A Different Breed [italian tr...

By Elencis

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lui la prese e la strinse al petto, lei tremò, il sangue gocciolava da vari tagli. "E' tutto ok" disse lui "N... More

Introduzione
~ It's a date ~

~ D-Date ~

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By Elencis

In una giornata tipo, non succede nulla di interessante. per Harper, la sua giornata iniziava sempre con una sveglia che suonava troppo presto. Lei gemette e schiacciò la sua mano sul pulsante della sveglia.

Proprio allora, il suo telefono squillò e iniziò a suonare la suoneria di Ellie - American Girl, di Bonnie McKee. Era la canzone preferita di Ellie. Harper si sollevò sui gomiti per vedere al di là del cuscino e prendere il suo telefono dal comodino. Rispose "Pronto?"

"Perchè non sei già sveglia?"

Harper sospirò. "Bhè, buon giorno anche a te El" disse, scivolando fuori dal suo letto.                      
Come il suo piede toccò il tappeto, iniziò a muoversi. Prese i vestiti e si vestì, sistemò il suo trucco e preparò la colazione. "Sai cosa indosserai?" chiese Ellie.

"Um... le mie solite cose?" disse Harper, senza sapere che cosa intendesse Ellie.

"Capris* e magliette non sono sufficientemente adeguati" Harper sentì strisciare all'altro capo del telefono e colse l'occasione per guardarsi allo specchio. Sospirò con disappunto al suo aspetto.

"Cosa intendi dire con sufficientemente adeguati?" chiese Harper, girando un pancake. "E' tutto ciò che ho!" Mentre Elly rispondeva, qualcuno suonò alla porta dell'appartamento di Harper. "Esattamente" disse Ellie. Harper andò davanti alla porta di casa e la aprì.

Ellie era in piedi fuori dalla porta di Harper, con in mano un borsone e il cellulare all'orecchio.     Lei sorrise "Ed è per questo che sono qui". Harper sorrise e scosse la testa, si spostò dalla porta e Ellie entrò. "Yum, sento odore di pancake" disse Ellie. Harper rise.

"Sei abbastanza magra da poter indossare questi" disse Ellie, mettendo una camicia sul letto di Harper. Ellie aveva speso un paio di pantaloncini di jeans con una cintura bianca - completa di borchie - e una canotta nera di un materiale sottile.

"Lavori in un negozio di surf e di solito indossi un bikini sotto i vestiti. In questo modo questo ti staranno meglio". Harper esaminò i vestiti, borbottando mentre pensava. Ellie alzò gli occhi al cielo impaziente "Oh santo cielo, provali e basta," disse dando i vestiti ad Harper.

Harper prese i vestiti e si diresse verso il bagno. "Okay, d'accordo!" disse Harper, colpendo Ellie che la spingeva nel bagno. Harper chiuse a chiave la porta e si svestì. Si mise il bikini poi la canotta e i pantaloncini.

Si sistemò i capelli in un'allentata coda di cavallo che accentuava i suoi occhi e i suoi zigomi. Mise un trucco leggero – come faceva di solito – e uscì dal bagno. Ellie rimase a bocca aperta. "Perfetto!" Strillò lei.

"Davvero? È solo un..."

"È perfetto! Non rovinarlo," disse Ellie, facendo alzare gli occhi al cielo ad Harper.

Dopo una breve corsa, Steve si fece immediatamente una doccia. Per nessuna ragione sarebbe andato a pranzo con una bella ragazza puzzando. Dopo la doccia si vestì con i suoi soliti pantaloni color cachi e una maglietta blu mare.

Impiegò un po' più di tempo per sistemarsi i capelli e si assicurò di essersi lavato bene i denti. Per qualcosa che non sapeva spiegare, voleva impressionare la ragazza. La ragazza su cui non sapeva niente. Tutto quello che sapeva era che sapeva surface, era simpatica e carina.

Questo era tutto. Pensava che fosse il motivo dell'appuntamento: conoscerla.

Improvvisamente Danny apparve dietro di lui nello specchio, facendolo sobbalzare. "Come sei entrato?" Chiese Steve.

"Oh, la-" Danny indicò dietro di lui il corridoio "-la porta era aperta"

"No, non lo era!"

"Si lo era."

"Non lascio mai la..." Steve tornò indietro con i ricordi, pensando al giorno prima. Aveva veramente dimenticato di chiudere la porta a chiave. Scosse la testa per se stesso. Danny sorrise consapevolmente "Stavi pensando a lei, vero?" chiese, sapendo la risposta.

Quando Steve non rispose, Danny unì le mani facendo rumerò e sorrise. "Lo sapevo. Ne sei ossessionato, vero?"

"Non è così Danny," disse Steve, spingendolo di lato per entrare nel salotto. Danny lo seguì. "Ah, no? Stavo quasi per cascarci," disse sorridendo. Steve sospirò e lo guardò "Ti stai divertendo troppo con questa storia," disse.

Danny si mise le mani in tasca. "In realtà no. Potrei divertirmi di più," disse. Steve alzò gli occhi al cielo facendo ridere Danny.

Harper, dopo essersi finalmente tolta Ellie dai piedi, prese i suoi occhiali da sole e i sandali ed entrò nel suo van. Mentre guidava tirò giù i finestrini e accese la radio. Il suo turno al Kailua's Surf Hut sarebbe iniziato in dieci minuti e lei era in orario.

Occhiali da sole? Fatto. Sentirsi bene? Fatto. Outfit carino? Fatto. Respirò l'aria fresca ed entrò nel piccolo parcheggio vicino alla spiaggia. Parcheggiò il van e camminò verso la piccola capanna a metà della spiaggia. "Hey Kaya," disse prima di entrare.

