Qualcuno Sta Per Cadere

بواسطة MatteoIacobucci

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Emily Hollington ha sedici anni, una personalità introversa e la colonna sonora della sua vita è al ritmo deg... المزيد

1.1 Non voglio andare lì
1.2. La trappola
1.3. L'onore di Leo
2.1. Coprire la vergogna
2.2 Mister Look
2.3 La prima vendetta
3.1 Quello sguardo feroce
3.2 Attacco a Ydes
3.3. Lewis
4.1 Colpe di umani
4.2 Urla mute
4.3. Rabbia
5.1 Guerra
5.2. La giustizia di Mister Look

5.3 Leòn

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بواسطة MatteoIacobucci


Joy non aveva nemmeno la forza di reagire, continuava a rimanere accanto al corpo di Rick. Piangeva a singhiozzi, il trucco pesante che la faceva apparire più adulta delle sue coetanee era sparito lasciando spazio a una maschera occulta con enormi strisce trasversali nere pezzate. A trenta metri di distanza, intanto, Emily e Lewis avevano assistito a tutta la scena e se ne stavano immobili, in silenzio, con le labbra gelate e dischiuse per lo stupore e la paura. Mister Look, alias Nicholas, era dinanzi a loro, la testa voltata a sinistra, gli occhi rossi come rubini infuocati a gustarsi la scena di Joy e Rick. Lui l'aveva aggredito per così tanto tempo che quasi, mentre riceveva colpi da quel ragazzo prepotente, avrebbe voluto scoppiare in lacrime. Look non aveva nemmeno accusato fatica nello sbatterlo al muro e quel colpo era bastato per ucciderlo. Il suo animo assassino era appagato e soddisfatto, dal suo volto non si scollava quel sorriso crudele che incuteva timore a Emily.

«Nicholas» disse Lewis.

I due fratelli si guardarono.

«Cosa vuoi?».

«L'hai ucciso...».

«Bella scoperta!» esclamò e scoppiò a ridere.

Lewis, per la prima volta, non riconobbe suo fratello. Nicholas non era quel mostro inquietante che si trovava di fronte. Nicholas non era cattivo. Nicholas era un animo sensibile a cui piaceva disegnare, che amava la natura e che non avrebbe fatto del male nemmeno a una mosca. Non sapeva cosa ne era stato di suo fratello, ma quel ragazzo in difficoltà un po' timido e impacciato non esisteva più, bensì aveva lasciato spazio a un adulto marcio dentro, con risentimenti nei confronti di un mondo che non avrebbe mai potuto aggiustare da solo. Lewis si passò una mano sul volto e pensò alla vecchia filastrocca dei buoni che diventano cattivi. Nessuno può fermarli, così dice la diceria popolare, perché un buono che diventa cattivo è semplicemente un ex essere umano la cui brutalità è venuta a galla.

«Falla finita» sussurrò Lewis.

«Ora mi occupo della ragazza».

«No!» urlò Lewis e Nicholas lo fissò senza dire niente. Lewis sollevò il diario al cielo. «Rientra qui dentro. In questo diario c'è la tua anima, è qui il vero te stesso, non sei ciò che sei diventato».

«Dovevano pagare!» urlò Nicholas con voce demoniaca. «Dovevano pagare per tutto ciò che mi hanno fatto! Dovevano pagare i loro figli! Dovevano pagare i figli dei figli, i loro antenati! Tutti dovranno pagare per ciò che mi hanno costretto a fare!».

«Non ti ha costretto nessuno» Emily disse proprio ciò che non avrebbe avuto mai il coraggio di dire, se fosse stata cosciente. Nicholas la guardò, rabbioso e dubbioso.

«Tu non sai niente di me e della mia storia».

«So che avevi problemi» disse Emily scostandosi una ciocca di capelli dalla fronte e deviandosela dietro l'orecchio. «So che non riuscivi a muoverti molto bene e che purtroppo non eri del tutto autonomo. So che eri gentile, un ragazzo simpatico. So anche che ti torturavano, che ti prendevano in giro, che ne hai sopportate tante» Emily cercò di assumere un tono di voce dolce e sensibile. «Ma Nicholas, hai visto cos'hai fatto? Tre persone. Hai ucciso tre persone che sono legate a ciò che ti è successo solo marginalmente».

