Blame | H.S.

By harroldz

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Dopo aver assistito a un regolamento di conti fra bande rivali, Blake Morgan viene presa in ostaggio dal capo... More

Blame
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By harroldz

One Direction, Infinity

~

All'interno della busta che mi aveva consegnato Harry c'era cibo sufficiente per tre pasti, perciò immaginai che per il resto della giornata lui non sarebbe tornato.

Il silenzio che regnava nella stanza era accompagnato da un cinguettio di uccelli in lontananza, che si poteva udire per mezzo della finestrella aperta. Normalmente la cosa mi avrebbe rilassata, ma in quell'assurda circostanza non faceva che irritarmi.

Da quando, alcune ore prima, Harry aveva lasciato la stanza, tutto quello che ero riuscita a fare era stato reprimere l'istinto di urlare e chiedere aiuto. Sapevo che sarebbe stato soltanto uno spreco di tempo ed energia.

Come avevo potuto constatare quando ero arrivata, solo due giorni prima, tutto quello che c'era là fuori era un campo desolato, e il fatto che le spighe fossero praticamente marce mi faceva dubitare fortemente che qualcuno se ne occupasse. Era un luogo isolato - non a caso lo avevano scelto - ed evidentemente gli unici frequentatori erano i miei rapitori oppure persone ad essi legate. Nessuno che avrebbe potuto salvarmi.

E, nonostante i miei nervi fossero sempre sul punto di cedere, mi sforzavo costantemente di mantenere la calma e la lucidità, perché era solo per mezzo di esse che avrei potuto pensare a un valido piano di fuga.

Improvvisamente, udii un suono proveniente dall'altro lato della parete del mio letto, che mi distrasse dal mio flusso di pensieri. Sembrava come se qualcosa di pesante fosse caduto o fosse stato lanciato, ma su quel dannato pavimento faceva rumore anche un granello di polvere, perciò non mi avrebbe sorpreso se si fosse trattato di qualcosa di meno preoccupante.

Dopo un iniziale stato di totale confusione e ansia, in cui mi ritrovai a chiedermi se da un momento all'altro non si sarebbe verificato un episodio simile a quello della notte precedente, mi ricordai delle parole di Harry. Zayn era lì, nella stanza accanto alla mia. Era lui ad aver causato quel rumore.

Mi feci più vicina alla parete e vi accostai l'orecchio, sperando di captare eventuali altri rumori. Bussai con un paio di colpi, un po' per attirare l'attenzione di Zayn e un po' per controllare quanto spesso fosse quel muro. Produsse un suono non troppo ovattato, perciò immaginai che non lo fosse più di tanto. Avrebbe potuto sentirmi.

"Zayn?" tentai. La voce mi uscì piuttosto flebile, e dovetti ripetere per sperare che lui riuscisse a udirmi.

Dall'altra parte non ci fu alcuna risposta per svariati secondi, tanto che per un momento pensai che Harry mi avesse mentito sulla sua presenza. In fin dei conti, non aveva alcuna ragione per dirmi la verità. Neppure per non farlo a dire il vero, dato che non avevo certo qualcuno a cui riferire, ma comunque cominciavo a dubitare che le azioni di Harry seguissero una qualche logica.

Cominciavo a temere il peggio, quando l'arrivo di una risposta dall'altra parte del muro spazzò via ogni mia supposizione.

"Blake" mormorò. La voce era grave e un po' forzata.

Sospirai. Potevo solo immaginare in che condizioni dovesse essere la sua ferita. Quello che Harry ed io avevamo fatto era stato sicuramente indispensabile alla sua sopravvivenza, ma ciò di cui aveva realmente bisogno erano un ospedale e cure mediche. La sua situazione era di gran lunga più grave di quella di Harry, anche se di certo anche a quest'ultimo un controllo in ospedale non avrebbe fatto male.

Ma smisi di sproloquiare mentalmente quando la mia attenzione si focalizzò su un dettaglio particolare.

"Come sai il mio nome?" domandai.

Zayn rimase in silenzio per un tempo indefinito, tanto che pensai che non mi avesse sentito o che mi stesse deliberatamente ignorando.

"Non è Blake?" disse. "L'ho sentito da Harry... sai, mentre mi salvavi la vita."

Già. Maledissi mentalmente la mia costante propensione a sospettare di ogni minima cosa, anche se effettivamente in quella situazione non era del tutto sbagliato. Neanche con Harry ci eravamo mai ufficialmente 'presentati'; io lo avevo sentito chiamare così da uno degli uomini e a lui il mio nome era stato probabilmente riferito da questi.

Sospirai. "Sì, è Blake."

