: rivolsi uno sguardo verso il ragazzo dai capelli rosa.
"Non lo so! È come se non avessi voglia"
"Sai anche tu che non possiamo permetterci un'altra sconfitta" disse seriamente il ragazzo; quando tutti arrivarono iniziò il riscaldamento.
"Venite qui! La formazione di oggi sarà; le due punte: Froste e Blaze; centrocampisti: Sharp, Hobbes, Foster e Swift; difensori: Wallside, Kane, Stoutberg e Hawkins! Questo è tutto!" mi sentii mancare per un attimo: era davvero strano non sentire il mio cognome tra i titolari, mi andai a sedere in panchina dove sarei rimasta.
"È strano sai" mi si avvicinò Jude e si sedette accanto a me.
"Cosa è strano?" chiesi io provando a nascondere quella consapevolezza che avevo.
"Giocare senza di te: insomma mi sarà difficile fare uno dei nostri soliti schemi senza di te" disse guardandomi intensamente, distolsi lo sguardo dal suo e guardai verso il cielo.
"Non ti devi preoccupare per me, sono sicura che riuscirai a fare il tuo anche senza il mio aiuto" dissi con un falso sorriso stampato in volto: il rasta si alzò di scatto e si posizionò davanti alla mia visuale celeste.
"Ti prometto che vinceremo, anche se sarò stremato, anche se non avrò più fiato: prometto che continuerò a correre e metterò in rete quella dannata palla!" disse, sentimmo il fischio dell'arbitro: i ragazzi entrarono in campo mentre io e le riserve restammo in panchina.
Nessuno spiccicava parola da quando l'arbitro fischiò l'entrata in campo: strinsi i pugni per la rabbia fino a farmi diventare le nocche bianche; l'arbitro fischiò l'inizio della partita: gli americani batterono il calcio di inizio, la palla andò subito verso la porta protetta da Mark ma la difesa riuscì a portar via palla.
"Che ti prende?" mi chiese Kevin avvicinandosi a me, non lo guardai nemmeno: i miei occhi vennero attratti da una tecnica micidiale diretta alla porta avversaria, che non entrò.
"Non capisco il motivo per cui io sia qui in panchina" dissi rispondendo al ragazzo accanto a me: esso mi mise una mano sulla spalla.
"Ti capisco perfettamente" disse allontanandosi poi; come poteva capirmi se non aveva quasi mai giocato.
"GOALL! L'America si porta in vantaggio con un bellissimo colpo di Eagle!" il numero 7 eseguì non colpo davvero vincente: vidi Jude asciugarsi il sudore e iniziare a pensare a qualcosa.
"Rin" Travis mi chiamò accanto a sè, mi sedetti in fretta e incrociai sia le gambe che la braccia.
"Ti starai chiedendo il motivo della tua sostituzione con Froste immagino; è dovuto alla tua gamba, dici a tutti di esserti ripresa, ma per mia precauzione ho deciso di tenerti in panchina e 'usarti' solo in caso di estremo bisogno, ti voglio al 200% per la partita contro l'Orfeo!" disse infine, sorrisi sgranando gli occhi; mi andai a sedere accanto a Scott sorridendo come un'ebete.
"Ei Rin tutto bene?" mi chiese il piccoletto notando la mia espressione da rimbambita: scossi la testa e approvai alzando il pollice.
"L'Inazuma pareggia grazie a un fantastico tiro di Froste e Swift!" Shawn e Nathan si abbracciarono forte, William si sistemò gli occhiali e ghignò.
"Questo deve essere..."
"...il Grande Vortice" concluse Cammy sorridente: Glass si accasciò a terra a piagnucolare mentre noi scoppiammo in una grande risata generale.
L'Unicorno battè palla, dirigendosi di corsa verso la porta di Mark; fecero una delle loro tecniche, sembrava molto più forte della precedente.
"L'unicorno si riporta in vantaggio con la tecnica di Kruger e Keats!" sentii il fischio dell'arbitro.
"L'arbitro segna la fine del primo tempo su un risultato di vantaggio per gli americani!" presi Jude per il mantello e lo avvicinai a me.
"Che succede?" mi chiese lui preoccupato: io feci un sorrisone.
"Sai perché sono in panchina?! Sono in panchina perché il coach mi vuole al 200% per giocare contro l'Italia in caso di vittoria! Giocherò solo in caso di bisogno! Mi raccomando continua così che stai giocando benissimo!" dissi alzandogli il pollice, lui fece un sospiro e mi annuì felice; il ragazzo mi rivolse uno sguardo prima di mettersi a ridacchiare come un'idiota.
"Che hai da ridere?" chiesi io dando una lieve gomitata al ragazzo alla mia destra.
"Sembri una bambinetta: sia in altezza che in carattere!" disse ridendo ancor di più.
"Lo devo prendere come un complimento?" chiesi guardando il numero 14 con un finto broncio.
"Tutto quello che ti dico dovrebbe essere un complimento" disse facendo un sorriso insolito per lui.
Dopo essersi abbeverati e riposati, i ragazzi rientrarono in campo; sapevo per certa che saremmo riusciti a vincere quella partita, ci siamo allenati a lungo.

