Zweisamkeit; njh

By yihooniall

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Un ragazzo-padre non ben accetto dai suoi genitori è costretto ad abbandonare la sua terra d'origine e lascia... More

Zweisamkeit
Prologo
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9.
10.
11.
12.
NEW WORK

3.

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By yihooniall

Niall chiuse la porta del bagno alle sue spalle. Era molto ordinato e pulito, profumava di fresco.
Si avvicinò al rubinetto dell'acqua e si guardò allo specchio. Era un disastro.
I suoi occhi rossi e lucidi avevano perso la loro bellezza, contornati oltretutto dalle occhiaie. Per il pianto gli era diventato anche il naso rosso.

Si bagnò il viso. Non poteva credere di aver raccontato tutte quelle cose a Lynn. Ora lei lo guarderà con occhi diversi, pieni di pena, cosa che Niall odiava.
Aveva voglia di prendere a pugni qualcosa.
Si guardò intorno, il bagno era molto grande. C'era una doccia a muro in cui sarebbero entrate minimo quattro persone. I tappeti come gli asciugamani erano tutti sulla tonalità del giallo pastello.
La mensola accanto allo specchio era piena di profumi e deodoranti.
Nel suo di bagno entravano a malapena due persone per quanto era stretto.

Bussarono alla porta e sobbalzò.

«Niall tutto bene?» era Lynn. Lui non rispose ma aprì direttamente la porta. Lynn gli sorrise, Niall rimase sorpreso. Non era un sorriso accennato, uno di quelli che dimostravano pena, no affatto. Era un bel sorriso, vero ed elegante. 

«Ethan è già a tavola, stiamo aspettando te»

Niall annuì appena. Spense la luce del bagno e chiuse la porta alle sue spalle. Iniziò a dirigersi verso le scale ma prima che potesse muovere un passo Lynn lo fermò afferrandogli il braccio.
Niall la guardò negli occhi, cercava sempre il contatto visivo con le persone, non sapeva esattamente quale fosse il motivo.

«Stai bene?» chiese lei ricambiando lo sguardo. Niall annuì di nuovo facendo sospirare Lynn.

«Mi dispiace, non pensavo fosse così drastica la situazione» si stava sentendo in colpa.

«Sono stato io a parlare, tu non mi hai chiesto nulla, non mi hai obbligato. Stai tranquilla»

Dopo aver annuito ancora una volta finalmente scesero insieme le scale raggiungendo la sala da pranzo.
Niall si accomodò accanto a suo figlio e Lynn prese posto di fronte a loro.

«Vi ho preparato della pasta e del pollo che avevo iniziato a cuocere prima che arrivaste. Ci sono anche le patate e le verdure se volete. Spero vi piaccia»

Iniziarono a mangiare, all'inizio c'era un silenzio imbarazzante poi però Niall iniziò a chiacchierare e a chiedere a Lynn qualcosa della sua vita. Sembrava più rilassato e Lynn si rallegrò nel vedergli spuntare spesso quel suo bel sorriso.
Versò dell'acqua a suo figlio e Lynn rimase incantata dalla sue mani, erano grandi, le dita lunghe e affusolate.
Arrossì nel pensare a cosa quelle mani avrebbero potuto fare sul suo corpo.
Lynn non era una ragazza innocente ma neanche civettuola. Non le piaceva di certo provarci con degli sconosciuti.

«Tu non lo mangi?» chiese indicando il pollo.

«No, sono vegetariana» sorrise lei.

«Oh... beh avresti potuto evitare allora»

«E far mangiare a tuo figlio verdure?» rise. «Non è un problema, quando invito i miei amici qui non gli nego di mangiare la carne. Sono io la vegetariana, non loro» spiegò.

«A voi vegetariani non da fastidio cucinare animali?» chiese confuso.

«Non so gli altri ma a me un po' da fastidio. Di solito con i miei amici ordiniamo al take away quindi non ho questo tipo di problema. Questa sera è la prima volta che cucino un pollo, mi sento un po' in colpa quindi sbrigatevi a mangiarlo»

Niall rise. Non poté evitare di pensare a quanto fosse strana. 

«Hey ma quella sera al Mc Donald's cosa hai mangiato?»

«C'è anche il panino per i vegetariani. Voi irlandesi siete così arretrati» lo prese in giro. Niall si finse offeso.

«Non dire una cosa del genere mai più» la minacciò scherzosamente puntandole la forchetta contro.
Ethan rise.

