L-o-v-e || Harry Styles

Oleh JayJayNotCool

71.3K 1.5K 84

Sequel of "S-e-x" «E' l'ultima volta» mormorai, raccogliendo a terra gli slip. «Mi passi i boxer?» mi chiese... Lebih Banyak

Really?
The Last Time
Surprise
The end of the party
"I love You"
Two Days
Daddy's Home
"I Have Hair On My Legs"
Us + Valencia + Hailey = Caos
Meditation
Crazy Mom
Sleepover
In My Basket Case
Yes God!
Darren, stop it
Say it
Julie
Finally
Pills
"You're good with your mouth"
Epilogo

My Lovely Mum

2.4K 61 1
Oleh JayJayNotCool

*La mattina dopo*

Se ne stava lì, in silenzio, mentre mi guardava con sguardo ambiguo. Era molto scocciata, arrabbiata, stava forse cercando di sfidarmi, come se potessi cedere sotto quello sguardo che mi perseguitava da quando ero bambina e facevo cose che non dovevo fare.

«Karen lo sa?» domandò scettica.

«Me lo ha proposto lei e gliene ho parlato questa mattina» drizzai la schiena.

«Fai come credi, Ellen» disse infine «Sei grande, è giusto che tu faccia le tue scelte» sembrò quasi che si sforzò per dirmelo.

«Okay...Ehm, stasera torno e prendo le mie cose» mi avviai verso le scale, cercando di fare il più presto possibile, visto che Harry era tornato a casa sua per cambiarsi, ma tempo dieci minuti e sarebbe tornato a prendermi.

«Perché? Adesso dove vai?» mi seguì verso le scale.

«Hai presente la zia di Gemma ed Harry? Liz?» alzai la voce per farmi sentire, ormai con la testa nell'armadio, di cui avevo sentito una grande mancanza.

«Certo! Venivano qui con i figli durante l'estate» mi venne affianco, facendo esattamente ciò che Karen faceva quando ero davanti l'armadio: disturbarmi decidendo lei per me «Questo no» mi bocciò un abitino celeste che rimisi appeso, continuando a cercare, ma ben presto cacciata via per prendere il mio posto.

«Per questo fine settimana sono nella loro casa in campagna ed Harry mi ha chiesto di andare con lui» conclusi semplicemente.

«Metti questo» mi passò un abito che non ricordavo di avere, forse perché non era mio.

«Non me lo metto!» glielo ridai schifata.

Sapevo di chi era il vestito e sapevo la storia che c'era dietro, l'unica cosa che non mi era chiara era il perché fosse nel mio armadio!

«Karen, sei una deficiente!» esclamai a bassa voce, prendendola sotto braccio per accompagnarla dal vialetto alla sua camera da letto «Domani c'è scuola! Papà è furioso» continuai, guardandomi intorno con circospezione «Adesso fa piano»

«Piano piano» sbiascicò ridendo come una stupida, ma l'azzittai immediatamente.

«Zitta» la guardai male, rientrando in casa insieme e in punta di piedi.

Erano ormai le tre del mattino e solitamente uno dei due l'aspettava sempre sveglio, ma verso le due e mezza avevo sentito papà inveire contro Karen che ancora non si faceva vedere, e così mi svegliai, aspettandola vicino alla finestra del salotto per guardarla arrivare e recuperarla.

Sapevo perfettamente che ci avrebbero sentite, ma non potevo lasciarla mezza morta sul marciapiede vicino casa, così la portai in camera sua, la spogliai e la misi a letto.

Fu solo quando presi da terra il vestito che lanciai con non curanza mentre la svestivo, che mi accorsi delle tracce di sperma sulla gonna, così lo lanciai lontano da me ancora una volta, schifata per ciò che avevo appena toccato.

Avevo solo tredici anni, non sapevo nemmeno cosa farci con quel coso penzolante che avevano i maschi.

Riprese a cercare ed io ripresi il mio solito posto seduta ai piedi del letto, controllando l'orario sul cellulare per vedere quanto tempo mi mancasse prima che mi venisse a prendere.

«Ti dispiace che me ne vado?» le chiesi, approfittando che fosse di spalle.

