The Alpha King

By AlessiaS2000

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HO RIPUBBLICATO LA STORIA L'11 OTTOBRE 2023. MA LA VERSIONE È DEL 2020✨ PRIMO libro. RIENTRATO NELLE PRIME 60... More

Prologo: Katherine (✅)
Capitolo 1: L'evento inaspettato (✅)
Capitolo 2: Il Re Degli Alpha (✅)
Capitolo 3: La Villa (✅)
Capitolo 4: La verità (✅)
Capitolo 5: L'attacco (✅)
Capitolo 6: Pericolo (✅)
Capitolo 7: Gli ibridi (✅)
Capitolo 8: Il passato (✅)
Capitolo 9: La guarigione (✅)
Capitolo 10: Il secondo beta (✅)
Capitolo 11: Eloise (✅)
Capitolo 12: La sala del trono (✅)
Capitolo 14: Dens (✅)
Capitolo 15: La corsa (✅)
Capitolo 16: La trasformazione (✅)
Capitolo 17: La biblioteca (✅)
Capitolo 18: Tradizioni (✅)
Capitolo 19: L'uscita (✅)
Capitolo 20: L'annuncio (✅)
Capitolo 21: La partenza
Capitolo 22: L'hotel
Capitolo 23: La storia
Capitolo 24: La nave
Capitolo 25: L'Antartide
Capitolo 26: I vampiri
Capitolo 27: Il ritorno
Capitolo 28: Cassandra
Capitolo 29: Halem
Capitolo 30: Il ciondolo
Capitolo 31: Il vecchio villaggio
Capitolo 32: Il cambiamento
Capitolo 33: Il tradimento
Epilogo: L'amore

Capitolo 13: La lettera (✅)

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By AlessiaS2000

L'Alpha sentì che il cuore perse qualche battito, tanto che aspettò un minuto prima di parlare. Durante tutta la sua vita non aveva mai sentito parlare di ibridi modificati, e tantomeno non si era posto il problema che quelle creature potessero modificarsi. Se non potevano essere uccisi, allora come avrebbero dovuto fare? «Ma hai detto che quel veleno li ha uccisi, lo hai anche estratto dal corpo di quell'ibrido. Non abbiamo l'arma quindi?» chiese confuso Sebastian, mentre Magnus scuoteva energicamente il capo.

«Non ho mai visto quel tipo di veleno. Ho analizzato le boccette, ma non c'era più nessuna traccia della tossina, è come se fosse scomparsa» sussurrò, mentre si passava una mano tra i capelli e sbuffava. Era frustrante per lui non riuscire a capire che cosa stesse accadendo e come non riuscire a creare un'arma che avrebbe messo il branco in sicurezza. «Quindi Katherine poteva sopravvivere anche senza che le iniettassimo quel sangue?» domandò Sebastian sempre più confuso, girandosi verso la ragazza che aveva sgranato gli occhi; avrebbe dovuto spiegarle tutto. Guardò Magnus.

«Chiama Adam, faremo una piccola riunione noi quattro» ordinò serio, mentre il medico correva verso la parte opposta da quella in cui l'Alpha e la Luna erano. Quest'ultima non vedeva l'ora di capire almeno come fosse riuscita a guarire. Sebastian le prese la mano, continuando a guardare sempre più nervoso il corridoio dove il dottore era scomparso poco fa. «Saprai ogni cosa, ma ti chiedo di non arrabbiarti. Non volevo dirtelo giorni fa perché stavi male e non volevo appesantirti ulteriormente con i problemi del branco» ammise, mentre lei lo guardava e gli dava una leggera sberla sulla guancia.

«Tu quando stai male devi lo stesso occuparti del branco no?» domandò alzando un sopracciglio e aspettando la riposta che già sapeva. «Certo, sono l'Alpha» rispose con fare ovvio e poi alzando gli occhi al cielo visto che sapeva quello che gli avrebbe detto di lì a poco. «Bene, e io sono la Luna, quindi puoi dirmi lo stesso i problemi del branco anche se sto male. Voglio provare almeno ad essere d'aiuto, ma se non mi dici niente risulta difficile anche pensare di farlo» lo rimproverò seria, poi continuò:

«So che ti preoccupi per me, e anche tanto, ed è normale perché anche io sono sempre preoccupata per te. Però devi cercare di non trattarmi come una bambola di pezza e di non arrabbiarti se ti dico che posso proteggermi da sola, l'ho fatto da quando avevo sette anni e ora ne ho venti, so cosa significa.»