«Cosa ridi tu?» il padre gli pizzicò il naso sorridendo. «Sei un irlandese anche tu»
Il bambino scosse la testa e Niall fece un verso di sorpresa.
«Stai tradendo la nostra patria?»

Ethan rise di nuovo. Prese la forchetta con attaccato un pezzo di pollo e lo porse al padre. Niall mangiò direttamente dalla forchetta facendosi imboccare dal figlio.

«Dai finisci di mangiare»

Lynn li stava osservando con un sorriso. Riportò gli occhi sulle sue mani e si maledì mentalmente. Doveva smetterla. Spostò lo sguardo sul piccolo e lo trovò intento a guardarla. Lynn gli sorrise.

«Non ti va più?» gli chiese suo padre pulendogli la bocca con il tovagliolo. Ethan scosse la testa.

«Non è carino lasciare il cibo nel piatto, soprattutto quando si è ospiti di qualcuno»

Lynn non riusciva a non pensare a quanto fosse dolce vederlo con quel bambino. Gli parlava sempre con un tono calmo, mai una volta che alzasse la voce per sgridarlo. Gli stava insegnando le buone maniere nel modo giusto. Era un gran buon padre.

«Non importa, ha mangiato un bel piatto di pasta prima» lo giustificò lei.

«Mi dispiace» disse Niall alludendo alla carne avanzata. Non solo aveva cucinato quel pollo reprimendo i sensi di colpa, doveva anche fare lo sforzo di gettarlo nella spazzatura.
Lei gli sorrise per tranquillizzarlo.

«Papà questa sera posso fare il bagno? Voglio essere profumato anche io come lei» sussurrò Ethan. Il suo tono di voce però era abbastanza alto da far sentire anche Lynn.
Niall arrossì leggermente, non sapendo cosa rispondere. Avevano l'acqua solo due giorni alla settimana, di solito andavano a fare il bagno nelle bellissime acque delle Hawaii, ma non potevano di certo utilizzare il sapone e lo shampoo. Sarebbe stato imbarazzante.

«Lo farai lunedì» mormorò Niall facendo imbronciare Ethan. Si schiarì la voce a disagio, sapeva che Lynn lo stava fissando.

«Hey Ethan» Lynn si alzò dalla sua sedia e si andò ad accovacciare accanto al bambino. «Perché non vai a guardare un po' di cartoni? Ti prometto che appena finirò di sistemare la cucina andremo a fare un bel bagno profumato e con tante bolle di sapone»

Ethan fece un gran sorriso mostrando i suoi perfetti dentini da latte. Si alzò dalla sedia e corse verso il salotto.
Lynn si alzò, guardò Niall ma lui stava facendo di tutto per evitare un contatto con lei.

«Niall»

Lui non rispose. Prese il suo piatto e iniziò a camminare verso la cucina, Lynn però gli sbarrò la strada fermandosi davanti a lui. Tolse lentamente il piatto dalle sue mani e si sporse oltre di lui per posarlo sul tavolo.
Circondò i suoi fianchi con le sue braccia, lo strinse in un abbraccio. Niall ricambiò quasi subito, nessuno dei due parlò. Quando Lynn si allontanò fece scorrere una sua mano sulla guancia di lui, la sfiorò leggermente.

«Se hai bisogno di qualcosa io ci sono. Qualsiasi cosa Niall, anche se devi lavare i vestiti puoi usare la mia lavatrice»

Niall scosse la testa, non aveva ancora avuto il coraggio di guardarla negli occhi dopo la frase di suo figlio.

«Promettimelo» insistette. Lui continuò a scuotere la testa.

«Tu non capisci, sarebbe umiliante. Ho bisogno di tante cose: di fare la spesa, di lavare i nostri vestiti e di comprarne di nuovi, di comprare qualche giocattolo ad Ethan come giusto che sia. Ho bisogno di poter fare un bagno, ero abituato a lavarmi ogni giorno. Non posso venire a chiederti tutte queste cose Lynn. Non posso!» tirò fuori tutta l'aria che stava trattenendo e la guardò con occhi pieni di rabbia e frustrazione. Voltò poi la testa di lato.

«Scusami non volevo urlarti contro» mormorò.

«Non è umiliante» disse lei.