Kaya, l'altra impiegata era in piedi dietro alla cassa. I suoi capelli neri come l'inchiostro le cadevano in faccia perché era chinata sopra una rivista. "Oh, hey Harper," disse, guardandola e sorridendo.

Harper entrò dalla lega sul retro e si mise dietro al bancone accanto a lei. "È successo qualcosa di interessante?" le chiese. Ma Kaya scosse la testa "Niente di eccitante. Ma hey ho noleggiano una boogie board**" Kaya scosse le spalle

"Beh, hey, è pur sempre un'inizio" scherzò sarcasticamente Harper. Le ragazze risero entrambe. Kaya e Harper scherzavano sempre sul lento business della mattina - durante le ore perfette per il surf. Penserete che ci sia più business ma non è così. Calma piatta. "Come sta Jason?" Chiese Harper mentre sistemava il caos di attrezzatura da immersione vicino alle tavole da surf.

"Siamo usciti ieri sera," disse Kaya.

"Stai. Zitta." Harper si alzò bruscamente, facendo cadere dei fili dietro di lei. Kaya ridacchiò per il disastro che aveva combinato Harper. "Whoops." Harper prese i fili e li rimise a posto poi si mise accanto a Kaya. "Ok, spara. Come è andata?"

Kaya sorrise timidamente "Non lo so." Disse "Bene immagino... non mi a ancora chiamato o massaggiato. Cosa significa?"  Harper scrollò le spalle "Se lo sapessi..." disse.

"Pensavo tu avessi un fidanzato" disse Kaya. Harper era ritornata a sistemare. "Non sono stata con Scott per oltre un mese," disse. Dopo poche ore, c'era pausa pranzo. Il camioncino del cibo di Kamekona era abbastanza vicino da raggiungere camminando, quindi Harper lasciò la capanna e iniziò il tragitto.

Steve si sedette in uno dei tavoli e ispezionò l'area. Nessun segno di Harper. Stava aspettando da alcuni minuti ma gli sembravano ore. Voleva disperatamente rivederla - aveva bisogno di vederla.

Respirò profondamente appena la vide mentre camminava verso i tavoli dalla spiaggia. Il suo abbigliamento accentuava perfettamente le sue curve, i suoi occhiali da sole nascondevano i suoi magnifici occhi - facendola sembrare più misteriosa - e le sue lunghe gambe erano la ciliegina sulla torta.

Harper lo vide e camminò verso il tavolo. "Hey" disse, sedendosi davanti a lui. Lui sorrise e anche lei. "Hey" disse lui "Questo è il menù" le passò un menù e lei lo prese.

Si mise gli occhiali in fronte e i suoi capelli le caddero un po' sugli occhi. Il suo sguardo concentrato mentre guardava le scelte possibili lo divertiva.
"Una decisione importante" disse lei senza perdere il suo sguardo concentrato. "Gamberi o gamberi?"

Lui ridacchiò. " Se fossi in te io sceglierei i gamberi."

"E lo sapresti. Probabilmente vieni qui molto spesso, giusto?" Lui annuì, cercando di tenere la cosa causale. "Si , insomma, ogni tanto. Principalmente con la mia squadra," disse lui. Lei appoggiò il suo menù, i suoi occhi erano piani di curiosità. "E com'è essere un poliziotto?" Chiese.

Stava per rispondere ma Kamekona si avvicinò al tavolo e li fissò, interrompendolo. "McGarrett," riconobbe Steve con un cenno. "Chi è la tua amica?"

"Kamekona, questa è Harper. Harper, Kamekona. " Steve li presentò.

"Ciao" disse Harper, con un piccolo sorriso e un cenno. Si stava comportando in modo molto carino, ed per Steve era difficile concentrarsi. Ma si riprese velocemente. "Er, giusto, io prendo dei gamberi Cajun***" disse Steve.

"E cosa posso portarti?" Disse Kamekona guadando Harper.

"Um..." pensò, guardando il menù. "Sorprendimi"

"Non ti preoccupare. Ti preparerò gualcisca di speciale" disse e Harper sorrise mentre lui ritornava sul camion. Mentre mangiarono, chiacchierarono. Principalmente riguardo ad argomenti casuali come il fatto che tutti e due surfavano.

Quando arrivò il turno di Steve per parlare del suo a,ore per il surf e delle sue abitudini, Harper ascoltò attentamente. Si chiese se anche lui aveva fatto la stessa cosa. Guardare segretamente le mosse dell'altro.  Dire apposta parole per creare un contatto visivo. Fare l'impossibile per non guardarsi l'un l'altra.

Ma finalmente arrivò il momento in cui tutti e due dovevano andare - perché avevano delle vite al di fuori del pranzare insieme. Harper si fermò in piedi fuori dalla panchina. Steve la seguì un po' troppo velocemente.

Harper prese il suo piatto e lo mise con il suo e improvvisamente si ricordò di quel disastro di relazione con Scott. Harper si spostò lentamente con un sorriso "Il mio turno inizia tra dieci minuti, quindi dovrei proprio andare" disse indicando dietro di lei con il pollice.

Lui annuì "Si, dovrei tornare al lavoro anche io" nessuno dei due si mosse. "Okay..." disse Harper sorridendo in modo strano "ciao"

"Ciao"

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*Capris = tipo di pantalone che arriva al polpaccio circa
**boogie board = è la tavoletta che usano i bambini al mare. Quella con dentro il polistirolo.
***cucina Cajun = cucina semplice che utilizza ingredienti rustici.

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