17
Arriviamo nel suo appartamento. Sono agitata, più che mai. Arrossisco al solo pensiero di farmi vedere con quel completino da lui. Apre la porta d'ingesso e si scosta per farmi entrare.
<< Hai mangiato?>>
<< Si. >>
<< Cosa?>>
<< Una crostata al pistacchio e del succo alla pesca.>>
<< E basta? >> Mi ammonisce con lo sguardo.
<< Si. >> Rispondo goffamente.
Mi accompagna in cucina facendomi sedere su una sedia dell'isolotto.
<<Vuoi qualcosa da bere?>> Chiede.
Prima che rispondo prende del succo dal frigo e me ne versa un po' nel bicchiere che bevo tutto d'un fiato.
Ci accomodiamo sul divano del salotto.
<< Com'è andata a lavoro?>> Chiede dolcemente.
<< Bene grazie. C'è stato un bel po' di lavoro. Il novanta percento tutti uomini e un paio di loro mi hanno supplicata di rimettere la vecchia divisa. >> Lo provoco sorridendo.
Ma poi mi accorgo che lo sguardo di Cade da sereno si trasforma in serio e capisco di aver detto una sciocchezza.
<< Cosa?>> Chiede sull'orlo di perdere il controllo.
<< Sto scherzando, Cade. >> Gli do una carezza sul viso per calmarlo.
<< Buon per te, altrimenti ti avrei fatto licenziare. >> Mi strizza l'occhio e con un movimento mi avvicina a lui dandomi un bacio sul collo.
<< Davvero mi faresti licenziare per dei stupidi clienti?>>
<< Sul serio. >> Da un morso sul mio labbro inferiore. << Non mi piace che qualcuno al di fuori di me ti faccia delle avances. >> Sussurra. Mi bacia imperterrito.
<< A proposito, ho saputo che Naomi con Alex ti hanno fatto visita Martedì. >>
<< Si. Ma come... >> M'interrompe.
<< Perché non mi hai detto niente? >>
<< Non ne vedevo il motivo. >> Rispondo tranquilla.
<< È entrato un uomo in casa tua. >>
<< Ma era Alex. >> Sussurro.
<< Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. >>
Dal suo tono di voce percepisco irritazione. Pensando al suo passato è normale che non si fidi più di nessuno, tantomeno di un altro uomo.
<< Ma insieme a lui c'era anche Naomi. >> Mi giustifico.
<< Non farmelo ripetere. >> Mi fulmina con lo sguardo. Mi sento intimorire quando mi guarda così. Non riesco a guardarlo negli occhi.
<< C'è qualcosa che non va?>> Chiede, cercando di incrociare il mio sguardo.
<< Mi intimorisci quando fai così. Non riesco a guardarti negli occhi. >>
<< Davvero?>> Aggrotta la fronte. << Non voglio farti questo effetto. >>
<< E invece me lo fai. >> Borbotto.
Cade mi cinge in un abbraccio. Lo stringo più che posso. Anche se certe volte è lunatico, dispotico e va contro i miei ideali e stile di vita, non voglio perderlo. Non ci vedo niente di male nel ricevere a casa mia Alex insieme a Naomi. Sono due nostri amici.
<< A tal proposito, ho avuto l'impressione che i due giovani piccioncini siano venuti per dirmi qualcosa ma non riuscivano a dirmelo. >>
Vedo Cade cambiare espressione.
<< Devi dirmi qualcosa?>> Gli lancio uno sguardo indagatore.
<< No...no. >>
<< Sicuro? Non hai trovato nessuna segretaria?>>
<< Ancora no. >> Taglia corto.
<<Mh, ok. >> Lo guardo, ha i lineamenti del viso contratti. Come se mi nascondesse qualcosa. Sono tutti misteriosi per ora. E non mi piace. Sarà meglio cambiare discorso.
<< Ho fatto un sogno tempo fa.>> Arrossisco al solo pensiero.
<< Racconta. >> Mi cinge le spalle con il suo braccio.
<< Eravamo sposati. E c'erano un sacco di ragazze che ti acclamavano e volevano baciarti. >>
<< E tu?>>
<< Io ero gelosa. Per loro era come se io non esistessi. >>
<< Ti adoro quando fai la golosa. >> Mi stringe nuovamente in un abbraccio.
<< Poi mi sono svegliata e ho realizzato che era solamente un sogno. >>
<< Meglio così no?>>
Annuisco. Lo guardo negli occhi. Forse non ha sentito la parte "eravamo sposati" oppure non ha voluto sentirla. Ma d'altronde cosa posso aspettarmi da lui dopo l'orribile gesto da parte della sua ex. Ma nonostante ciò è come se avessi ricevuto una coltellata al cuore. Non gli ha provocato nessuna reazione.
