Slut + Sluttier || 5sos

By lhemmonade

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«Andrà male, prevedo che andrà davvero male». «Suvvia, non essere pessimista. Andrà tutto secondo i piani e L... More

0. Slut + Sluttier
2. Seducing the cutie
3. In love with the d
4. Change of plans
5. Abel
6. Strategies
7. Miss Hadid
8. First Day
9. Sweet Tessa
10. Bonbon
11. Just a Bird
12. Failed Date
13. Sarah Smiles
14. A whole new world
15. Sexy Schoolgirl
16. Fired!
17. End of an era
18. Truce
19. Vagina-blockers
20. The Party
21. ... And The After Party
22. Frenemies for life

1. Pretty Girl

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By lhemmonade

Claire


Il liceo statale Martin Luther King di Washington DC era più comunemente definito prigione dalla maggior parte di noi studenti e dagli insegnanti – e questo non perché era una scuola e quindi automaticamente diventava qualcosa di simile ad un vero e proprio carcere, ma perché quello era, seriamente, un ex carcere trasformato in una scuola. Se poi ci mettiamo che era frequentata da spacciatori, un ragazzo era finito in overdose in uno dei bagni e attualmente un ex criminale era uno dei bidelli, la situazione diventava ancora più comica.

Purtroppo per noi, oltre ad essere una calamità di sfiga e disgrazie, era uno dei pochi licei in città che noi della zona meno "abbiente" potessimo frequentare perché non prevedeva tasse scolastiche stratosferiche – almeno, questo era il motivo per cui io e Tessa ci trovassimo lì, Brendon aveva i soldi che gli uscivano dal culo e per di più ottimi voti, poteva benissimo frequentare le scuole posh della città eppure aveva scelto di restare con noi. Scelta coraggiosa, oserei dire.

Quella mattina ero stata la prima ad arrivare, accompagnata niente di meno che da mio fratello il traditore della patria – aveva deciso di accompagnarmi per chiedermi scusa per lo spettacolo raccapricciante che mi si era presentato davanti agli occhi giusto due giorni prima. Ovviamente, non si era scusato per avermi tradita nel profondo andando a letto con il mio nemico giurato, ma perché avevo visto il culo di suddetto nemico giurato e temeva che la visione aveva scioccato i miei piccoli occhi innocenti (senza sapere che in realtà i miei occhi erano più che compromessi). Cosa c'è che non va in mio fratello? È un mistero.

Tornando a noi, adesso ero al solito posto sul muretto ad aspettare i miei amici – una bella novità, visto che di solito io ero l'ultima ad arrivare. Tessa arrivò qualche minuto dopo di me, camminando infuriata e trascinandosi quel bel pezzo di manzo di suo fratello dietro che rideva di lei. La salutai, ma lei era troppo incazzata per ricambiare – e la colpa non poteva non essere di suo fratello.

«Ci siamo alzati dalla parte sbagliata del letto, stamattina?», le chiesi, ridendo quando lei alzò gli occhi al cielo.

«Se non fosse stato per questo pezzo di merda qui», sbottò lei, indicando suo fratello che si limitò ad alzare le spalle, ridendo, «Sarei arrivata presto. E mi sarei anche truccata! Oggi sono un cazzo di mostro».

Alzai gli occhi al cielo. «Sei esagerata come al solito. Fa un bel respiro, sorridi e vedrai che la vita ti sorriderà», la presi in giro, usando le parole che di solito usava lei con me quando mi lamentavo su quanto odiassi le mattine – cioè, praticamente sempre. Oggi era un po' l'eccezione alla regola, diciamo – ed era strano, visto che io avevo avuto modo di parlare con il mio simpatico e leale fratello maggiore. Forse l'idea che mi sarei vendicata di Luke mi faceva stare tranquilla.

Ovviamente, Tessa mi guardò come se avesse voluto uccidermi. «Dio, hai ragione quando dici che sono irritante quando te lo dico», disse sospirando prima di voltarsi verso suo fratello, «E tu che cazzo ci fai ancora qui?!».

Jake sorrise in modo malizioso. Dio, se solo fossi stata etero – e se solo non fosse stato il fratello della mia migliore amica – avrei fatto le peggiori follie con lui. Purtroppo, c'erano molti deterrenti alla cosa. «Mi assicuro che tu non faccia stupidate che poi la mamma potrebbe sapere casualmente», disse, facendo sbuffare Tessa.

«Evapora, prima che la chiami e le dica che il calcetto è solo una scusa per andare a fumare erba con i tuoi amichetti deficienti», gli ordinò, facendolo correre via, «Ah, funziona sempre. Comunque, dov'è Brendon? Ho urgente bisogno di una sigaretta».

