Ti vedo ancora [THE GLANCE SE...

By Danneel89

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STORIA COMPLETA SU AMAZON Abbiamo lasciato i nostri protagonisti su un treno, pronti per vivere la loro vita... More

Prima di cominciare a leggere
Premessa
Speciale "Ti ho vista"
Personaggi nuovi
L'album dei ricordi
Video trailer libro
Teaser (3,2,1, VIA)
Copyright
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 5

Capitolo 4

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By Danneel89

Buondì fanciulle ! Vi lascio il capitolo adesso perché stasera farò tardissimo 🙈
Buona lettura ❤️

Il mattino dopo mi svegliai di buon'ora per fare un po' di ginnastica in salotto. Misi il mio tappetino da yoga per terra e iniziai il mio riscaldamento.

Mi sarebbe piaciuto andare a correre nel verde di Central Park, ma faceva troppo freddo.

Mentre mi allenavo da circa dieci minuti mi arrivò un sms di Dean: "Stasera dormi da me! Josh si accamperà a casa vostra. Gli ho chiesto di lasciarmi casa libera" concluse il messaggio con una faccina da diavoletto.

Scoppiai a ridere e gli risposi "Hai cattive intenzioni, amore?" adoravo chiamarlo così.

Mi arrivò la sua istantanea risposta "Sempre, quando si tratta di te!".

Risi ancora e continuai: "Credevo che ci sarebbe stato il romanticismo" scrissi aggiungendo una faccina triste.

Di rimando, Dean rispose "Ci sarà il romanticismo e tutto il resto! Ti passerò a prendere per le 19.30. Ceni da me! Non avrai bisogno di un pigiama per dormire..."

Che sfacciato! Ma l'adoravo... l'adoravo da morire!

"Ok. Come vuoi. Ma se ho freddo mi presti qualcosa di tuo!" scrissi inviandogli una faccina che piangeva disperata.

"Non avrai il tempo di avere freddo! A più tardi" scrisse aggiungendo un cuoricino al messaggio. Mi sentivo come una bambina felice, come un'adolescente al primo appuntamento.

Quella sera sarebbe stato tutto stupendo, bellissimo, perfetto... quella sera sarebbe stata la nostra magica serata!

***

Nella sua mente

Chiusi il telefono dopo aver inviato l'ultimo messaggio a Jules e sorrisi. Quella donna mi faceva impazzire.

Avevo preso la giornata libera al lavoro per organizzare alla perfezione la serata. Mi feci dare qualche consiglio da Josh. Avrei comprato champagne e petali di rosa da spargere sul mio letto, avrei addobbato il salotto con candele profumate e fiori e avrei cucinato per lei.

Mi vestii in fretta e scesi di casa per andare a comprare tutto l'occorrente.

Passai dal barbiere per sfoltirmi un po' i capelli e mi recai in un negozio per comprare qualcosa di nuovo da indossare. Non volevo essere troppo elegante ma nemmeno trasandato.

Provai dei pantaloni scuri e un bel po' di camice, aiutato da una giovane commessa che si soffermò un po' troppo sul mio sedere. Alla fine presi una camicia scura a righe bianche e un pantalone nero. Quello sarebbe stato il mio look per la serata.

Uscito dal negozio riportai gli acquisti a casa e presi le mie cose per andare in palestra. Dovevo essere al top, quella serata.

Dopo aver passato lì quasi un'ora e mezza mangiai un panino al volo nel primo fast food che incontrai sulla mia strada, stando attento a non assumere troppe calorie. Una volta finita la mia velocissima pausa pranzo mi recai al centro commerciale consigliatomi da Josh per comprare tutto ciò che serviva per la serata.

Approfittai della giornata libera per andare a trovare il mio ex collega James e per vedere come se la passava.

Rimasi circa due ore in sua compagnia e gli raccontai di me. James fu entusiasta e mi raccontò a sua volta di sé. La figlia cresceva e lui nel frattempo aveva iniziato a frequentare una nuova ragazza; il lavoro procedeva bene e continuò a ringraziarmi all'infinito per averglielo procurato.

