Il Mio Sbaglio Preferito

By Semplicemente_io29

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COMPLETA. [È in fase di revisione] Quei due erano un continuo litigare. Un continuo tenersi testa. Si scannav... More

•PROLOGO•
•1Capitolo•
•2Capitolo•
Avviso!
•3Capitolo•
•4Capitolo•
•5Capitolo•
•6Capitolo•
AVVISO!!
•7Capitolo•
•8Capitolo•
Importanteeee
•9Capitolo•
Grazieee!!
•10Capitolo•
•11Capitolo•
•12Capitolo•
•13Capitolo•
Cast
•14Capitolo•
•15Capitolo•
•16capitolo•
•17Capitolo•
avvisoo!
•18Capitolo•
•19Capitolo•
•20Capitolo•
•21Capitolo•
•22Capitolo•
•23Capitolo•
•24Capitolo•
•25Capitolo•
•26Capitolo•
•27Capitolo•
•28Capitolo•
•29Capitolo•
•30Capitolo•
•31Capitolo•
•32Capitolo•
•33Capitolo•
•34Capitolo•
•35Capitolo•
•36Capitolo•
•37Capitolo•
•38Capitolo•
•39Capitolo•
•40Capitolo•
•41Capitolo•
•42Capitolo•
•43Capitolo•
•44Capitolo•
•45Capitolo•
•46Capitolo•
•47Capitolo•
•48Capitolo•
•49Capitolo•
LEGGETEEE
•50Capitolo•
•51Capitolo•
•52Capitolo•
•53Capitolo•
•54Capitolo•
•55Capitolo•
•56Capitolo•
•57Capitolo•
•58Capitolo•
•59capitolo•
•60Capitolo•
•61Capitolo•
•62Capitolo•
•63Capitolo•
INSTAGRAM!
•64Capitolo•
SOSPENDO
HOLA
•65Capitolo•
•66Capitolo•
•67Capitolo•
10mila!
•68Capitolo•
PROBLEMI.
•69Capitolo•
•70Capitolo•
•71Capitolo•
•72Capitolo•
•73Capitolo•
scusatemi.
•75Capitolo•
•76Capitolo•
perchè sono scomparsa?
•77Capitolo•
•78Capitolo•
•79Capitolo•
•80Capitolo•
•81Capitolo•
•82Capitolo•
dovete scusarmi...
•83Capitolo•
•84Capitolo•
•85Capitolo•
•86Capitolo•
•87Capitolo•
•88Capitolo•
•89Capitolo•
•90Capitolo•
•91Capitolo•
NON SORVOLATE!
•92Capitolo•
•Epilogo•
NOI.
Speciale??
Speciale 100K

•74Capitolo•

830 59 26
By Semplicemente_io29

Sono passati alcuni giorni, siamo al 15 giugno, qui a Barcellona c'è un caldo terribile.
Michele continua a dormire, come al solito, mentre io sto iniziando a prepararmi, uscirò con Federico e piú tardi insieme a tutti gli altri ragazzi.
 In questi pochi giorni devo dire che il rapporto fra me e mio fratello, non è migliorato tantissimo, i nostri caratteri  essendo uguali si riscontrano parecchie volte.
Ma lui ci sta mettendo tutto l'impegno possibile, prima di dare una risposta completamente negativa si morde fortemente il labbro e cambia totalmente discorso.

Sento Michele mugugnare e mi giro per osservarlo.
Non riesco a capire perchè la maggior parte dei ragazzi quando dormono, sembrano degli angeli, quando poi non hanno nulla di angelico.
Noto Michele mordersi il labbro e gli spunta subito un sorriso inquietante, che non so proprio decifrare.
Non oso immaginare cosa stia sognando.

Il cellulare mi squilla e goffamente lo prendo, facendo attenzione a non sporcarlo con i resuidi di trucco, che ho sulle mani.
Federico.

“Ma sei pronta?” chiede scocciato.

“Hei ciao fratellino, sii io sto benissimo fortunatamente, invece te?” domando sarcastica e sento una sua risatina.

