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By always_strong28

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È mattina e Louis non ha idea di come sia riuscito a tornare a casa tutto intero, ma sicuramente avrà qualcos... More

Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
AGGIORNAMENTI
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Epilogo

Capitolo 1

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By always_strong28


*Note a fine capitolo*

Capitolo Editato

Louis ha la vaga sensazione di essere in un'auto. Il suo stomaco si contorce vorticosamente. Forse balbetta qualcosa, forse no. Le luci brillanti e le vibrazioni martellanti del club sono state rimpiazzate da movimenti nauseanti e dall'oscurità, punteggiati da luci bianche brillanti che gli passano di fianco. Il tempo sta accelerando.

Poi il freddo, silenzioso e non per la prima volta durante quella sera, Louis sente delle mani sconosciute intorno ai suoi fianchi. Vede la porta. L'ingresso di casa sua. Ne è quasi sicuro. La porta si apre. Un volto familiare gli passa davanti.

Lo stomaco di Louis si stringe, e sente come uno rigurgito in fondo alla gola, poi sputa, vomitando dappertutto; e si sente come se potesse esplodere, e anche rannicchiarsi a terra e morire. Pensa che probabilmente lo farà.

"Oops" è tutto ciò che sente, prima di cadere nell'oscurità.

_____________________________

La mattina seguente Louis si sveglia per via del rumore di pentole causato da Niall in cucina, sfortunatamente situata proprio di fianco alla sua stanza. Sa che è Niall, perché quell'accozzaglia di rumori è accompagnata dal fischiettio di una canzone irlandese. Quel ragazzo è un cliché vivente.

Louis grugnisce e si gira, cercando di far smettere il mondo di vorticare e la testa di pulsare. Le luci che entrano dalla finestra sono dannatamente accecanti e si trova a dover chiudere di nuovo gli occhi, desiderando l'oscurità.

E poi tutto torna. Con lo stomaco agitato, si ricorda tutto. Il respiro dell'uomo con la barba, il peso del suo corpo sudato contro quello di Louis, che lo comprime, lo soffoca. Stava quasi per succedere di nuovo.

Si sente male. Scosta le coperte dal letto e giace lì, tremante. Si ricorda vagamente il tragitto di ritorno a casa. Forse. Almeno, crede di ricordare la voce preoccupata di Eleanor e una voce meno nota, che mormorava rapidamente qualcosa mentre lui cadeva in un sonno ubriaco. Forse Eleanor aveva Max a casa.

Alla fine, pur non volendo, si alza dal letto. Va in cucina, ora completamente libera da Niall e dal suo rumore, alla ricerca del tè per calmare il suo stomaco infelice. Proprio mentre sta riempiendo il bollitore fa la sua comparsa Eleanor, fresca come una rosa e pronta per la giornata in un modo che Louis non piace per niente.

"Buongiorno Lou, come va la testa?"

"Shhhhh" sussurra Louis, "abbassa la voce per favore." Non è assolutamente in vena di parlare ma, dallo sguardo della ragazza, immagina che dovrà farlo.

"Alloraaa... hai avuto una serata interessante ieri." Eleanor si appoggia contro il bancone, con una mano su un fianco, l'espressione mista tra disapprovazione e preoccupazione. "Non so quanta te ne riesci a ricordare, sbaglio?"

Louis si acciglia. Si ricorda la prima parte alla perfezione. Ricorda di essersi visto con Zayn e Ed, nel tentativo di socializzare come un normale essere umano, con i consigli dei suoi amici, e del Dottor Corden in mente. Si ricorda di aver provato a convincersi, fallendo miseramente, che sarebbe tornato a casa ad un orario decente e semi sobrio. Si ricorda il panico che aveva provato in quel pub affollato con un mare di facce sconosciute, e si ricorda di aver trangugiato una birra dopo l'altra per farlo cessare.

"Vuoi sapere la mia scorsa notte?" Chiede Eleanor.

Louis non risponde. E lei continua.

"Beh stava andando molto ma molto bene. Ho finito il mio saggio, ho fatto una Skype call con Max, ho avuto una bella serata, proprio adorabile - finché intorno alle due del mattino sono stata svegliata da un tizio sconosciuto, che mi chiamava dal tuo telefono, per dirmi che eri praticamente svenuto come un cazzone... non ha detto proprio così ma ho potuto immaginare," - Louis fa una smorfia - "e mi ha detto che aveva bisogno del tuo indirizzo così da portarti a casa."

Che diavolo? Non era il tizio viscido con la barba, vero? Sicuramente no. Oh Dio. Louis ricorda appena come ha fatto a tornare a casa.