Alzai un sopracciglio. «E da quand'è che fumi, tu?», le chiesi, facendola ridacchiare, «Comunque non ne ho idea. Oggi sono arrivata per prima».

Tessa si sedette accanto a me, guardandomi confusa. «E in effetti è strano. E sei anche di buon'umore, cosa sta succedendo?», mi chiese, «Sei riuscita finalmente a combinare qualcosa con la tua vicina di casa?».

Ridacchiai. «Magari; insomma, se riuscissi a combinare qualcosa con Ashley Frangipane sarebbe la settimana, il mese, l'anno più bello della mia vita», dissi, facendo ridere Tessa, «È il pensiero che tra poco comincerà la mia vendetta contro Luke che mi tiene a bada – un po' la quiete prima della tempesta, no».

Tessa scosse la testa. «Ancora non hai cambiato idea? Claire, ti prego, pensaci su. Così non farai altro che rovinare ancora di più le cose – e se ti si ritorce tutto contro?», borbottò la mora, implorante, decisa a farmi cambiare idea. Oh, io non avrei cambiato idea per niente.

«Tessa, ci ho pensato per un weekend intero. Non torno indietro. Devo fargliela pagare, ormai è deciso e niente di ciò che dirai potrà farmi cambiare idea», borbottai, facendola sospirare.

«Ho una brutta sensazione al riguardo, lo sai», disse, sospirando, «Poi se va tutto male non dirmi che ti avevo avvertita».

Alzai le spalle. «Se va tutto male mi prendo le mie responsabilità e vado avanti», risposi, salutando Brendon che, assennato, correva verso di noi. Aveva un aspetto... strano, sì.

Tessa scese dal muretto e praticamente saltò addosso a Brendon. «Brendon, cuoricino mio!», esclamò in modo zuccheroso, facendo alzare un sopracciglio a Brendon.

«Okay, taglia corto. Cosa vuoi?», le chiese, facendomi scoppiare a ridere. Tessa era fin troppo facile da leggere, a volte.

«Una sigaretta – okay, lo so che io non fumo ma è questione di vita o di morte», rispose la mia amica, facendo ridere Brendon che alla fine la accontentò.

«Come mai sei in ritardo oggi, Banana?», chiesi io, curiosa, facendo accigliare Brendon – detestava quel soprannome. Ma io lo chiamavo Banana da praticamente sempre, quindi ormai c'era quasi abituato.

Brendon alzò le spalle. «Oh, niente di che, non trovavo le chiavi dell'auto. Tu come mai sei già qui?», mi chiese, alzando un sopracciglio.

Sospirai. «Mi ha accompagnata Michael, oggi», risposi, facendo sgranare gli occhi al mio amico.

Tessa si voltò scioccata verso di me. «Michael ti ha accompagnata a scuola e me lo dici solo ora?!», sbottò, ad alta voce, «Com'è stato? L'hai ucciso? Dio, forse sei così felice perché l'hai ucciso!».

«Tessa, dai! Non ho ucciso nessuno. Anche se avrei voluto – Michael non ha fatto altro che parlare di Luke, che nervi-».

«Sì, mi piace essere sulla bocca di tutti – a tuo fratello manca il mio prezioso culetto?».

Avete presente quelle situazioni in cui il tempo sembra fermarsi, e nella tua testa scorrono i momenti salienti della tua vita con sottofondo drammatico? Ecco, questo era uno di quei momenti. Eccetto per il sottofondo drammatico della mia vita, quella nella mia testa era più una Sinfonia n.5 di Beethoven, per intenderci. Davanti a me c'era l'essere più spregevole e schifoso di tutta Washington, anzi, di tutto il mondo: Luke Robert Faccio-Schifo-E-Lo-So Hemmings, detto anche la troia schifosa e altri nomignoli non molto carini che gli avevo affibbiato negli anni. E avrei dovuto mostrarmi forte, sprezzante del pericolo, ma quella sua entrata in scena improvvisa mi aveva preso in contropiede. Motivo per cui adesso stavo a bocca aperta davanti a lui, che mi fissava ridendo maleficamente.

«Che c'è, il gatto ti ha mangiato la lingua, Claire cara?», mi prese in giro, facendo soltanto aumentare il solito astio che provavo verso di lui.