“Dai che tra poco dobbiamo vederci, non ha senso, a che stai?” domanda ed io gli informo che devo ancora finire con il make- up, devo ancora pettinarmi i capelli e poi credo basta.
Lui scocciato stacca ed io velocemente traccio una linea di eyeliner, non molto spessa sulla palbebra, applico il mio adorato mascara, ed infine un semplice rossetto color carne.
Una volta pettinati i capelli, li rimango sciolti e lego le chiocche iniziali con delle forcine. Almeno con il vento non andranno davanti agli occhi.
Prendo la borsa ed il cellulare, prima di uscire saluto Michele ancora dormiente, con un bacio sulle labbra.
Scendo velocemente le scale, fino ad arrivare a Federico, che guarda il nulla dinanzi a se.

<<So che la poltrona è comoda, ma andiamo>> affermo, dandogli un buffo sulla spalla.
 
<<Piccoletta>> il suo sorriso mi contagia e parlando del piú e del meno, ci dirigiamo verso un parco.
Con tanto di erba e bambini che giocano qui e lí.
 Ci sediamo su una delle tante panchine ed io sedendomi di lato, poggio le gambe sulle sue.

<<Non ricordi proprio nulla vero?>>chiede, fissandomi negli occhi per secondi interminabili.
Io dispiaciuta, scuoto la testa.

<<Ero solo una neonata Fede, sono stata con voi solamente tredici giorni>> affermo ricordando le parole della lettera.
 
<<Si lo so, però non doveva accadere, io volevo vederti crescere, aiutarti, se solo ci fossi stato io con te, non ti sarebbe capitato nessuna di quelle cose, io non lo avrei permesso, saremmo cresciuti insieme, ma il destino ha voluto farci incontrare solamente ora>> ammette e cala la testa.
 È sempre brutto vederlo in questo stato, ogni volta che si apre questo discorso.
Ma è ovvio, la notizia è fresca per entrambi.
A volte dimentichiamo che siamo fratelli e ritorniamo a comportarci come prima.
 Ma anche io sto cercando di fare il possibile per stabilire il legame, sorella-fratello. Ovvio non sará rose e fiori, ma vorrei recuperare tutto il tempo perso con il sorriso, non litigando ogni giorno come cane e gatto.

<<Purtroppo non abbiamo potuto decidere noi, non do neanche la colpa ai nostri genitori, però  tutto è iniziato da loro, o almeno c'entravano qualcosa>> dico cercando di non far scattare rabbia in lui.
Ma il tentativo fallisce miseramente.

<<Non li conoscevi, non sapevi, come fai a parlare cosí di loro? Erano dei genitori bravissimi, entrambi dolci e gentili, non avrebbero fatto nulla per metterci in pericolo, noi dovevamo morire Ludovica, siamo stati fortunati, lo sai questo? Chissá cos'avrá fatto per salvare me, te e tuo padre, lei è morta capisci? Se solo fosse viva ora saremmo dinuovo una famiglia felice, lei avrebbe trovati tutti noi, ed invece no, tutto ciò che ci rimane è una lettera, di tanti anni fa>> dice con una sciia di malinconia nella voce.

<<Tu non puoi capire perchè non sei cresciuta con loro, non hai visto i loro cuori, i loro occhi illuminati ogni volta che sorridevi appena, non hai visto come erano felici quando la mamma scoprí di essere incinta dinuovo, di te, di una femminuccia.
 Tu non eri presente quando papá mi raccontava settemila favole prima di addormentarmi, tu non eri presente quando papá mi salvó dall'operazione, potevo morire, mi ero conficcato un coltello nella pancia, mi era scivolato da mano, avevo solo tre anni.
Non c'eri quando uscivamo tutti e tre insieme, per andare a fare una passeggiata, proprio come stanno facendo ora queste famiglie, ogni volta che scivolavo dallo scivolo loro battevano le mani e mi sorridevano, tu non c'eri quando il giorno prima eravamo tutti seduti per cenare ed il giorno dopo non c'era piú nulla.
 Tu non c'eri, semplicemente non eri lí con me, non ricordi i tuoi primi giorni è normale.
Non c'eri>> ammette con tono triste ed una lacrima mi solca il viso.
 I ricordi fanno male, specie per lui, lui ha vissuto la nostra famiglia, anche se aveva solo quattro anni, ma certi traumi non possono essere dimenticati velocemente.
Federico soffre ancora tantissimo per questa cosa, anche se non lo da a vedere.
Infondo io non c'ero, non posso capire l'amore che gli hanno donato, posso solo ricordare la mia infanzia con Manuela e gli altri. Ho ricordi solo con loro.

