Spero sia felice anche lui di tutto quello che ha raggiunto, spero che ogni tanto si ricordera anche di me.
Lo so che è deluso, lo capisco dai sorrisi forzati che porge alla gente, dalle lacrime che pian piano coprono i suoi occhi e che lui velocemente caccia via.
I the kolors vincono e lui pian piano si allontana, passando in secondo piano per tutti, ma non per me.
Lo guardo ancora finchè non vedo avvicinarsi la sua ragazza: impallidisco e indietreggiando torno in camerino.
Ma dai Emma, ti aspettavi che veniva a cercarti? Sai com'è Mattia: orgoglioso e dalla testa di cazzo.
Senza nemmeno bussare apro la porta del camerino passandi inosservato e velocemente chiudo la porta alle mie spalle.
Si volta rapidamente e mi guarda, ha gli occhi gonfi, quasi da voler piangere.
La guardo e le sorrido poi, stringendola forte a me, le lascio qualche bacio sui capelli.
Lei non fa niente.
Ferma a guardarmi.
-Lo so che sei deluso
-lo so che lo sai.
-mi spiace.
-sono comunque felice.
Felice col cazzo, piango e sono felice, certo Mattia, credici.
-non prendermi in giro, ti conosco.
- e giá.
Mi guarda perplessa non sapendo cosa dire, come se avesse qualche dubbio.
-l'ho vista sai.
-chi?
Chiedo interrogativo.
-lei, Ludovica.
Peccato che non sa che l'unica donna che voglio è proprio lei.
-ti rende felice?
Non le rispondo.
-rispondimi, ti rende felice?
-non lo so Emma, so solo che appena mi è comparsa davanti avrei tanto voluto che fossi tu e invece tu non c'eri, so solo che in quel momento, anche a distanza di diversi mesi, lei non mi è mancata come mi mancavi tu.
Forse questa volta non mente.
-ed io come posso credere a tutto questo?
-guardami Emma, sono qui da te.
-fino a 5 minuti fa eri da lei.
-ma io voglio te.
-ma stasera torni a casa con lei.
-e se vengo da te?
-impossibile.
-possibile.
-lasceresti lei sola per venire con me?