Royal love {#WATTYS2019}

By lovedreaming8

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In un tempo assai remoto viveva la principessa Leila. Lei amava definirsi libera. Voleva esserlo, a tutti i... More

Prologo.
Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Epilogo

Capitolo 22.

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By lovedreaming8

«Sul serio?» Matthew non vedeva ma sentiva, e quella era evidentemente la voce di Gracie.

Sembravano essersi seduti.
«Esattamente. Ferdinando è stato cacciato e penso non tornerà più. Quanto vorrei essere stato io a salvarla.» ora era Andrew che parlava.

Quanto gli dava sui nervi quel principastro.
Continuò ad ascoltare la conversazione.

«Suvvia, tanto Leila tra due giorni sarà tua.
Grazie al nostro infallibile piano ora lei e Matthew sono ancora arrabbiati tra loro e non penso torneranno insieme. Hai la strada spianata.» lo rassicurò la cameriera.

«Spero sia come dici tu.»

«Ormai lei è tua. Siamo stati geniali con quel piano. Era tutto progettato alla perfezione. Il biglietto, l'abbraccio...»
Matthew andò su tutte le furie.
Le sue ipotesi erano state confermate: Gracie era l'artefice di tutto e pergiunta con Andrew.
Lo aveva sempre detto che quello lì non gliela contava giusta, e aveva pienamente ragione.
Si era infatuato di Leila e non aveva intenzione di lasciarla. Il suo era un amore possessivo.

«Hai ragione.» affermò Andrew

«Lo so.» rispose l'interlocutrice.

Il servitore che era ancora ad origliare la conversazione non ne poté più di sentire una sola parola.
Doveva andarsene. Quell'ambiente lo soffocava.
Avrebbe tanto voluto sbucare da quella porta e aver picchiato Andrew. Ma aveva già alzato le mani abbastanza con quel vigliacco di Ferdinando.
Invece, quel principe, doveva soffrire in silenzio.
Gli aveva recato sufficienti danni, sia a lui che alla sua amata. Meglio lasciarlo stare per il momento.

Una volta che la cameriera e il principe se ne furono andati, Matthew se ne andò dall'uscita sul retro, colmo di ira, per non destare sospetti.

Ora doveva solo capire cosa voleva veramente.

***

La principessa si risvegliò con il sole che le illuminava il volto.
Si stropicciò gli occhi ancora stanchi.
I ricordi del giorno prima erano quasi del tutto svaniti.
Dopo tre minuti a fissare il vuoto si risvegliò completamente.
Ma... quel giorno non era per caso... il suo compleanno?
Si soffermò un secondo.
Ora aveva diciotto anni!
Si alzò di scatto dal letto e piena di euforia tirò  fuori dall'armadio tutti i vestiti più belli che aveva.

Poi però si fermò.
Quello era anche l'ultimo giorno da nubile.
L'ultimo giorno da persona libera.
Era sola.
Aveva perso Matthew per il suo diciottesimo compleanno.
Sarebbe stato il compleanno più triste di tutti.
Si sedette sul letto con un vestito rosa in mano.

Non ci fu il tempo di fare altro che bussarono alla porta.

«Madre?Padre?»esclamò sorpresa la ragazza.

«Certo. Auguri. Buon compleanno figlia mia.» rispose la regina per poi abbracciarla.

«Buon compleanno figliola.» enunciò il padre con un piccolo sorriso.
Era un uomo che teneva piuttosto a bada le proprie emozioni.

                                                   ***

Matthew si stava recando come tutte le mattine a risolvere questioni come raccolti e altre faccende.
Si era perfettamente ricordato del compleanno di Leila, infatti aveva deciso di farle gli auguri, a modo suo, più tardi.
Difatti, aveva passato tutta quella notte in bianco, pensando a quello che era successo e quello che aveva scoperto.
Aveva anche capito che non poteva fare a meno di lei, ogni volta che la vedeva le mancava, bruciava nell'anima la sua assenza.

                               ***

Andrew le aveva fatto gli auguri in modo particolarmente affettuoso, non le fece però ricordare, come avevano fatto terze persone, del fatto che il giorno dopo si sarebbero dovuti sposare.
Eppure a lei mancava qualcosa, forse qualcuno.

Ogni anno Matthew le faceva gli auguri per primo, ogni volta che scendeva in cucina era lì ad aspettarla.
Non le faceva alcun regalo. Le faceva solo gli auguri, ma quegli auguri erano i più sinceri che ella avesse mai ricevuto.

Quando aveva compiuto quattordici anni, per puro caso scese in cucina, e lui era lì.
Le stava sorridendo.
«Buongiorno principessa.» la sua voce era meravigliosa.

«Buongiorno anche a te Matthew.» sorrise a sua volta. La sua voce era ancora impastata. Era ancora leggermente assonnata.

«Oggi è il suo...volevo dire....tuo compleanno?» era appoggiato a una mensola della cucina.
Prese un bicchiere d'acqua dalla caraffa di vetro.
Bevve. Era semplicemente... lui.

«Sì.»

«Ebbene, Buon compleanno Leila.» le rivolse un timido sorriso, che anch'essa ricambiò per poi chinare il capo in segno di ringraziamento.

Quel giorno era stato effettivamente piuttosto brutto.
Era stato il compleanno più brutto della sua vita, per svariati motivi.

Quella sera non stava con la testa immersa in un libro. Non si immedesimava nei personaggi che c'erano al suo interno.
Guardava i ghirigori della tenda del letto.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Forse non era quello il modo in cui avrebbe voluto passare il suo ultimo giorno di libertà, ma non voleva nemmeno addormentarsi.
Era così, senza pensieri, annoiata e triste.