"Ho immaginato che ti avrebbe messo su un taxi e spedito a casa. Non avevo idea che si sarebbe presentato alla porta con te!"

Louis si ricordava vagamente dell'ingresso. E di aver vomitato.

E forse dei ricci... ?

Oh.

"Allora," continua Eleanor "ho aperto la porta a questo tizio che ti teneva; e tu, comunque eri proprio verde e poco attraente." Louis fa una specie di faccia contrita, "e subito dopo hai vomitato su tutto l'ingresso, anche sulle sue scarpe... povero ragazzo, quello è stato il ringraziamento ricevuto per averti portato a casa sano e salvo e assicurandosi che non finissi chissà dove..."

Louis sospira mentre il bollitore fischia e si mette quindi a preparare due tazze di tè. Non vuole ripetere quella conversazione con Eleanor. L'avevano già fatto più volte e in diversi modi nell'ultimo periodo. Sa che è preoccupata per lui, glielo legge in faccia. Per fortuna lei non lo spinge a parlare ancora.

"Il tuo racconto mi ha dato una scossa," dice Louis dopo un momento. "Ricordo di aver vomitato." riprende disgustato. Ha davvero bisogno di lavarsi i denti. Ha un saporaccio in bocca. Sicuramente il suo alito è stantio, per dirla finemente.

"E sono piuttosto sicuro di ricordarmi il tizio. Alto, riccio, moro, giusto?"

Eleanor annuisce e sembra voler dire qualcosa, ma Louis la anticipa sentendo il bisogno di spiegarsi.

"Ero con Zayn e il suo coinquilino Ed. Beh, Ed stava suonando al The Duke's Head, e abbiamo bevuto un po' troppo - sai com'è fatto Zayn - ma ricordo quasi tutto." Louis non è sicuro di chi stesse cercando di convincere, se Eleanor o se stesso. "E' stata una serata tranquilla a bere con degli amici. Sul serio. Solo l'ultima parte è un po' confusa. Ma ricordo sicuramente i ricci..."

"Aspetta. Vuoi dirmi che Zayn ti ha lasciato da solo in quello stato?" Chiede tagliente. "Sicuramente ti avrebbe messo in un taxi se fosse stato con te..."

"No, dio no, non mi avrebbe lasciato se fossi stato molto ubriaco. Io, ecco...sono rimasto per un paio di altri drink dopo che loro erano già andati via."

"Al The Duke's Head?" Chiede Eleanor dubbiosa.

"Mmmm, beh quello chiude a mezzanotte quindi..." dice Louis facendo spallucce. All'improvviso si rende conto che tutto quel cercare di spiegarsi non è stata una buona idea. Esattamente come avrebbe spiegato a El, o a qualsiasi altra persona, che aveva iniziato a bere da solo più spesso di quanto loro ne fossero a conoscenza?"

Eleanor vuole fare delle domande; Louis vede quanto stia fremendo, ma invece beve un sorso di tè con le sopracciglia aggrottate.

"Era parecchio muscoloso, vero?" grugnisce Louis, dopo alcuni istanti.

Gli stava tornando tutto in mente. Era andato in un pub terribile dopo il The Duke's Head, SoYoHo o qualcosa di altrettanto orribile, e lì c'era quel tizio spaventoso con la barba , e Louis doveva essere caduto, forse, perché poi era comparso questo ragazzo riccio, questo ragazzo riccio davvero bellissimo, che si era chinato su di lui per aiutarlo ad alzarsi.

Un odore di orinatoi permeava i suoi ricordi. Era stato sul pavimento del bagno? Dio. Louis si odia davvero qualche volta.

"Eh?" Chiede Eleanor, confusa, riscuotendo Louis dal suo cammino nei ricordi.

"Il riccio. Mi sembra di ricordare fosse muscoloso." Prova Louis con nonchalance, già esausto per via della conversazione. E non è nemmeno mezzogiorno! Non riesce a sopportare il pensiero di quanto sia stato imbarazzante la sera prima. Almeno non avrebbe mai più rivisto quel tizio.

"Oh sì, lo era," Annuisce Eleanor, nonostante le sopracciglia fossero ancora incurvate dalla preoccupazione. Louis vuole tranquillizzarla. Rendere il tutto più leggero.

"Mi sono davvero messo in imbarazzo, no?" Dice ridendo. È quasi convincente.

"Molto. In maniera regale quasi," Dice lei prendendolo in giro, prima che la sua espressione si ammorbidisca; poi piega la testa, lanciando a Louis uno sguardo d'intesa. "Ma tesoro, devi fare attenzione, sono preoccupata per te, lo siamo tutti. Io..."

