Sharon's Pov
Come molte canzoni dicono, è vero che la notte ti porta a riflettere così tanto fino a condurti, il giorno dopo, ad optare per una forte decisione che magari, il giorno prima, non avevi neanche minimamente considerato.
Sono già diversi giorni che Zende dorme in un hotel un po' distante da casa mia, sono già diversi giorni che sono costretta a inventare scuse ai miei pur di riuscire a vedere il mio ragazzo, ma soprattutto, le liti a casa con Harrison, peggiorano.
Sono sicura sui sentimenti che provo per Zende e sono ancora più sicura di quello che prova lui per me, ma quello che di più al mondo mi fa soffrire è vedere come un'amicizia bella e solida come quella che avevano mio fratello e il mio ragazzo, sia potuta scomparire per colpa mia.
Prima del mio arrivo a Londra, il loro rapporto era stabile e il loro gruppo di amici si riuniva sempre per passare del tempo insieme, dopo il mio trasferimento, le cose sono iniziate a cambiare fino a quando Zende ed Harrison hanno iniziato a odiarsi.
Sono molto dispiaciuta e ho capito che la colpevole di tutta questa storia sono io.
Amo Zende ma non posso. Non posso essere la causa della fine della loro amicizia. No. Tutto questo deve finire.
Zende deve tornare a essere il migliore amico di mio fratello, ed Harrison deve ritornare a essere felice con i suoi amici e la sua ragazza, nella sua bellissima casa a Londra senza più preoccuparsi di me.
So che la decisione che ho preso mi farà stare male e so che molto probabilmente verrò odiata per questo, ma penso sia arrivato il momento di sistemare le cose.
Attraverso la strada fin quando non mi ritrovo proprio davanti all'hotel dove alloggia il mio ragazzo e una volta entrata, mischiandomi con il gruppo di persone che entra ed esce dagli ascensori, mi intrufolo su per le scale fino ad arrivare al terzo piano.
Osservo la porta chiusa della stanza 239, dove alloggia Zende, e col cuore che mi batte forte e le mani che mi tremano, faccio scorrere dentro la fessura la mia lettera per Zende.
Spero che tutto vada secondo i miei piani e che un giorno, possa anche lui, capire la mia scelta.
Zende's Pov
Non appena esco dalla doccia, il mio telefono squilla, così senza neanche vedere chi è, rispondo.
«Nic, dimmi» Dico buttandomi sul letto una volta che la voce del mio amico suona dall'altra parte del telefono.
«Come stai Zende? Tutto bene?» Chiede e io so perfettamente che qualcosa non va. Lo sento dal tono con cui mi risponde.
«Sì, ma dimmi, Eve sta bene?». Chiedo pensando subito a mia sorella. Effettivamente non la sento da qualche giorno.
«Sì, solo che abbiamo bisogno che ritorni qui per qualche giorno».
«Nic, non farmi preoccupare. Dimmi cosa c'è che non va!» Mi metto seduto iniziando quasi a sudare.
«Senti, non è nulla di grave, ma prendi il primo aereo e ritorna a casa, poi ti spiegheremo tutto di presenza». Annuisco e salutandolo, chiudo il telefono.
Invio un messaggio veloce a Sharon spiegandole il tutto. Di fretta prenoto il primo aereo e per fortuna riesco a trovarlo per la sera stessa.
Sharon risponde dopo un po', sembra triste ma io le dico che tornerò a prenderla. Non mi arrendo. Non farò vincere Harrison, non se in gioco c'è la mia relazione con Sharon.
"Ti amo, non dimenticarlo mai" dice il suo ultimo messaggio.
"E come potrei? Ti amo anch'io" le rispondo.
Dieci ore dopo, il taxi si ferma proprio davanti casa mia, dove al mio arrivo, trovo tutti i ragazzi ed Eveline ad attendermi.
Lascio la mia valigia vicino la porta e vado verso di loro.
«State tutti bene?» Chiedo allarmato e loro annuiscono senza dire una parola.
Stanno scherzando?
Per quale motivo mi hanno fatto tornare indietro se poi li trovo sul divano di casa mia a guardare un film.
«Che mi dovete dire?» Chiedo una seconda volta cercando di mantenere la calma?