Lo abbraccio e lui mi attira a se, mi accarezza i capelli che cadono lungo la schiena e li attorciglia in un dito.

<<Ti ho sempre  voluto bene, dall'inizio, e te ne vorrò sempre, potrá cascare il mondo>> afferma ed io sorrido.
<<Te ne voglio anche io fratellone>> ammetto sincera, infondo gli ho SEMPRE voluto bene.

<<Vogliamo diventare bambini?>> chiede d'un tratto.
Io mi acciglio e lui sorride, alzandosi dalla panchina.

<<Vieni con me, andiamo sullo scivolo, sull'altalena, dove vuoi, ma voglio giocare con te>> dice dolce, è cosí tenero in questo momento, un luccichio è nei suoi occhi.
Come posso dirgli di no?

<<Ma qui? Con tutti questi bambini?>> chiedo ridendo, mentre mi guardo in torno.

<<Anche noi siamo bambimi, ricominciare da capo, tanto te sei ancora una bambina>> dice dandomi un buffetto sulla testa.
 Io annuisco sorridendo e gli afferro la mano.
 Il suo sorriso si allarga, e mi trascina con se.

Facciamo la fila per lo scivolo, ed i bambini ci guardano in modo strano, chi invece sorridenti.
 Gli adulti ci urlano "scendete, fate posto ad i piú piccoli, siete ormai grandi" ma noi c'è ne freghiamo.
E continuiamo a scivolare e fare la fila.
Proprio come se fossimo ai primi tempi, tutto ciò che non abbiamo mai potuto fare.

<<Fede mi spingi?>> chiedo mentre corro per andare sull'altalena.

<<Tutto ciò che vuoi baby>> afferma ridendo.
E cosí mentre vengo spinta da lui, il vento mi arriva diritto in faccia, e penso, penso a quanto sia stato difficile per lui superare questa grande perdita, com'è stato difficile andare avanti sapendo di avere una famiglia e poi non averla piú.
Come avrei voluto stargli accanto mesi prima... Smettere di litigare ed invece no, abbiamo sempre finto di odiarci.

<<Piú forte>> urlo nel vento sorridendo, Fede mette in atto la mia richiesta e mi sembra di volare su nel cielo.
È cosí bella questa sensazione, mi sento libera, mi sento felice.

Facciamo il giro di tutte le altre giostre, facendo la fila per tutto, i genitori ormai scocciati continuano a dire "ma dai, siete dei ragazzi ormai" ma noi sorridiamo, sorridiamo alla vita.
 Prima di andarcene, Federico urla una frase.
 “Ognuno di noi è un bambino, dovete solo farlo uscire dal vostro cuore”
Frase abbastanza sensata, lui è un pazzo, ed io piú pazza di lui che lo appoggio.

<<Sono le 19:35 che ne dici di ritornare? Dopo dobbiamo uscire e non abbiamo tempo per prepararci>>afferma mentre ci dirigiamo verso l'hotel.
<<Ti sei divertita?>> aggiunge ed io annuisco sprigionando il mio sorriso migliore.
Eccome se mi sono divertita.

In pochi minuti arriviamo e le nostre strade si separano.
Entro nella mia camera e trovo un Michele assonnato.
<<Ciao>> dico posando la borsa sulla scrivania.

<<Te ne sei uscita senza di me>> afferma squadrandomi.

<<Ero con Federico, tu dormivi, non mi sembrava il caso nè di svegliarti, nè che tu venissi con noi>>ammetto facendo spallucce.

<<Tutte scuse>>dice mentre si sdraia sul letto.

<<Senti, noi vogliamo visitare la cittá, se vuoi dormire fai come vuoi, ma io ora mi preparo per andare con gli altri>> dico iniziando a prepare tutto l'occorrente per la doccia.

