Rose Nere [PRESTO IN CARTACE...

By DeboraDebo6

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ESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non... More

La morte del lupo
Il viaggio
Capitolo extra
L'incontro
"Siamo"a casa
La sfida più grande
Tilla
Non lasciarmi
Desideri
Tutte le mie notti.
Doni e doveri
Non sarà mai tuo.
Tutta la verità
R.R.
Incubi
Il ballo e la rossa.
Notte "im"perfetta.
In cella
L' uomo delle mele
In trappola.
La promessa mantenuta
Emma, preziosa ospite
Una cena indigesta.
La scommessa
Sei mia
Non chiedere mai.
( Non ) fidarsi
Sospetti.
Inaspettate gelosie
Troppo tardi
La lizza
Sposami
La Stella
Vik
Futura Contessa...?
L' inizio della fine.
Nessuna pietà.
Un soffio di vita
Risvegli
Nuovi inizi, sete di vendetta.
La prova.
Riuniti
Alleanze
CAPITOLO EXTRA

Gaeta

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By DeboraDebo6

5 giugno 1461.

Un altro giorno era appena cominciato e con esso , tutte le attività a bordo  molto presto, infatti Emma fu svegliata dai vocioni dei

marinai che intonavano canzoni di pirati e rum.

Ad una certa strofa si coprì mezzo volto con le coperte perché le scappava da

ridere ,certo le strofe di quelle canzoncine non parlavano di amore e romantiche vene

poetiche ma alla ragazza serviva ben altro per cui scandalizzarsi e di certo non le si

sarebbero arrossate le gote ascoltando una canzoncina simile. Si alzò con calma e 

quando fu pronta ,dopo aver fatto colazione,si recò sul ponte dove il primo viso che incontrò fu quello sorridente del  capitano che in modo come sempre molto

cordiale le diede il buongiorno e senza esitare le offrì premurosamente una mano per poter

discendere i pochi gradini che conducevano al ponte esterno.

"Purtroppo Emma non ho buone notizie stamani. Ahimè mi duole 

informarti che potremo arrivare solo dopodomani a Gaeta,e non nei tempi

previsti ...abbiamo rallentato un pò questa notte a causa dell assenza completa del

vento .Ma conto di riprendere la marcia perché come ben sai il vento cambia in

continuazione."

Emma guardò l orizzonte e scrollò le spalle sorridendo.

"Bè non importa!In fondo è un solo giorno di ritardo e per me è già tanto il grosso

favore che mi hai fatto senza batter ciglio : cioè partire il giorno stesso in cui  te l' ho chiesto."Si profuse poi in un leggiadro inchino e passò in modo scherzoso ad un tono formale." Siete

senza dubbio un gentiluomo Capitano!"

A quelle parole il lupo di mare fece un piccolo cenno col capo ,quella ragazza aveva un temperamento unico ed era davvero difficile negarle qualcosa. Con un lieve  baciamano e un sorriso imbarazzato si

congedò, aveva molto da fare ,i doveri lo attendevano.

Emma decise di passeggiare allora sul ponte ,ed era proprio come le aveva appena detto

il capitano: il mare era insolitamente calmo .Sicuramente il vento si sarebbe levato di li a

poco, questa era la ragione per cui avevano rallentato ,una nottata senza vento

non aiutava di certo la navigazione e se vi erano dei tempi d' arrivo stabiliti e

programmati,tutto andava in fumo.

"Pazienza mi inventerò qualcosa per occupare il tempo."

Poi si guardò il ventre e fece una piccola smorfia...cosa avrebbe potuto fare di non

stancante a bordo di una nave?!

7 giugno 1461

Il porto di Gaeta era ben visibile ormai anche dal ponte scoperto della Servere.

Il vento però si era levato troppo forte e contrario quella notte ,e nonostante gli sforzi del

capitano,era ben chiaro che lo sbarco sarebbe stato ritardato ancora di qualche ora.

Emma entrò in cambusa dove trovò il capitano intento a consultare le carte

nautiche,tamburellava le dita sul tavolo,accennando un piccolo moto di

disapprovazione,evidentemente seccato per la piega che aveva preso la navigazione quell'

ultima notte.

"Buongiorno Capitano!"sorrise sedendosi accanto a lui.

"Buongiorno a te  Emma." Quell ' uomo nonostante il mestiere che svolgeva aveva  la fortuna di possedere un carattere di spirito e molto

simpatico,e non appena Emma si sedette di fianco a lui iniziarono a conversare.

Le spiegò quanto aveva appena appurato consultando le carte ,raccontandole

brevemente di come  avessero faticato a tenere la rotta quella notte,infatti il vento li aveva

spinti leggermente al largo.

"Il tuo amico dovrebbe essere informato di questo ritardo,sarebbe opportuno che si metta in marcia dal posto in cui si trova al più presto."

Emma lo  rassicurò ."Non c è nessun problema,avrebbe dovuto mettersi in viaggio ieri.

Ma non appena saremo a terra provvederò

a mandare un messaggero in modo che si incontrino per strada ,così se dovesse arrivare prima del previsto ,la missiva lo metterà al corrente della situazione."