"Non dirlo." La interrompe Louis con forza. No. È ancora troppo ubriaco per questo, e non vuole sentirla in quel momento. Per niente. Non vuole sentire di come i suoi amici provino pietà per lui e di quanto non abbia fatto altro che farli preoccupare, ultimamente.

Per un momento l'aria si fa tesa tra i due. Louis sorseggia il suo tè.

"Beh, vedi il lato positivo," Dice dopo un po', cercando di alleggerire la tensione. "Posso tranquillamente prometterti che non tornerò mai più in quel posto. Fosse anche solo per evitare l'imbarazzo di incontrare il riccio." Prende un altro sorso e si gode un po' di quel conforto. "Per quanto vorrei ringraziarlo per essere stato il mio cavaliere dall'armatura scintillante, non penso che sarei in grado di gestire il senso di umiliazione che proverei affrontando qualcuno che mi ha visto in quello stato, e ha pure dovuto bearsi della vista di me che vomito sulle sue..."

Eleanor alza un sopracciglio, guardando dietro le spalle di Louis, quest'ultimo sente un tossicchiare dietro di lui.

"Erm...ciaoooo" dice una voce. È addormentata e roca ma anche così, Louis è sicuro che non appartenga né a Liam né a Niall.

Lo stomaco gli si blocca, Louis si volta e vede un ragazzo molto bello, molto alto e molto nudo in piedi sulla porta. Una chioma di capelli ricci e castani che gli scendono sulle spalle, e un paio di occhi grandi e verdi che passano da Louis a Eleanor, incerto se poter entrare nel loro piccolo regno-cucina.

Louis sussulta. Davvero, universo, come se la scorsa notte non fosse stata abbastanza? Cosa diavolo ci fa lì quel ragazzo? Perché è nella cucina di Louis e non lontano come dovrebbe?

E...oh dio, ha dei tatuaggi. Il riccio ha una marea di tatuaggi lungo il petto, lo stomaco e per tutto un braccio. Questo non va bene.

Louis sta fissando, e anche il riccio lo sta fissando, e oh Dio, Louis dovrebbe dire qualcosa, dovrebbe ringraziarlo per la scorsa notte - cosa sta facendo lì? - dovrebbe offrirgli una tazza di tè - davvero, universo, perché lui è lì? - e poi mandarlo via gentilmente, facendolo scomparire dalla vita di Louis così da poter tornare ad essere miserabile e cinico riguardo le persone che incontra, così da potersi rinchiudere in una bolla molto lontano dai ragazzi che hanno una farfalla tatuata sullo stomaco e...

"Erm, ciao Harry. Vuoi del tè?" Eleanor. Grazie a dio, Eleanor.

"Sarebbe fantastico se ce ne fosse un po'," risponde il riccio, che a quanto pare si chiama Harry, mentre entra nella stanza.

"Hai dormito bene? So che il divano non è proprio la cosa più confortevole del mondo," continua lei, preparando una tazza per il ragazzo che non dovrebbe proprio essere lì.

"Sai, in realtà non è così male. Per essere un divano, era sorprendentemente comodo." Sorride Harry, apertamente verso Eleanor prima di passare a Louis, mostrando una punta di ansia.

Louis lo sta ancora fissando. È consapevole che lo sta facendo ma non può farci nulla. È quello che fa. Fissa il riccio Harry.

"Come ti senti questa mattina, Louis?" Oh dio, Harry sta parlando con Louis. Sa il suo nome. Louis non ha acconsentito a nulla del genere. "Sono piuttosto impressionato dal fatto che tu sia già sveglio!" Harry gli sorride, ma è più allegro che malizioso.

"Uh...Io, er..." Oh wow. L'eloquenza di Louis non ha confini.

Harry alza un sopracciglio.

"Oh, ha visto giorni peggiori, lasciatelo dire," risponde Eleanor, prima di dare a Louis un pizzicotto sul fianco. "Ora smetti di fare il maleducato e offri almeno la colazione al tuo ospite!"

Seriamente, Louis lo sta ancora fissando.

Questa cosa del fissare sta diventando un problema, forse dovrebbe vedere qualcuno. Forse dovrebbe parlarne con il Dottor Corden alla prossima seduta. Può sentire le sue guance arrossarsi sotto lo sguardo di Eleanor e del riccio Harry, e se il pavimento si fosse aperto in quel momento e l'avesse inghiottito, sarebbe stato fantastico.

"Er...Io...devo...bagno" balbetta Louis, prima di appoggiare la tazza con forza, superare Harry, quasi inciampando sui suoi stessi piedi e uscire dalla cucina per la vergogna.

