«Michelle non essere così maleducata.»
Fortunatamente, quella che deve essere la madre della ragazza interrompe la nostra simpatica conversazione.
Una signora che ha circa l'età di mia madre e che esattamente come lei non li dimostra.
«Scusami a lei non piace quando ci sono sconosciuti in casa nostra infatti...»
Proprio mentre parla sento il rumore di una porta sbattuta provenire da in fondo al corridoio di quella casa immensa.
«Non sembra di molte parole...» sussurro ancora in imbarazzo, temendo il peggio nonostante la donna davanti a me non avesse nulla contro di me.
« Ci farai l'abitudine, vieni ti mostro la stanza dove resterai in caso dovessi aver bisogno di qualcosa per la notte.» si limita a rispondere intimandomi di entrare e successivamente di seguirla al di sopra di una scala a chiocciola bianca.
Ma quanto è grande questa casa?
Tutta arricchita di mobili antichi e statue di
porcellana sembra una reggia quasi inquietante e mentre salgo le scale intravedo famosi ritratti di Michelangelo, Leonardo e Picasso.
Mi sento così a disagio in mezzo a tutto lo splendore che l'unica cosa che riesco a fare è restare in silenzio e limitarmi a osservare i miei piedi trovandoli interessanti.
«Eccoci qui.
La cena deve essere pronta per le otto.
Nella tua stanza trovi la tua divisa e tutti i tuoi affetti personali.
Sistemati pure, ci vediamo di sotto.»
Annuendo entro aprendo l'unica porta in legno chiaro che mi separa dalla mia «nuova stanza»
Quando...