Slut + Sluttier || 5sos

By lhemmonade

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«Andrà male, prevedo che andrà davvero male». «Suvvia, non essere pessimista. Andrà tutto secondo i piani e L... More

0. Slut + Sluttier
1. Pretty Girl
2. Seducing the cutie
3. In love with the d
4. Change of plans
5. Abel
6. Strategies
7. Miss Hadid
8. First Day
9. Sweet Tessa
10. Bonbon
11. Just a Bird
12. Failed Date
13. Sarah Smiles
14. A whole new world
15. Sexy Schoolgirl
16. Fired!
18. Truce
19. Vagina-blockers
20. The Party
21. ... And The After Party
22. Frenemies for life

17. End of an era

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By lhemmonade

Claire

«Non ci credo che per una volta che ho una ragazza devo averla di nascosto!», mi lamentai, suscitando le risatine di Callie che di tutta risposta mi baciò sulla punta del naso.

Nel buio dello sgabuzzino delle scope al primo piano sembravamo qualcosa di clandestino, una specie di Romeo e Giulietta del ventunesimo secolo - anche se Romeo in questo caso aveva la vagina e tra di noi non c'era una faida tra famiglie che durava da generazioni, ma una sola persona che mi incolpava per la capitolazione della sua relazione. Beh, Luke Hemmings riusciva a rovinarmi la vita in ogni modo, visto che era riuscito quasi a far lasciare me e Callie a relazione praticamente iniziata; fortunatamente non era successo, ma Callie aveva suggerito che forse sarebbe stato meglio vederci di nascosto e comportarci come se non succedesse niente tra di noi alla luce del sole. E certo, la clandestinità era divertente ed eccitante per certi versi, ma a lungo andare cominciava a stancarmi. Volevo vivere la mia prima vera relazione alla luce del sole, non nel buio di uno schifoso sgabuzzino delle scope - sgabuzzino che ne aveva viste davvero tante; a dirla tutta, era un posto interessante per farci sesso.

«Finché Luke continuerà a tenere il muso lungo per questa storia di Michael dovrai sopportare lo sgabuzzino, tesoro. Certo che poi 'sopportare' è proprio una parola grossa, visto che ti piace tanto giocare al gioco del silenzio proprio mentre cerchi di farmi urlare», borbottò indispettita, facendomi sorridere maliziosa di rimando.

Mi strinsi nelle spalle. «Puntualmente vinco sempre», mi vantai, ottenendo un'alzata di occhi al cielo in risposta, «Comunque se aspettiamo che Luke rinsavisca da questa sua fantomatica cotta per mio fratello finiremo per marcire qui dentro, e lo sai meglio di me».

Com'era possibile che Luke si fosse innamorato sul serio - e che si fosse innamorato proprio di mio fratello, poi - non mi era ancora del tutto chiaro. Non pensavo che avrebbe preso la "rottura" con mio fratello così male, eppure erano settimane che Luke non era più lo stesso, era diventato praticamente il fantasma di ciò che conoscevamo prima, un guscio vuoto senz'anima. E tutto per colpa di mio fratello, che dopo aver pensato che Luke se la facesse con lui solo per ripicca nei miei confronti l'ha mollato - per la cronaca, anche Michael era di pessimo umore e se la prendeva anche con me, infatti da giorni non mi parlava né mi accompagnava a scuola. Aveva preso quella faccenda di Luke troppo male, per essere soltanto una roba da niente (come mi aveva detto giusto qualche giorno fa).

Callie si portò due dita sul mento e divenne pensierosa. «Dovremmo fare qualcosa», disse dopo qualche secondo di silenzio, guardandomi speranzosa.

Ricambiai le occhiate sospettosa. Callie stava sicuramente tramando qualcosa che mi avrebbe danneggiata. «Perché mi guardi così? Semmai tu devi fare qualcosa, io non c'entro niente con Luke!».

«Non sarebbe meglio per tutti se lo aiutassi tu? I nostri gruppi hanno fatto passi da gigante! Io e te stiamo insieme e credo che Ashton voglia provarci con Tessa, non credi sia arrivata l'ora di seppellire l'ascia di guerra e di fare pace con Luke?».

Lo sapevo. Fissai Callie incredula, come se mi avesse appena detto che aveva deciso di correre fino al Perù - e sì, forse non è la metafora migliore, ma cercate di capirmi! Sono scioccata dalle sue parole. «Sei pazza? Io non potrei mai e poi mai, neanche in un'altra vita, fare pace con Luke! Va contro ogni mio principio!», esclamai nervosa, forse alzando un po' troppo la voce.

