Zweisamkeit; njh

By yihooniall

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Un ragazzo-padre non ben accetto dai suoi genitori è costretto ad abbandonare la sua terra d'origine e lascia... More

Zweisamkeit
Prologo
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NEW WORK

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By yihooniall

Todd: Amore, eri seria ieri?

Era da più di un'ora che stava pensando ad una risposta da dargli.
Era seria ieri?
Non riusciva a lasciarlo andare, lei lo amava eppure le sembrava un amore dannatamente sbagliato.
Non riusciva a credere che la loro relazione avesse preso una strada differente dopo due anni. Magari se lui non l'avesse tradita molteplici volte adesso tutto starebbe filando per il meglio.

Magari se non fosse arrivato Niall a salvarti la vita tutto sarebbe rimasto come prima.

Lynn trattenne il respiro alle parole della sua coscienza. Era davvero colpa di Niall se ora dubitava della relazione con Todd?
No, certo che no, Niall era solo un amico. Un amico dannatamente attraente ma nulla di più.

Un amico che non appena ti sfiora ti fa andare fuori di testa.

Continua la sua coscienza. Lynn sbuffò, ci mancava solo quella vocina interiore ad incasinare ancora di più i suoi pensieri.
Niall era bello, bello da togliere il fiato, era ovvio che desiderava il suo tocco. Ma era solo stupida attrazione fisica, nulla in confronto a ciò che aveva passato con Todd.
Todd era l'amore della sua vita, si trovava bene con lui.

Decise di non rispondere alla sua domanda ma di cambiare argomento facendogli capire che no, non era seria.

Lynn: Quando mi porti a cena?

Todd: Domani? :)

Lynn: Domani è perfetto

Todd: Ti amo

Lynn: Anche io ti amo

Infilò il telefono nella borsa e si preparò per uscire. Non appena mise la mano sulla maniglia della porta suonarono al citofono facendola spaventare.
Aprì la porta e guardò oltre il vialetto, verso il cancello. Sorrise quando vide Niall insieme a suo figlio. Dopo aver aperto il cancello li aspettò sotto il portico.

«Stai uscendo?» chiese Niall quando si rese conto che la ragazza era ben pettinata e ben vestita.
Lynn non rispose, si precipitò subito da Ethan che aveva le guance piene di lacrime e teneva la mano ben salda in quella di Niall.

«Tesoro perché piangi?» lo prese in braccio.

«Voleva venire da te, è da ieri sera che insiste. Gli ho detto che non era il caso e stranamente ha iniziato a fare i capricci, cosa che non ha mai fatto prima d'ora»

Lynn strinse il bambino tra le braccia.

«Potete venire quando volete a qualsiasi ora» disse a Niall. Lui annuì lievemente.

«Stai uscendo?» chiese di nuovo lui infilando le mani nelle tasche dei jeans.

«Sì, sto andando a cena dai miei genitori»

Niall sembrava preoccupato. Come avrebbe fatto a calmare suo figlio?

«Torniamo domani» disse rivolgendosi più ad Ethan che a Lynn. Lui tornò a piangere a singhiozzi.
Niall si portò una mano sul viso esausto.

«Potete restare qui»

Gli occhi di Niall si fermarono in quelli di Lynn. Voleva che restassero lì a casa sua mentre lei era via?

«Non è necessario»

Lynn fece scendere il bambino dalle sue braccia e lo incitò ad entrare. A piccoli passi raggiunse il centro del corridoio.

«Restate qui» disse a Niall. Lui non sapeva cosa rispondere. Cosa avrebbe dovuto dire?

«Il frigo è pieno di cibo, sentiti libero di sporcare pentole e padelle. Potete guardare la tv, fare un bagno oppure utilizzare il computer. Lo puoi trovare nella mia stanza. Fai come fossi a casa tua Niall»

«Non posso Lynn» non riusciva davvero ad accettare il suo aiuto. Avrebbe tanto voluto.
Lynn invece non riusciva a guardare la vita di quel ragazzo sgretolarsi lentamente.