Quando lo lasciai, passai prima a ritirare il dolce che avevo ordinato quella mattina in pasticceria e poi al supermercato come ultima tappa. Comprai tutto l'occorrente e tornai a casa a preparare la magica serata che io e Jules avremmo vissuto.

Quando tutto fu pronto si erano ormai fatte le sette e io dovevo correre a prepararmi altrimenti avrei fatto tardi.

Mi vestii più in fretta possibile, misi un po' di profumo e quando stavo per andarmene incontrai Josh che rientrava per prendere le sue cose, visto che lo avevo praticamente obbligato ad andare a dormire da Rachel:

«Fratellino!» esordì Josh squadrandomi «come siamo belli stasera».

«Io sono sempre bello, fratellino» dissi facendogli il verso.

«Wow» fece guardandosi intorno «hai preparato tutto questo da solo? Complimenti».

«Ho avuto un ottimo maestro» feci sorridendogli.

«In bocca al lupo per stasera allora!» disse felice.

«Crepi. Adesso scappo che ho già fatto tardi» dissi facendo per andare via.

«Ehi, Dean...» fece Josh fermandomi.

«Che?».

«Usa il preservativo!».

«Stronzo» dissi dandogli un colpetto sulla spalla.

«Coglione» rispose ridendo.

Andai via ancora col sorriso stampato in faccia e quando fui in auto misi un cd degli A day to remember. Riuscivano a calmarmi come pochi gruppi musicali sapevano fare.

Partii per raggiungere la mia ragazza e farle vivere la serata più incredibile della sua vita.

***

La giornata al lavoro passò in fretta, forse perché aspettavo con ansia la mia serata con Dean.

Quando arrivai a casa, come al solito, chiesi consiglio a Rachel su cosa mettere e lei, prima di iniziare a smontare il mio armadio come faceva ogni volta mi porse un pacchetto:

«Tieni. Questo è per te».

«Che cos'è?».

«Aprilo!».

«Non è il mio compleanno, Rachel» dissi iniziando a scartarlo.

«No, ma ho pensato che ti sarebbe servito qualcosa per stasera» fece sorridendo e quando il contenuto del pacchetto fu tra le mie mani rimasi sbalordita:

«Mi hai comprato un completino intimo?».

«Con tanto di calze autoreggenti e giarrettiera, devi essere super sexy stasera».

«Rachel io... grazie, non so come ringraziarti» dissi entusiasta guardando il mio bellissimo completino nero in simil pizzo.

«Ora dobbiamo trovare solo qualcosa da abbinarci sopra. Forza andiamo a vedere» disse trascinandomi in camera.

Dopo aver stravolto per l'ennesima volta il mio armadio prese un abito nero lungo fino al ginocchio.

«Non sarà un po' troppo elegante? In fondo vado a cena da lui non in un ristorante!».

«Jules non si è mai troppo eleganti per il proprio fidanzato. E poi anche se vai a casa sua sarà una serata romantica solo per voi due. E comunque tranquilla, non lo terrai addosso per molto» fece ridendo.

«Rachel!!».

«Forza vestiti, ti aspetto di là».

Ci misi un po' più del solito a prepararmi. Ero molto agitata. È vero io e Dean l'avevamo fatto un mucchio di volte, ma era anche vero che era un mese che non andavamo a letto insieme e quella sera... non so, era un po' come se lo facessimo per la prima volta.

Quando fui pronta andai da Rachel che mi abbracciò forte, poi, mentre aspettavamo Dean ci mettemmo a guardare la tv e dopo un po' arrivò la sua telefonata che mi informava di scendere.

Salutai la mia migliore amica che mi guardava incantata e andai via.

Una volta fuori vidi l'auto di Dean ed entrai frettolosamente. Faceva un freddo cane e quelle calze autoreggenti erano un po' troppo sottili per il gelo di New York.

«Ehi» fece Dean.

«Ciao» dissi sfregandomi le mani per il freddo.

«Vuoi che accenda l'aria calda?» disse premuroso.

«Sì, grazie. Sto congelando».

Dean lo fece e mise in moto e mentre lo guardavo notai che aveva tagliato i capelli.