Lo guardò senza una punta di rimorso nella voce; era da tanto che voleva dirgli tutte quelle cose, ma non sapeva come e finalmente le si era presentata l'occasione giusta. Sebastian non disse niente, ma la guardò solo negli occhi. Forse aveva capito che aveva ragione, anche se per lui sarebbe stato lo stesso difficile. Il momento fu interrotto dall'arrivo dei due beta e, successivamente, tutti si rintanarono nell'ufficio.

«Bene Katherine, la prima cosa che devi sapere è che il lupo che ti ha attaccata non è lupo, ma un ibrido. Non sapevamo come riuscire a curarti, ma poi, prima che io lo uccidessi, Magnus è intervenuto dicendo che aveva trovato la cura. Questa sorta di cura era il sangue del mezzo vampiro mischiato al mio. È una storia abbastanza strana, ma è questa. Questo ibrido era modificato, per questo non riusciamo a capire come ucciderlo. Non sappiamo cosa fare, anche perché c'è un branco intero di questi essere modificati e il loro morso è letale per tutti noi» spiegò scadendo bene ogni parola, mentre Katherine rimaneva sbigottita da tutte quelle scoperte. Quella rivelazione la portò a pensare a quel giorno in cui tra il fogliame della foresta vide una figura che si muoveva velocemente.

«Il giorno in cui sei venuto al mio villaggio, ho visto qualcosa muoversi nella foresta adiacente alla mia casa, eri tu?» Domandò al compagno, sperando le dicesse 'Sì'. Ma la faccia di quest'ultimo non sembrava presagire quella risposta. La lupa sgranò gli occhi, mettendosi entrambe le mani tra i capelli. «Pensi che...?» chiese, intimorita di sapere se davvero un ibrido l'avesse vista quel giorno nella sua casa. Chissà anche da quanto tempo la stava spiando, non se ne era sicuramente accorta.

«Sebastian... la Luna è il loro obbiettivo... se la stavano già spiando da prima vuol dire che ritorneranno e vorrà anche dire che molti di noi saranno destinati a morire» affermò subito il medico, mentre la giovane lo guardava e cominciava a respirare affannosamente. Che il passato stesse per bussare alla sua porta senza che lei potesse saperlo? Che fosse la volta buona in cui avrebbe scoperto chi era o erano i responsabili della morte dei suoi genitori? Scosse subito la testa, stringendo i pugni.

«I lupi dei continenti ci aiuteranno. La prossima settimana io e Katherine andremo in Antartide. Tu, Adam, andrai ad avvisare i rappresentati dei branchi di ogni stato in modo che almeno quattro di loro partano per gli altri continenti, ok? Tu Magnus rimarrai qui fino a quando Adam non sarà tornato e cercherai con tutte le tue forze di proteggere il branco, chiaro?» spiegò senza un minimo di tremolio nelle voce, mentre la ragazza stava tentando di metabolizzare quello che Sebastian aveva detto.

In Antartide? Non era più semplice andare nel continente asiatico? La loro zona era la Svizzera, quindi l'Antartide era davvero troppo lontana. Senza che se ne rendesse conto i due beta erano già usciti e Sebastian si era seduto dietro la scrivania a comporre una lettera che poi avrebbe spedito all'Alpha del continente antartico.

'Alpha Alvar,
È sempre un piacere scriverti e annunciarti che verrò nel continente. Questa visita è causata dal fatto che il mio branco sta avendo molti problemi con alcuni ibridi, che ovviamente non ti spiegherò qui. Porterò anche la mia compagna e finalmente tutti voi avrete l'occasione di conoscerla. Arriveremo esattamente la settimana prossima,
Il Re Degli Alpha.'

Firmò la lettera con maestria e poi guardò la compagna che era ancora in piedi, immobile. «Katherine, mi dispiace di aver deciso così in fretta senza dirti niente, ma ci dobbiamo andare per forza, l'Alpha del continente antartico è l'unico che ha avuto a che fare con gli ibridi, quindi abbiamo ancora una possibilità per uccidere queste fecce» sussurrò, per poi alzarsi e mettersi al suo fianco. Katherine lo guardò. «D'accordo, ma la prossima volta voglio saperlo prima» lo rimbeccò, facendogli la linguaccia e sperando di calmarsi al più presto.

Non ne sapeva il motivo, ma il fatto di lasciare il suo continente le metteva molta ansia mista a eccitazione. Non era mai uscita dal suo piccolo villaggio, quindi era normale essere eccitata nello scoprire luoghi nuovi. «Ora devo andare a preparare il tutto per la cerimonia di stasera, tu puoi venire con me oppure puoi fare quello vuoi, però non allontanarti troppo. Anche se quegli ibridi ora sono abbastanza sotto controllo, non significa che non riusciranno più a entrare ancora nel nostro territorio. Quando troveremo la loro base e la raderemo al suolo, allora potrai allontanarti di più, ma fino ad allora no, ok?» affermò, dandole una bacio sulla guancia e facendole l'occhiolino.