Nic si alza e venendo verso di me, mi abbraccia. «Ci sei mancato amico mio» dice.
«Ah beh e non potevamo fare una semplice videochiamata? Sapete che la situazione con Harrison non è ancora delle migliori, no? Io devo ancora risolvere le cose con lui e poi c'è quel tale... lo spermatozoo riuscito male che non mi dà tregua!».
«Chi?» Domanda Larry.
«Andy, un vecchio amico di Harrison che ci prova con Sharon. Ha anche tentato di baciarla. Per fortuna sono arrivato in tempo e l'ho fermato. Dovevate vedere che pugno gli ho dato!» Rido ma nessuno sembra essere sorpreso.
Li osservo ancora non riuscendo a capire.
«Sicuro che state bene?» Insisto.
«Sì, tutto okay. Non preoccuparti» risponde Leroy.
«Allora? Ci sarà pure un motivo per il quale mi avete fatto premura di ritornare, no?».
«Hai fatto bene a tornare a casa Zende» Eveline accenna un sorriso per poi venire verso di me e stringermi anche lei in un abbraccio.
«Perché oggi siete tutti così affettuosi?» Li prendo in giro. «Vi sono mancato così tanto, eh?» Assottiglio gli occhi quando noto uno scambio di sguardi tra di loro.
«Okay è chiaro che c'è qualcosa che mi state nascondendo, quindi, se non volete che io esca nuovamente da questa casa, parlate adesso!».
«Per caso hai trovato una lettera vicino la tua camera d'albergo oggi?» Domanda Larry.
«Sì, come fai a saperlo?» Chiedo ricordandomene soltanto adesso.
«Non è questo l'importante, ma credo tu debba leggerla».
Continua e io sgrano gli occhi.
«Mi fate paura, seriamente».
«La lettera è di Sharon» aggiunge Eveline ed io continuo a non capire.
Ricordo di aver preso una busta da terra ma non di aver letto il nome della mia ragazza lì sopra.
Sto iniziando a innervosirmi.
«Non appena avrai letto il contenuto, capirai il perché tu sia ritornato qui, a casa» La voce di Leroy appare alquanto preoccupata e anche se il mio amico cerca di nasconderlo, sento sia nervoso.
Decido di non fare più domande.
Afferro la valigia e lanciando un'ultima occhiata al gruppo, decido di salire in camera mia.
Qualcosa non va e questo riguarda la lettera che portato con me da Verona. Non appena chiudo la porta della mia stanza, frenetico cerco tra la mia roba la lettera.
Quando la trovo, il mio cuore perde un battito.
Il mittente è Sharon.
Osservo bene la busta gialla.
La apro e scorgo una lettera lunga sei pagine. Sei.
"Che diavolo sta succedendo?" penso tra me e me.
È stata l'estate dell'anno scorso, dopo il mio quarto anno di liceo, quando ho preso l'aereo per raggiungere mio fratello a Londra. Quando ci siamo incontrati per la prima volta...
Fin dal primo momento ci siamo trattati male, io non potevo vederti e tu non potevi starmi accanto. Mi consideravi soltanto una ragazzina che per sbaglio era entrata a far parte, di nuovo, della vita del tuo amico. Mentre io, ti vedevo come il cattivo ma allo stesso tempo, misterioso migliore amico di mio fratello.
Per lungo tempo ci siamo evitati, ci siamo fatti del male usando parole forti. Abbiamo litigato per tanto tempo, forse troppo. Ma ogni momento passato insieme è servito per capire. All'inizio ammetto che non riuscivo a reggere il tuo sguardo, così intenso.
Avevo pura di te.
Ricordi la nostra prima festa insieme? Era il compleanno di Leroy e tu con una scusa mi hai praticamente trascinata al piano di sopra, in una stanza buia chiudendoci dentro, io non potevo sopportare di restare da sola con te, perché odiavo il fatto di non poterti dire quello che provavo, poi anche lì tu hai avuto la meglio su di me e mi hai baciata, un bacio voluto e sempre più desiderato.
Quando io cercavo di avvicinarmi a te, tu cercavi in tutti i modi di respingermi e mandarmi verso Leroy, anche se sapevamo benissimo entrambi che io non volevo altri se non te.
