The Alpha King

By AlessiaS2000

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HO RIPUBBLICATO LA STORIA L'11 OTTOBRE 2023. MA LA VERSIONE È DEL 2020✨ PRIMO libro. RIENTRATO NELLE PRIME 60... More

Prologo: Katherine (✅)
Capitolo 1: L'evento inaspettato (✅)
Capitolo 2: Il Re Degli Alpha (✅)
Capitolo 3: La Villa (✅)
Capitolo 4: La verità (✅)
Capitolo 5: L'attacco (✅)
Capitolo 6: Pericolo (✅)
Capitolo 7: Gli ibridi (✅)
Capitolo 8: Il passato (✅)
Capitolo 9: La guarigione (✅)
Capitolo 10: Il secondo beta (✅)
Capitolo 11: Eloise (✅)
Capitolo 12: La sala del trono (✅)
Capitolo 13: La lettera (✅)
Capitolo 14: Dens (✅)
Capitolo 15: La corsa (✅)
Capitolo 16: La trasformazione (✅)
Capitolo 17: La biblioteca (✅)
Capitolo 18: Tradizioni (✅)
Capitolo 19: L'uscita (✅)
Capitolo 20: L'annuncio (✅)
Capitolo 22: L'hotel
Capitolo 23: La storia
Capitolo 24: La nave
Capitolo 25: L'Antartide
Capitolo 26: I vampiri
Capitolo 27: Il ritorno
Capitolo 28: Cassandra
Capitolo 29: Halem
Capitolo 30: Il ciondolo
Capitolo 31: Il vecchio villaggio
Capitolo 32: Il cambiamento
Capitolo 33: Il tradimento
Epilogo: L'amore

Capitolo 21: La partenza

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By AlessiaS2000

Il giorno della partenza, all'interno della Villa, tutti erano agitati e correvano da una parte all'altra per assicurarsi che tutto sarebbe andato bene. Sebastian caricò le ultime valigie in auto, mentre notava che Katherine stava parlando con Eloise. «Mi mancherai» sussurrò l'amica, mentre la abbracciava forte come se non dovesse rivederla per un bel po'. La Luna ricambiò l'abbraccio e poi decise di staccarsi visto che dovevano partire subito, a meno che non volessero perdere la nave che gli avrebbe condotti in Antartide. Avrebbero dovuto affrontare un viaggio molto lungo, quindi prima sarebbero partiti meglio era. «Anche tu mi mancherai, ci vediamo allora.» Le sorrise e finalmente raggiunse il compagno che la stava guardando e le stava dicendo che doveva muoversi. «Scusa.» Ridacchiò e si avviò fuori dalla grande Villa, notando che ci fosse già un'auto parcheggiata. Al posto del guidatore c'era un uomo che non aveva mai visto, così decise di aspettare il compagno che si era messo a parlare con Magnus e Adam che in quel frangente sembrava serio. Quando finì di dare le ultime indicazioni, raggiunse la compagna. Salirono entrambi, mentre alcuni lupi caricavano le valigie. «Sarà un viaggio infinitamente lungo e mi dispiace che tu debba farlo, soprattutto ora» sussurrò il compagno abbastanza triste, anche se poi si ricompose. Era incinta, mica paralizzata, ma non voleva discutere, quindi stette zitta.

«Dove andremo adesso?» domandò la ragazza che era elettrizzata. Anche se sarebbe stato un viaggio molto lungo, non le interessava granché, anzi, sicuramente ne sarebbe valsa la pena. Sognava già l'Antartide come un continente meraviglioso. «Dovremmo passare per l'Italia dove prenderemo un aereo che ci porterà a Buenos Aires, in Argentina. Quindi conoscerai il rappresentate italiano dei lupi in Liguria e l'Alpha del continente Americano, anche se vive in Cile, ma ci aspetterà in Argentina» le spiegò, mentre la macchina partiva. La maggior parte dei lupi uscì dalla Villa per dare un ultimo saluto ai due Alpha, poi rientrarono appena l'abitacolo scomparve. Katherine non aveva mai viaggiato in automobile, quindi non sapeva bene come mettersi per stare comoda. «Ehi, stai male?» chiese subito Sebastian, prendendole il viso tra le mani e cercando di capire cos'avesse. «No, sto bene, sta tranquillo» disse, accorgendosi che stava diventando sempre più protettivo nei suoi confronti. Appoggiò la testa sulla sua spalla e si rilassò. «Quanto ci metteremo ad arrivare in Liguria?» domandò ancora, sapendo già che ci avrebbero messo un bel po' di ore. «Cinque ore e mezza» rivelò, mentre la giovane sbarrava gli occhi e sbuffava. Aveva parecchio sonno visto che era molto presto, così decise che fosse saggio dormire in modo da rendere il viaggio meno pesante. Non fu difficile addormentarsi, anche perché quella notte non aveva chiuso occhio a causa dell'ansia del viaggio.