La ragazza alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Non aveva senso ribadire quello che aveva detto poco fa, Sebastian sarebbe sempre rimasto della sua idea.

Quest'ultimo uscì dalla stanza e, insieme ad Adam e altri lupi, si diresse fuori dalla Villa, mentre la ragazza non sapeva proprio che fare. La cosa migliore era però visitare quella Villa una volta per tutte, sperando di non perdersi. Poi però le venne un'idea. Voleva ancora entrare nella stanza dei genitori di Sebastian. Non sapeva il perché ma quel luogo la rilassava e la faceva stare in pace con se stessa. Si avviò quindi alla volta del luogo che aveva visitato prima ed entrò, non trovando nessuno.

Camminò arrivando davanti al quadro e poi si sedette sul pavimento, rimanendo lì e guardare il ritratto. Sbatté le palpebre e chiuse gli occhi, sentendo che il cuore aveva iniziato a batterle forte. Certe volte il silenzio era la soluzione. Anzi, meditare era quasi sempre la soluzione. Ripensò a tutto quello che le era successo e quello che ancora doveva accadere. Quei pensieri furono interrotti bruscamente dal ricordo dalla figura della madre ricoperta di sangue e sul pavimento. Si ricordò di averle poggiato una mano sulla guancia, mentre le lacrime, che continuavano a scorrerle lungo le guance, finivano per cadere sul viso della donna. Rimembrò anche di averla guardata per tutto il tempo negli occhi, prima che questi si chiudessero per sempre.

Mereope, prima di morire, le fece un ultimo sorriso. Voleva che la figlia ricordasse quello dopo la sua morte in mezzo a tutto quel dolore e a quella violenza. Ed era questo che Katherine ricordava della madre, quel sorriso immerso in quel silenzio che gridava per essere ascoltato. La giovane scosse subito la testa per cancellare quell'immagine che era la causa tutt'ora di molti suoi incubi.

«Luna» sussurrò una voce di donna che la lupa riconobbe subito: Eloise. La lupa non aveva molto voglia di vedere o parlare con qualcuno, non dopo aver rivisto la madre in quelle condizioni. «Ciao» la salutò, cercando di farle capire che non era molto propensa a intavolare una conversazione. Difatti l'altra lo capì al volo e decise che fosse meglio andarsene. Fece un inchino e procedette per la sua strada. Sperava di non averla offesa, ma in quel momento aveva bisogno di calmarsi da sola, e quel silenzio la stava aiutando.

Era così strano che entrambi avessero perso i genitori, il destino legava sempre due persone che all'apparenza non sembravano andare d'accordo nemmeno per un po', ma che poi si rivelavano essere l'uno lo specchio dell'altra. Katherine sorrise e continuò a guardare il quadro, soffermandosi sulla figura della madre di Sebastian. Doveva essere una donna straordinaria e molto dolce. Era davvero una cosa orrenda che l'Alpha non fosse mai riuscito a conoscerla. Non avere l'opportunità di sapere cosa si provasse ad essere amati da una madre distruggeva un'esistenza. Sebastian non poteva di certo dire di non essere stato coraggioso. Era cresciuto senza una figura materna e sicuramente stava ancora provando un dolore unito a quel vuoto che nemmeno lei sarebbe riuscita a riempire.

«Mia Luna, potrebbe venire con me un attimo?» chiese una voce dietro di lei che le fece girare la testa. Era Lisa, una delle due sarte che l'altra volta le avevano preso le misure. La lupa tentò di mostrarsi poco infastidita, anche se non ci riuscì molto visto che la donna fece un inchino e la guardò dispiaciuta. «Mi dispiace disturbarla mia Luna, ma deve provare il vestito che le abbiamo confezionato per la cerimonia di stasera» soffiò, mentre iniziavano a camminare. La giovane non aveva nemmeno pensato a come vestirsi quella sera, ma alla fine non le serviva un abito confezionato visto che ne aveva molti nell'armadio grazie proprio a Lisa e Isabel. Sicuramente sarebbe stato bellissimo e soprattutto adatto alla serata.

Si stava anche abituando a continuare a essere chiamata Luna. Senza nemmeno accorgersene, entrarono in una stanza che lei non aveva mai visto, come tante altre d'altronde. Era abbastanza grande, le pareti erano bianche con dei disegni raffiguranti dei lupi che correvano tra gli alberi di un bosco. Non aveva mai visto niente del genere, quella rappresentazione era così curata nei minimi dettagli che sembrava essere vera.