Giocò con l'orlo delle maniche del vestito per poi continuare a riguardare il vuoto.

I suoi non pensieri furono interrotti dal bussare della porta.

Non aveva nemmeno la voglia di pensare  di chi fosse a quell'ora.
Però una cosa era certa, non se lo sarebbe più dimenticato... perché chi aprì era non altro che Matthew.

La fanciulla era piuttosto sorpresa.
Lui era lì, sulla soglia che la guardava.
Le stava sorridendo a trentadue denti, con quelle magnifiche fossette che lo caratterizzavano.
I suoi occhi color ghiaccio erano tornati quelli di un tempo, gli stessi occhi pieni di vita che erano sempre stati.

«Che ci fai ...» Leila voleva trattarlo male, aveva pronunziato quella frase in un modo freddo, per fargli capire tutte le pene che le aveva fatto passare in quei giorni, ma non fece in tempo a finire la frase che fu bloccata dalla pressione delle labbra di Matthew sulle sue.
La porta alle loro spalle si chiuse e gli innamorati indietreggiarono sempre più all'interno della stanza.

La stava baciando con foga.
Era da giorni che non stavano così vicini.
Non si staccavano più l'uno dall'altra.
La principessa  avrebbe voluto staccarsi, per farlo penare, ma era talmente presa che non poteva, non voleva.

Tra un bacio e l'altro c'era sempre una piccola interruzione per prendere fiato, per poi continuare.

Lui le stava affondando le mani nei capelli. Era da tanto che aspettava di rifarlo.

Ad un certo punto lui si staccò . Aveva ancora il sorriso stampato sul volto.
«Scusami Leila... Scusami... Sono stati... Andrew e Gracie ad ingannarci. L'ho scoperto...» la baciò di nuovo.
«Oggi mentre parlavano.» riprese a baciarla.

«Volevano dividerci.»
Lei lo fermò perché il servitore voleva continuare a baciarla senza farle dire la sua.
«Come è possibile? Andrew e Gracie?» era molto sorpresa.
Non poteva credere che Andrew avesse potuto fare una cosa del genere ma soprattutto: come l'aveva scoperto?

«Sì. Quel giorno che in cui avevi litigato con me e avevi perso il foglio che credevi fosse mio, io l'ho letto ma quella non era la mia scrittura. Per caso sono andato in cucina e ho sentito le loro voci, mi sono nascosto e ho sentito tutto.» disse tutto d'un fiato. Voleva riprendere a baciarla al più presto.

Lei non fece altro che annuire, incredula.
«Come hanno fatto a scoprire... insomma... di noi...»

«Gracie sospettava da un po' di tempo... e per quel principe dei miei stivali non so darti una risposta... però soprattutto volevo dirti buon comp....»
non fece in tempo a finire la frase che fu fermato dal dito di Leila che gli posò sul labbro.
Voleva stare con lui ancora e ancora, quel momento non doveva finire. Lo voleva per sempre. Non voleva sentire altro se non i suoi baci. Doveva recuperare il tempo perduto.
«Zitto e continua a baciarmi.» disse la fanciulla mentre gli stava sorridendo.
L'amato non esitò un attimo e riprese a baciarla con frenesia.

Si stavano baciando, ma sentivano che quello non era abbastanza. Sentivano di volere di più.
Volevano esprimersi in una maniera nuova.
Si lanciarono un veloce sguardo estremamente intenso e di approvazione.

Matthew la prese in braccio e la mise sul letto.
Lui si mise sopra di lei e iniziò a baciarla, iniziando dal collo fino ad arrivare all'estremità del labbro.
La principessa inarcò la schiena e il servitore iniziò a slacciarle il corpetto.
Erano tutti e due accecati dalla passione.

Finché lui si bloccò improvvisamente.
La fanciulla rimase di sasso.
Il calore che fremeva nel suo corpo scomparve.
«Che... che ti succede?» chiese lei.

«È che non so se tu ti senti pronta. Io ti voglio mia per sempre... ma... non so se possiamo. Non possiamo più tornare indietro se faremo questo passo. È da poco che è successa quella disavventura con...» in quel momento fu assalito dai sensi di colpa.

«Nulla è più giusto dell'amore; e sì, lo voglio. Più di ogni altra cosa al mondo. Voglio essere tua. Per sempre.» affermò lei.
Aveva ragione.
«Non hai idea di quanto io sia pazzo di te, Leila.»

Sapevano benissimo a quello che andavano in contro ma, in fondo, lo volevano da troppo. Nessuno fino ad allora si era mai amato così intensamente.

Gli si posò di scatto ancora sopra.
Lanciò un piccolo strilletto di sorpresa misto alla felicità.

«Shhh...Non vorrai che ci sentano.» sussurro lui per poi sorriderle dolcemente accarezzandole la guancia.

Ripresero quello che avevano lasciato in sospeso poco prima. Non si fermarono più, erano sempre più coinvolti, più affiatati, forse per quel senso di proibizione.

I loro volti erano infuocati di un roseo acceso.
In quel momento si lasciarono alle spalle tutto e tutti, in quel momento c'erano solo loro due, Matthew e Leila, e il loro amore.
Era così nuovo per tutti e due, e così travolgente, più dei baci e molto più indelebile.
Solo passione.

Era il regalo più bello che la ragazza avesse mai ricevuto per il suo compleanno.

Così fu che quella notte si concessero l'uno all'altra, rimarcando le loro promesse d'amore, una promessa d'amore che sarebbe rimasta per sempre indelebile nelle anime e nei loro  corpi.

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