<< Vuoi dell'altro succo?>> Chiede. È come se in questo momento volesse evadere da questa stanza.
<< Si grazie. >>
Dopo qualche minuto ritorna con il bicchiere pieno di succo. Me lo porge con fare gentile sedendosi al mio fianco. Rimaniamo in silenzio, mi sento in imbarazzo mentre Cade continua a fissarmi.
<< E a te come è andata a lavoro?>> Chiedo, tra un sorso e l'altro.
<< Ricordi quella bionda con gli occhi azzurri a cui ho salvato il gatto? >>
<< Purtroppo si, e ricordo pure che ti ha dato il suo numero perché voleva uscire con te. >>
Fa un sorriso, come se la situazione gli piacesse. << Si lei. >>
<< Be! >>
<< Stamattina ha chiamato in caserma. >>
<< Perché?>> Chiedo, comincio ad innervosirmi.
<< È rimasta chiusa in casa. >>
<< Poteva sempre uscire dalla finestra. >> Borbotto irritata.
<< Abita al settimo piano, Noele. >>
<< Meglio ancora. >> Esclamo.
Il livello di stupidità di questa ragazza è davvero alto. Non l'ho tollerata sin dal primo momento che l'ho vista. Snob e ignorante.
<< E ovviamente l'hai soccorsa tu. >> Socchiudo gli occhi in una linea mentre stringo il bicchiere vuoto. Non mi sono nemmeno accorta di averlo svuotato.
<< Mi fai eccitare quando fai così. >> Mi morde il lobo dell'orecchio. Mi tira a sé facendomi alzare. Sento la sua erezione comprimermi il basso ventre. È il Dio del sesso in persona.
<< Vai a cambiarti. >> Mi ordina, ha il fiato corto.
Vado nella cabina armadio, questa è la prima volta che la utilizzo. Mi siedo sul divano, cerco di riprendere fiato e calmare l'ansia. Tolgo la maglia seguita dai leggings. Vado nel reparto "tacchi a spillo"
e ne indosso un paio tutto nero con tacco
12. Mi guardo un'ultima volta allo specchio poi esco dalla stanza con il suo completo preferito.
È seduto sulla poltrona con il cellulare in mano. Noto che si è cambiato, indossa solamente un paio di jeans strappati alle ginocchia.
Alza lo sguardo, la sua bellezza mi toglie il fiato. Rimango immobile davanti la porta. Lo sguardo di Cade si è fatto serio. Deglutisce. Che vuol dire questo sguardo? Forse non gli piaccio. Oddio che figura.
Faccio per rientrare nella stanza ma vengo bloccata dal suo tono di voce.
<< Dove vai?>>
Lo guardo, rossa in volto.
<< Sei bellissima. >> Si alza avvicinandosi a me. << Hai una bassa stima del tuo corpo, Noele. >>
Abbasso lo sguardo. Poggia le dita sotto il mento alzandomi il viso.
Incontro i suoi occhi verdi, che mi incantano.
<< Fidati se ti dico che mi hai lasciato
senza parole con questo completo. Sei
davvero sexy. >> Si lascia sfuggire un
sorriso malizioso.
<< Cominciamo piccola. >> Mi volta verso il letto. Mi copre gli occhi con una benda provvedendo a fare un nodo ben stretto, per evitare che si sleghi. Con la mano alza il vestitino, sfiorando le punte delle dita sulla colonna vertebrale. Con l'altra intreccia le dita con le mie in una stretta forte, possente.
<< Sali sul letto e siediti. >> Sussurra al mio orecchio. Provocandomi una serie di brividi.
Salgo sul letto, gattonando, poggio la schiena sulla spalliera, tappezzata con della spugna e ricoperta di cotone blu.
<< Apri le braccia. >>
Obbedisco. Le blocca con del nastro adesivo ai lati della spalliera. Le gambe leggermente piegate e divaricate, anch'esse legate. Fissa i fianchi con la fibbia della sua divisa nelle aste alle mie spalle. Non posso muovermi, sono totalmente bloccata.
Comincia lentamente a carezzarmi e baciarmi l'interno della coscia. Poi affonda
la testa tra le mie gambe, leccando e succhiando il clitoride, sfiorandolo con le dita. Comincio a fremere dal piacere.
<< Slegami. >> Lo supplico.
<< Sta zitta. >> Affonda due dita mentre con la lingua compie dei movimenti circolari. Vorrei afferragli la testa e stringerla tra le mie gambe. Cerco di divincolarmi ma la sensazione di sentirmi impossibilitata nei movimenti mi eccita più.