«Tutto è collegato» disse Nicholas. «La prova? Quello che hanno fatto a Leon. Credi che il tuo amico fosse contento di essere umiliato ogni giorno? Credi sia stato contento di morire per colpa di Rick? Credi che sia felice?!».

«No, ma...».

«Lui farebbe ben di peggio! Se potesse evadere dal posto in cui si trova, credi che non si vendicherebbe? Che non avrebbe modo di uccidere barbaramente tutti quelli che l'hanno fatto soffrire? Lo sto aiutando e mi sto togliendo delle piccole soddisfazioni! Ecco quello che sto facendo e tu...».

«Tu non sarai mai come Leon» Emily, questa volta, disse proprio quello che avrebbe voluto dire. «Lui era gentile, simpatico e non avrebbe mai fatto del male a qualcuno. Non ne sarebbe mai stato capace. Ecco perché la gente si ricorderà sempre di lui. Ma di te? Oltre a tuo fratello, chi si ricorderà di te, dopo questa storia? Nessuno. Perché sei cattivo, cattivo come il peggiore dei...».

Nicholas aveva sentito abbastanza. In men che non si dica allungò una mano spigolosa in direzione di Emily e la tirò a sé, quindi la mano del vecchio, possente e incredibilmente rapace come la zampa di un corvo, avvolse la propria stretta attorno al collo della giovane, sollevandola di peso da terra.

Lewis sobbalzò. «Lasciala andare!» urlò.

«Se ti avvicini» disse Nicholas mentre continuava a strangolare Emily «ammazzo anche te, fratellino».

Ma Lewis non voleva sentire ragioni. Aveva il dovere di fermare quello scempio, con le maniere forti o meno. Si scagliò contro Nicholas, ma suo fratello utilizzò ancora i suoi poteri e con un gesto secco della mano libera lo scansò nell'aria facendolo cadere all'indietro rovinosamente, per poi farlo atterrare con la schiena al suolo.

«Lewis, non scherzo» disse. «Ti ho risparmiato, la prossima volta che provi a metterti contro di me ti ammazzo».

Emily, nel frattempo, aveva smesso di sentire. Il suo corpo sembrava essersi rilasciato del tutto, l'aria iniziava a mancare e la stretta di Mister Look si faceva sempre più dura, più soffocante. Gli occhi della giovane erano strabuzzati al cielo, un cielo scuro, pauroso, che sembrava farle da sfondo per quella violenta vicenda.

«Ti piace parlare?!» le chiedeva Nicholas. «Se ti piace provaci adesso».

Lewis, intanto, ebbe un'idea. Dal taschino della giacca che indossava estrasse l'unica arma possibile. Un accendino ancora carico comprato in tabacchino a un prezzo irrisorio. Avvicinò l'accendino al diario e urlò in direzione di suo fratello.

Nicholas si spaventò.

«Lasciala o do fuoco al diario!» urlò Lewis.

«Lascia stare quel diario, Lewis! L'ammazzo!».

«Se do fuoco al diario ti faccio sparire dalla faccia della terra! Metti giù Emily!».

Nicholas si zittì, per la prima volta da tanto tempo non sapeva che fare. Lewis approfittò del momento di sbandamento di suo fratello per ristabilire le posizioni.

«Mettila giù!».

Nicholas ubbidì e mollò la presa su Emily, che crollò al suolo quasi completamente senza sensi. Riusciva ancora a capire cosa stava accadendo intorno a lei, ma non era più completamente cosciente e la cosa la rendeva molto più debole del solito. Nessuna facoltà mentale voleva dire capacità analitiche ridotte allo zero, per questo cercò di strisciare lontano da Nicholas, ma non ci riuscì e il vecchio mostro appoggiò un piede sulla sua testa.

«Non vai da nessuna parte».