In bagno, Louis si spruzza un po' d'acqua sul viso e si fissa allo specchio. È un disastro. Ha delle occhiaie pazzesche, e della barba sul mento, con cui non può fare i conti in quel momento. Grugnisce.

Mentre si lava i denti, con più veemenza del necessario, considera la situazione attuale. Potrebbe nascondersi per sempre in bagno, o almeno finché Harry non se ne sara' andato ma, considerando che Eleanor lo ha invitato a restare la notte scorsa, chissà quando succederà. Forse starà lì per sempre, e Louis dovrà vivere nel bagno, e se le persone dovranno pisciare, beh che vadano al dannato bar dall'altra parte della strada.

Louis decide di darsi una calmata. Sei mesi prima avrebbe riso di se stesso. Il vecchio Louis avrebbe detto un battuta sulla serata, prima di flirtare in modo osceno con Harry. No, escludiamolo. Il vecchio Louis non si sarebbe mai trovato in quella posizione. Il vecchio Louis sarebbe tornato a casa con Zayn e Ed, o li avrebbe convinti ad andare con lui nell'altro pub, invece di andarci da solo, come un ubriacone. Il nuovo Louis e' un ubriacone.

Il nuovo Louis si chiude in bagno. Il nuovo Louis è consapevole che Harry, dannatamente bello com'è, è proprio fuori dalla sua portata, Il vecchio Louis invece se ne sarebbe fregato e avrebbe probabilmente scopato con Harry invece di vomitargli addosso.

Odia decisamente il nuovo Louis.

_________________________________

Beh, quello era strano.

Harry non aveva mai visto qualcuno reagire alla sua presenza con così tanta paura. Sa di non essere gran che al mattino, ma dal modo in cui Louis lo aveva fissato, sembrava avesse una malattia rara e tropicale.

Quindi ora Harry si trova sul divano dove ha dormito la notte precedente, che chiacchiera con Eleanor, e nessuno dei due commenta il fatto che Louis sia di sopra da più di mezz'ora.

Harry doveva davvero andarsene. Sa che dovrebbe, e francamente, nonostante la gentilezza di Eleanor, anche lei stava sicuramente pensando la stessa cosa. Aveva quasi declinato l'invito la sera scorsa, quando lei gliel'aveva proposto, ma era tardi, la metro chiusa e il taxi fino a casa sarebbe costato una fortuna. Ma più di tutto, c'era stato qualcosa di quello che Louis aveva detto nel taxi ad aver colpito Harry. Il modo in cui Louis si era aggrappato ad Harry disperatamente, come aveva mormorato di non volere - qualsiasi cosa fosse - che succedesse di nuovo. A quel punto sembrava terrorizzato, e aveva guardato Harry, con gli occhi blu spalancati e umidi, e sembrava in qualche modo in imbarazzo. Harry lo aveva stretto a sé, confuso da quel povero ragazzo che non stava affatto bene. Era rimasto colpito dall'insana necessità di aiutarlo, non importava come, perché qualcosa in lui sembrava familiare.

Dal momento in cui aveva notato Louis barcollare visibilmente, ed essere spinto dal bar ai bagni da quel viscido di Giles, da cui persino lui era stato messo in guardia, non riuscì a non preoccuparsi per il povero ragazzo. Alla fine l'ansia aveva avuto la meglio sul decoro, e grazie a Dio, perché quando Harry era entrato nel bagno, e aveva visto Louis premuto contro il muro, in panico, aveva dovuto usare tutta la sua forza di volontà per non dare un pugno in faccia a Giles. L'avrebbe fatto, se non si fosse affrettato ad afferrare Louis mentre cadeva sul pavimento freddo e umido.

Quindi Harry è ancora qui, disperatamente preoccupato per un ragazzo che ha incontrato meno di dodici ore prima.

È mezzogiorno quando Louis compare in salotto, con i capelli umidi, dei pantaloni della tuta a coprirgli i fianchi e uno sguardo timido. È bellissimo, pensa Harry, prima di imporsi di smetterla. Louis sembra incapace di portare lo sguardo su di lui mentre si siede di fianco ad Eleanor sul divano opposto, ma il suo sussurrare "grazie per la scorsa notte" non passa inascoltato.

Harry gli sorride appena, nel disperato tentativo di non spaventarlo di nuovo. Vuole davvero dire a Louis che non c'è bisogno di essere imbarazzato, ma non sa come. Quindi dice: " allora, devo tenerti d'occhio ogni volta che sei in SoYoHo?"