"È stato Harry a salvarti, comunque" aggiunsi.

"Non mi avrebbe risparmiato se tu non ci fossi stata" replicò Zayn.

"Non lo avresti fatto nemmeno tu."

Dall'altra parte ci fu un momento di silenzio.

"No, probabilmente no" concluse infine.

Alla fine, fra una cosa e l'altra, era giunta l'ora di pranzo. Chiaramente non avevo idea dell'orario preciso, ma riuscivo a farne un'approssimazione sulla base di quanto intensamente la luce del sole illuminava la stanza. La mattina costituiva il picco dell'intera giornata - cosa che mi portava a supporre che quel lato dell'edificio dava verso est - dopodiché l'illuminazione andava gradualmente scemando.

Diedi controvoglia un morso a uno dei panini che Harry mi aveva lasciato per quella giornata. Dall'altra parte della parete non provenne alcun rumore per svariati minuti, finché fui io a spezzare il silenzio. Non mi preoccupai di richiamare Zayn, in qualche modo sapevo che mi stava ascoltando.

"Perché ieri notte tu e...?"

"Mio padre" concluse lui al mio posto. "Mio padre, che ora è morto."

Abbassai lo sguardo, pur sapendo che Zayn non poteva vederlo. Mi sorpresi a non provare dispiacere per lui. Potevo capire che cosa significasse perdere un genitore - quando i miei erano morti ero ancora una bambina, ma avevo sette anni e un ricordo del genere mi era rimasto impresso - però non riuscivo ad ignorare il fatto che si erano presentati armati e avevano aperto il fuoco. Non pensavo che si fossero meritati una conclusione del genere, non sarebbe stato giusto, ma quella era una possibilità che avrebbero dovuto contemplare.

Perciò evitai di pronunciare una qualunque insulsa frase di circostanza e passai subito al punto. "Perché eravate qui?"

Zayn lasciò trascorrere alcuni minuti di silenzio, probabilmente valutando se e quanto fosse il caso di rivelarmi.

Quello che miravo a conoscere, comunque, era più che altro quante e quali persone erano a conoscenza di quel luogo sperduto, e quante altre incursioni del genere mi sarei dovuta aspettare.

A dirla tutta, le domande che mi frullavano per la testa in quel momento - o, per meglio dire, da quando mi ero cacciata in quella scomoda situazione - erano almeno un milione, ma ero quasi sicura che Zayn non avrebbe saputo darmi risposte esaustive ad altre domande al di fuori di quella che gli avevo posto. Sempre che fosse disposto a farlo, ovviamente.

"Blake," cominciò, il tono grave e misurato. "Perché ti hanno catturata?"

"Io... ho visto qualcosa che non avrei dovuto vedere, credo" spiegai. "Una sparatoria."

Il fatto che avesse abilmente evitato di rispondere alla mia domanda era stato piuttosto irritante, ma sperai che parlare con lui lo avrebbe portato a fare lo stesso.

"Nel posto sbagliato al momento sbagliato, eh?" osservò lui.

"Immagino di sì" replicai.

A quel punto calò nuovamente il silenzio. Pensai di porgli ancora una volta la mia domanda, ma in fondo sapevo che insistere in quel caso non sarebbe servito. Se aveva intenzione di tenere le labbra serrate, in quella maniera non sarei stata in grado di farlo parlare.

Dovetti però ricredermi quando udii la voce di Zayn ricominciare a parlare.

"Stavamo cercando il signor Styles" disse a un tratto.

Non mi pareva di aver mai sentito quel cognome prima di allora.

"Harry?" tentai. Stando a quanto mi era parso di capire, lui era l'unico a frequentare quel posto.

"No, l'altro signor Styles" mi corresse Zayn. "Suo padre."

La mia mente non poté che associarlo all'uomo con la pistola, anche se non potevo averne la certezza.

"Perché?" domandai.

Non avevo la minima idea di chi diavolo fossero i miei rapitori, di che cosa facessero a parte uccidere nel bel mezzo della città e in quale genere di losco affare fossero invischiati. Tutto ciò che sapevo era che si trattava di gente pericolosa e senza scrupoli, e che la mia strada non si sarebbe mai e poi mai dovuta incrociare con la loro.

"Credimi, è meglio che tu non lo sappia."

BLAME È IN CLASSIFICA OMG
Vi ringrazio di cuore per leggere questa storia, io sto davvero adorando scriverla, almeno quanto amo leggere i vostri commenti e vedere che leggete e votate
Ditemi cosa ne pensate nei commenti, tengo moltissimo al vostro parere🌹
Ci sentiamo molto presto xx

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• Instagram - @harroldz_

M.

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