Zweisamkeit; njh

By yihooniall

7.1K 478 43

Un ragazzo-padre non ben accetto dai suoi genitori è costretto ad abbandonare la sua terra d'origine e lascia... More

Zweisamkeit
Prologo
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
10.
11.
12.
NEW WORK

9.

469 36 4
By yihooniall

«Grazie»

Tom prese la tazzina piena di caffè che sua sorella gli stava porgendo.
Alla fine era riuscito ad avere una mattinata con lei.
Lynn sapeva il motivo di quella visita, non voleva parlare, non voleva farsi riempire la testa con strani pensieri. Era oltretutto preoccupata per Niall, dopo quella sera non lo aveva sentito più. Erano trascorsi tre giorni.

«Allora sorellina» iniziò Tom. Lynn alzò gli occhi al cielo, quel giorno era facilmente irritabile. Era quel periodo del mese, era più che giustificata. 

«Non ho nulla da dire» ripensò velocemente alla figuraccia fatta davanti a suo fratello pronunciando il nome di Niall al posto di Todd.
Perché era così stupida?

«Invece hai molto da dire. So che sei confusa e per questo voglio farti parlare, voglio capire e aiutarti a schiarire le idee»

Lynn si sedette sul divano, accanto a suo fratello. Sospirò e il suo respiro uscì tremolante dalle narici. Decise di iniziare dall'ultimo dei suoi problemi.

«Todd mi ha lasciata»

Tom avrebbe voluto urlare di gioia, alzarsi da quel divano ed esultare come i tifosi davanti ad un goal.
Rimase in silenzio, non gli sembrava il caso.

«Ieri abbiamo cenato fuori, nella stessa pizzeria c'era Niall con suo figlio ma era in dolce compagnia» mosse gli occhi infastidita. «C'era Kate con loro»

«Kate?»

Annuì senza aggiungere altro.

«E ti ha vista?» Lynn non sapeva a chi dei due si riferisse, se a Niall o Kate, ma annuì.

«Todd ha notato la mia continua distrazione, non riuscivo a staccare gli occhi da Niall» si morse il labbro inferiore abbassando lo sguardo.

«Ha intuito qualcosa e ti ha lasciata» proseguì suo fratello al suo posto.

«Sì ma ha anche detto che a prescindere da Niall la nostra relazione non era più quella di una volta, e ha ragione» mormorò l'ultima frase.

«E ti dispiace aver terminato questa relazione?» Tom le prese la mano, accarezzandola.

«Siamo stati insieme per due anni, è ovvio che mi dispiace» strinse la mano di suo fratello.

«Però?»

«Però c'è Niall che non vuole andare via dalla mia testa»

Sospirò. Un sorriso si formò sul viso di Tom, sapeva che sua sorella e quell'irlandese non gliela raccontavano giusta.

«Non farlo andare via allora, tienitelo nella testa. Ti vedo quando parli di lui, Lynn, e hai questi occhi bellissimi che ti brillano più delle stelle. Non rovinare tutto con le tue paranoie, passa del tempo con lui e goditelo. Come andrà a finire lo scoprirai con il tempo ma se ti rende felice allora alzati da questo divano e vai da lui».

«Non posso Tom, sono appena uscita da una relazione e-»

«E qual è il problema? Sei uscita da una relazione la quale non ti stava dando nulla se non peso. Se sei felice senza Todd è giusto che tu lo sia».

Lei continuava a scuotere la testa eppure aveva tanta voglia di vederlo.
Le arrivò un messaggio sul telefono e lo schermo attirò gli occhi di entrambi.
Era Niall.

Niall: Sei in casa?

«Digli di sì, vuole vederti»

Suo fratello era euforico, aveva già qualcosa in mente e non sarebbe stata quella paranoica di sua sorella a rovinargli il piano.
Lynn si limitò a rispondere sinceramente.