Appena quelle parole gli escono dalla bocca, se ne pente. Louis sussulta leggermente, abbassando lo sguardo. Harry si da' un calcio mentale, di tutte le cose perché ha detto proprio quella? Dopo alcuni secondi, in cui Harry si aspetta che Louis scappi di nuovo in bagno, risponde.

"No," scuote la testa, con lo sguardo basso. "Non penso di tornare lì. Sicuramente non mi farebbero entrare, se ci provassi."

"Oh, non lo so. Fanno entrare chiunque lì!" Lo prende un po' in giro Harry, cercando di alleggerire i toni. "E sicuramente non caccerebbero un bel ragazzo come te."

Merda. Harry sta flirtando. In modo pessimo. Non dovrebbe flirtare. È lì perché e' preoccupato per il ragazzo, non perché gli piace. Un altro calcio mentale.

Louis si morde il labbro, un cipiglio sul volto, e non dice niente.

Ok, basta flirtare.

Dopo un breve silenzio, che lo mette quasi a disagio, Eleanor rivolge di nuovo la sua attenzione a Harry.

"Allora stavi dicendo che studi fotografia, Harry?" Dice, con voce falsamente leggera. Harry non manca di notare lo sguardo ansioso che rivolge a Louis.

"Ehm, non sto più studiando, ora. Voglio dire... ho studiato per un po'. Ma ecco...ora io, più o meno, lavoro. E faccio foto dove posso," aggiunge poi.

"Ah bello, quindi...non vai all'università?"

"No, non ne vedevo l'utilità, considerando tutti i soldi che servono e che comunque avrei fatto fotografia. Tanto vale fare semplicemente foto. In questo modo devo solo pagare per la fotocamera" dice Harry. È la sua risposta standard. L'università non era esattamente stata un'opzione per lui, ma e' impossibile spiegare il perché, quindi parla dei soldi. Sono un argomento che accomuna facilmente le persone.

"Giusto," dice Eleanor tranquilla, "che lavoro fai?"

"Lavoro in un panificio" sorride Harry vedendo la sorpresa sul volto della ragazza. "Va bene così. Sono un panettiere di giorno, e un fotografo di notte. Cacciatore di pub schifosi a Soho a tarda notte."

"È un bel curriculum," mormora Louis tra sé, con un ghigno appena visibile sul volto. La sorpresa che prova Harry per le parole di Louis e' accompagnata dal suo stomaco che fa le capriole.

"Mi piace pensarlo," dice sorridendo dolcemente. Louis annuisce appena, solo per fargli capire di aver sentito, poi torna a fissarsi le unghie, appiccicato a Eleanor. Harry forse è un po' affascinato dal ragazzo.

In quel momento, la porta principale viene sbattuta, e uno scalpiccio di passi riecheggia sulle scale prima che una voce acuta e troppo forte gridi, "Allora pazzoidi? Come butta?"

Harry non pensava che alcune persone potessero davvero parlare in quel modo.

"Oh Cristo, Niall! Abbassa la voce, per favore," si lamenta Louis, portando le mani sulle tempie per massaggiarle. E' davvero ammaliante.

Prima che Harry abbia qualche possibilità di registrare quello che sta accadendo, si trova una faccia sconosciuta, tutta sorridente e bionda, appiccata alla propria.

"Ciao amico, sono Niall Horan, puoi chiamarmi Niall. Se mi compri una birra puoi chiamarmi Nialler, ma non prima di allora." Niall allunga una mano e Harry la stringe, lanciando uno sguardo divertito ad Eleanor che ovviamente e' piuttosto compiaciuta dall'evolversi della giornata.

"Harry. Harry Styles. Puoi chiamarmi Hazza ma solo dopo avermi offerto due birre e una cena." Possono giocarci in due a quel gioco, pensa Harry.

"Mi piace," dice Niall, dando una pacca ad Harry prima di sedersi all'altro capo del divano. "Allora, chi se lo è scopato? Sicuramente non tu Eleanor, o dovrò fare una bella chiacchierata con Max." Lei lo spinge via, tirando fuori il cellulare.

"Non sono la scopata di nessuno" si affretta a dire Harry, desiderando che Louis non apparisse ancora più imbarazzato di quanto già non fosse. "Mi sono fermato a dormire qui, e ora sto abusando dell'ospitalità. Ecco tutto. Giuro" aggiunge, per sottolineare il concetto.

Con la coda dell'occhio, Harry vede che Louis si rilassa notevolmente. Harry si rende conto e' Louis a dover raccontare come sia finito li', non lui. Niall gli da' una pacca sulla coscia.