«Mollala!» urlò Lewis.

«Dammi il diario» disse Nicholas, la fronte lucida, la pelle quasi squamosa, in metamorfosi. «e la lascio andare».

«Lasciala andare. Poi ti do il diario».

Nicholas scosse la testa. «Mi basta un colpo come quello riservato a Rick e sfracello Emily contro il muro. Non giocare con me».

Un rumore. Un enorme rumore, come quello di un terremoto, sconvolse il posto. La casa delle vacanze di Nicholas e Lewis sembrò crollare dalle fondamenta. Il cielo si tinse di viola e blu, in quegli strani fenomeni non c'era nulla di normale. L'attenzione di tutti fu rapita da quel repentino cambiamento di atmosfera, poi, dal terreno, si levò una piccola scintilla blu.

Una seconda scintilla blu elettrico dall'aspetto fumoso. Una terza.

Ancora un tremolio della terra.

Poi l'inverosimile. Dal sottosuolo fuoriuscì un potente e denso fumo blu, un fumo animato da scariche elettriche che annidò l'aria attorno a sé. Un tremolio ulteriore accolse l'arrivo di quel fumo. Poi il fumo si diradò, ne rimase una sorta di flusso elettrico scintillante, alternato e pulsante che fluttuava nell'aria e che sembrava avere la sua radice sottoterra. In quel momento lo sguardo di Nicholas mutò del tutto. Sollevò il piede dalla testa di Emily, che trovò la forza per guardare ciò che stava succedendo. A qualche metro da lei, proprio da dove nasceva il flusso elettrico che stava puntando Nicholas, c'era qualcosa di brillante. Emily aguzzò la vista e li riconobbe subito: quel paio di occhiali era inconfondibile.

Leon.

Leon era lì.

Lo sapeva, lo sentiva, qualcosa stava per cambiare.

La scintilla blu elettrica si diresse verso Nicholas con una violenza inaudita e fece ciò che nessuno si sarebbe aspettato: penetrò dritto nel petto dell'anziano. Nicholas iniziò ad animarsi come se fosse sotto effetto di compulsioni violente e precipitò in ginocchio portandosi le mani al petto. Fu in quel momento che Lewis capì che avrebbe dovuto fare ciò che gli spettava. Avvicinò l'accendino al diario e diede fuoco alla pagine. Le fiamme, lentamente, si impossessarono del ricordo di Nicholas e Lewis lo fece cadere a terra. Il fuoco fece il resto, consumando tutta la carta e facendo nascere la cenere. La scintilla blu, intanto, continuava a torturare Nicholas, alias Mister Look. Nicholas era a terra, carponi, con le mani appoggiate nel terriccio, le unghie affondate nel suolo, animato da brividi di freddo. Emily guardava la scena ancora riversa al suolo, mentre la scintilla blu rendeva Nicholas più umano e più debole del solito. La scintilla continuò a penetrare nel petto di Nicholas, sembrò impossessarsi di lui e fu quasi impressionante da guardare. Joy e Lewis, distanza, guardavano la scena con espressione disorientata. All'improvviso, un'altra sorpresa: un violento fischio, un fischio potentissimo che distrusse il silenzio e infranse l'aria. Il fischio fu percepito in crescendo, partì sollevandosi da una base molto bassa per poi alzarsi repentinamente fino a diventare assordante. Il fischio fu decisivo, perché Nicholas prima si accasciò al suolo, dunque la scintilla blu lo sovrastò, dando origine a nuovo fumo bluastro, un fumo più denso e corposo del precedente, somigliante a una nebbia da poter sfilzare a fette. Quando, dopo pochi secondi, il fumo si diradò, del corpo di Nicholas non rimaneva più nulla e del suo diario c'era solo un cumulo di cenere. Mentre Lewis sollevava di peso Emily per portarla via da quella brutta storia, la ragazza gli sussurrò qualcosa all'orecchio.

«Prendili» disse sottovoce riferendosi agli occhiali. Lewis lo fece e li consegnò nelle mani di Emily, che non appena li ebbe in mano perse i sensi.