Lynn: Sono in casa

Niall: Ho bisogno di parlarti

Lynn: Sono qui, ti aspetto

«Così sembra che vuoi fare sesso con lui» rise Tom leggendo il suo ultimo messaggio. Lynn alzò gli occhi al cielo ma arrossì subito dopo aver letto la risposta di Niall.

Niall: ;)

Non era riferito al messaggio, giusto? Era una semplice emoticon.

«Se solo non fosse per suo figlio ti avrebbe già sbattuta tante di quelle volte»

Lynn diede una gomitata a suo fratello.

«Inutile che reagisci in questo modo, vorresti fartelo anche tu» 

Lynn lo ignorò, Tom era un idiota.
Un piccolo sorriso nacque sul suo viso al pensiero che di lì a poco avrebbe rivisto finalmente Niall.
Stava pensando di portarlo a fare shopping e se avesse voluto anche dal parrucchiere a dare una spuntatina a quei ciuffi troppo ribelli. Non che non le piacessero, li adorava, però una sistemata non gli avrebbe fatto male.

Niall arrivò in pochi minuti, abitando in fondo alla strada non ci aveva messo molto a raggiungere casa sua.
Gli accolse con un sorriso, Ethan sempre con la mano ben salda in quella del padre.

«Ciao» salutò lui con uno strano tono di voce.

«Niall»

Il ragazzo si girò a guardare Tom e ricambiò il saluto. Non si era accorto di lui.
Si avvicinò a Niall e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio che Lynn non riuscì a capire. Niall sorrise imbarazzato, si abbassò sulle ginocchia per stare all'altezza di Ethan.

«Amore ti va di andare al luna park con il fratello di Lynn?»

Niall sapeva già la sua risposta ma volle provarci ugualmente. Difatti Ethan non rispose, guardò Tom intimidito.

«È molto simpatico, sono sicuro ti divertirai»

Passarono alcuni secondi prima che il bambino, con sorpresa di tutti, annuì.  

«Ho fatto il babysitter in precedenza, puoi stare tranquillo» disse Tom.

Niall era tranquillo, dopotutto aveva già occhiato il luna park dedicato agli over 10, era un posto molto tranquillo e poi si fidava di Tom.
Ethan aveva bisogno di staccarsi un po' da lui.

«Ti lascio il mio numero nel caso servisse»

Niall salvò il suo numero sul telefono di Tom. Prese in braccio suo figlio e gli baciò la guancia.

«Fai il bravo, mh?»

Il piccolo annuì, baciò la guancia di suo padre e non appena i suoi piedi toccarono il pavimento corse tra le braccia di Lynn per salutarla.

La casa piombò nel silenzio quando Lynn e Niall rimasero soli, uno di fronte l'altra.
Si guardavano senza proferire parola, entrambi troppo presi dalla bellezza che avevano di fronte.

«Mi dispiace»

La sua voce bassa e profonda fece venire i brividi a Lynn. Lo guardò confusa.

«Non mi sono fatto sentire in questi giorni e l'ultima volta che ci siamo visti ti ho lasciata da sola in una pizzeria con un conto da pagare che non avresti neanche dovuto avere tra le mani»

«Non ha importanza Niall, erano solo delle pizze» scrollò le spalle. Osservò il suo abbigliamento, aveva iniziato ad indossare i maglioncini di cotone leggero. Il clima stava decisamente cambiando, in tutto il mondo. Di solito a settembre era ancora caldo a Honolulu, quest'anno invece l'autunno non vedeva l'ora di arrivare.

«Avevi bisogno di qualcosa?» gli chiese riferendosi al messaggio. Niall infilò le mani nelle tasche dei jeans e Lynn poté notare che quel suo gesto era dovuto all'imbarazzo. Lo faceva spesso.