«Chiamami di nuovo Claire cara e vedi che fine farà la tua, di lingua», sbottai, nel silenzio generale. I nostri amici – cioè Tessa e Brendon per me, e dalla parte della zoccoletta patentata Ashton Irwin e Callie Hood (ovvero la ragazza che avrei dovuto sedurre ed abbandonare per fare un torto a Luke) – ci guardavano in tralice, religiosamente silenziosi in attesa del nostro acido scambio di battute. Probabilmente, agli occhi di qualcuno che non ci conosceva, tutta questa situazione era divertente. beh, per me non lo era per niente.

Luke sorrise malizioso alle mie parole. «Uhm, mi farebbe comodo avere qualcuno che me lo lecca ventiquattro ore su ventiquattro – anche se penso che tuo fratello potrebbe essere il candidato ideale, sai, oggi pomeriggio vado a prendere un caffè con lui», rivelò, facendomi ribollire di rabbia. Michael l'aveva invitato a prendere un caffè! Questo, secondo il Michael-code, equivaleva all'inizio di qualcosa di più di una sveltina. Diventerò cognata di Luke Hemmings? È un destino peggiore della morte!

Mi bastò poco per rendermi conto, però, che ciò non poteva accadere. Insomma, Luke è una zoccola – come me, ma lui di più –, un'eventuale relazione con Michael non sarebbe durata neanche due secondi. «Ed esattamente quanto tempo ci metterai a tradire mio fratello per un cazzo nuovo, troia che non sei altro?», sbottai, sorridendo maliziosa, «Lo sappiamo tutti e due che tu non sei tipo da relazioni perché troppo voglioso di cazzi per combinare qualcosa di concreto».

Luke si mordicchiò il labbro inferiore. «Beh, forse hai ragione – ma proprio perché Michael è tuo fratello, farò del mio meglio per stargli dietro il più possibile», disse, ridendo di me.

Alzai gli occhi al cielo. «Mantenere una relazione solo perché mi odi – hai davvero superato il limite della decenza, lo sai vero?», chiesi, facendo scoppiare a ridere il biondo.

«Detto da te è quasi un complimento, tesoro», disse, facendo per andare via – come al solito voleva avere l'ultima parola, «Ah, e se proprio vuoi saperlo, tuo fratello mi considera un Dio sceso in terra».

Ma questa volta non gliel'avrei fatta passare liscia. Non gli avrei permesso di avere l'ultima parola – quello spettava a me almeno per una volta. E poi parlavamo di mio fratello. «A mio fratello basta succhiargli il cazzo per essere venerato. Non ti esaltare troppo, stronzo!», esclamai, mentre lui se ne andava seguito dai suoi tirapiedi. Luke mi ignorò; l'unica a voltarsi fu Callie, che mi fece un sorrisetto prima di andare via con i suoi amici. Era davvero una bella ragazza: alta, con la pelle ambrata, lunghi capelli neri ondulati illuminati da qualche ciocca bionda qui e là. Il suo sorriso, però, contornato da un paio di labbra carnose rese più scure dal rossetto, era ciò che più mi aveva colpito di lei. quel sorriso bianco e perfetto che era riuscito, seppur indirettamente, a far sorridere anche me – e adesso sto diventando fin troppo romantica e melensa, e non è da me. Quel giorno era bizzarro, davvero.

«Claire Clifford che sorride di prima mattina. Io questa me la segno sul calendario», mi prese in giro Tessa, facendomi voltare verso di lei.

Cercai di sembrare poco provata, ma sapevo che sarebbe stato inutile. Tessa l'avrebbe capito subito. «Comunque direi che Callie non è male. Spero che non soffra troppo», borbottai, cercando di tornare al mio solito carattere. Non ci riuscivo, e tutto a causa di uno stupido sorriso – seriamente? Io che non mi facevo mai scalfire da niente, adesso ero in brodo di giuggiole per un cazzo di sorriso?!

«Ancora con questa storia, Claire?», mi chiese Brendon, rassegnato.

Io deglutii prima di annuire. «Come no! Pensi che mi arrenda adesso? Sei decisamente fuori strada – Luke mi ha praticamente dichiarato guerra!».



***



[A/N] Buon pomeriggio babesssss

Okay, lo so che non vi aspettavate aggiornamenti visto che ho detto che l'avrei cominciata a postare alla fine di Finding a Soulmate, ma sono stata corrotta da una persona e dai suoi aggiornamenti a raffica - quindi eccomi qui con il primo capitolo di questo disagio deragliante!

Non siamo ancora nel vivo della storia, ma dovevo pur introdurre Luke in qualche modo - e tutti gli altri: tenete d'occhio Ashton, è abbastanza fuori di testa anche lui. E Callie già comincia a far colpo su Claire! Beh, in effetti è pur sempre Calum Hood, quindi non potevamo aspettarci di meno ahahah

Alla prossima! ♥

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