1 mese dopo

La scuola superiore di Ubis era riunita al centro dell'enorme parcheggio posteriore per una manifestazione di sensibilizzazione voluta dall'amministrazione comunale. I recenti episodi derivanti dal caso di Leon erano venuti fuori come predatori nel deserto e dopo gli accertamenti del caso da parte di autorità poliziesche esterne alla cittadina, il sindaco e il commissario del dipartimento di polizia cittadino avevano dovuto dimettersi con l'accusa di aver coperto un reato di omicidio e aver cancellato alcune prove che avrebbero portato al coinvolgimento, almeno morale, di Joy. Joy stessa era stata redarguita con solerzia da chi di dovere, dunque la sua famiglia era stata multata per la serie di accuse. Siccome la ragazza non aveva ancora compiuto la maggior età se la cavò con centoventi ore di servizi sociali in case di accoglienza per vagabondi, lavori per aiutare i più disagiati e svolgimento di mansioni in centri di recupero fuori città. La famiglia di Leon, al completo, formata da madre, padre e fratello più piccolo, il simpatico Thomas, se ne stavano fermi e zitti in prima linea, mentre dietro di loro brulicava la folla di studenti. Il brusio sparì quando sul piccolo palco allestito per l'occasione salì la personalità più attesa: Lewis Kopenski. Il suo ingresso in scena fu accolto da una serie di applausi, i cui più scroscianti provenivano da Emily, accomodata proprio al fianco della famiglia di Leon.

Lewis, vestito di tutto punto per l'occasione, con un completo chiaro in giacca e cravatta, si avvicinò al microfono su base fissa installato sul palco.

«Mi...mi sentite, vero?».

La folla rispose con un boato di approvazione.

«La vostra scuola mi ha invitato oggi perché, ecco, dopo tanti anni anche il caso di mio fratello è stato portato alla luce. E seppur diverso da quello di Leon» lo sguardo si posò su Emily e ricordò del patto che avevano fatto con Joy: nessuno di loro avrebbe mai dovuto dire nulla su quanto era accaduto, nessuno avrebbe dovuto sapere di Nicholas e della sua trasformazione in Mister Look, altrimenti le conseguenze sarebbero state impronunciabili. «Dicevo, anche se è diverso da Leon, anche il caso di mio fratello Nicholas vuol dire molto. Il bullismo è...come posso dire, è qualcosa da cui non si può fuggire, ma al tempo stesso si può sconfiggere. Non è un mostro, non è qualcosa di inarrivabile. Ma non fatevi del male come fece mio fratello, che dimenticò la ragione e decise di suicidarsi. E non fatene agli altri, perché se qualcuno, chiunque altro, può essere diverso da voi...può anche essere vostro amico».

Ancora uno scrosciante applauso, l'ultimo, visto che Lewis scese dal palco quasi in lacrime e raggiunse Emily sciogliendosi in un abbraccio con lei. Entrambi avevano avuto una brutta esperienza, ma entrambi sapevano e potevano essere sicuri che da lì in avanti si sarebbe ripartiti, più forti di prima.

Nella tasca sinistra frontale del cappotto di Emily facevano capolino gli occhiali che qualche tempo prima erano comparsi dal nulla durante lo scontro con Nicholas, alias Mister Look. Avevano le lenti rotte e la montatura un po' scollata, assomigliavano al paio che Leon aveva la sera in cui fu ucciso. Mentre l'abbraccio fra Emily e Lewis terminava e il preside della scuola onorava le vittime del bullismo dell'edificio di Ubis, gli occhiali – senza che nessuno li vedesse – furono animati da un'ultima, stupefacente scintilla blu. Un fremito elettrico che ebbe l'effetto di riscaldare ancor di più Emily. Le sarebbe mancato per sempre il suo amico, ma una parte della sua anima risiedeva in lei, nella sua esistenza pronta a ripartire. 



NOTA DELL'AUTORE: Ringrazio chiunque abbia letto questa storia e mi scuso per eventuali errori di digitazione nel corso della stesura :)

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