«Volevo...» alzò le spalle. «Volevo passare del tempo con te e scusarmi per come mi sono comportato. Ho davvero troppi pensieri per la testa e...» sospirò, si passò una mano sul viso. «...mi dispiace» terminò.
Riaprì gli occhi quando sentì un contatto freddo sulla sua mano, quella che aveva tolto dalla tasca. Era la mano di Lynn, stava accarezzando quella di lui dolcemente.
Niall tirò fuori dalla tasca anche l'altra.

«Vuoi parlarne?»

Lui ci pensò, fino ad ora aveva tenuto sempre tutto dentro non avendo nessuno con cui sfogarsi. Parlarne gli avrebbe fatto bene.
Annuì.

«Vieni»

Lynn incrociò le loro dita, si rintanarono nella sua amata sala cinema. Scendendo le scale Niall sentì il bisogno di stringere le loro mani, voleva far capire a Lynn che gli piaceva quel contatto, che avrebbe voluto mantenerlo fino alla fine della chiacchierata.
Si accomodarono sul divano.

«Togli pure le scarpe, sai già che puoi comportarti come fossi a casa tua»

Niall ridacchiò mentre si tolse le sue Adidas con i piedi. Lynn rise alla visa dei suoi calzini, avevano una fantasia davvero strana.

«Ti piacciono?» si tolse un calzino e lo avvicinò al naso di Lynn.

«Smettila, puzzano!» rise lei arricciando il naso.
Niall sorrise, un po' divertito e un po' ammaliato dalla ragazza. Le loro mani erano ancora strette e ben salde tra di loro e non volendo interrompere quel dolce contatto fu costretto a lasciare il calzino a terra.
Quel gesto non sfuggì agli occhi di Lynn.

«Smettila di fare l'idiota e dimmi cos'è che ti disturba tanto in questo periodo»

Niall ignorò la prima parte della frase e sospirò.

«Ethan mi ha chiesto come mai non ha una mamma. Gli ho spiegato che al momento non può averla, che deve essere una donna che piaccia ad entrambi. Si è arrabbiato e ancora adesso continua ad insistere, vuole averne una ma io non so cosa fare. È troppo piccolo per capire ma allo stesso tempo sta crescendo davvero molto in fretta e non so se sarò in grado di gestirlo. Ho paura Lynn»

«Immagino quanto sia difficile. Non te la senti di avere una relazione? Magari trovi quella giusta e così sarete felici entrambi» fece quella domanda con fatica. Lui sorrise appena.

«Non voglio andare in cerca di una ragazza, voglio che sia lei ad entrare nella mia vita improvvisamente. Credo che siano queste le relazioni più vere e durature. Ethan deve capire che suo padre gli basta e avanza al momento, ma non voglio dargli nessuna colpa, è un bambino e non capisce ancora nulla della vita»

Lynn sapeva che non era il momento appropriato per farlo ma gli stava fissando le labbra, quando parlava le muoveva in una maniera che la faceva andare fuori di testa.

«Poi Ethan ha già qualcuno in mente» rise tristemente. Lynn gli accarezzò le nocche della mano con il pollice.

«E a te non piace?»

Osservò il suo profilo, era bellissimo. Lo vide sorridere.

«Non penso che lei ricambierebbe. C'è Ethan di mezzo, se accetta me magari non accetta lui. Io voglio una donna che ami mio figlio tanto quanto ami me, capisci?»

«Capisco perfettamente, quello che non capisco è come si fa a non amare tuo figlio»

«Non a tutti piacciono i bambini, Lynn» rise Niall ovvio.
Lynn rimase in silenzio, aveva ragione. Poi gli fece una domanda che trasformò del tutto il suo umore.

«Cosa è successo alla sua mamma?»

Niall sciolse la presa dalla mano di Lynn. Questo era un altro dei tanti motivi per il quale non voleva una donna nella sua vita.

«Scusami» sussurrò Lynn. Niall scosse la testa, voleva raccontarle di lei.