<<Non puoi andare cosí? Inutile che ti ricambi>> mi fissa serio, ma io scuoto la testa divertita.

<<No, vorrei mettere una gonna, oppure un vestito>> dico sincera, avevo giá pensato ad un vestito, infondo è sera, siamo a Barcellona, e le ragazze mi hanno messo in valigia un'infinitá di vestitini, quando usarli se non ora?

Lo sento borbottare, ma gli volto le spalle ed entro nel bagno.

Preparo il mio bagnoschiuma e lo shampo.
Mi rilasso sotto il getto dell'acqua, purtroppo ho un limite di tempo, visto che dopo una ventina di minuti, l'acqua inizia a farsi sempre piú fredda.
Cerco di togliere per bene tutta la schiuma dai capelli prima che l'acqua calda, finisca del tutto.
 
Esco dalla doccia, avvolgo un'asciugamano ai capelli ed una al corpo.

Mi lavo i denti e poi indosso l'intimo nero in pizzo.
Ho tipo settemila completi neri di questo tessuto.

<<Ludovica, ti muovi? Devo farmi anche io una doccia>> il moro si lamenta ed io sbuffo.
Sapeva che dovevamo uscire, poteva lavarsi prima.

Peccato che dovrá farla con l'acqua ghiacciata, un po' mi dispiace... Solo un po'.

Metto velocemente un pantaloncino di tuta ed una canotta.
 Porto il phon e la spazzola in camera, cosí che non debba entrare in bagno mentre c'è lui.

Mentre lui entra in bagno, io apro la valigia e scelgo un abito adatto.
Non ci impiego molto, visto che già avevo idea su cosa indossare.
 Un abito nero, lungo, la schiena è totalmente scoperta, ha delle spalline sottili ed avanti ha uno scollo semplice, nulla di particolare.
 Mi piace molto, si addice a me.

<<Ludovica cazzo è fredda>> Michele urla ed io scoppio a ridere, cercando di non farmi sentire da lui.

<<Non ridere cogliona, ora come faccio>> continua a lamentarsi per dieci minuti buoni, fin quando esce dal bagno, con un'asciugamo legato alla vita, le goccioline d'acqua scivolano dai capelli, è cosí perfetto.

<<Ora dovrei ammazzarti>> afferma tremante.

<<Se lo avessi fatto a te, ora non mi parleresti per una settimana>> aggiunge infastidito.

<<Non l'ho fatto di proposito>> ammetto sincera.
 
<<Mi abbracci?>> chiede in tono dolce.

<<Tu mi asciughi i capelli?>> domando divertita.
Lui sbuffa ed annuisce.

Cosí si avvicina e mi abbraccia.
<<Ma non cade l'asciugamano?>> chiedo ingenuamente.
Lui mi guarda negli occhi e sorride malizioso.

<<Non cade, ma se vuoi farla cadere tu non ci sono problemi>> afferma divertito ed io arrossisco di un botto.

<<No, grazie>> anche se vorrei... O almeno sono giorni che vorrei avere un altro genere di rapporto con Michele, vorrei sentirlo mio a tutti gli effetti, ma vorrei andare piano, credo sia ancora presto.
Credo.

<<Sempre arriverá il momento>> ammette ed io divento peggio di un pomodoro.

<<ne sei sicuro?>> chiedo con un sorriso divertito.

<<Oh piccola, si che sono sicuro, devi essere mia, solo mia>> ammette e mi stampa un bacio sulle labbra.

<<Tempo a tempo>> dice facendomi un occhiolino.
Io annuisco e ci sciogliamo dall'abbraccio.

Inizia ad asciugarmi i capelli ed anche lui passa il phon tra i suoi.
Mi pettina lentamente ed io mi rilasso sotto al suo essere cosí delicato.
Una volta finito, entrambi iniziamo a vestirci.
Io in camera e lui in bagno.
Infilo il vestito, attenta a non sfilarlo o altro, metto dei tacchi neri, non molto alti, ma neanche bassi. Sono sulla norma.
Preparo una pochette anch'essa nera ed inizio ad infilarci dentro tutto il necessario.