«Sei passato dal barbiere stamattina?» dissi sorridendo.

«Sì, perché?».

«Nulla. Ti stanno bene i capelli!».

«Grazie, Jules. Scommetto che anche tu sei favolosa sotto quel cappotto immenso» fece prendendomi in giro.

«Ehi non prenderti gioco di me. Sono una donna e le donne hanno sempre freddo, figuriamoci a dicembre. Comunque sta tranquillo, vedrai tutto quando arriviamo a casa».

«Non vedo l'ora» fece mangiandomi con gli occhi.

Quando arrivammo a casa sua rimasi sbalordita di fronte a ciò che mi si presentava davanti. Una tavola apparecchiata per due, praticamente impeccabile, e un mucchio di fiori e candele sparse ovunque.

«Wow».

«Ti piace?».

«È stupendo, Dean» dissi con gli occhi che brillavano. Mi guardai intorno e notai con piacere che Josh era già andato via. Meglio così. Adoravo Josh ma non avrei retto alle sue battutine.

«Dammi il cappotto» disse Dean gentile.

«Sì, certo. Ecco» dissi sfilandolo via.

Dean lo prese e poi mi invitò ad accomodarmi. Mi servì la cena come un perfetto cameriere e prima che iniziassimo a mangiare disse:

«Voglio fare un brindisi».

«Ah, sì?» dissi alzando il mio calice.

«Sì. Alla mia bellissima ragazza e a questa serata».

«Io direi più... a noi! E a mille altre serate come questa».

«Giusto, a noi!» disse toccando il mio bicchiere con il suo.

Mangiammo in silenzio guardandoci negli occhi con amore, passione, desiderio.

Quando arrivammo al dolce ero piena come una botte e dissi:

«Dean, basta, davvero! Sono apposto così».

«Credevo amassi i dolci».

«L'hai fatto tu?» feci curiosa.

«No. Le mie doti culinarie non arrivano a tanto. Ma è un dolce di Carlo's, il migliore qui a New York».

«Wow. Adoro quel posto. Però... senti, che ne dici di lasciarlo per dopo? In fondo resto a dormire qui, quindi abbiamo tutta la notte per rimpinzarci».

«Ottima idea» disse alzandosi e venendo verso di me. Mi alzai anche io e Dean mi prese per un fianco e con l'altra mano mi accarezzò il viso. Poi si protese verso di me e mi baciò. Durò un'eternità e poi disse:

«Sei stupenda, stasera».

«Per te sono sempre stupenda, Dean».

«È la verità».

«Ok» dissi sorridendo.

«Vieni» disse Dean prendendomi per mano e conducendomi in camera sua. Lo seguii, e quando accese la luce della sua stanza rimasi, nuovamente a bocca aperta. Il letto e parte della camera, erano cosparsi di petali di rosa.

«Oh Dio, Dean» dissi portandomi una mano alla bocca.

«È abbastanza romantica?» chiese baciandomi il collo.

«È perfetta» dissi girandomi per guardarlo negli occhi «tu, sei perfetto!».

«Jules... io e la perfezione viaggiamo su due pianeti diversi» fece ironico accarezzandomi il viso.

«Per me lo sei».

«Adesso basta parlare» disse serio chiudendo gli occhi per un attimo, quasi stesse facendo fatica a trattenersi dal non saltarmi addosso.

«Ok. Se non vuoi parlare, cosa ti va di fare?» dissi provocatoria.

«Sai benissimo cosa ti farei adesso, Jules».

«E allora perché non lo fai?» dissi ammiccando.

«Jules, non provocarmi. Non so quanto riuscirò a trattenermi».

«E perché vuoi trattenerti, scusa?» feci ridendo.

«Voglio solo... voglio solo comportarmi da gentiluomo. Non voglio saltarti addosso come un animale».

«Lo hai sempre fatto, Dean. Cos'è, adesso ti serve... il mio permesso?».

«No, ma... voglio andarci piano con te».

«Smettila di farti troppe remore, stiamo insieme! E siamo qui per la stessa cosa» dissi a un centimetro dalle sue labbra.