«È morta durante il parto» il suo labbro tremò leggermente. «Era tutta la mia vita, abbiamo avuto un momento di crisi e ci eravamo separati per qualche settimana. Me la ritrovai un giorno davanti casa mia, mi disse di essere incinta e ricordo perfettamente quel momento come se fosse ieri. Mandai al diavolo tutti i nostri problemi, la baciai e affrontammo felicemente questa gravidanza insieme»

Lynn lo guardava dolcemente, non si meritava una sofferenza del genere.

«È tutta colpa mia» singhiozzò. «Se quella sera fossi stato più attento lei non sarebbe rimasta incinta e sarebbe ancora viva. È morta per colpa mia, sarei dovuto esserci io al suo posto»

Le mani di Lynn si posarono sulle sue guance fredde a causa delle lacrime.

«Non dire mai più una cosa del genere» cercò i suoi occhi azzurri. «Niall guardami»

«No Lynn, è colpa mia! È tutta colpa mia e mi odio per questo. I suoi genitori mi odiano, la mia famiglia mi odia» disse tra le lacrime.

«Guardami» ripeté Lynn, ottenendo la sua attenzione. «Non è colpa tua, un bambino si fa in due e tu hai solo fatto la tua parte, non volontariamente. Se lei non fosse rimasta incinta non ci sarebbe stato Ethan, quel bambino che ti ha dato una nuova vita. Doveva andare così Niall, tu non hai colpe. Non azzardarti a dire e a pensare una cosa del genere mai più, mi hai capito?» 

«Non ce la faccio» scosse la testa.

«Lei è fiera di te e di come stai crescendo Ethan, ne sono sicura»

«No lei mi odia, così come mi odiano tutti gli altri» disse convinto, tirò su con il naso.

«Io non ti odio, non potrei mai»

Niall guardò i suoi occhi, non aveva nulla a che vedere con Riley, la mamma di Ethan. Erano totalmente diverse.
Prima era lui che si prendeva cura degli altri, ora invece la situazione si era ribaltata e si stava ritrovando fin troppo spesso a casa di Lynn a piangere.

Ma quanto sei infantile?

Parlò la sua coscienza. Non aveva tutti i torti, piangeva di più lui che suo figlio.

«Vuole te»

Lynn era confusa, di cosa stava parlando? 

«Ethan vuole te, come mamma»

Si irrigidì a quelle parole. Aprì più volte la bocca ma nessun suono uscì attraverso le sue labbra rosee.
Lei una matrigna? Non era male come visione.

«Ho cercato di spiegargli che sei off limits ma l'ho solo fatto arrabbiare di più. Crede che io non ti voglia bene» rise all'ingenuità del figlio.

«E invece me ne vuoi?»

Niall abbassò lo sguardo e scosse incredulo la testa sorridendo. Le lacrime cessarono.

«Non dovresti fare questo tipo di domande»

«E perché no?» si sistemò meglio sul divano.

«Hanno delle risposte troppo ovvie»

«Troppo ovvie ma non per me»

Lynn voleva sentirselo dire, lo stava punzecchiando di proposito e Niall se ne era reso conto benissimo.

«Certo che ti voglio bene, dopotutto ti ho salvato la vita, ricordi?»

E Lynn sorrise. Sorrise perché aveva ragione, lui le aveva salvato la vita. Lui non aveva perso tempo a gettarsi in acqua per andarla ad aiutare. Non ci aveva pensato due volte.
L'aveva aiutata con la respirazione e per un attimo pensò alle labbra sulle sue. Quanto avrebbe voluto essere sveglia e cosciente in quel momento.
Si accoccolò contro il suo petto, Niall le circondò il corpo con le sue braccia muscolose.
Quello era il posto giusto per entrambi, l'uno tra le braccia dell'altra.