"Beh, amico, allora io dico che è l'occasione giusta per una birra."

"Davvero?" Harry non capisce come la situazione possa portare a bere.

"Ovviamente. Tu sei qui. Io sono qui. Tommo è qui. El è qui e non ha tradito il suo ragazzo" dice, contando sulle dita come se stesse facendo una lista, "e' domenica, è ottobre, ho scopato la scorsa notte. E queste sono tutte buone ragioni per una birra."

Harry ride. L'energia di Niall è piuttosto contagiosa. E Tommo? Interessante.

"In realtà io non sono qui," dice Eleanor, mentre si alza rimettendosi il cellulare in tasca. "Max mi ha appena mandato un messaggio. Ha finito di studiare, quindi vado da lui."

Niall è imperturbabile.

"Ah beh, più birra per noi, allora! Che dite?" Louis sbuffa, e Harry alza le spalle per non prendere una posizione, incerto se la sua presenza sia gradita o no. Niall sembra prenderlo come un sonante sì e batte le mani gridando "fantastico!" mentre esce dalla stanza e si dirige in cucina.

Anche Eleanor esce, e mentre prende il cappotto dall'attaccapanni proprio fuori della stanza, Harry si alza per parlare con lei.

"Torno tra un attimo," dice a Louis, il quale fa un piccolo cenno d'assenso e sembra sollevato di non dover stare da solo nella stanza con Harry. Il riccio prova a non esserne offeso.

"Ehi, Eleanor," Harry corre per le scale per fermarla prima che possa aprire la porta. Lei si ferma e lo guarda in attesa. "Volevo solo ringraziarti per avermi fatto restare qui la scorsa notte."

È tutto qui. Non sa che altro dire. Vuole chiederle di Louis. Chiederle se starà bene, ma non è sicuro di poterlo fare.

"Oh no Harry, grazie a te! Seriamente, te l'ho detto ieri, ti sono grata per averlo portato a casa sano e salvo. E so che lo è anche lui, anche se non sembra." Harry scuote la testa, come per dirle di non preoccuparsi. "E so che hai detto no prima, ma sei sicuro di non volere il rimborso del taxi? Non deve essere stato economico venire qui da Soho."

"No davvero, non ci pensare. È il minimo che potessi fare." Harry non è sicuro del perché stia dicendo così. Per lui è difficile guadagnare, e sarebbe stato ragionevole accettare l'offerta di Eleanor. Ma per qualche motivo non lo fa. Per un momento si chiede se vuole che Louis gli sia debitore. Ma scaccia via subito quel pensiero. No, semplicemente non vuole accettare il pagamento per aver offerto il suo aiuto. Cosa che è vera, perché in quel momento non aveva proprio pensato a quanto sarebbe costato il taxi, non aveva registrato la tariffa, aveva tirato fuori una banconota da venti e poi messo il resto dentro il portafogli. Il suo unico pensiero era stato Louis.

Eleanor è ancora sulla porta, con uno sguardo dubbioso, allora Harry annuisce con fare rassicurante.

"Davvero. Non è un problema. Sono contento che sia al sicuro."

Eleanor lo guarda e sta per dire qualcosa, ma poi ci ripensa. Invece dice, "è molto invece. Se non lo sai, ti dico che sei un ragazzo molto dolce."

Harry è preso alla sprovvista, e non risponde subito, non sapendo cosa dire. Per fortuna, Eleanor continua "meglio che vada Harry, ma è stato un piacere conoscerti. Speriamo di vederci in giro, eh?"

"Sì, anche per me" le sorride mentre lei si volta e si chiude la porta alle spalle.

Tornato in sala, Harry trova Niall, con una birra in mano, la tv accesa, seduto di fianco a Louis, che sembra un po' più rilassato. Gli lancia anche un piccolo sorriso a bocca chiusa, e Harry si riaccomoda dove era prima, pensandolo quasi come il suo divano.

Harry dovrebbe davvero andarsene. Ha bisogno di una doccia, e deve lavorare il giorno dopo, e inoltre ricorda che non conosce quelle persone.

Niall, senza dire una parola, passa una birra a Harry dalla cassa che ha ai piedi, e tutti i pensieri del riccio scompaiono. Forse rimarrà ancora un po'.

__________________________________

Quattro ore dopo Harry non è ancora andato via. Sono finiti a guardare il calcio, e i tre stanno allegramente discutendo della partita, concordando sul fatto che il Chelsea fa schifo. Beh, più o meno sono in tre a discutere. Louis parla solo con Niall, ma ride ogni tanto alle battute di Harry, e durante la partita Harry ha beccato Louis fissarlo un paio di volte, cosa che lo aveva fatto sorridere. Non sa davvero perché.