Un trambusto improvviso le fece scandire le ultime parole in modo brusco mentre alcune  oscillazioni  della nave fecero imprecare gli uomini sul ponte che muovevano

i loro passi affrettati ,e poi grida e richiami da un capo all'altro della nave.

"Ma che succede?!"domandò Emma tenendosi il ventre preoccupata.

Il Capitano uscì velocemente dalla cambusa....il vento si era rinforzato ancora!

Emma lo affiancò prontamente, i suoi studi marittimi impartiti dal fratello erano  un povero bagaglio di esperienza  tuttavia era decisa ad imparare quell'arte che la affascinava in ogni suo aspetto , oltre che dai

libri,maggiormente dall' esperienza di chi navigava da tutta una vita.

"Capitano!!Le condizioni sono pessime!Il vento continuerà a spingerci al largo!"

L uomo ,senza far trasparire alcuna preoccupazione diede un ordine preciso e deciso "Ridurre le vele!!"

Fu un attimo e i marinai si accinsero ad eseguire  quanto impartito dal comandante : la velocità restò più o meno la stessa, mentre l imbarcazione si muoveva con maggior leggerezza, quasi più

docile al timone come se fosse scaricata da un fardello davvero troppo ingombrante.

Un altro ordine poco dopo ruppe il silenzio teso che la situazione aveva creato fra Emma e il comandante ."Ridurre al massimo la randa!" Pronunciò il tutto con tono autoritario e nel frattempo si sporse alla balaustra tenendo sotto controllo qualsiasi movimento dei suoi uomini.

Adesso sembrava quasi che il vento soffiasse lieve ,ma naturalmente era una

sensazione dovuta alle giuste manovre ordinate dal Capitano che servirono a riprendere padronanza della grande imbarcazione. Scongiurato ogni possibile pericolo l' uomo si riavvicinò ad Emma. "Dovresti riposare ,sei pallida. "Porgendole il braccio le sussurrò di lasciarsi accompagnare sotto coperta mentre le avrebbe fatto portare  una tisana ristoratrice.

Emma così ,accompagnata dal capitano tornò in cambusa molto più sollevata dato che le

cose erano sotto controllo.

"Col mare non si scherza."le balenò improvviso il pensiero che tutto può cambiare in una frazione di secondo.

"Quindi se tutto và come deve da adesso in poi credo proprio che l' arrivo in porto avverrà nel tardo pomeriggio ,sperando nel meglio."

A quel punto ,augurandosi davvero che le condizioni del vento non peggiorassero e che il

capoporto li facesse attraccare subito il capitano si congedò per permettere ad Emma di riposare ,cambiarsi e preparare i pochi bagagli ( considerando il fatto che erano realmente pochi per trattarsi di una donna,cosa che stupì non poco il capitano )portati con sè. 

E come per magia ,come se il Dio stesso del  mare  ed i venti avessero udito le loro speranze ,all ora stabilita

giunsero al porto e a Gaeta,finalmente.

Il sole era ancora splendente nel cielo quel tardo pomeriggio e faceva insolitamente troppo

caldo.

Emma si schermò il viso con una mano mentre i suoi passi sicuri si muovevano lungo la

passerella della nave.

Una volta che i suoi piedi posero i primi passi a terra, inviò  uno dei marinai a cercare subito un messo,in modo tale che

potesse comunicare subito a Giovanni che l' indomani si sarebbero incontrati nel luogo da Emma stabilito. Già :Giovanni. Quanto non lo vedeva? Un anno,due? E quanto avevano da raccontarsi lei e quella testa calda di una Lepore!!

Il messo giunse dopo svariati minuti e nell' attesa Emma  conversava con una vecchina che aveva un piccolo bancone di fiori colorati dalle bellissime sfumature di viola e lilla che a detta della gentile

signora" starebbero benissimo col vostro vestito !"

Emma sorrise"Siete molto gentile, credo che comprerò queste bellissime

viole,potete prepararmene un mazzolino?"

Fu poi distratta dall arrivo del messo,che si presentò con un inchino annunciando 

"Al vostro servizio ".

Dunque Emma ,viste le premesse non  si dilungò  in troppi  discorsi e in un istante  il volto della donna che fino a

pochi istanti prima era radioso e tenero conversando con la dolce vecchina dei fiori prese diverse sfumature ,serie e decise.

"Raggiungetemi tra circa un ora nella taverna Dei Diavoli. 

Vi affiderò una missiva che dovrete consegnare ad un uomo ,a lui in

persona e non dovrete fare molta strada.Ovviamente  spiegherò i dettagli in

taverna dopo averVi offerto da bere e aver pagato anticipatamente il Vostro lavoro."

L uomo annuì e si congedò per prepararsi a partire a cavallo mentre Emma potè finalmente farsi accompagnare al suo alloggio.