«Dio, Jules» disse scuotendo la testa e poi si avventò sulla mia bocca. Mi baciò con una passione infinta. Iniziò a toccarmi e ad accarezzarmi con foga.

Quanto mi erano mancate le sue mani su di me, il suo tocco mi faceva provare emozioni che avevo quasi creduto di dimenticare.

Mi adagiò con dolcezza sul letto e iniziò a sbottonarsi la camicia. Cavolo, mi erano mancati i suoi pettorali. Quando la buttò per terra e si abbassò per baciarmi, cominciai a sbottonargli la cintura.

Continuò a baciarmi e provò a togliermi il vestito.

«Aspetta» dissi mettendomi seduta «devi abbassare la lampo dietro, altrimenti non verrà mai via».

«Non dovresti mettere dei vestiti così complicati quando esci con me» disse e io scoppiai a ridere. Mi abbassò la lampo e io sfilai via il vestito. Quando mi girai e Dean mi vide con addosso il completino che mi aveva regalato Rachel, fece:

«Cazzo, Jules!».

«Ti piace?» dissi ancora sotto di lui guardandolo intensamente.

«Da morire»

Mi baciò di nuovo e iniziammo a fare l'amore. Lo guardai, pensando a quante volte avevo desiderato nella mia vita tutto questo con la persona che amavo. E adesso stava succedendo. Stava succedendo a me, con l'uomo più incredibile del mondo.

Era bellissimo, spettacolare.
Quando finì, Dean disse subito:
«Scusami se non sono stato esattamente...».

«Shhh» dissi tappandogli la bocca con un dito «È stato bellissimo» dissi con amore.

«Tu sei bellissima».

«E... scusa per gli slip, te li ricompro uguali, ok?» disse imbarazzato.

«Non fa niente» feci scoppiando a ridere.

«È che ero troppo eccitato».

«A quanto pare a qualcuno è mancato non fare l'amore con me».

«Da morire. Mi sei mancata da morire, Jules».

«Anche tu» dissi accarezzandogli la mano.

«Giuro che la prossima volta mi rifarò» disse alzandosi per rivestirsi.

«Dean dai, smettila».

«Sul serio! Ero... fuori allenamento».

«Ah sì? E da quanto? Dal 22 dicembre?» dissi ironica. Conoscendolo non mi ero illusa che dopo che ci eravamo lasciati fosse rimasto in astinenza.

«Da quando ci siamo lasciati io e te» disse guardandomi.

«Sul serio?» dissi incredula.

«Già».

«Wow, io... non avrei mai detto che...».

«Che mi sarei comportato come un santo?».

«No, ma... insomma credevo che con qualcuna...» mi zittì con un bacio.

«Il mio mondo è caduto a pezzi quando ci siamo lasciati, Jules. E credimi l'ultimo mio pensiero era scopare».

«Dean...» dissi guardandolo dolcemente. Quella rivelazione mi aveva sorpreso.

«Vado a farmi una doccia veloce. Vuoi...».

«No tranquillo, vai prima tu. Vado a prendere un bicchiere d'acqua».

«Ok».

«Ah, Dean» dissi fermandolo sulla porta «credo che tu ora mi debba una tua maglietta. Non è molto comodo il vestito, inoltre non vedo l'ora di togliere queste calze».

«Ma certo. Fruga nel mio armadio e prendi ciò che vuoi».

«Posso?» dissi imbarazzata.

«Certo! Questa è casa tua per quanto mi riguarda, Jules» disse gentile.

«Grazie Dean».

Lo vidi andare via e cercai qualcosa di comodo nel suo armadio. Presi una felpa grigia e un pantalone blu della tuta che ovviamente mi cadeva da dosso.

Andai in cucina e mi versai dell'acqua. Sentii il mio stomaco brontolare. Caspita, era proprio vero che il sesso fa venire fame. Non mi era capitato spesso quando lo avevo fatto con Dean, ma questa volta mi sentivo affamata come se la favolosa cena che avevo mangiato prima non fosse mai esistita.

Aspettai che Dean uscisse dalla doccia e poi mi sciacquai anch'io.