Addossati alle pareti c'erano molti manichini con addosso dei vestiti stupendi. Katherine, ben presto, si accorse subito di essere in una specie di camerino dove avrebbe dovuto provarsi il vestito.

«Stia pure qui, tra poco tornerò con il vestito che deve provarsi.»

Le fece un sorriso e poi scomparve dietro una porta bianca. La lupa annuì, poi guardò la quantità impressionante di stoffe che occupavano un tavolino. Sbuffò e si passò una mano tra i capelli, cominciando a colpire il pavimento con il piede. Dopo vari minuti, Lisa tornò nella stanza con un abito coperto da un tessuto protettivo. Lo poggiò su un divanetto sgombro e aprì la cerniera, estraendo il vestito con una delicatezza immane. La giovane spalancò sia le palpebre che la bocca per lo stupore, non avendo visto mai niente del genere.

L'abito era blu, lo stesso blu degli occhi del compagno. Indossare qualcosa che lo rappresentasse era un onore e non vedeva l'ora di potersi vedere con quell'abito. Lo osservò ancora e notò che all'altezza della vita c'era un cinturino in tessuto con sopra delle cuciture rappresentati una corona e poco sopra la luna. La parte davanti della gonna era molto più corta rispetto a quella dietro.

Non sapeva se sarebbe riuscita a mostrarsi con un abito del genere davanti a tutti i lupi di Sebastian, ma doveva, soprattutto perché aveva il compito di essere l'esempio per chi, dentro a quel branco, non si credeva abbastanza. Doveva ricordare loro che si era sempre abbastanza per qualcuno, sempre. «Mia Luna, vuole provarlo?» domandò, aspettando che la lupa lo prendesse e se lo mettesse. Quest'ultima annuì e cominciò a spogliarsi, rimanendo in intimo e cominciando a infilarsi il vestito lentamente.

Le stava alla perfezione, com'era giusto visto che gliel'avevano fatto su misura. Lisa poi le chiuse la cerniera e la guardò dolcemente. «Questo colore su di lei è perfetto» ammise sorridendo come non mai, mentre la ragazza arrossiva. È il colore del mio amore, pensò. Ed era vero, quel blu era stata la prima cosa che la fece innamorare di Sebastian, la prima che vide.

«Sei tu ad essere una sarta perfetta» replicò dolcemente, guardandosi di continuo quel vestito che sembrava troppo bello per essere vero. Lisa fece un inchino davvero profondo, tanto che quasi toccò terra con la testa. Katherine era molto a disagio, ma cercò di non mostrarsi così, non voleva che la inquadrassero come una ragazza troppo timida per stare al fianco dell'Alpha. «Ora è meglio se lo metto di nuovo dentro alla confezione, non vorrei si rovinasse. Glielo faremo trovare stasera sopra il letto della sua camera» sussurrò sempre con un sorriso sincero.

Katherine annuì, togliendoselo lentamente e poi consegnandolo nelle mani della sarta che lo mise subito dentro al tessuto protettivo.

«È un abito davvero meraviglioso, non vedo l'ora di metterlo.»

La ragazza si rivestì e decise di farle un piccolo un inchino, al quale la sarta rimase sia sorpresa che sconvolta. La lupa rise e poi la salutò con la mano, dirigendosi fuori dalla stanza e guardandosi intorno. Il corridoio era vuoto e non si sentivano delle voci, così decise che fosse ora di uscire dalla casa. Aveva bisogno di prendere aria visto che era rimasta dentro per un po' di ore. Si avviò alla volta dell'entrata, trovando quasi subito la strada giusta. Uscì, sentendo una folata di vento fresco scompigliarle i capelli.

Delle voci attirarono la sua attenzione, così voltò la testa e notò che Adam e Sebastian stavano combattendo scherzosamente, mentre sulle loro spalle c'erano due bambini che stavano ridendo a crepapelle. La ragazza inarcò un sopracciglio, non sapendo cosa pensare. Notò anche Magnus che li stava guardando con un'espressione indecifrabile. Katherine scoppiò a ridere, facendo girare tutti gli uomini verso di lei.


********
Ehi ragazzi!

Mi spiace dirvi che aggiornerò solo il lunedì e il mercoledì, perché sono veramente presa male con la scuola e altre cose, come molti di voi, quindi non ammazzatemi:(

Però, volevo anche dirvi che una volta che finito di riscrivere tutto il libro lo metterò tutto in una volta! Però dovrete aspettare:(

Non abbandonatemi eh😂

Ciao!

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