Michele esce dal bagno e lo fisso mordendomi il labbro, indossa un pantalone nero classico, con una camicia bianca, con una strana fantasia.
È perfetto.
Mi fissa e passa la lingua sul suo labbro inferiore.
Mi sorride ed io sprofondo nell'abisso piú profondo.
È adorabile.

<<Amo quando mi guardi in questo modo, inizi ad avvicinarti alle mie labbra per baciarmi  e ti spunta un sorriso, sei bellissimo>> ammetto e lui sgrana gli occhi alla mia rivelazione, mi attira a sè e mi bacia.
 Il bacio diventa sempre piú passionale una volta che le nostre lingue si sono intrecciate.
 Il respiro manca ma continuiamo, siamo noi, nel nostro mondo.
<<Ti amo>> dico facendo scontrare i nostri denti, gli mordo il labbro e lui sorride.

<<Anche io>>

<<Sei bellissima bambolina>> afferma ed io lo ringrazio dandogli un bacio veloce sulla guancia.

<<Dai si è fatto tardi, sono le 21:15>> dico guardando l'orologio appeso alla parete.
Non voglio far aspettare i ragazzi per una misera volta.

Inizio a preparare tutti i trucchi sulla scrivania, fortunatamente c'è lo specchio e non devo andare ogni due per tre in bagno.
Spalmo un leggero strato di fondotinta, che sistemo con una spugnetta a forma di rossetto (esiste, un paio di anni fa la usavo)
Passo il pennello del blash rosa sulle guance, lo ricomprai con Naomi e le altre quando andammo a fare shopping. Mi sono trovata benissimo, peccato finisca troppo presto.

<<Ludovica, ma basta con tutti sti strani cosmetici, se scendiamo e basta? Sei bella lo stesso>> dice scocciato ma io scuoto la testa.

<<Non sono affari tuoi, voglio essere ancora piú bella>>affermo sincera, voglio essere bella per lui.

<<Ma tanto devi piacere solo a me, e mi piaci anche struccata, quindi non vedo il motivo per cui ti metti tutte ste cose strane>> dice perplesso, ma cosa c'è da capire? Bah.

<<Michele stai zitto>> dico dura, e lui sbuffa irritato.
 E cosí continuo  con il mio make-up.
Traccio una linea di eyeliner, ma questa volta metto anche un filo di matita  dentro l'occhio.
Applico del mascara, ed infine il rossetto rosso.

<<Alleluia>> dice annoiato, mi guarda per intero e si apre in un fantastico sorriso.

Metto anche il bracciale regalatomi dai ragazzi per i miei diciotto anni, e degli orecchini bianchi.

Pettino ancora una volta i capelli e cerco di sistemarli alla meglio, senza il bisogno di piastrarli.

<<Ho la ragazza piú bella del mondo>> dice con un sorriso da invidiare.

<<Ah ma qui abbiamo un bugiardo>> dico divertita, mentre prendo la pochette.

<<Non è vero, comunque metti anche la carta, il mio telefono ed il portafoglio>> dice mettendomi tutto fra le mani.
Io lo guardo incredula.
Fa sempre questo.

<<Qualche altra cosa?>> chiedo ironica.
<<Mh no, credo basti>> dice con tono innocente.
<<Un borsello, compratelo>> dico cercando di far entrare il tutto.
Peccato che io giá porti tantissima roba, devo imparare a non comprare piú borsette minuscole.

Usciamo e ci chiudiamo alle spalle la porta della camera.
Scendiamo le scale ed un ragazzo si gira a fissarmi.
Non gli presto molta attenzione, peró i suoi occhi azzurri sono veramente incredibili.
Mi sorride ed io ricambio timidamente.

<<Ah, ci mancava solo questa>> sento Michele borbottare ed io mi acciglio.
<<Puoi andare direttamente con lui, visto che non mi prendi neanche minimamente in considerazione>>afferma irritato.

<<Mi ha solo sorriso, per educazione ho ricambiato>> semplicemente la veritá.