«Per me non sarà un problema prendermi cura di Ethan»

«E privarti del divertimento che alla tua età meriti di avere? No Lynn, accetto la tua gentilezza ma non te lo permetterò. Hai un ragazzo con cui vivere la vita e tanti amici con cui divertirti, Ethan è una grande responsabilità»

«Voglio prendermi questa responsabilità, non sono più fidanzata e posso permettermelo a tempo pieno»

«Lynn, Ethan si abituerà a te. Cosa succederà quando troverò quella giusta? Cambierà mamma? Non è così che funziona e non voglio giocare con i sentimenti del mio bambino» spiegò evitando di gioire sulla rottura tra lei e Todd.
Lynn abbassò lo sguardo.

«Non trovarla allora» mormorò. Niall era confuso, e non poco.
Lynn provava qualcosa per lui? Era impossibile, cos'aveva di così attraente? Era solo un ragazzo povero con la vita pasticciata.

Decisero di terminare lì la conversazione, Lynn si era imbronciata e Niall era spaventato all'idea di averla fatta arrabbiare.
Selezionò un film a caso, o forse lo aveva scelto proprio per l'occasione? Il genere romantico era tra i suoi preferiti.
Niall di tanto in tanto le accarezzava una mano, le passava le dita tra i capelli e le baciava la testa.
Aveva le labbra sulla sua tempia quando sussurrò: «ti ho fatto arrabbiare?» posando poi su quel punto la sua fronte. Lynn girò il volto ritrovandosi la fronte contro quella del ragazzo. Sentiva le gambe tremare.

«No, assolutamente» riuscì a parlare nonostante le mille emozioni che stava attraversando.

«Allora mi spieghi il motivo di quel broncio?»

Era gelosa. Gelosa della ragazza che avrebbe occupato il cuore di Niall.
Voleva esserci lei al suo fianco, voleva essere lei la mamma di Ethan, voleva essere lei la ragazza vestita di bianco al suo fianco, voleva essere lei la donna della sua vita. La donna che Niall avrebbe difeso, sempre.
Voleva essere lei.

«Ordino la cena» disse prendendo il telefono e ignorando la domanda di Niall.

-

La pizza era arrivata e un altro film era iniziato.
Niall aveva ordinato la sua solita pizza ai peperoni mentre Lynn era andata sul classico con una margherita.

«Come fai a digerirli?» chiese lei riferendosi ai peperoni. Le piacevano molto ma il suo stomaco li rifiutava ogni volta.
Niall alzò le spalle.

«Vuoi un pezzo?» le porse una fetta, Lynn accettò. Un pezzettino non le avrebbe fatto nulla.
Diede un morso facendosi imboccare da Niall il quale rise alla vista della troppa mozzarella che la ragazza non riusciva a staccare.
Finì con il ridere anche lei.

Niall avrebbe voluto stringerla contro il suo corpo, baciarla ovunque, toccarla ovunque. Voleva stendersi sul divano con lei al suo fianco e addormentarsi con le gambe avvinghiate alle sue.
Le uniche due cose che lo bloccavano erano l'insicurezza e Riley. Non poteva tradirla in questo modo.
Si sentiva in colpa,stava abbandonando i sentimenti per Riley a causa di Lynn.

Lei posò la testa sulla sua spalla, la pizza era ormai finita.
Forse per questa sera si sarebbe lasciato andare. Difatti le prese la mano, la portò alle labbra e le baciò il dorso per poi intrecciare le loro dita.
Quel contatto gli piaceva da impazzire.

«Quindi con Todd è finita?» chiese interessato.
Lynn si agitò leggermente a quella domanda, perché voleva saperlo?

«Sì... non eravamo fatti per stare insieme» mormorò sospirando.

«Mi dispiace» ed era sincero.

«Troverò quello giusto» alzò le spalle rassegnata.
Si raggomitolò su se stessa portando le gambe al petto, Niall notò una piccola smorfia sul suo viso.

«Ti senti bene?» chiese. Lei annuì.