Continui litigi, discussioni sempre senza senso, solo per avere una scusa per vederci.
Dopo mesi e mesi, dopo la scoperta del segreto di Harrison ed Eveline, abbiamo avuto la possibilità di conoscerci, di passare del tempo insieme e questo ci ha completamente cambiati.
Ricordi quella famosa notte di Capodanno? Quando, dopo aver vissuto del tempo insieme sotto lo stesso tetto, allo scadere della mezzanotte, mi hai confessato i tuoi sentimenti? In quel momento mi hai reso la ragazza più felice del mondo, non potevo credere che anche tu provassi le stesse cose.
Ammetto che sei l'unica persona ad avermi veramente capito.
Per paura di svelare il nostro amore, eravamo soliti rubarci baci di nascosto, così da non farci vedere. Ci siamo anche nascosti in una casa, il nostro piccolo posto segreto, dove passavamo ore e ore a parlare e a ridere. Lì, ho capito chi sei veramente.
Tu mi dicevi di stare tranquilla e che anche Harrison, un giorno, avrebbe capito che il nostro sentimento è reale e... ricordi? Parlavamo del nostro futuro come se ne sapessimo veramente qualcosa.
Non avrei mai immaginato che un giorno sarei arrivata al punto di scriverti questa lettera.
Lo so, sono una vigliacca, non ho avuto il coraggio di venire da te e dirti tutto guardandoti negli occhi, ma lo sai, mi dovresti conoscere, non sono mai riuscita a finire una frase triste davanti a te e ai tuoi immensi occhi, essi sono la prima causa per cui ho deciso di scriverti invece che parlarti.
Quindi eccoci ancora qui a discutere del nostro futuro, solo che questa volta, sono io che deciderò per entrambi.
Ti prego, non odiarmi. Credimi, quello che sto per dirti non lo avevo previsto, non lo volevo neanche minimamente pensare, ma non riesco più a vivere così, e credo anche tu.
Ieri ho passato una bellissima giornata, solo noi due come i primi tempi, e ti ringrazio per questo.
Penso che il ricordo di ieri lo porterò dentro di me per sempre. Ricorderò per sempre noi due che litighiamo, che facciamo pace per poi fare l'amore. Questo non te l'ho mai detto, ma io ho sempre amato il tuo profumo, ho sempre amato il tuo essere e il tuo modo di fare.
Ricorderò per sempre il modo in cui le tue mani combaciano perfettamente con le mie, il modo in cui tu mi sfiori e mi tocchi, ricorderò per sempre il nostro primo bacio, un bacio rubato, ma pieno di significato per me. Ti devo ringraziare per molte cose, ma soprattutto per una; è grazie a te se ho imparato a vivere.
Mi hai reso donna, e sono felice che tu sia stato il mio primo ragazzo. Amo potermi immaginare ancora una volta abbracciata a te.
Il sapore delle tue labbra non lo dimenticherò mai.
Mi è difficile doverti scrivere tutto questo, credimi, ma è meglio così, non solo per me, per te, o per Harrison ma... per tutti.
Scusa ancora se avrai difficoltà a decifrare cosa c'è scritto in questo stupido pezzo di carta, ma a causa delle mie mani che continuano a tremare e delle mie lacrime che con prepotenza continuano a uscire fuori, il foglio si è rovinato. Mi sento davvero una stupida, una persona cattiva, perché ti avevo promesso che tra noi niente e nessuno poteva intromettersi, ti avevo fatto delle promesse che non sono riuscita a mantenere, lo so, e tu hai il pieno diritto di arrabbiarti con me. Probabilmente insieme saremmo arrivati a una conclusione meno dolorosa ma non possiamo più rimandare l'inevitabile, Zende.
Non sono mai riuscita a combinare nulla di buono in tutte queste settimane. Speravo di riuscirci. Speravo di riuscire a convincere Harrison ma così non è stato.
Ricordi? All'inizio mi odiavi e adesso... tornerai a farlo.
Promesse non mantenute.
Parole non dette.
Non ho saputo difenderci, non ho saputo difenderti, e penso che questa sia la cosa che mi faccia stare più male.