Magnus poi le aveva esplicitamente detto che doveva trasformarsi il meno possibile ora che era incinta, quindi decise che si sarebbe solo trasformata quando avrebbe dovuto correre per i boschi dell'Antartide. Sebastian si accorse quasi subito che si era addormentata. Iniziò ad accarezzarle i capelli e baciarle il viso. «Mio Re» sussurrò la voce del conducente abbastanza titubante. Al ragazzo non faceva pura, però Sebastian metteva ansia e anche inquietudine, ma in fondo ogni Alpha era così. Il capo alzò la testa di scatto, non aspettandosi che avrebbe intrattenuto una conversazione con quel ragazzo. «Sì?» Lo intimò a continuare, curioso del motivo per cui lo avesse chiamato. «Ecco... ho sentito delle voci. È vero che la Luna è incinta?» domandò, mentre l'Alpha rimaneva sbigottito. Non l'avevano detto a nessuno, ma sicuramente qualcuno aveva origliato. Sapeva che prima o poi qualcuno l'avrebbe scoperto. «Da chi hai sentito la notizia?» Sebastian era abbastanza alterato visto che voleva annunciare della gravidanza una volta tornati dall'Antartide, ma ovviamente non tutto poteva andare come previsto. «L'ho sentito dire a Dens» replicò velocemente, come per paura che potesse rispondergli male.

L'Alpha non disse più nulla, lasciando il povero ragazzo con una curiosità che gli stava divorando l'anima. Il viaggio continuò per le tre ore seguenti, fino a quando decisero di fermarsi. La Luna aveva dormito tutto il tempo e, appena la macchina si fermò, aprì gli occhi, mettendo a fuoco e notando che era ancora in macchina. «Non siamo arrivati vero?» chiese speranzosa, mentre guardava l'ora sull'orologio di Sebastian che segnava le sette del mattino. Il sole si stava levando alto, cominciando a dare fastidio al povero viso della Luna. «Siamo arrivati in un ostello, se vuoi entra, non staremo qui molto, solo per fare colazione» continuò dolcemente, mentre la ragazza annuiva e si metteva una mano sulla fronte. Non aveva molta fame, ma era normale visto che si era alzata molto presto; aveva lo stomaco sottosopra. «Dove siamo?» domandò ancora la bionda. Aprì la portiera e poggiò i piedi sull'asfalto che luccicava sotto i raggi del sole di quella mattinata che si prospettava abbastanza calda. «Vicino Milano.» Anche l'Alpha uscì dal veicolo e si sgranchì le gambe, mentre si girava e guardava l'ostello in cui si fermava da anni ogni volta che andava a visitare i continenti vicini. «Piccola, andiamo dentro» affermò l'uomo, notando che anche il conducente era sceso e lo stava osservando.

Il giovane sviò subito lo sguardo, arrossendo lievemente e iniziando a camminare verso un piccolo villaggio vicino che aveva l'aria di essere abitato da umani. Katherine raggiunse il compagno e si mise ad osservare la struttura davanti a loro. Era di colore rosso, mentre su ogni finestra ai piani superiori c'erano dei fiori di ogni colore che davano allo stabile un aspetto molto accogliente e famigliare. I due poi non indugiarono oltre ed entrarono. Tutti gli occhi si puntarono su di loro, mentre l'Alpha si avvicinava subito a un uomo calvo che stava versando del caffe in una tazza molto capiente. Dal profumo non sembrava essere un lupo, ma un umano. La bionda aggrottò la fronte, perché mai erano andati in un ostello per umani? Ma poi si rese conto che dentro quella stanza c'erano anche muta forma che conversavano tranquillamente con quelli dell'altra specie. Non aveva mai visto nulla del genere, ma era qualcosa di meraviglioso. Aveva sempre sognato che umani e lupi un giorno potessero vivere insieme, ma non credeva che quel giorno fosse già arrivato, almeno in Italia. Tra quei pensieri non si accorse nemmeno che il compagno la stava chiamando da qualche secondo. «Lei è Katherine, la mia compagna» la presentò, mentre lei cercava di sistemarsi come poteva i capelli arruffati.

