Il Cairo, 7 Febbraio 2014.
Aminah.
03:57.
È tardi
è buio
è notte
è nero
è cielo e stelle,
ma tu splendi
e come sei bella
annodata fra le coperte
coi capelli
sparsi ovunque
che disegnano cuori
le rughe distese
un sorriso
alla Gioconda
e gli occhi che vagano
per luoghi lontani.
Vicino alla porta
ti guardo
immaginare,
ti sento
respirare vita,
ti amo
colpevole
e non lo sai
ma involontariamente
ti ammazzo dolcemente.
Chissà dove
la mente
ti sta trascinando,
forse in qualche
rivista di moda,
in qualche canzonetta,
da libro in libro,
da fiore a fiore
da cuore a cuore;
non so.
Ma vorrei non sapere
cosa ho in mente io,
fra i tuoi sorrisi e
le tue labbra
è una disputa accesa
che devo placare
che devo annegare
che devo ammazzare;
come neve
devo sciogliere
le cose che provo
i tremori che ho
l'impulso di stringerti
e di privarti al mondo
per tenerti stretta a me.
Ti guardo
un ultima volta
beata,
vado via
ed è giusto così;
mentre
i tuoi
regolari respiri
si mescolano
alle mie
lacrime amare.
Forse
è così,
si, io
ti amo
ma non
deve essere così.