«Casa mia è casa tua»

E Niall quasi pianse a quelle parole. Nessuno gli aveva mai dimostrato tutto quell'affetto, Lynn era semplicemente fantastica.
Non poté fare a meno di abbracciarla, l'odore del suo shampoo gli entrò nelle narici.

«Sei una persona meravigliosa» le mormorò nell'orecchio facendola sorridere.

«Dopo dovrei parlarti» disse lui tornando a guardarla in viso. Lei annuì.

«Io vado, se hai bisogno di qualcosa chiamami»

Lo baciò sulla guancia e scappò via. Aveva fatto lei il primo passo e le era piaciuto. Aveva delle guance morbide, le avrebbe baciate tutto il tempo.
Si fidava di Niall, non era affatto spaventata di lasciarlo in casa sua. Era un bravo ragazzo.

Con la sua auto si recò a casa dei suoi genitori, Tom era già lì.

«Ciao mamma» salutò sua madre abbracciandola.

«Ciao papà» ripeté l'azione.

Posò la borsa in soggiorno. Era felice di poter passare una serata nella sua vecchia casa.

«Abbiamo saputo di Todd» parlò sua madre.
Ovviamente si riferiva al loro rapporto riallacciato. Lynn si limitò a scrollare le spalle.

«Tutto qui? Una scrollata di spalle?» rise appena Tom.
Suo fratello si era reso conto che quella loro scelta era stata troppo azzardata e troppo sbagliata.
A dirla tutta Tom non ce lo vedeva Todd accanto alla sua sorellina, non si era però mai azzardato a dire nulla sulla loro relazione. Era lei quella che doveva essere felice dopotutto.

Lynn rimase in silenzio, cosa che la fece preoccupare ancor di più.
Per una volta voleva non pensare a nulla e godersi una cena in santa pace in famiglia.

«Tom ci stava parlando della sua ragazza» cambiò argomento Patrick, suo padre.
Lynn si voltò di scatto verso suo fratello con gli occhi spalancati. Ricordava il litigio tra Tom e Dave in casa sua la scorsa sera per colpa di questa "ragazza" con cui stava scambiando messaggi ma non ci aveva dato molto peso. Dave era un tipo scherzoso.

«Cosa?» chiese sorpresa. Era da tanto che suo fratello non parlava di ragazze.
Lo vide distogliere lo sguardo e si accigliò, non aveva mai avuto problemi nel parlare di questi argomenti.

«Ci stava per dire il suo nome» proseguì il padre.
Lynn notò suo fratello in difficoltà.

«Si chiama... Camille»

«E com'è? Hai una sua foto? Avresti potuto portarla» parlò sua madre.

«Non mi sembrava il caso mamma, ci conosciamo da poco»

«La conosco?» chiese Lynn diventando curiosa. Lui scosse la testa.
Per fortuna la loro madre si era ritirata in cucina per iniziare a preparare la cena.

«So che hai una sua foto, fammela vedere dai» lo pregò. Anche suo padre era andato in cucina a dare una mano.

«No Lynn»

«Per favore» continuò imbronciandosi. Tom sospirò, era davvero combattuto ma prima o poi avrebbe dovuto affrontare l'argomento.
Tirò fuori il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e Lynn emise un piccolo verso di felicità.
Vedeva le mani di Tom tremare leggermente, era davvero nervoso.

«Ecco» mormorò porgendole il telefono, abbassò lo sguardo non riuscendo a vedere la sua reazione.

Non era una foto di una ragazza ma di un ragazzo. Lynn si accigliò e si chiese come era possibile ma soprattutto da quanto tempo. Possibile non se ne fosse mai accorta?
Era bello, aveva dei ricci castani, tendenti al biondo, disordinati e le iridi marroni.
Alzò lo sguardo verso Tom, aspettò una sua reazione e quando i due fratelli si incrociarono con gli sguardi lei gli sorrise.

«Perché non me lo hai mai detto?»