So che quello che ti sto dicendo, anzi quello che starai per leggere non me lo perdonerai mai e forse neanche io, ma devo, devo farlo perché tu non puoi più permetterti di sacrificarti per me, non puoi più mettere da parte te stesso per una come me. Non sono così speciale come tu credi, e credimi, che se non era per me, tu adesso staresti nella tua bella casa con tua sorella e i tuoi amici, e forse anche con il tuo migliore amico a ridere e a scherzare... come facevate prima del mio arrivo.
Non posso continuare a vivere con la consapevolezza di essere stata io la causa di tutto questo casino.
È colpa mia se tu non ridi più come prima.
È colpa mia se ti ho fatto allontanare da tua sorella, se tu adesso non sei in giro a divertirti con Nic, Leroy e Larry.
Ma soprattutto è colpa mia se tu adesso hai litigato col tuo migliore amico.
Ho sbagliato e me ne pento, ma adesso permettimi di risolvere tutto quanto.
È ora di lasciarci e so che magari per ora mi starai gridando dentro la tua testa, gli altri mille modi per risolvere il tutto, ma credimi non ce ne sono, ho provato tutta la notte a trovarne anche soltanto uno diverso da questo, ma niente.
Penso che questa sia la scelta "migliore", di certo non per me, perché sarà dura non poterti più avere qui, non poter più dire che sei mio, ma penso che per tutte le persone che ci circondano, compreso te, sia meglio che io ti lasci andare.
Ti prego, non pensare che io non ti ami, perché faresti un grosso errore.
Voglio che tu ricordi solo come siamo stati bene insieme. Voglio che ti ricordi di noi solo nei momenti belli, Zende, dimentica tutto ciò che abbiamo dovuto sopportare, dimentica, anche se sarà difficile.
Non dovevo permetterti di amarmi perché sapevo in fondo al cuore, che quella che avrebbe mollato la presa sarei stata io.
Troppo debole, troppo ingenua, poco adatta a sopportare tutto questo, pensavo di farcela, ma ovviamente mi sbagliavo.
Non ti dimenticherò mai Zende, mai e poi mai.
Ma ti prego non odiarmi, perché sarebbe un dolore troppo grande da reggere, il mio cuore non potrebbe farcela.
Ricordami per quella che con la mia ingenuità e pazzia ti ha fatto innamorare.
Voglio dirti che questi mesi passati insieme a te sono stati i migliori della mia vita, i migliori in assoluto.
So a cosa starai pensando, so cosa stai pensando di fare, ma ti prego, siediti e pensa prima di fare qualunque cosa.
Se ti avessi detto tutte queste cose di presenza, tu non mi avresti neanche creduta, e neanch'io per ora mi sto rendendo conto di quello che le mie mani stanno scrivendo. Insomma...mi sembra tutto così folle, amore mio.
Non dovevamo arrivare a questo, non ci meritavamo tanto dolore. Promettimi che non farai qualche pazzia. Zende, promettilo! Promettimi che il mio sacrificio servirà a qualcosa e non prendertela
con i ragazzi. Loro mi hanno solo aiutata a riportarti indietro con una scusa.
Promettimi che se io lascio la presa tu continuerai la tua vita da dove l'hai interrotta.
Vorrei dirti che potremo rimanere amici, ma sarei un'ipocrita, non riuscirei mai e poi mai a starti vicina senza poterti baciare e abbracciare. Non potrei mai vederti andare avanti mentre io continuo a restare ferma proprio dove ci siamo lasciati.
Sei e sarai per sempre il mio ragazzo ribelle e misterioso.
Ti ho detto delle cose che non avrei voluto dire, ma abbiamo spinto l'acceleratore e si è bruciato tutto quanto.
La mia insicurezza mi ha fatto perdere ogni cosa... Ti giuro, sei importante, è un meccanismo di difesa per entrambi.
Ti prego scusami.
Sharon.
Cazzo, no!
•Spazio Autrice•
Grazie per le foto che continuate a inviarmi dedicate ai nostri "Zaron". Mi rendete davvero molto felice. Oggi ho ricevuto questa foto. Immagine perfetta per questo capitolo 38. Voi che ne dite? Io la trovo stupenda♥️
Detto questo...
DOMANDA:
Team Zende o Team Sharon❓❓
Voi da che parte state?
Vi aspetto nei commenti♥️
Lu
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