Callie alzò gli occhi al cielo. «Andiamo, cosa ti costa?», mi chiese, prendendo ad accarezzarmi il braccio - aveva deciso di giocare sporco, la stronza.

«La mia dignità, magari? Callie, ho giurato che mai in vita mia avrei cercato di comprendere Luke, figurarsi fare pace con lui! Sarebbe la fine della Claire Clifford che tutti conosciamo!», spiegai, staccandomi da lei in malo modo. Forse stavo reagendo male (anche se non lo avrei ammesso), ma Callie non poteva chiedermi una cosa del genere ed aspettarsi che fossi ragionevole. Poteva scordarselo.

«La fine della vostra faida stupida potrebbe fare bene sia a te che a lui, ma se proprio non riesci a capirlo è un problema tuo», sbottò infine Callie, scuotendo la testa, «E ora se permetti andrei a lezione, che sono già in ritardo. Chiamami quando avrai un po' di buonsenso, okay?», aggiunse, andandosene senza degnarmi neanche di uno sguardo.

Avevo appena litigato con Callie, dopo neanche un mese che stavamo insieme, e per colpa di Luke Hemmings? La mia vita era davvero una sitcom di pessimo gusto, quindi...

***

«La prossima volta che quello stronzo di Pierre mi fa fare una figuraccia a lezione di francese lo spenno», si lamentò Tessa, divorando con foga lo schifoso polpettone della mensa - segno che era davvero fuori di sé. Beh, non era la prima volta che lei e Pierre litigavano, anzi, succedeva fin troppo spesso.

Io sospirai. «Te l'ho detto mille volte Tessa, lascialo stare. Lo sai che adora farti incazzare!», borbottai sovrappensiero mentre giocherellavo con la forchetta nel piatto. Volevo non pensarci almeno per qualche secondo, eppure il litigio avuto con Callie era l'hot topic del mio cervello. Quel giorno ne stavano capitando di tutti i colori, addirittura avevo preso una B al compito di matematica - un miracolo! - e comunque il mio chiodo fisso erano le ultime parole che Callie mi aveva rivolto, l'espressione delusa che mi aveva rivolto. Sentivo di averla davvero offesa, nonostante non potessi farci niente - non poteva di certo pretendere da me che io facessi pace con il mio nemico storico! Sarebbe stato come far riappacificare Russia e Stati Uniti durante la guerra fredda, per farla breve.

«Non posso, è una questione di principio! Pierre è più o meno la mia nemesi, non posso mica dargliela vinta così – tu lasceresti perdere la faida con Luke?».

Alzai la testa, fissando Tessa in un modo che la fece letteralmente spaventare – dovevo sembrare un dragone sputafuoco, al momento, probabilmente. «Non voglio assolutamente parlare di Luke e della mia faida con lui, non adesso. Okay?».

«Okay, Drogon», borbottò Brendon, parlando al posto di Tessa, «Stamattina non hai fatto sesso, per caso? Sei particolarmente acida».

Sospirai mentre sentivo gli occhi curiosi e al tempo stesso preoccupati dei miei migliori amici addosso, valutando se dovessi dirgli della situazione con Callie o meno. Mi avrebbe fatto bene sfogarmi con loro, ovvio, ma temevo che reagissero come lei – il che, dovevo ammetterlo, era la reazione più appropriata alla mia testardaggine, da un punto di vista esterno. Speravo, però, che Brendon e Tessa capissero le mie ragioni; del resto, anche loro avevano delle ragioni per odiare Luke, forse anche più valide delle mie...

«Hai litigato con Callie?», sbottò Tessa all'improvviso, distraendomi dalle mie congetture, «Ashton mi ha... mandato un messaggio chiedendomi cosa sia successo tra voi due, Callie non vuole parlargli».

Alzai un sopracciglio. «Da quando tu e Ashton vi sentite?», chiesi, scoppiando in una risatina quando Tessa arrossì veemente. Beh, almeno avevo evitato l'argomento...

O almeno così avevo creduto finché Brendon non puntò il suo dito indice contro di me. «Non pensare di scampartela così, braccio destro di Satana! Ora ci dici cosa sta succedendo tra te e Callie, poi dopo parliamo di Tessa e Ashton».