Una volta rivestita, tornai in cucina dal mio ragazzo.

«Ehi. Allora ti va questo dolce?» chiese Dean sorridente.

«Certo che sì. Ho una fame da lupi».

Mangiammo in silenzio un pezzo della cheescake di Carlo's. Era buonissima e, visto il silenzio che si era venuto a creare, sia io che Dean eravamo super affamati.

Quando finimmo aiutai Dean a sparecchiare e a mettere i piatti nella lavastoviglie.

Poi ci sedemmo stanchi sul divano e ci abbracciammo. Dopo un pò, una domanda mi arrovellava il cervello, così decisi di farmi coraggio e parlarne con Dean:

«Posso farti una domanda?».

«Sì, certo!» disse guardandomi.

«Posso sapere la verità sulla storia delle bionde?».

«Come?».

«Sì. Quando ci siamo conosciuti mi hai detto che non eri mai stato con una bionda. E mi hai anche detto che non sapevi il perché ma che, semplicemente, ti sei sempre sentito attratto da ragazze coi capelli scuri».

«Esatto».

«E posso dirti che non ci ho mai creduto?» feci fissandolo.

«Jules...».

«Dean, andiamo! Chi vuoi che ci creda? Non può essere una cosa così banale. Insomma ci deve essere una motivazione più seria. Cos'è? In passato una bella bionda ti ha fatto soffrire e hai deciso di non provare più a stare con le ragazze coi capelli chiari?».

«Jules non è così».

«E allora qual è il motivo?».

«Non c'è nessun motivo, è così è basta! Ora possiamo smetterla di parlare di queste stronzate?» disse alzandosi dal divano infastidito.

«Scusami, non volevo farti innervosire. Se non vuoi dirmelo ok, io non...».

«Jules basta ti ho detto che non ne voglio parlare. Non c'è nessuna motivazione, per cui chiudiamola qui ok?».

«Va bene, come vuoi» dissi abbassando lo sguardo.

Dean sbuffò e dopo un po' disse:

«Senti guardiamo un po' la tv, ti va?».

«Ok» dissi accennando un sorriso. Cavolo quant'era complicato quel ragazzo. Non pretendevo che mi raccontasse in un giorno tutta la sua vita, ma almeno poteva dirmi la verità: che c'era un motivo e che un giorno ne avremmo parlato. Non capivo perché nascondersi. E visto quanto si era infastidito, la motivazione era sicuramente molto più profonda della balla che mi aveva rifilato.

E se c'era stata una donna nel suo passato di cui non sapevo nulla? E se invece si trattava di quella sua ex amante che tentò il suicidio, Angela!

«Angela era bionda?» dissi d'un fiato, pentendomi un secondo dopo di aver aperto bocca.

«Jules ancora con questa storia? Credevo che l'avessimo chiusa!».

«Io... hai ragione. Scusami!».

«E comunque Angela non era bionda. Aveva i capelli neri, contenta?» disse facendo zapping tra i canali.

«Mi dispiace, Dean. Io non avrei dovuto...».

«Esatto Jules, non avresti dovuto! Perciò adesso guardiamo la tv e cerchiamo di stare in silenzio per cinque minuti».

Sbuffò passandosi una mano tra i capelli. Si, c'era decisamente qualcosa di più profondo dietro, ma decisi di non insistere né mettergli pressione.

Mi accoccolai a lui in silenzio e Dean mi strinse a sé. Non mi importava di nulla, solo di stargli accanto.

Dopo un po', Dean si distaccò e disse:

«Scusa se sono stato sgarbato prima. Non avrei dovuto, ma ci sono cose che...».

«Shhh» lo zitti di nuovo passandogli il dito sulla bocca «non devi dirmi niente. E non devi scusarti. Io non avrei dovuto insistere».

«D'accordo. Torniamo a guardare la tv?».

«Ok» dissi e mi accoccolai di nuovo a lui. Senza rendermene conto in pochi minuti mi addormentai.

Sognai di Dean, di noi. Sognai una vita felice... il mio sogno che era diventato realtà.

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