Presto la conversazione vira su persone che lui non conosce, ma non lo trova maleducato. È bello, in realtà, vedere quanto connessi siano Niall e Louis. Harry apprende che Niall tifa per il Derby e sta studiando Tecnologia Musicale all'università, e che lui e Louis si sono incontrati perché giocavano nella stessa squadra. Sembra che condividano gli stessi amici e Harry si chiede cosa si prova. Probabilmente deve essere bello. Nominano spesso un certo Liam, poi un altro... Zac, o forse Zayn? Dimentica subito i nomi, mentre si scopre a godere della presenza dei ragazzi sempre di più, si mette comodo e lascia che l'accento irlandese di Niall lo intrattenga, con Louis che ogni tanto dice delle frasi strane o un po' taglienti.

Harry è piacevolmente sorpreso di scoprire che Louis è divertente. Il suo sarcasmo nel commentare la partita fa scoppiare Harry a ridere più di una volta, e il riccio può ben vedere una punta di soddisfazione in Louis. Sembra più a suo agio, ora, con Niall presente. Nonostante questo, Harry può ancora vedere in Louis quello sguardo tanto triste e spaventato della notte precedente, e si trova a desiderare di essere sullo stesso divano degli altri due ragazzi, così da potersi seder tra loro e avvolgere le braccia attorno alle spalle di Louis, promettendogli che andrà tutto bene.

Ok, wow. Harry dovrebbe andarsene al piu' presto. Sono quasi le cinque. Dopo averlo detto, Louis improvvisamente si siede composto, afferrando il telefono per controllare l'ora.

"Oh merda," mormora, "devo essere al lavoro alle cinque. Cazzo, ho perso la cognizione del tempo." Guarda il telefono un'altra volta, come fosse il destinatario della sua ramanzina, poi alza un sopracciglio guardando Harry. "Grazie per averlo detto. Sei utile, lo sai."

Harry sorride. Louis potrebbe avergli anche detto di aver appena vinto il premio per il Miglior Essere Umano del Mondo sentendo una calda felicità che si propaga nel petto. Niall guarda Harry.

"Un'altra birra amico?"

"Devo andare anche io. Casa mia e' piuttosto lontana e devo prepararmi per il lavoro di domani." Ha bisogno di aggiornare il suo account su Tumblr, ma non lo dice, perchè sembrerebbe strano. "È stato bello passare del tempo con voi, però. Grazie mille per l'ospitalità."

"Tranquillo. È stato un piacere, amico. Dovremmo rifarlo qualche volta. Sei su Facebook, vero?" Chiede Niall contento, rivolgendosi di nuovo alla tv, con una birra fresca in mano.

"Ehm... in realtà no."

"Cosa?" Niall lo guarda confuso, come se le sue parole fossero completamente nuove. "Ok beh, sai dove viviamo," risponde tranquillo.

Harry annuisce e sorride, grato per l'entusiasmo genuino nella voce del ragazzo, anche se probabilmente non si sarebbero incontrati di nuovo tanto presto.

Appena sta per andarsene, Louis ricompare.

"Va bene, Nialler, io vado. Cerca di non bruciare casa o altro in mia assenza."

"Ci proverò, ma non posso fare promesse," dice Niall, con un'espressione seria, gli occhi incollati alla tv. Louis alza gli occhi al cielo, poi guarda Harry con un cipiglio confuso quando vede il riccio mettersi le scarpe.

"Esci anche tu? Ne hai avuto abbastanza?" Louis sembra rabbrividire appena pronuncia quelle parole.

Harry gli fa un sorriso rassicurante.

"Ahaha, qualcosa di simile. No, ho solo un po' di cose da fare. Dovrei davvero tornare a casa."

Louis annuisce. È così strano.

Entrambi si voltano nello stesso momento per scendere le scale, Louis si fa strada attraverso il corridoio stretto che attraversa tutto il piano terra della casa, tranne che per il piccolo bagno.

Harry non riesce a sostenere il silenzio tra loro.

"Allora dove lavori?" chiede.

"Al cinema in fondo alla strada," risponde Louis debolmente, aprendo la porta. "Sto all'ingresso e qualche volta lavoro alla cassa. È piuttosto impegnativo. Sono stato scelto per il lavoro." Il suo tono e' serio e Harry impiega qualche secondo per capire che stesse scherzando. Quando lo fa, ride goffamente e Louis gli sorride di rimando.

"Dici il cinema Regal Picture Place sulla Swan Road? Non ci sono mai stato ma ho sentito che è carino."