×××

Ci dirigemmo verso il pulmino dopo aver vinto 4-3 contro gli americani: non troppo forti senza il loro numero 7.
"Quindi giocheremo contro la Orfeo" disse Mark una volta partiti verso il nostro alloggio.
"Si, dovremmo vincere e passare!" disse Axel assecondando il capitano: quando arrivammo mia madre si precipitò da me.
"Rin ti è arrivato questo: c'è scritto che riguarda Sasaki!" disse mia madre con il fiatone; stappai la busta dalle mani di mia madre e iniziai a leggere.
Mi alzai di scatto e corsi fuori dall'alloggio dirigendomi a tutta velocità all'ospedale.
«È stata male per via dei dolori, adesso è tra la vita e la morte»
Arrivai alla porta dell'ospedale piegata in due per la fatica: respiravo a stento, ma ciò non mi importava. Entrai nell'edificio e mi diressi verso la camera numero 19 del secondo piano; entrai spalancando la porta: una piccola bambina di 8 anni era sdraiata sul letto, aveva gli occhi chiusi mentre un uomo accanto a lei le accarezzava la testa.
"R-Rin?" disse l'uomo non appena mi vide, dai suoi occhi cadevano delle grandi lacrime piene di tristezza e odio verso le condizioni di salute della figlia.
"Mi dispiace davvero molto, signor Sasaki! Farò tutto quello che è in mio potere per dare una mano!" dissi con un tono di fedeltà, l'uomo si alzò dalla sedia e mi mise una mano sulla spalla: sul suo volto si formò un piccolo sorriso mentre i suoi occhi diventavano rossi per via delle troppe lacrime.
"Non devi preoccuparti per Nazumi, pensa solo a diventare la più forte del mondo, lei sarebbe così felice" disse indicandomi con lo sguardo la bambinella sdraiata sul letto.
"Nazumi Sasaki: ti prometto che diventerò la più forte del mondo, vinceremo il titolo mondiale e onoreremo il Giappone, cascasse il mondo io vi porterò sulla vetta!" dissi girandomi verso Nazumi: il padre della bambina mi sorrise. Uscii di tarda sera dal grande edificio dirigendomi verso il quartiere Giapponese.
"RIN TANAKA DOVE SEI STATA!?" mi subii la solita ramanzina da parte della verdognola, dopo di che andai in cucina a mangiare qualcosa.
"Come sta Nazumi?" dietro di me arrivò Jude a braccia conserte.
"Vuoi una tazza di the?" chiesi disinteressandomi della domanda precedente, il rasta approvò facendo su e giù con la testa.
Misi l'acqua sul fuoco appoggiandomi poi sul lavello: ci furono interminabili minuti di puro silenzio tra noi due.
"Allora?" chiese poi Jude rompendo il ghiaccio, misi i filtrini nelle tazze e versai l'acqua bollente dentro.
"ALLORA?!" disse lui alzando la voce, feci cadere pochissima acqua bollente sulla mia mano.
"AHIA!" urlai, poggiai il pentolino nel lavandino e versai dell'acqua fredda sulla mano.
Asciugai la mano e posai la tazza di the e la zuccheriera sul tavolo dove era seduto il ragazzo. Ci furono altri infiniti secondi di silenzio, iniziai a far raffreddare il the e a sorseggiarlo con tutta calma; Jude invece lo bevve in tutta velocità, si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta che divideva la cucina dal salotto.
"Stava dormendo quando sono andata, l'hanno sedata per via dei dolori lancinanti" dissi io, il rasta si fermò.
"Mi dispiace" disse poi dirigendosi verso il freezer, prese del ghiaccio e lo mise in una borsa per il ghiaccio: poggiandola poi sulla mia mano.
"Non c'è n'era bisogno" dissi io guardando il ragazzo che premeva il ghiaccio verso la mia bruciatura.
"Smettila di fare l'egoista, tutti abbiamo bisogno di qualcuno" disse il ragazzo non degnandomi di uno sguardo: rimasi male alle parole del ragazzo, che nel mentre allentò la presa sulla mia bruciatura e si allontanò dalla cucina.

×××

"Come tutti ben sapete, tra una settimana giocheremo contro la Orfeo: per il momento è l'unica squadra a non aver ancora subito una sconfitta, voglio che siate voi a inaugurare la loro primissima sconfitta" Travis lasciò la cucina in tutto silenzio, non appena mise un piede fuori dalla porta Mark saltò in piedi.
"Forza andiamo ad allenar..."
"Mark non pensi che sarebbe meglio non allenarsi per oggi, ieri abbiamo giocato contro una squadra tosta, sarebbe bello avere un giorno libero..." disse Hurley poggiando i gomiti sul tavolo, mi alzai di scatto mi posizionai davanti alla finestra ammirando così il paesaggio.
"Non posso stare ferma, anzi non voglio: già sono stata in panchina nell'ultima partita, non ho intenzione di cedere il mio postp da titolare a nessuno! Se verrò messa da parte, significherà che il mio sostituto sarà più bravo di me...ma cedere il mio posto...questo mai!" dissi guardando la squadra alle mie spalle, lanciando a ognuno di loro un sorriso di sfida. Mark fece uno dei soliti sorrisi, corsi fuori e iniziai a fare stretching: subito venni raggiunta da tutti gli altri.
"Puoi starne certa, non ti deluderemo!" disse Jack, alle sue spalle comparvero tutti gli altri ragazzi. Sorrisi compiaciuta e fu così che iniziarono le solite 2/3 ore di allenamento.
"Ottimo lavoro anche oggi!" dissi asciugando il sudore e bevendo dalla mia borraccia, tutti quanti mi guardarono in tono di sfida.
"Non mollare mai Rin" disse Shawn affiancandomi, io gli diedi il pugno e tornai in campo.

I'm Back!
Sono felice che questa storia vi piaccia!💍
Vorrei scrivere un'altro libro ma sono indecisa su che cosa, se avete idee scrivete nei commenti o scrivetemi in privato! Grazie mille del sostegno!❤️
To Be Continued...

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