Lui alzò le spalle.

«Pensavo fosse solo un'impressione, non ne ero certo neanche io. Poi però ho incontrato Phill e mi sono reso conto che...» non riuscì a finire la frase. Per lui era tutto nuovo.

«Che sei gay» concluse Lynn a bassa voce, per non farsi sentire dai suoi genitori. «Va bene Tommy, non devi essere spaventato nel pronunciarlo. Non c'è nulla di male, è semplicemente un orientamento sessuale»

«Mamma e papà non lo accetteranno» si abbatté.

«Cosa importa?»

«Mi importa Lynn. Sono i miei genitori, voglio che loro accettino e accolgano Phill nella nostra famiglia. Lo sai come la pensano e con quale mentalità ragionano. Pensi che se sapessero di Niall lo accetterebbero?»

Sentendo pronunciare quel nome il cuore di Lynn sussultò. Cosa c'entrava ora Niall?

«No Lynn» proseguì il discorso. «Non accetteranno questa tua nuova amicizia perché lui non è come noi, non è ricco, non vive in una villa, non si cura nell'aspetto. Non accetteranno mai quel ragazzo soprattutto perché ha un figlio avuto da molto giovane. Non accetteranno neanche Phill perché loro vogliono la famiglia perfetta, vogliono dei nipoti. Desiderano cose che noi non possiamo dargli!»

«E cosa pensi di fare? Rinunciare a Phill per loro?» chiese alterandosi.

Quando Tom non rispose lei rise sarcasticamente. Non poteva rinunciare all'amore per colpa di una famiglia all'antica.
Non lo accettava.

«Non ho in programma di dirglielo. Voglio prima vedere come va questa relazione e poi se si trasforma in qualcosa di serio allora lo farò»

Lynn annuì, ancora leggermente infastidita. Odiava la sua famiglia.
Purtroppo i due fratelli non si erano resi conto di aver alzato la voce attirando l'attenzione dei loro genitori.
Sua madre fissava il primogenito con un'espressione delusa e schifata mentre il padre era ancora leggermente sotto shock.
Lynn spostò di scatto lo sguardo verso suo fratello e lo vide come non lo aveva mai visto prima. Era spaventato.

«Dimmi che ho ascoltato male» disse sua madre portandosi una mano sul petto.

Lynn si innervosì. Affiancò Tom per aiutarlo ad affrontare questo argomento delicato.

«Non ti permetterò di far entrare quel ragazzo nella nostra famiglia!» lo sgridò il padre.
Sua madre si aggrappò al braccio di suo marito.

«Sto per sentirmi male» sussurrò lasciandosi andare sul corpo di Patrick.

«State avendo una reazione esagerata» parlò Lynn.

«Esagerata? Abbiamo un figlio gay! Pensa che figura da schifo faremo quando tutti i nostri amici e conoscenti verranno a saperlo» ribatté il padre sgridando anche lei.

«A voi non è mai importato nulla di noi! Vi importa solo di ciò che pensano gli altri!»

Tom le prese la mano per farla calmare.

«Ma cosa dici Lynn!» sua madre sembrava essersi ripresa.

«Come si chiama la mia migliora amica?» le chiese sapendo già di non ricevere una risposta.

«Ha importanza? Stavamo parlando di tuo fratello!» tentò di divincolare il discorso.

«Tom evita di frequentare quel ragazzo» parlò chiaro Patrick.

«Altrimenti?»

«Altrimenti esci da quella porta e non rientrare mai più»

Lynn sentì il respiro pesante di suo fratello. Tom ci stava pensando.
Amava Phill ma tra lui e la sua famiglia non sapeva proprio scegliere. Forse questa cotta sarebbe passata.
Valeva davvero la pena?

«Tommy» lo richiamò Lynn cercando di farlo ragionare.

«Ho bisogno di stare da solo» mormorò uscendo di casa.
Lynn prese la sua borsa e fece per seguirlo.

«Dove vai?» chiese suo padre.