Sicuramente aveva due occhiaie spaventose, ma non poteva farci nulla visto che non aveva con sé i trucchi e uno specchio. L'umano le porse la mano che lei strinse subito, facendole un sorriso amichevole. La ragazza sapeva comportarsi con gli umani visto che era cresciuta tra loro, quindi non fu difficile intavolare una conversazione. «Che cosa desidera mia Luna? Abbiamo i cornetti, i pancakes, le uova strapazzate... ogni suo desiderio è un ordine.» Le sorrise, mentre i due si accomodavano su due sgabelli abbastanza alti e poggiavano gli avambracci sul bancone. La Luna non voleva affatto essere scortese, ma come dirgli che non aveva fame? Non voleva affatto offenderlo. <<Sebastian... io non ho affatto fame>> disse tramite il collegamento mentale, mentre lui la guardava e cercava di capire se avesse qualche dolore. <<Sto bene, è solo che non ho fame>> aggiunse seria, facendogli capire che le servisse una mano per dirglielo all'uomo. «Sarebbe fantastico se ci preparassi due cornetti ai frutti di bosco da portare via» ordino l'Alpha, mentre l'uomo al di là del bancone annuiva mogio. Quando scomparì dietro la porta della cucina, l'uomo prese subito tra le mani il viso dell'amata. «Devi lo stesso mangiare qualcosa ok?» sussurrò dolce, baciandole la fronte e facendole appoggiare la testa sulla sua spalla.

Alcune donne che non avevano perso nemmeno un secondo della scenetta che avevano davanti, si lasciarono sfuggire dei versetti inteneriti, mentre il lupo si girava per guardarle. Erano umane che avevano preso molto a cuore la faccenda dell'Alpha e della Luna, infatti, ogni volta che Sebastian giungeva in quell'stello che sembrava più un hotel a cinque stelle, veniva ammirato più da loro che dai suoi simili. Anche lui stava progettando di far sì che umani e muta forma potessero vivere insieme, ma negli ultimi anni gli erano giunte notizie che cominciavano ad esserci dei cacciatori dopo moltissimi anni. Prima di realizzare il suo sogno doveva trovare un modo per sconfiggere quegli ibridi modificati e poi avrebbe pensato ai cacciatori che non avevano mai disturbato quelli della sua razza, non ancora. Il capo sorrise alle donne che si abbandonarono contro lo schienale della sedia, non abituate a tutta quella bellezza ultraterrena. Infatti, un altro aspetto che gli umani, o meglio, le donne umane adoravano, era la bellezza particolare che accomunava ogni lupo. Poi tornò a concentrarsi sulla compagna che si era messa una mano davanti alla pancia e che aveva attirato molti sguardi curiosi.

Il compagno cercò di coprire l'evidenza, ma capì ben presto che tutti i presenti avevano capito che la Luna era incinta. Il lupo borbottò qualcosa e alzò gli occhi al cielo quando nella stanza i presenti cominciarono a confabulare. Lui decise di non darci retta, tanto i lupi presenti avevano già sentito il battito del bambino, ma almeno non si erano messi a urlare per la gioia. Il proprietario dell'ostello uscì dalla cucina con un sacchetto che emanava un profumino invitante. Lo consegnò a Sebastian e poi li salutò con un movimento della mano. Il lupo stava per estrarre i soldi dal portafoglio, ma come ogni volta l'altro disse che non era necessario. Sebastian però glieli diede lo stesso e uscì di corsa in modo che non potesse restituirglieli. Notò poi che il conducente doveva ancora tornare, così decise di far fare alla sua donna un giro nei dintorni. «Questo luogo è stato creato due anni dopo la guerra tra lupi e umani, si chiama Lupus. Noi muta forma abbiamo un debole per il latino.» Ridacchiò e mise un braccio intorno alla vita di lei che si stava guardando intorno. «Il rappresentante dell'Italia si chiama Manuele. È meta lupo e metà umano, è grazie a lui se in Italia quasi tutti gli umani e i lupi vivono in armonia» spiegò velocemente, scuotendo il capo e passandosi una mano tra i capelli.

<<Mio Alpha, se vuole sono tornato>> rivelò a mente il ragazzo che aveva guidato la macchina per le tre ore precedenti. «Ora però dobbiamo andare amore» continuò sbuffando visto che voleva farle vedere più luoghi possibili. La giovane annuì, sbadigliando e tornando alla camminando. «Appena arriveremo in Liguria, coi fermeremo in un hotel favoloso per la notte.» Le fece l'occhiolino e salirono di nuovo in macchina. L'uomo prese un cornetto dal sacchetto e iniziò a mangiarlo mentre a Katherine si chiudeva sempre di più lo stomaco. Sperava davvero di aver fame a pranzo, anche perché non mangiare non faceva affatto bene al bambino. La macchina partì di nuovo, mentre, come ore prima, le persone uscivano dalla struttura per salutarli. «Ma come fai a controllare tutto il mondo e far sì che tutti ti amino?» chiese abbastanza sconvolta, non riuscendo a capacitarsene. «Sono un Dio greco, è ovvio amore.» Ridacchiò, facendo sbuffare la giovane che iniziò a guardare fuori dal finestrino. «Oh dai, era solo per farti ridere» soffiò con ancora il sorriso sulle labbra, poi tornò subito serio.