<<Educazione un cazzo Ludovica, ci sono io al tuo fianco, dovevi guardarmi e non pensarlo>> oh no, un attacco di gelosia.
Proprio ora?
In hotel?

<<Dai Michele, non fare sceneggiate inutili, non ho commesso un omicidio>> dico scocciata e lui mi guarda con gli occhi chiusi  a fessura.

<<Ti odio>> sibila, mentre si allontana da me, io annuisco indifferente e mi avvicino a mio fratello che mi guarda volendo capire cos'è successo.

<<Gelosia>> affermo scocciata. Lui annuisce e cosí piano, piano, ci allontaniamo dall'hotel.
Io con le ragazze ed il moro con i ragazzi.

<<Domani è esattamente un mese che io e Bruno, stiamo insieme, dopo tutto questo tempo mi sembra cosí irreale>> afferma Angelica con un sorriso luminoso sul volto.

<<Doveva solo capire dove sbagliava>> dico e sono  veramente felice per lei.

<<Stavate discutendo prima, oppure mi sbaglio?>> domanda Miriam, corrucciando la fronte.
 Io annuisco per l'ennesima volta a questa domanda.

<<Ho sorriso ad un ragazzo e si è arrabbiato, cosa  posso farci io?>> ammetto facendo spallucce.
Gesto che ultimamente faccio spesso.
Loro annuiscono ed i due gruppi si riuniscono, chi parla di qua e chi parla di la.

Arriviamo nel viale piú famoso di Barcellona.
La Rambla.
Ci sono molti negozi, è un viale lungo un chilometro e trecento metri, almeno da come mi ha detto Giorgio.
La Rambla collega Placa de Catalunya con il portico antico.
Dicono che tutto l'anno, milioni di turisti vengono a visitarlo.
I viali che componevano la Rambla erano cinque se ricordo bene, dels Estudis, de les Flors, dels Caputxins, Rambla de Canaletes, ed infine Santa de Mònica.

Noi ragazze ci fermiamo in quasi tutti i negozi, che per nostra fortuna c'è ne sono tantissimi, come Zara, anche se è in tutte le cittá.
Luigi, Giorgio e Bruno, sono con noi, i ragazzi amanti dello shopping, mentre gli altri comprano dei souvenir, e guardano il luogo.

Luigi mi consiglia una maglia dell' Hard Rock, anzi me la regala, ed io tipo la adoro di giá .
Mentre noi ragazze abbiamo comprato dei bracciali con la scritta Barcellona, ognuno di un colore diverso.
 Ho comprato anche un paio di converse rosse, ed un paio di tacchi color argento, sono altissimi, ma sono veramente stupendi, li abbineró sicuramente a qualche abito.
Ho comprato una t-shirt dell'adidas blu e bianca a Michele, ma non credo la riceverá ora, ed anche una camicia bordeaux, ama questo colore, gli piacerá, almeno spero.

Lui mi fissa tutto il tempo ma io cerco di sembrare indifferente al suo sguardo.

Continuando a camminare per la lunghissima via, arriviamo alla piazza centrare, cioè Plaza Catalunya, nonchè la piú importante.

Angelica mi corre incontro sorridendo da ebete.

<<Ma hai visto quanto sono boni>> ammette guardandosi in torno.
È già, gli spagnoli sono davvero belli, ovviamente l'occhio fa la sua parte.
 Come dice il detto: Guardare ma non toccare.

Angy mi indica con lo sguardo, un gruppo di ragazzi, poco piú avanti di noi.
Sono tutti dei giganti, simili ad i nostri amici.
Sono veramente carini.

<<Se ora non la smetti di fare pensieri su quei quattro cagnolini, ti ammazzo>> Bruno ci fa sussultare ed Angy sorride innocentemente.
<<Stavamo guardando il look di quella ragazza è orrendo>> dice Angy disgustata.
 <<Non dire bugie, ah Ludovica il tuo ragazzo è arrabbiato nero per ciò che stai facendo, vorrebbe spaccare la faccia a tutti quelli che hanno gli occhi su di te, io direi di andare la e di calmarlo>> dice serio ed io arrossisco.
Mi giro e noto lo sguardo di Michele cambiare subito direzione.