«Via»

Era davvero arrabbiata. Come poteva mettere da parte l'amore per colpa dei suoi genitori? Suo fratello era fuori di testa.

«Stavo preparando il polpettone per cena» cercò di rimediare sua madre.

Perché stavano ignorando ciò che era appena successo? Avevano appena negato a loro figlio di frequentare la persona di cui era innamorato.

«Sono vegetariana mamma» disse con tono acido uscendo da quella casa.
Raggiunse di fretta suo fratello.

«Tommy»

«Lynn per favore voglio stare da solo, ho bisogno di pensare»

Si fermarono l'uno di fronte all'altra.

«Per favore Tommy, non farti condizionare da ciò che ha detto papà»

Suo fratello non rispose.

«In amore non devi decidere cosa è meglio o cosa non lo è. Conta solo la felicità»

Tom sospirò, sua sorella aveva ragione ma voleva comunque stare da solo. Aveva appena detto ai suoi genitori, indirettamente, di essere gay. Non si era neanche preparato un discorso, non doveva accadere né oggi né in quel modo.

Diede le spalle a Lynn e salì in auto. La pancia di Lynn brontolò e non vedeva l'ora di tornare a casa e mangiare.
Si era dimenticata però di Niall, si era lasciata prendere dalla situazione di suo fratello così tanto da dimenticare che aveva ospiti in casa. Se ne rese conto una volta entrata, sentendo la voce di un noto cartone animato riecheggiare tra le pareti.

Sorrise entrando in salotto, Ethan non la sentì arrivare essendo troppo preso dal televisore. Niall non era lì.
Silenziosamente si recò in cucina, lo trovò di spalle con un grembiule attorno ai fianchi mentre preparava qualcosa ai fornelli.
Lynn si morse il labbro per reprimere il sorriso che le stava spuntando sul viso. Non doveva provare quelle sensazioni, neanche lontanamente.   

«Cosa prepari?»

Niall si spaventò facendo cadere l'uovo che teneva tra le mani. Si ruppe una volta venuto a contatto con il pavimento. Niall si lasciò andare con la schiena contro il frigorifero e si portò una mano sul cuore.
Lynn rise cercando di trattenersi.

«Mio Dio non farlo mai più»

«Scusami non volevo spaventarti» si avvicinò a lui affiancandolo. Niall fece scivolare la mano che teneva sul petto in giù verso il suo fianco.

«Sto avendo un attacco di cuore» rise lui leggermente. Si voltò posando un braccio sul frigorifero insieme alla fronte.
Lynn gli accarezzò la schiena, un gesto così spontaneo di cui neanche se ne rese conto.

«Mi dispiace, bevi un po' d'acqua»

«No» raddrizzò la schiena tornando con il viso di fronte a quello della ragazza. «Sto bene» proseguì con un sorriso.

Guardò poi il disastro sul pavimento.

«Mi dispiace pulisco subito» prese della carta assorbente da cucina e si abbassò contemporaneamente a Lynn.

«È stata colpa mia, lascia faccio io» disse Lynn, ma Niall aveva già iniziato a pulire.

«Lynn!»

La ragazza si alzò e si voltò verso l'entrata della cucina dove c'era Ethan. Il piccolo sorrise e le corse incontro. Niall smise di pulire, non aveva mai visto il figlio relazionarsi con qualcuno e il fatto che fosse felice di vedere Lynn quasi lo fece commuovere.
Sorrise guardando come Ethan strinse le braccia attorno al collo della ragazza.

«Piccolino» Lynn gli accarezzò la testa passando le dita tra i capelli. «Come stai?»

«Bene» le rispose accoccolandosi con la testa contro quella della ragazza.

«Ha una cotta per te» scherzò Niall.

Che poi tanto scherzo non era. Ethan voleva tanto bene a Lynn, gli si illuminavano gli occhi solo a vederla.

«Il sentimento è reciproco»

Niall rise.
Finì di pulire il pavimento e buttò i residui di uovo nel cestino.