Era stata parecchie volte ospite di quella splendida città e le faceva sempre piacere tornarci

,incontrare i vecchi amici ,perlomeno chi ancora risiedeva là e godere in particolar modo della vista dello splendido mareazzurro ,un colore così intenso che le faceva pensare sempre che forse possedevano solo quelle acque. Peccato che sarebbe stata una toccata e fuga visto che Gaeta era tappa obbligata per poter poi arrivare a Ponte,luogo di incontro con Giovanni.

Intanto il messo correva veloce in sella ad un cavallo nero  , madido di sudore procurato dalla

corsa lungo i sentieri fuori dalla città.

Il giovane conosceva bene quei territori e decise di non fermarsi nemmeno per mangiare.

Era stato ben pagato e non voleva che Emma Beatrice Lepore avesse da lamentarsi,ma

anzi sorrideva al pensiero che se fosse arrivato prima del previsto e consegnato la

missiva,quasi certamente avrebbe intascato qualche ducato in più.

Arrivò nella vicina  Pontecorvo poco prima dell' imbrunire.

La taverna indicata era come previsto aperta ed al massimo del suo fervore piena di clientela che beveva e si

intratteneva tra le risa e le chiacchiere. Entrò sicuro di sè e si  appoggiò al bancone,ordinò una birra e si guardò attorno.

Bevve tutto d'un fiato pulendosi poi molto elegantemente con la manica e il taverniere che strofinava pazientemente  un bicchiere capì che doveva aver intrapreso

un bel viaggio lungo e senza soste.

Il messo ,sentendosi adocchiato quindi gli si rivolse.

"Cerco un uomo ,devo consegnare una missiva urgente."

L'altro dietro al bancone domandò per sapere chi cercasse e non tardò ad arrivare la

risposta.

"Giovanni della Groana". Il corpulento uomo  sorrise di rimando.

"Allora posso confermare che alloggia qui,è arrivato stamattina presto e ha preso

una stanza e credo che a momenti scenda per la cena."

Il messo ringraziò ,pagò la birra ed attese poggiato al bancone l ' arrivo della sua "fonte di guadagno". 

Il giorno dopo,all' alba  altri tre  cavalli viaggiavano verso Pontecorvo ,nessun "brutto

incontro"avevano fatto...ed Emma ridendo tra sè  pensò che se fossero incappati in lei

senza "pancione"non sarebbe stato ugualmente un incontro piacevole.

Un ghigno sul viso. Che strano quante sfaccettature si possano avere dentro un unica

persona .

La dolcezza che ispirava nel vederla  in dolce attesa non era un inganno,no ,perchè

lei era anche quello: una futura madre ,ma Emma Beatrice  possedeva un lato oscuro a cui dar sfogo quando si presentavano le buone occasioni,  poco le importavano le critiche e i giudizi che già qualche settimana prima a causa del suo ventre "ingravidato"  le erano giunti

all orecchio,non gli dava peso,aveva imparato che nella vita tutto o quasi si può fare...ma

mai..mai giudicare il prossimo.



Arrivarono a Ponte in poco tempo e il capitano la aiutò  a scendere dalla sella,con molta delicatezza,mentre Emma sorreggeva  il ventre stando molto attenta

ma muovendosi sempre con sicurezza.

A Ponte si respirava un aria familiare,vi era stata tante  volte in passato, ospitata

persino dalle loro prigioni.

Quanti ricordi ,felici e oscuri scandivano la vita di quella giovane donna ,ma mai si sarebbe voltata indietro,d'ora in poi avrebbe soltanto guardato al futuro,suo e del suo piccolino.

Il capitano si era offerto subito come compagnia di viaggio e l' aveva scortata insieme ad una persona fidata ,e ad Emma sembrava così strano

guardare quell 'uomo sulla terraferma,come se fosse un elemento che non gli appartenesse e in cui sembrava non trovarsi a suo agio. Prima di congedarsi le illustrò il programma di

viaggio.

"Purtroppo abbiamo i giorni contati... la nostra partenza per far ritorno a Livorno è da

programmare in tutta fretta Emma ,mi dispiace."

Ormai si davano del tu da tanti di quegli anni nonostante lui fosse più grande di lei e ad Emma la cosa piaceva ,i  convenevoli fra amici per quel che le riguardava  ,non sarebbero dovuti esistere ,le stavano

stretti e le davano noia ,al diavolo il Voi.

Comunque si trovò d accordo,in fondo non era per un viaggio di piacere che si era imbarcata ,tuttavia era  un pò preoccupata che tutto quello

sballottamento da una città all altra con così poche soste non facesse male alla sua

condizione. Era un pensiero martellante e costante.

"Ma no ,non sono mica come quelle damine delicate io ,mi riposerò per bene ,in attesa di incontrare Giovanni. In fondo abbiamo davanti solo un altro giorno  

di cammino, ed abbiamo i cavalli. Andrà tutto bene."

Sospirò, l'auto convinzione non era mai stato il suo forte ,avrebbe dovuto imparare soltanto ad essere meno impulsiva e testarda ; istintivamente accarezzò la pancia con un solo pensiero.

"Devi nascere a Livorno piccolo mio ,aspetta a farlo ...non qui."

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