AUDREY
<<Come sono andate le prime lezioni?>> Chiede Connie quando ci sediamo al tavolo della mensa.
<<Bene, mi sono sempre seduta agli ultimi banchi>> rispondo prendendo una forchettata di insalata <<A te?>> Chiedo.
<<Bene, mi dispiace solo che non ci siamo viste>> la guardo e sorrido per rassicurarla.
<<Stai tranquilla davvero. Vado a prendermi un succo, tu vuoi qualcosa?>> Mi stiracchio per poi alzarmi.
<<No grazie, se preferisci vado io>> guardo la fila alla mensa.
<<No, vado io. Vado alle macchinette. Qua c'è fila e poi voglio camminare un po'>> Connie annuisce ed esco dalla mensa dopo aver preso le monete.
Sospiro e inizio a percorrere il corridoio vuoto, tranne che per alcuni ragazzi, ma almeno posso godermi un po' di silenzio. Chissà se riuscirò a incontrare di nuovo il ragazzo di oggi, vorrei ringraziarlo. Non mi trovo male in questa scuola, per adesso compagni e professori sembrano simpatici, beh tranne Cristina, penso l'unica che non mi va a genio e a cui non sto molto simpatica. La trovo così ridicola, prendersela per un armadietto e permettersi di parlarmi così, ma infondo che cosa bisogna aspettarsi dalle ragazze più popolari della scuola, se non un misto tra arroganza e superficialità. Arrivo alle macchinette e guardo per dei succhi. Non hanno quello alla pera che preferisco, ma solo albicocca, pesca e banana. Dovrebbero aggiungere dei gusti.
<<Indecisa o stai scegliendo il più bevibile?>> distolgo lo sguardo dalla macchinetta. È Yato <<Sai oggi durante storia volevo venire a sedermi vicino a te, ma ti vedevo così persa nei tuoi pensieri che non volevo disturbare>> ero così persa nei miei pensieri, da non accorgermi che c'era anche lui a storia.
<<Si, ero abbastanza disconnesa dal mondo. Oh, non mi sono presentata stamattina. Mi chiamo Audrey Rose, ma chiamami pure Audrey>> allungo una mano.
<<Yato>> risponde stringendomela.
<<Volevo ringraziarti per avermi difesa stamattina>> non dovrei aver bisogno di qualcuno che mi difenda, ma non volevo iniziare la mia breve permanenza qua creandomi già un problema.
<<Figurati, Cristina non è una persona molto simaptica>> sorride.
<<Ne ho avuto la certezza stamattina>> concordo <<E comunque hai ragione, sto pensando a quello più bevibile. Non hanno pera, quello che prendo sempre>> Yato si toglie lo zaino dalla spalla.
<<Ecco a te>> dice dopo averlo aperto e aver tirato fuori un succo <<Anche pera è il mio gusto preferito>> me lo porge.
<<Ma, non devi. È il tuo>> dico <<Tienilo>> continuo.
<<Insisto>> lo prendo <<Vuol dire che mi devi un succo alla pera>> rido e si unisce anche lui.
<<Beh, grazie. Io devo andare, la mia amica mi sta aspettando. Vieni anche tu in mensa?>> Gli chiedo.
<<No, mi devo vedere con degli amici, pranzo con loro fuori e poi ritorniamo. Ci si becca in giro Audrey>> sorride e va via.
Sorrido e guardo il succo. Yato è davvero un ragazzo gentile e dolce.
Ritorno in mensa da Connie.
<<Così tanto per un succo?>> Scherza.
<<Yato mi ha trattenuta>> rispondo sedendomi.
<<Il ragazzo di stamattina?>> Connie apre la sua bottiglia d'acqua <<Che vi siete detti?>> Chiede.
<<Abbiamo discusso del fatto che le macchinette hanno solo banana, pesca e albicocca come gusti di succhi. E beh, questo me l'ha dato lui>> appoggio il succo sul tavolo <<Avevo detto di no, ma ha insistito>> continuo.
<<Mi sa che qualcuno sta stringendo amicizia>> fulmino Connie con lo sguardo <<Dai Audrey, devi fare amicizia, non puoi stare sempre sola, lo so che hai me, ma sarebbe meglio che ti facessi altri amici>> prende una patatina <<Lo dico per te, per farti vivere una vita serena>> la mangia <<Sai che ti voglio bene>> sorride.
<<Lo so, ma non voglio stringere amicizia con nessuno, o forse solo con Yato>> ma cosa sto dicendo? <<No, neanche con lui. Non posso stringere amicizia quando so che presto lasceremo anche questa città>> gioco con l'insalata nel piatto.