«No» titubò un pochino, guardando bene un vestito avana che mi aveva regalato Karen qualche anno prima ma che non misi mai, troppo chiaro, troppe rouches, troppo campagnolo «Insomma, ovvio che mi dispiace, ma sei grande, devi farti una tua vita» fece spallucce «Lo capisco» me lo fece guardare, ma scossi negativamente la testa «Ti presto un mio maglione?» propose, e non servì nemmeno che le rispondessi visto che uscì di lì con me al suo seguito.

Tirò fuori un vestito fatto a maglia, corto.

Me lo ricordavo bene quel vestito, ce lo aveva sulla polaroid che aveva fatto insieme a papà al loro primo appuntamento, così glielo levai dalle mani e me lo portai in camera.

«Mettici gli stivaletti bassi di pelle nera e le calze»

Presi subito ciò che mi disse, cominciando a spogliarmi e solo in quel momento mi ricordai del morso che mi diede la sera prima Harry, lì, al centro della schiena, con ancora un bel segno dei denti, e quando sentii le dita gelate di mamma sulla schiena che m'ispezionavano preoccupata m'irrigidii.

«Deduco che stanotte sia stato da voi» disse infastidita, dopo aver capito la natura di quel brutto segno, tornando al suo posto, lasciandomi vestire in santa pace.

«Karen ci ha lasciato casa» borbottai, ancora di spalle, perché se vedeva cosa aveva fatto nella zona bikini sarebbe svenuta o mi avrebbe presa a schiaffi, molto probabilmente la seconda «E' un problema?» domandai, sforzandomi nell'infilarmi le calze sottili nere, alzandole fino alla vita.

«Assolutamente» rispose subito, come se non le importasse.

Non le risposi più, continuando a vestirmi fino ad infilarmi le scarpe e finalmente, potermi liberare di quella situazione spiacevole.

Prima di chiudere l'armadio, però, presi uno dei cappotti a cui tenevo di più. Era uno di quelli belli, che solitamente si usa per le cose molto importanti, e quella era una cosa importante e da quello che mi aveva raccontato anche elegante per essere in campagna.

«Sto bene?» le chiesi girandomi prima di scendere.

«Metti un po' di mascara» andai subito in bagno, prendendo l'unico mascara che avevo, mettendolo in fretta, macchiandomi ovunque e quasi mi ciecai un occhio con lo scovolino.

«Dovremmo tornare per le sei» l'avvisai, sentendo il telefono vibrarmi in mano, così risposi «Sto arrivando» mi sbrigai a riattaccare per ascoltare mia madre.

«Non so se esco con Anne, però hai le chiavi, giusto?»

«Sì» ci guardammo negli occhi entrambe non sapendo cosa fare «Bene, allora ciao» l'abbracciai, sentendola ricambiare con piacere, quando la lasciai non mi girai, sapevo stesse piangendo, e non volevo vederla in quello stato altrimenti l'unica volta che mettevo un qualcosa di trucco sarebbe diventato ben presto un disastro e non potevo permettermelo.

Salii in macchina con un groppo in gola che non mi permetteva di parlare, così rimasi in silenzio per tutto il viaggio, lasciando che Harry canticchiasse da solo le canzoni alla radio, senza però farmi domande.

Conosceva molto bene il rapporto fra me e mia madre e sapeva molto bene che quel trasferimento avrebbe fatto male a tutte e due, ma sarebbe passato, avrebbe aiutato entrambe e vivere finalmente.

Quando arrivammo mi ritrovai davanti un casa a due piani immersa nella campagna inglese.

«E' meraviglioso qui» mi guardai attorno, sentendo quanto il sole mi riscaldasse, subito sostituito dalla mano di Harry intrecciata con la mia.

«Stai meglio?» mi baciò la fronte, avviandoci insieme all'entrata della casa, con una bellissima porta rotonda a vetro e legno rosso.

«Adesso sì» allungai il collo verso di lui per dargli un bacio.

Suonò il campanello, aspettando insieme qualcuno che ci venisse ad aprire, ritrovandoci davanti Liz.

L'avevo vista non tante volte, ma quelle poche volte era sempre stata carina con noi e spesso aveva badato a noi quando sia mia madre che Anne erano a lavoro.

«Come sei cresciuta!» si portò le mani al viso, emozionata nel rivedermi, riconoscendomi senza neanche dovermi presentare.