«Si che lo è. Prova a metterti nei miei panni, prova a pensare al fatto che sei sola senza l'aiuto della tua famiglia. Prova a immaginare cosa faresti al mio posto. Come ti sentiresti a dover crescere un bambino senza avere nulla? In più aggiungi il peso sullo stomaco che ti porti da anni per aver fatto morire la madre di tuo figlio. Come ti sentiresti Lynn? Non ti vergogneresti a chiedere aiuto? A raccontare la tua schifo di vita ad un estraneo?»

E ancora una volta Lynn rimase senza parole. Era una situazione molto complicata e delicata, non sapeva quali parole dover utilizzare per aiutarlo senza che lui si sentisse a disagio.
Le avrebbe trovate quelle dannate parole, le avrebbe trovate e lo avrebbe aiutato.

«Non sono più un'estranea per te, possiamo essere amici Niall. E poi cos'è questo peso che ti porti dietro?» 

Non rispose, le diede le spalle e riprese il piatto che aveva posato poco prima sul tavolo. Prese anche quello di Lynn e di Ethan.

«Ti aiuto a sparecchiare»

Le sfiorò accidentalmente il braccio con il suo passandole accanto.
Lynn sospirò, forse ancora non se la sentiva di parlare e andava bene così, lei rispettava le sue esigenze.
Misero i piatti e le posate nella lavastoviglie, lui piegò la tovaglia e Lynn la mise nel cassetto.

«Grazie» lui rispose con un'alzata di spalle.

«Vuoi che prepari il bagno per Ethan?»

«Si farebbe troppo tardi, non voglio-» lo interruppe.

«Potete restare quanto volete, non date fastidio. Se vuoi fare una doccia anche tu non c'è problema. Fai come se fossi a casa tua, dico sul serio» parlò lei sincera. Niall annuì.

«Allora se non ti dispiace vorrei prima fare un bagno a mio figlio e poi farmi una doccia»

Lynn sorrise, finalmente stava accettando il suo aiuto.
Iniziò a salire le scale mentre Niall andava a prendere suo figlio. Entrò nel bagno in fondo al corridoio dove c'era la vasca, prese dall'armadietto accanto ad essa due asciugamani e li posò su uno sgabello di legno lì vicino.

«Lynn»

«Sono qui!» rispose affacciandosi al corridoio, Niall le sorrise e la raggiunse. Fece scendere Ethan dalle sue braccia e il piccolo iniziò a girovagare per il bagno.

«Lì c'è tutto quello che ti serve» gli disse indicando vari prodotti per corpo e capelli. La vasca nel frattempo si stava riempiendo.
«Se avete bisogno io sono nella mia stanza»

Fece per andarsene ma Niall la chiamò.

«Ehm... puoi restare se vuoi»

Lynn esitò qualche istante poi chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò a loro.
Niall aiutò il figlio a liberarsi degli indumenti sporchi e dall'odore sgradevole, poi lo fece entrare nella vasca.
Ethan iniziò subito a giocare con il sapone in superficie mentre Niall cercava di insaponargli il corpo.

«Ti va di lavargli i capelli?» le propose. Lynn scosse subito la testa.

«Non ho mai avuto a che fare con i bambini, non vorrei mandargli lo shampoo dentro gli occhi»

Niall ridacchiò. Mise un po' del prodotto sulle mani e massaggiò la testa di Ethan. 

«Avete degli occhi bellissimi»

Niall arrossì leggermente, la ringraziò.

«Lynn ti ha fatto un complimento, come si risponde?»

«Grazie» parlò timido. Lei gli sorrise dolcemente.

«Ecco fatto, ora sei tutto profumato» Lo aiutò ad uscire dalla vasca, Lynn si rese utile prendendo l'asciugamano e porgendolo a Niall. Uno lo avvolse attorno al corpo e l'altro lo utilizzò per sfregare i capelli.
Dovette, purtroppo, fargli indossare i vecchi vestiti sporchi. Lynn non aveva nulla di pulito da dargli.
Niall si alzò e la guardò, esitò per un attimo prima di accennare un piccolo sorriso seguito da un ringraziamento.
Senza che il padre gli dicesse nulla anche Ethan la ringraziò, si avvicinò a lei e alzò la testa insieme alle braccia. Lynn lo prese in braccio sotto gli occhi meravigliati del padre.
Ethan le allacciò le braccia attorno al collo.

«Grazie» mormorò. Niall fece un grande sorriso.