«Non tutti mi amano, alcuni fanno finta, diciamo che non possono lamentarsi visto che concedo ai lupi ogni libertà possibile. All'inizio, quando ero appena diventato Re Degli Alpha, mi capitava spesso di dover combattere con altri lupi che consideravano più forti di me. Ma io li battevo sempre. Sono stati anni duri, anche perché mio padre non mi aveva insegnato come essere Alpha, quindi...» raccontò, mentre un fascio di malinconia gli attraversava il volto. Katherine lo guardò dispiaciuta, ma poi aggiunse: «beh, guardati adesso, sei l'uomo più potente di tutta la Terra.» Gli sorrise e gli prese la mano. «Mia madre è morta quando avevo due anni. Io e mio padre uscimmo per andare ad un lago vicino, e poi, quando tornammo, mio padre la trovò morta. Io non la vidi, ma mi ricordo solamente il tappeto impregnato di sangue. Mio padre, da quel giorno, sembrava aver perso la propria anima» spiegò, mentre gli si formava un groppo in gola che pareva gli impedisse di deglutire. La ragazza sbarrò le palpebre incredula; quando un lupo o una lupa perdevano i propri compagni, allora erano destinati a morire con una sofferenza che lacerava ogni angolo di cuore.

Non credeva che sua madre fosse morta quando lui era così piccolo, ma in quel momento capì perché ci avesse messo tanto a rivelarle il suo passato. «Mio padre trovò il responsabile, così decise di intraprendere una guerra. Erano stati gli ibridi a uccidere mia madre e poi anche mio padre. Per questo ho sterminato quella razza. Alcuni amici di mio padre poi lo tradirono, fu anche quella una causa della sua morte. Io sono arrivato troppo tardi, mio padre era morente. Mi disse solo di diventare l'Alpha che lui non era mai stato.» Sebastian deglutì, mentre una lacrima percorreva la guancia e veniva fermata dalla mano dell'uomo. «Per questo motivo ho ucciso tutti i traditori e ho decido di mettere sotto il mio controllo tutti i lupi e gli umani esistenti. A distanza di ani trovai dei diari di mio padre in cui scriveva di voler diventare il Re di ogni Alpha esistente, solo che non ci riuscì. Ho portato avanti sia il suo che il mio volere» continuò prendendo un lungo respiro e chiudendo gli occhi per qualche secondo.

«Tu sei davvero la Luna che mi ha illuminato la vita. Se solo ti avessi incontrata prima sarebbe stato tutto più semplice.» Rimase zitto per un po', immerso tra i suoi pensieri. Katherine gli teneva ancora la mano, sconvolta per tutto quello che gli era accaduto. Tutti e due avevano passato le pene dell'inferno, ma erano ancora in piedi, ad affrontare qualsiasi pericolo gli si fosse messo davanti. Anche il conducente aveva ascoltato la storia, che sapeva già. Difatti, quando il lupo era diventato Alpha per la prima volta, dovette raccontare tutto quello che gli era successo davanti a tutto il mondo. Quella volta fu la prima in cui Sebastian apparve in televisione per raccontare la sua storia. Era strano per un lupo trovarsi davanti ad uno schermo, ma era l'unico modo per tutti di conoscerlo meglio. La giovane poggiò la testa sulle sue gambe, guardandolo e mettendogli la mano sul suo viso. Socchiuse gli occhi e si lasciò cullare dal silenzio che era diventato protagonista in quell'abitacolo. Sebastian rimise il cornetto dentro il contenitore e sospirò, iniziando ad accarezzare la pancia della sua donna. Quest'ultima si rilassò, studiandogli bene il viso che era contratto, probabilmente stava pensando al padre. Il paesaggio si muoveva velocemente dal finestrino, tanto che l'uomo non poté vedere i soliti monumenti che notava ogni volta che arrivava a Milano. «Sei un Alpha straordinario, nessun lupo poteva chiedere di meglio. Se solo ti avessi incontrato prima, la mia vita sarebbe stata meravigliosa.»



**********
Mercoledì 17 farò l'esame!

Quindi almeno me lo tolgo subito e poi riprenderò a pubblicare due o massimo tre volte a settimana!

Ciao❤️

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