<<Lui è troppo geloso>> affermo.
Lo sa che lo amo, perchè è cosí possessivo?

<<Lo so, ma anche io lo sono di Angelica, cerca di capirlo>> dice invitandomi ad andare dal moro.
Io annuisco e cosí mi avvicino lentamente al mio ragazzo.
<<Che ne dici?>> gli chiedo, cercando un argomento di cui parlare.

<<Di cosa?>> domanda aggrottando la fronte.
<<Del posto>> dico ovvio e lui annuisce.
 Annuisce? Perchè?

<<Ah ma io ci vengo quasi ogni anno, giá conosco  tutto>> afferma con un sorriso.
 
<<Perchè non me lo hai mai detto?>> chiedo accigliata.

<<Cosa te ne importa?>> domanda girandosi verso di me.
<<Perchè sei arrabbiato con me?>> chiedo un po' amareggiata, ma lui scuote la testa.

<<Sono solo infastidito, il tuo comportamento non mi piace, non è neanche la prima volta che fai una cosa del genere, hai un ragazzo, non c'è bisogno di sorridere agli altri, io non lo faccio>> afferma serrando la mascella.
Devono solo permettersi di sorriderti.
Le ammazzo.

<<Non viaggiare con la mente bambolina, non dico che non lo fanno, sono io che non ricambio, perchè ho occhi solo per te>> dice ovvio, accarezzandomi una guancia.
Arrossisco, e distolgo lo sguardo.
 Siamo rimasti da soli, fra la tanta gente sparpagliata qui e lí, i ragazzi si sono avviati, se non chiariamo ora non lo facciamo piú.

<<Ma sai benissimo cosa provo per te>>affermo perlpessa.

<<Non lo so Ludovica, non riesco a capire i tuoi gesti, non so se tu sei davvero innamorata di me, oppure è solo infatuazione, non so nulla, peró so che tu sei quella che cerco, tu sei la cosa piú bella che mi potesse capitare in questi ultimi anni, ho paura che trovi di meglio
Ho paura ti stanchi di me, tu sei cosí dolce, sei una ragazza d'oro, per questo non voglio che nessuno ti guardi, che nessuno si avvicini a te, perchè se si accorgono di come sei, io potrei perderti>>
afferma con gli occhi lucidi.
Si tortura le mani ed un peso cade sul mio cuore.
Non dimostro nulla?
Lui è tutta la mia vita.
Lui mi ha stravolto un mondo.
Sono ritornata a sorridere solo grazie a lui.

<<Michele, il mio cuore batte solo per te, non voglio nessuno se non altro che te, cosa me ne faccio degli altri? Gli altri non hanno ciò che hai tu. Voglio il tuo sorriso, le tue carezze, i tuoi baci.
Voglio che tu ti perda nei miei occhi, nei miei abbracci.
Voglio che sia io la tua casa
Voglio che sia io il tuo punto ti riferimento.
Voglio solamente le tue carezze, non quelle degli altri.
Non siamo la coppia perfetta, litighiamo, ci arrabbiamo, ma la veritá è che non c'è altro ragazzo al mondo con la quale preferirei stare piú che con te.
Quindi non mi perderai, voglio solo te. Io e te, tutta la vita>> una lacrima riga il mio volto. Ultimamente fin troppo sentimentale.
Ho sbagliato tutto fin dall'inizio, mi sono mostrata sempre cosí scontata per lui, non facendogli mai capire le mie vere emozioni.
Io lo amo piú di tutto.

<<Bambolina non piangere, sei la donna che amerò per sempre, sei la mia piccola bimba>> dice ma una lacrima solitaria scivola via dai suoi occhi.

<<Tu sei il mio uomo>>ammetto.
Mi prende in braccio e mi stampa un lungo bacio sulle mie labbra.
___________________________________
Ecco il capitolo 74, spero vi piaccia, a me non tanto, però nei prossimi accadranno cose importanti.❤
Scusare per eventuali errori, mi sono informata sulla cittá aahahaa😂😂 se volete passate dall'altra mia storia, "Tu sei il mio rischio di felicitá~"
Vii amoo tantoo tanto❤❤ alla prossima!

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