«È la prima volta che interagisce con un estraneo senza che io gli dica nulla»

«Si vede che sono simpatica» scherzò lei facendolo ridere.
Vedere Niall sempre sorridente e spensierato era il suo obiettivo. Sperava di riuscire nel suo intento.

«Se tu preferisci fare la doccia puoi utilizzare l'altro bagno, gli asciugamani sono nel mobile sotto il lavandino» poi si rivolse a Ethan che era ancora tra le sue braccia.
«Noi andiamo in salotto, ho un bel puzzle da farti fare, ti va?»

Lui annuì freneticamente. Insieme scesero al piano inferiore lasciando Niall alle sue cose.
Mentre Ethan iniziò a comporre un vecchio puzzle di Lynn di quando era bambina, lei tornò velocemente di sopra entrando nella sua camera. Sentiva l'acqua della doccia scorrere.
Aprì l'armadio e tirò fuori una delle magliette di suo fratello che a lei piaceva indossare come pigiama.
Era nera con la scritta "Jack Daniel's» in bianco.
Bussò alla porta del bagno, la doccia aveva le vetrate trasparenti perciò non si azzardò ad entrare.

«Niall ti ho portato una maglietta pulita, è di mio fratello. Te la lascio qui fuori appesa alla maniglia» urlò per farsi sentire.

«Va bene, grazie mille»

Tornò da Ethan, stava giocando in silenzio ma continuava a strofinarsi gli occhi con le mani di tanto in tanto.

«Sei stanco?» annuì. Lo prese in braccio lasciando il puzzle incompleto sul tavolo. Si sedette sul divano, Ethan prese la posizione più comoda per dormire così rimase abbracciato a Lynn posando la testa sul suo petto.
In poco tempo si addormentò. Prese il cellulare dove trovò vari messaggi di auguri da famigliari e amici, si fermò su uno in particolare.
Todd, il suo ex.

Todd: Tanti auguri Lynn. Ho bisogno di parlarti, domani ci possiamo vedere?

Lynn: Grazie. Non lo so, penso di essere impegnata.

Todd: Per favore Lynn

Rilesse quel messaggio più volte, alla fine sospirò.

Lynn: Va bene. Alle 10:00 al bar in centro.

Bloccò il telefono non volendo leggere la sua risposta.
Sapeva già cosa voleva dirle, voleva convincerla a tornare con lui.
Chiuse gli occhi cercando di cancellare i ricordi che aveva con quel ragazzo, prese ad accarezzare i capelli di Ethan fin quando Niall non li raggiunse.

«Ho cercato di dare una pulita veloce al bagno» la informò.

«Non ce n'era bisogno, ma grazie»

«Credo sia ora di andare» sussurrò guardando Ethan dormire tra le braccia della padrona di casa. Niall lo prese con delicatezza evitando di svegliarlo.

«Sei stata davvero molto gentile con noi, ti ringrazio Lynn» lei sorrise strofinando una mano sul braccio di Niall come per confortarlo.
Era davvero muscoloso. Quanto avrebbe voluto essere al posto di Ethan in questo momento.

«La prossima volta ci guardiamo un film» propose lei.

«Certo, mi farebbe piacere»

Piombò il silenzio, per Niall era un silenzio normale, calmo e di pace. Lynn invece era un po' imbarazzata.

«Mi dispiace per i fiori» ruppe il silenzio Niall. Lei corrugò la fronte non riuscendo a capire di cosa stesse parlando.

«Avrei voluto farti un regalo più decente, mi dispiace moltissimo»

«Non dirlo neanche per scherzo. I fiori mi sono piaciuti, credimi»

Lui annuì ancora insicuro. Magari il prossimo anno avrebbe potuto rimediare, se solo la sua vita avesse preso una strada diversa, migliore.

«Grazie ancora, per la cena, per il bagno, per le belle parole» si avvicinò a lei, le lasciò un bacio sulla guancia facendola arrossire. Niall se ne rese conto ma fece finta di nulla.

«Buonanotte Lynn»

«Buona... buonanotte Niall»

Aspettò che il cancello venisse richiuso prima di chiudere la porta di casa e riprendere a respirare.
Le sue labbra erano morbide e calde, avrebbe voluto che quel contatto fosse durato qualche minuto e che magari si fosse spostato sul collo, sulle labbra, sulla spalla. Avrebbe voluto sentire il contatto delle sue mani sul suo corpo e il suo respiro sul viso.

«Oh mio Dio Lynn, ma cosa ti prende!» borbottò a se stessa.

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