Alle sue spalle arrivò Anne, sorridente come al solito che mi salutò, facendoci entrare notando Liz ancora sconvolta nel vedermi dopo tutti quegli anni.

«Eri alta così l'ultima volta» mise la mano all'altezza del bacino, facendomi notare che effettivamente l'ultima volta che ci eravamo viste avevo tra i cinque e i sei anni «Sei bellissima, Ellen» a quel punto mi strinse fra le sue braccia, sentendo il suo fantastico profumo «Ciao, Harry» abbracciò anche lui, non appena mi lasciò andare, guardandomi ancora intorno per vedere il camino acceso e la cucina piena di persone che ancora non avevano notato il nostro arrivo, essendo impegnati a cucinare tutti insieme «Ragazzi! Venite a salutare!» urlò in direzione della cucina a vista, dove tutti alzarono lo sguardo un po' frastornati e ci fissarono, prima di posare tutto e venirci incontro.

«Ciao, Gemma» le sorrisi, essendo l'unica che conoscevo bene lì dentro.

«Ti ricordi di Ellen?» chiese Liz ad uno dei tre ragazzi davanti a me.

«Poco» storse la bocca, sorridendomi leggermente, prima di spostare lo sguardo su Harry, salutandosi con un mezzo abbraccio, costringendolo a dividersi da me e lasciarmi praticamente sola.

«Giocavate insieme spesso voi due» ci ricordò Anne, tornando dietro i fornelli, notando solo all'ora la tavola enorme e apparecchiata perfettamente con già alcune cose da mangiare «Era l'unico con cui giocavi volentieri, Ellen» mi sorrise di soppiatto, girando un'insalata all'avocado nella ciotola trasparente.

«Luke?» tentai.

Il ragazzo annuì anche lui probabilmente ricollegando il tutto. Era anche normale che non ci ricordassimo esattamente chi eravamo, avevamo solo cinque anni l'ultima volta che ci eravamo visti. O meglio, io cinque, lui quattro.

«Sei cambiato» sorrisi divertita ricordandomelo un pochino diverso, ora somigliava di più ad un adone greco biondo.

«Sì, anche nel carattere» lo anticipò la madre facendo ridere chiunque, anche Harry che tornò a stringermi a lui «Allora...Da quanto state insieme voi due?» ci diede una veloce occhiata maliziosa.

«Quasi tre mesi» rispose al mio posto Harry, accarezzandomi la spalla coperta dal maglione.

«Ce ne hanno messo di tempo!» esclamò Liz, questa volta girandosi verso Anne, sconvolta.

«Perché dicono tutti la stessa cosa?» mormorai, senza farmi sentire se non da Harry, che come me guardava gli altri un po' preoccupato.

«Non ne ho idea»


-Spazio a me-

Capitolo di passaggio, necessario fino ad un certo punto, ma fondamentale per altri aspetti.

Spero che vi stia piacendo la storia e che possiate farmelo sapere con un voto e un commento :)

Comunque, grazie mille alle persone che votano ogni capitolo (siete nel mio cuore, anche se non vi conosco) e anche a quelle persone che leggono solamente.

Vi ricordo che sono intenta a pubblicare altre mille storie sul mio profilo, visto che nel computer ne ho un centinaio tutte mezze iniziate e quindi sto cercando di concluderle e pubblicarle! Perciò passate a leggere anche le altre e niente, alla prossima! :*

BaciXx

Cate


Lanjutkan Membaca

Kamu Akan Menyukai Ini

33.5K 1.1K 74
Jasmine e William, due amici inseparabili, sono costretti ad allontanarsi momentaneamente mentre lei va a trovare delle amicizie a Milano. Durante la...
134K 6.7K 44
"Mai nessuno verrà a salvarti nessuno verrà a consolarti nei momenti bui. Devi farcela da sola, devi essere la tua ancora" *** Alicia, una ragazza ri...
115K 4.5K 49
«Zayn, lei è Jen...» Il riccio spostó lo sguardo verso di me focalizzando i suoi occhi verde smeraldo sui miei, mandó uno sguardo verso il moro che s...
22.6K 1K 52
|Uso la sua chat come una sorta di diario segreto, racconto gran parte delle mie giornate come se fosse una cosa davvero naturale per me. In fondo no...