«Come mai sei tornata così presto?» le chiese.
Lynn tornò con i pensieri a Tom.

«Storia lunga, magari ne parliamo dopo»

Niall notò la stanchezza dopo quelle parole. Voleva poter fare qualcosa per lei ma non sapeva cosa.

«Hai cenato?»

Lynn scosse la testa. Niall le intimò di andare a rilassarsi sul divano, le avrebbe preparato qualcosa per cena.
Era parecchio bravo in cucina, conosceva molte ricette e fortunatamente anche quelle vegetariane. Sapeva preparare un bel piatto, non banale, anche senza la carne.
Lynn lo lasciò fare anche se non voleva fargli fare tutto il lavoro. Lo aiutò infatti ad apparecchiare la tavola, dopo continue proteste.

«Allora» iniziò Lynn affiancandolo ai fornelli. «Di cosa dovevi parlarmi?» fece scorrere gli occhi su tutto il suo corpo, le maniche del maglioncino tirate su fino a metà avambraccio e quel grembiule da cucina lo rendevano fin troppo sexy per i suoi ormoni.
Niall era andato da lei con uno scopo preciso, ovvero parlarle. Non gli piaceva affatto quell'argomento ma doveva farlo, voleva essere un buon padre e per questo aveva bisogno di quella ragazza.

Posò la forchetta sul ripiano accanto ai fornelli e si voltò verso di lei.
Oggi era più bella del solito, saranno gli occhi stanchi o i capelli leggermente in disordine ma era bellissima.

«Volevo innanzitutto ringraziarti per gli abiti e per il peluche. Ethan lo adora» Lynn sorrise contenta.

«Volevo comprarti anche qualche pantalone ma non sono molto brava sulle taglie» si scusò.

«Tranquilla, sei stata molto dolce»

Lynn arrossì. Non arrossiva mai davanti ai complimenti, ne aveva ricevuti così tanti che si era abituata.
Niall aprì la bocca ma la richiuse subito dopo, non sapeva quali parole utilizzare per non sembrare troppo esigente e sgarbato.

«Sei ancora disposta ad aiutarmi?» le chiese infine. Lynn lo guardò confusa.

«Intendo dire... ho bisogno di aiuto in parecchie cose, sei ancora disposta a darmi una mano o ci hai ripensato?»

Si sentiva uno stupido, cosa gli era saltato in mente?
Probabilmente Lynn voleva essere solo gentile quel giorno, era palese che non lo avrebbe aiutato.
Aveva davvero fatto questa enorme figuraccia chiedendole se poteva essere mantenuto da lei?

Abbassò lo sguardo.

«Nulla lascia stare» aggiunse velocemente. Lynn scosse la testa sorridendo.

«Certo che sono ancora disposta ad aiutarti, ti sto letteralmente pregando di farmelo fare»

La testa di Niall fece uno scatto verso di lei la quale stava sorridendo ampiamente. 
Sentiva già gli occhi pizzicare.

«Sicura?» chiese per esserne davvero certo. Non gli stava di certo chiedendo una roba da niente.

«Sì Niall, stai tranquillo. Lascia che ti aiuti»

Niall annuì, fece un piccolo sorriso e si affrettò ad abbracciarla prima che le lacrime potessero scendergli dagli occhi.

«Sei un angelo» le disse con la voce tremante. Lei gli accarezzò la schiena con una mano, si strinse di più al suo corpo per godersi quel breve momento.

«Ti prometto che la tua vita diventerà meravigliosa. Puoi contare su di me per qualsiasi cosa»

Niall annuì stringendo ancor di più le braccia attorno al suo corpo. Finalmente aveva accettato il suo aiuto e Lynn si sentiva decisamente più tranquilla.





☘️

Per chi seguiva Belong, la mia ultima storia completata, ho avuto la bizzarra idea di scrivere un sequel.

Devo ancora iniziarlo perciò non sono sicura se ci sarà, però sappiate che ci sto provando a far tornare Niall e Meredith.

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