«È solo mal di pancia, passerà tra un paio di giorni» lo tranquillizzò vedendolo con lo sguardo preoccupato.
Lui annuì appena.

«Se ti serve qualcosa dimmelo, posso prepararti una bevanda calda. Non so cosa può alleviare il dolore ma per qualsiasi cosa sono qui»

Lynn sorrise, le dita finirono tra i capelli di Niall. Gli occhi fissi gli uni negli altri.
Avrebbe tanto voluto baciarlo.

«Si starà divertendo Ethan?» chiese.

«Sono sicura di sì. Mio fratello ha questa capacità di far divertire e sentire a proprio agio i bambini»

«Ultimamente litighiamo spesso. Sta crescendo troppo in fretta, ha sempre voglia di imparare qualcosa di nuovo»

«Tra poco inizierà la scuola, dovremmo iscriverlo. Diventerà un bambino molto intelligente»

Niall si fermò a quel 'dovremmo iscriverlo'.
Dovremmo.
Loro due.
Stava parlando forse al plurale?

«Lynn-» lo interruppe all'istante sapendo già come avrebbe terminato la frase.

«Ethan ha bisogno di istruzione, è un suo diritto. Non puoi non mandare tuo figlio a scuola»

«Lo so, hai ragione, però vorrei che i tuoi genitori sapessero di me. Non mi sento a mio agio a farti spendere dei soldi che in realtà non sono tuoi. È frutto del loro lavoro, voglio solo che loro sappiano e che siano d'accordo»

«Non posso e non voglio dirglielo»

Era ovvio che non sarebbero stati d'accordo. Sarebbe stata la rovina della famiglia, proprio come suo fratello. Un figlio gay e l'altra che frequenta dei poveracci.
Non le andava di discutere di nuovo con loro.

«Non mi accetteranno, vero?» porse la domanda inutilmente, sapendo già la risposta.

«Non mi interessa Niall. Hanno privato a mio fratello di frequentare il ragazzo che ama e non priveranno a me di frequentare te!»

Frequentare come amico, questo era ovvio per Niall.

«È per questo motivo che sei tornata prima quella sera in cui ti stavo aspettando qui da te?»

Lei annuì.

«Come ti ho detto prima, non mi interessa. Parlerò con loro se ti fa stare più tranquillo, spiegherò la situazione e non saranno per niente felici di sapere che sto facendo da madrina ad un bambino. È la mia vita e ciò che voglio siete... è la vostra felicità» si corresse alla fine.

«Madrina?»

Niall la fissava come fosse stato un alieno.

«Voglio fare da mamma a Ethan»

«Ti ho già spiegato la situazione, Lynn»

«Ethan non deve saperlo per forza. Farò tutto ciò che una mamma farebbe per suo figlio, per lui sarò sempre e solo Lynn»

Niall era dubbioso. Lei cercava di convincerlo ma quella piccola ruga sulla fronte dovuta ai troppi pensieri che gli stavano circolando nella mente non era ancora andata via.

«Per favore Niall»

Lui scosse la testa facendo innervosire leggermente la ragazza.

«Perché? È la sua vera mamma che ti blocca? Non riesci ad andare avanti? O è perché vuoi che ci siano dei sentimenti tra te e la nuova figura materna di Ethan?»

«Entrambi» borbottò.

Lynn da una parte lo capiva, provava a mettersi nei suoi panni e doveva ammettere che non erano del tutto confortevoli.

Sospirò e posò la testa sulla spalla di Niall. Le piaceva troppo averlo così vicino al suo corpo.

Continue Reading

You'll Also Like

8K 971 20
Quando lasciarsi amare sembra un'impresa perché tutto ciò che vedi di te stesso non ti piace. "In due si può lottare come dei giganti contro ogni do...
32.9K 2.1K 32
«L'universo ci ha presi in ostaggio, Bianca»
11.6K 547 54
@kenanyildiz_official ha iniziato a seguirti...
182K 5.7K 71
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...