Sembrava una frase fatta. Merda, Harry non voleva suonasse come una frase fatta.

Louis esita, come per dire qualcosa; ma poi si trattiene.

"Non è male. Sarebbe meglio se pagassero il loro staff decentemente, ma questa è la vita."

Sono fuori sui gradini, adesso; gli stessi su cui Louis ha vomitato la sera prima, e che Harry ha aiutato Eleanor a pulire. Il Regal è in una direzione, la metropolitana dall'altra.

Harry ha così tanto da dire, ma non ha idea di come dirlo.

"Beh ciao allora," dice Louis, senza davvero incontrare lo sguardo di Harry, "e grazie ancora per ieri, ti devo un favore."

"Non ci pensare," sorride Harry, ad un Louis che all'improvviso sembra così piccolo e triste. In quel momento, Harry avrebbe dato qualsiasi cosa per non vederlo più così. Invece dice, "Mi sono divertito questo pomeriggio, e dì grazie a Niall per le birre."

Louis sbuffa.

"Sì...quelle erano le mie birre. Niall sembra definire sua qualsiasi cosa sia nel frigo."

"Oh...ok," dice Harry a disagio. Non riesce a capire se Louis sia arrabbiato o stia scherzando. "Beh allora...grazie per le birre."

"Di nulla." Louis sorride troppo brevemente, e poi il suo volto torna serio mentre continua, "meglio che vada. Non mi va di farmi urlare addosso proprio oggi. Non penso che la mia testa possa reggerlo."

"Certo," annuisce Harry. Vuole chiedergli il numero o qualcosa...qualsiasi cosa...

"Ci vediamo in giro, ok?" dice Louis, con un'espressione illeggibile, prima di fare un passo indietro.

"Certo," risponde Harry, la speranza nella sua voce non lo tradisce. Se solo potesse...

"E grazie ancora per ieri notte." La voce di Louis è bassa, e i suoi occhi non incontrano quelli di Harry.

"Nessun problema, quando vuoi!" Il cervello di Harry corre a mille chilometri al minuto. Forse se lui...

"Ciao Harry," saluta Louis.

"Ciao Louis," dice Harry, e con quelle parole Louis si volta, camminando lungo la stradina fino alla via principale con le mani in tasca.

Harry prova ad ignorare la pesantezza nel suo stomaco e inizia a camminare. Prima di avere il tempo di pensare a ciò che sta facendo, si ferma, tira fuori il telefono e scatta una foto della casa.

Louis è già abbastanza lontano a quel punto. Da quella distanza Harry non riesce a capire quale sia lui, tranne forse per via del cappello grigio. Si volta, dirigendosi verso la fermata della metro con più sforzo di quello che sarebbe necessario.

Quella sera, tornato a casa nel suo piccolo appartamento, Harry aggiorna il suo Tumblr. Aggiunge una foto che ha scattato la sera precedente, prima di incontrare Louis, di un buttafuori a Soho, e un'altra della folla a Shftesbury Avenue scattata sabato notte. E poi un'altra ancora. Una foto della casa di Louis. Rowntree Avenue 25. Non pensa sia strano, perché Louis non la vedrà mai, e il numero civico è parzialmente nascosto, quindi sembra solo una delle sue foto artistiche architettoniche.

Sotto la foto scrive una descrizione: La casa del ragazzo dagli occhi blu.
___________________________________

Salve!!

Ho deciso di fare la pausa come gli 1D...che stanno in "pausa" ma ci scassano l'anima a tutte le ore del giorno e della notte LOL

Comunque era da tantissimo tempo che avevo questa fanfic messa tra le traduzioni future...e nonostante l'immenso lavoro per la Tarzan Au (che sta proseguendo alla grande), non ho potuto fare a meno di iniziarla.

Spero che questo primo capitolo vi abbia un po' incuriosito, io ho adorato questa storia davvero tanto e sono felice di poterla tradurre per voi. La storia è formata da 16 capitoli + epilogo; tanti segreti, angst, fluff, smut (ovviamente) e due ragazzi fragili ma pronti a tutto per l'altro. 
ATTENZIONE: menzione ad abusi sessuali passati, depressione, ansia, attacchi di panico, violenza. Non è niente di troppo grafico, cercherò di avvertire ad inizio capitolo se ci sono scene troppo forti o altro. 

Non posso darvi con certezza l'uscita di questi capitoli, posso però comunicarvi che mancano circa una cinquantina di pagine per finire di tradurre la Tarzan AU poi mi dedicherò a questa (e a scrivere la tesi). Abbiate pazienza come al solito! <3

Marica x 

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