<<Io devo andare>> guardo Connie <<Vado, ho una lezione importantissima a cui non posso mancare>> ma che sta dicendo?
<<Audrey>> ora capisco <<Ti dispiace se mi unisco a te?>> Chiede.
<<No, siediti pur Yato>> guardo Connie che mi fa l'occhiolino e va via <<Scusa, aveva fretta. Non dovevi andare a pranzo fuori con gli amici?>> Chiedo e sospiro.
<<Si, ma hanno disdito all'ultimo momento>> spiega <<É tua amica?>> Chiede prendendo una forchettata della sua insalata.
<<Si, la mia migliore amica>> rispondo infilando la cannuncia nel buco sul cartone del succo <<É un po' strana, ma simpatica>> Yato sorride.
<<La gente strana è interessante. Alla fine sono caduto nella trappola delle macchinette e ho preso il succo alla banana>> mi mostra il succo.
<<Mi hai deluso>> scherzo <<Non puoi cadere cosi in basso>> Yato sorride.
<<Magari è buono>> dice infilando la cannuccia nel buco sul cartone del succo <<No, non è per niente buono>> dice dopo aver bevuto un sorso di succo <<Ti sei inscritta a qualche corso?>> Chiede.
<<Sì, musica e fotografia. Io e Connie ci siamo trasferite qui e la prima cosa a cui abbiamo pensato è stata inscriverci a scuola. Poi abbiamo scelto i corsi>> mento abbassando lo sguardo <<Tu?>> Chiedo rialzandolo.
<<Teatro, mi tiene impegnato a scuola tutti i giorni, ma a me piace, quindi non mi pesa>> risponde.
<<Yato>> ci giriamo e vediamo Cristina <<Posso parlare un attimo da sola con lei? Vorrei chiederle scusa>> riporto lo sguardo nel piatto.
<<Va bene. Ci vediamo in giro Audrey>> guardo verso di lui e sorrido.
Yato va via e si siede Cristina al suo posto. So che non è qui per chiedermi scusa.
<<Dimmi quello che devi dirmi e finiamo questa pagliacciata. So che non sei qui per chiedermi scusa>> mi appoggio allo schienale della sedia <<Quindi taglia corto, non ho tempo da perdere con te>> incrocio le braccia al petto e sostengo il suo sguardo, nessuno mi mette i piedi in testa.
<<Prima di tutto vedi di non parlarmi cosi. Ho visto che sei stata qui con Yato. Stai alla larga da lui piccola sfigata, lui è mio>> si alza <<Ti conviene ascoltarmi>> prende il mio succo <<É mio>> ripete e mi spruzza tutto il succo addosso <<Spero che tu abbia capito con chi hai a che fare>> detto questo va via.
Vedo che tutti nella mensa ridono, mi alzo, prendo lo zaino e me ne vado. Sono tutta bagnata. Vado nel bagno e prendo i fazzoletti. Quella stronza, non ho cambi dietro e non posso andare in giro cosi.
<<Scommetto che è stata Cristina>> mi giro e vedo una ragazza dagli occhi azzurri e capelli biondi, che gli scivolano delicatamente sulle spalle <<Ha fatto la stessa cosa con me>> continua.
<<Uhm, non è una persona molto gentile>> rispondo buttando il fazzoletto nel cestino.
<<Se hai bisogno di una maglia, io ne ho sempre una di ricambio>> mi offre.
<<No, in qualche modo mi copro>> sorrido.
<<Insisto, aspettami qui>> annuisco e la ragazza esce.
Allora persone gentili ci sono in questa scuola. Sospiro e mi passo una mano tra i capelli. Non sono mai stata una persona che reagiva a qualsiasi forma di bullismo, ma da quando ho commesso quell'omicidio ho deciso di non farmi mettere i piedi in testa da nessuno, e diciamo che la voglia di prendere a schiaffi qualcuno, o la voglia di reagire è cresciuta. La ragazza ritorna e mi da la maglia.
<<Mi chiamo Audrey>> mi presento <<Grazie>> la ringrazio.
<<Figurati per cosi poco. Io mi chiamo Destiny>> si presenta <<Ora devo andare, tienila pure se vuoi>> è una ragazza davvero gentile <<Ci si becca in giro>> dice ed esce.
Sospiro ed entro in un bagno. Mi cambio la maglia. È una maglia a maniche lunghe con i colori della bandiera americana in orizzontale, con una manica blu con sopra le stelle. Esco dal bagno e metto quella sporca nello zaino. Mi do un ultima occhiata allo specchio ed esco. Sospiro e mi dirigo verso l'aula di spagnolo.