Sbuffai. «Ma è una cosa sconvolgente! Finalmente Tessa si sente con uno a posto e noi ci concentriamo su una piccola lite avvenuta tra me e Callie? Suvvia!».

«Quindi avete litigato!», esclamò Tessa, ignorando cosa avessi detto sui suoi strampalati ex fidanzati, «E perché? Andava tutto bene tra di voi – certo, a parte il fatto che vi vedevate in segreto per non far arrabbiare Luke», mi chiese poi, comprensiva; aveva quasi gli occhi a cuoricino mentre pronunciava quelle parole, cosa che mi fece quasi vomitare la cena di Natale dell'anno scorso. Per i miei amici, il fatto che io e Callie dovessimo fare le clandestine per colpa di Luke pareva quasi una cosa romantica, ignoravano completamente quanto fosse ridicolo ed esagerato nascondersi per non urtare la sensibilità di uno che la sensibilità manco sapeva cosa fosse.

«Il motivo è facile da capire: abbiamo litigato per colpa di quella strega maledetta di Luke», sbottai, poggiando la testa sul palmo della mano, «Stavamo parlando di quanto lui fosse triste dopo la rottura con mio fratello, e Callie... ha ipotizzato che avremmo dovuto fare qualcosa per aiutarlo. Al che le ho detto che a me non interessava aiutarlo, perché lo odio, e lei ha dato di matto dicendomi che avrei dovuto far pace con lui per il bene di tutti – ma io come posso fare una cosa del genere? Certo, mi dispiace che stia male dopo la rottura con Michael, ma sinceramente, non è quello che si merita? Ho sperato per anni che soffrisse, e adesso che soffre davvero io dovrei aiutarlo addirittura facendo pace con lui? Mi sembra assurdo soltanto pensarci!».

Brendon e Tessa mi guardarono perplessi per qualche secondo, forse cercavano di metabolizzare la cosa – o cercavano l'insulto perfetto per me, non escludevo nessuna possibilità. Brendon fu il primo a parlare. «Quindi, in sintesi, avete litigato per colpa di Luke?».

Alzai le spalle. «Più o meno».

Tessa scosse la testa. «Non avete litigato per colpa di Luke. Avete litigato perché sei una testaccia dura», borbottò, «Pur di non tornare sui tuoi passi hai preferito litigare con la tua prima vera fidanzata – facendo forse il gioco di Luke, poi! Probabilmente adesso sta gongolando perché è riuscito ad allontanarti da Callie».

Non potevo non ammettere che Tessa avesse probabilmente ragione; in fondo, nonostante avessi delle buone ragioni per continuare la mia faida con Luke, non potevo sacrificare la mia prima – e forse unica – relazione per una cosa così futile. Forse era davvero ora di finirla e dichiarare bandiera bianca?

«Ma sarebbe la fine di un'era!», conclusi il mio ragionamento ad alta voce, protestando praticamente contro me stessa, «Non posso farla finita con il mio odio per Luke, va contro ogni mio principio! E poi scusa, Tessa, ma non hai usato la mia faida con Luke come scusa per non fare pace con Pierre giusto due minuti fa?».

Tessa alzò le spalle. «Beh, io con Pierre non ci ho niente a che fare, odiarlo non compromette nessuna mia relazione con qualcun altro», disse, sorridendo soddisfatta come ogni volta che riusciva a non darmi ragione, «Sul serio, Claire, pensaci bene; non puoi rovinare una cosa così bella per un sentimento che non ha ragione di esistere».

«E poi, potresti benissimo mettere da parte il tuo odio per aiutare Luke, per poi tornare ad odiarlo. Non mi sembra uno sforzo tanto immane», aggiunse Brendon, guardandomi conciliante.

Ci riflettei su. Una tregua non suonava così male, sulla carta; ma il problema era un altro: sarei riuscita a mantenere la tregua con Luke e a fare buon viso a cattivo gioco per un po'? Chissà, forse avrei soltanto finito per uccidere Luke – il che non era neanche male, a pensarci...

***

[A/N] I'm baaaaack! Con un capitolo indecente, già, mi dispiace(?). Beh, però è di 1800 parole, è già qualcosa😂 che ne pensate? Claire riuscirà a fare tregua con Luke o finiranno per scannarsi a vicenda? Lo scoprirete (spero) settimana prossima... o quelle avanti, dipende😂 al prossimo aggiornamento!❤

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